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Ambrogino d’Oro per il progetto Off Campus del Politecnico di Milano

Il progetto OFF CAMPUS del Politecnico di Milano è tra i premiati dell’edizione 2022 dell’Ambrogino d’Oro, l’onorificenza civica assegnata ogni anno dal Comune di Milano il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio. Il progetto è tra i destinatari di un Attestato di Civica Benemerenza. 

OFF CAMPUS | Il Cantiere per le Periferie è un’iniziativa promossa dal programma Polisocial, con l’obiettivo di rafforzare la presenza del Politecnico nella città di Milano. L’iniziativa conta attualmente tre spazi attivi e uno in apertura: nel quartiere di San Siro (inaugurato nell’aprile 2019), nel quartiere NoLo (settembre 2020) e all’interno del carcere di San Vittore (ottobre 2022), un quarto verrà aperto il 16 dicembre all’interno della Cascina Nosedo. 

Gli Off Campus sono luoghi dove docenti, ricercatori e studenti del Politecnico sviluppano attività di didattica innovativa, di ricerca responsabile e di co-design in grado di produrre un impatto positivo sulla collettività, promuovendo così l’idea di università più responsabile, attenta alle sfide sociali, aperta e vicina ai territori e alle comunità. 

COS’È POLISOCIAL?

Primo in Italia tra le iniziative accademiche di questo tipo, Polisocial è il programma di responsabilità sociale del Politecnico di Milano, che da più di dieci anni mira a rafforzare l’impegno del Politecnico a supporto di categorie fragili e di realtà portatrici di bisogno.

Tra le iniziative promosse da Polisocial c’è anche il Polisocial Award, competizione annuale finanziata dalle donazioni del 5 per mille, che dal 2012 sostiene e avvia progetti di ricerca responsabile e ad alto impatto sociale, supportandoli anche in un’ottica di sostenibilità nel tempo. L’iniziativa si prefigge anche l’obiettivo di dare spazio ai giovani ricercatori e coltivare un approccio etico al lavoro accademico, che valorizzi l’impatto sociale delle competenze politecniche. 

dona al 5 per mille
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Notizie dal MAP: “L’ultimo editoriale per MAP nelle vesti di Rettore” 

L’ultimo editoriale per MAP nelle vesti di rettore… un saluto che, confesso, porta con sé tanti ricordi. Ripenso all’emozione che ho provato il giorno dell’elezione, in quel freddo novembre del 2016. La stessa che mi ha accompagnato due mesi più tardi quando è iniziata ufficialmente questa “avventura”. Una delle più belle della mia vita!” 

Comincia così il prof. Ferruccio Resta, rettore uscente del Politecnico di Milano, raccontando il suo viaggio alla guida del Politecnico: dalle “Colazioni in Laboratorio” (perché, scrive, “nella ricerca sta la nostra anima”) alla responsabilità nei confronti dei tanti ragazzi e delle tante ragazze del nostro Ateneo, “ancora più forte in tempi di pandemia”. 

Il Rettore Ferruccio Resta (credits: Tommaso Chemello)

“Nell’emergenza, ho affrontato la nomina a Presidente della CRUI: leggendo, a distanza di poche ore, in treno nel tratto Roma-Milano, le tragiche notizie che arrivavano da Wuhan. Per me un vero e proprio battesimo del fuoco. Oggi, dopo tre anni vissuti in bilico, ammetto di essere fiero di come ha reagito il sistema universitario alla pandemia. Ha dimostrato di essere l’ossatura del Paese”.  

Nell’editoriale, Resta ripercorre alcune delle sfide che hanno scandito il suo mandato. “Mantenere la barra dritta non è stato facile, ma possibile grazie a una visione chiara e condivisa di dove volessimo arrivare. La missione tracciata nel Piano Strategico ha indicato la rotta, quella di una “European Leading University”, con uno sguardo aperto al confronto internazionale, capace di interpretare il cambiamento”.  

Conclude citando Henry Ford: “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo. E voi, cari Alumni, per me e per la comunità politecnica, ci siete sempre stati.  

Grazie di cuore”. 

Ferruccio Resta 

Leggi l’editoriale completo sul numero 11 di MAP a partire dal 6 dicembre 2022

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“Essere un architetto attento ai dettagli è la chiave per dar forma al futuro” 

Studiare architettura è come studiare tutte le scienze, il commercio e le arti contemporaneamente, leggiamo su theknowledgereview.com. È l’approccio di Rajendra Kumar, Alumnus Architettura 2008, selezionato tra i “Most Admired Education Influencers in India, 2022”.

“Sono fermamente convinto del forte ruolo dell’industria e del mondo accademico, che si completano a vicenda”, commenta Kumar. “Credo sempre nella necessità di sforzi continui per colmare il divario negli aspetti pratici del curriculum dell’istruzione indiana”.  

Courtesy of Rajendra Kumar

Rajendra Kumar è un architetto con sede a Nuova Delhi, in India. È anche accademico, urbanista, curatore e scrittore. Tornato in India dopo la laurea al Poli, ha aperto uno studio di architettura e ha lavorato in Europa e in Asia. Ha ricoperto la carica di Direttore della School of Architecture, Noida International University (2018-2021), puntando sui temi della sostenibilità ambientale e urbanistica. Ha ricevuto l’”Indian Young Achievers Award” nel 2009, è stato riconosciuto “Global Educational Influencer 2020”. È membro della International Society of City and Regional Planners (ISOCARP), Paesi Bassi, e del Council of Tall Buildings and Urban Habitat, USA. 

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Polimove vince l’Indy Autonomous Challenge in Texas

Un nuovo importante risultato per PoliMOVE Autonomous Racing Team: venerdì 11 novembre la squadra del Politecnico di Milano ha ottenuto sul circuito della Texas Motor Speedway il primo posto nell’Indy Autonomous Challenge, la competizione in cui team universitari provenienti da tutto il mondo competono per far avanzare il più possibile la tecnologia dell’auto a guida autonoma.

I 9 team partecipanti hanno gareggiato testa a testa con le loro auto da corsa senza pilota Dallara AV-21, guidate tramite i software di intelligenza artificiale sviluppati da ciascuna squadra. MinerVa, l’auto del Politecnico, è risultata la più veloce.

PoliMOVE si inserisce all’interno del gruppo di ricerca del Politecnico mOve, guidato dal Professor Sergio Savaresi, che si occupa di controlli automatici in veicoli terrestri di ogni tipo, dalle biciclette elettriche alle automobili, fino ai trattori.

Scopri la storia completa su MAP 10!

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L’Alumna Elena Bottinelli tra le Most Powerful Women di Fortune 

L’Alumna Elena Bottinelli, laureata in ingegneria elettronica con specializzazione in Bioingegneria al Politecnico di Milano nel 1991 e Head of innovation and digitalization del Gruppo San Donato, è stata inserita nella lista delle 50 Most Powerful Women della rivista Fortune Italia. La lista racconta le 50 storie di successo, di impegno e perseveranza delle 50 donne che animano, nel mondo, i dibattiti culturali non solo sul valore della diversità di genere in ambito aziendale ma, nel suo complesso, sul fondamentale ruolo della donna nella società contemporanea.  

Secondo la rivista, l’Alumna si è distinta

“negli anni della pandemia, ha guidato alcuni tra i più importanti ospedali d’Italia impegnati nella lotta contro il virus. È conosciuta per il suo interesse verso lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie per migliorare la qualità della cura dei pazienti, come la telemedicina”.  

Prima di arrivare al Gruppo San Donato, Bottinelli ha lavorato dieci anni in multinazionali leader nel settore dei dispositivi medici e ortopedici. 

elena bottinelli
Credits: Fortune Italia

È tra le socie fondatrici di Leads – Donne Leader in Sanità – che ha l’obiettivo di promuovere la leadership al femminile nel settore sanitario e di favorire il superamento delle disuguaglianze di genere, puntando alla parità nelle posizioni apicali di organizzazioni pubbliche e private.  Nel 2019 la celebre rivista di economia “Forbes” inserisce Elena Bottinelli nella classifica delle 100 donne italiane di maggior successo e nel 2021 vince il premio Bellisario per la categoria Management. 

Nel 2017 partecipa alla 6° edizione della Convention Alumni Politecnico di Milano (il video a questo link), sottolineando l’importanza del sistema sanitario. “Il primo obiettivo delle città è quello di far star bene i cittadini”, commenta, parlando di un futuro in cui la tecnologia, dai wearables al machine learning, giocherà un ruolo sempre più importante nella prevenzione e nel controllo della salute, facilitando la medicina personalizzata a distanza e un sistema di ambulatori distribuiti sul territorio.

“Il futuro è a portata di mano. Non dobbiamo temere la tecnologia, ma conoscerla e utilizzarla in modo etico: ci insegnerà a fare scelte più consapevoli”. 

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Convention Alumni Politecnico di Milano 2022: quale sarà la prossima rivoluzione tecnologica?

SABATO 12 NOVEMBRE 2022 – Nel cuore di Milano si è riunita la community degli Alumni del Politecnico di Milano per l’11° edizione della Convention, momento annuale di confronto intorno a domande e sfide poste del mondo contemporaneo. Oltre 700 Alumni presenti in sala e 300 che hanno seguito la diretta dell’evento: alla ricerca di una risposta alla domanda che dà vita alle riflessioni di oggi: “what now, cosa ci aspetta adesso?”. GUARDA IL VIDEO

La domanda è legittima anche se ambiziosa, sostiene l’anfitrione della giornata, il prof. Enrico Zio, presidente Alumni Politecnico di Milano e delegato del rettore. “Se voltiamo lo sguardo al passato, agli ultimi 50 anni di scienza, vediamo i primi viaggi spaziali, i passi da gigante della medicina, gli effetti incredibili, seppure talvolta disastrosi, della nostra capacità di imbrigliare materia ed energia; vediamo il mondo in continua trasformazione e i cambiamenti nel nostro modo di vivere, comunicare, viaggiare, lavorare, persino giocare”. Ogni epoca ha le proprie sfide, ogni decennio nuove domande urgenti a cui rispondere. Scienza e tecnologia ci spronano a chiederci: cosa c’è dietro la prossima curva?

Calcano il palco del Trifoglio Gaela Bernini, Segretario Generale Fondazione Bracco, Alberto Mattiello, business futurist, autore e un oratore di spicco, Stefano Rebattoni, CEO IBM Italy, Francesca Reich, Amministratore Delegato e Direttore Generale Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, Antonella Scaglia, AD IMQ Group.  Tutti Alumni del Politecnico di Milano e tutti concentrati sulle sfide urgenti del nostro tempo, sostenibilità, inclusione, impatto sociale.

Bernini rompe il ghiaccio con un invito ad alzare lo sguardo: a

“guardare allo spazio e all’esplorazione spaziale, perché abbiamo bisogno di riconsiderare l’antropocentrismo caratterizzato da un modello occidentale e patriarcale, ricordando quanto le nostre scelte abbiamo impatto sull’oggi e sul domani”.

Lo spazio, come la scienza, ci insegna modelli di relazioni internazionali pacifiche e collaborazioni fruttuose tra pubblico e privato. Le differenze e i localismi impallidiscono di fronte al bene comune più alto da raggiungere.

Gaela Bernini
Gaela Bernini (Credits: Tommaso Chemello)

Un aggancio per Reich, rientrata in Italia dopo lunga esperienza internazionale: “Sono rientrata in Italia dagli Stati Uniti per lavorare per il mio Paese. Sono orgogliosa di essere Alumna del Politecnico, credo che gli Alumni e in particolare gli ingegneri possano avere sempre più impatto sociale, perché per gestire questa complessità abbiamo bisogno di proposte tecniche. Il mio suggerimento a questa community è quello di non sottovalutare il “qui e ora”: pensiamo anche al metaverso, al quantum, al futuro; ma progettiamo infrastrutture che funzionino bene oggi, che siano un asset per l’Italia nei prossimi 10-15 anni. Proteggiamo le nostre eccellenze ed il nostro territorio. Cerchiamo di avere la sensibilità per non rincorrere l’innovazione a tutti i costi e cogliere il “good enough” per implementare un ragionamento strategico ed inclusivo”.  

francesca reich
Francesca Reich (Credits: Tommaso Chemello)

Di Italia parla anche Rebattoni:

“Abbiamo la tecnologia”, commenta, “Abbiamo i talenti. Stiamo formando le competenze. Quello su cui dobbiamo lavorare oggi, in Italia, è un modello di cooperazione e collaborazione, aperta e inclusiva, tra istituzioni, istruzione, pubblico, privato e mondo dell’innovazione. Fare impresa attraverso un utilizzo del “digitale per il reale”: teso alla realizzazione di valore economico e sociale per la collettività”.

Stefano Rebattoni
Stefano Rebattoni (credits: Tommaso Chemello)

Parole che guardano al futuro, ma radicate nel presente. Come quelle di Mattiello, che apre, parafrasando Gullit, invitandoci a “non guardare la palla, cioè non guardare (solo) l’innovazione: l’innovazione, come la direzione della palla, è un effetto finale di una serie di scelte che vengono da lontano, che prima di arrivare al mercato fanno tanta strada. E che, se ci arrivano, è perché incontrano un bisogno: è questo il passaggio più rilevante”. Senza dimenticare che, intanto, l’innovazione corre: solo nell’ultimo mese, per esempio, Tesla ha presentato il prototipo del “robot in serie”; Meta ha declinato il metaverso per il mondo del lavoro e della formazione; è stata rilasciata la V4 di MidJourney… 

“Text to image. Text to code. Text to text. Text to design. Text to… significa che, a tendere, avremo manager che si occupano non più di gestire business, ma di gestire macchine che gestiscono business”.

Alberto Mattiello
Alberto Mattiello (credits: Tommaso Chemello)

Chiude Scaglia toccando un tema molto concreto: quello di come l’innovazione venga accolta dal pubblico:

“Si incontrano spesso forme di resistenza. Perché quello di innovazione è un concetto esteso, non riguarda solo la tecnologia ma anche i processi, l’organizzazione, in sostanza le persone. Per questo è necessario investire su formazione e comunicazione: far sì che le persone possano prendere decisioni conformi alla strategia, perché decisioni se ne prendono a tutti i livelli, in tutte le mansioni.”

Antonella Scaglia
Antonella Scaglia (credits: Tommaso Chemello)

Un posto speciale in questa Convention è dedicato al Rettore uscente, prof. Ferruccio Resta, che conclude il suo mandato e passa il testimone alla prossima Rettrice, prof.ssa Donatella Sciuto. E ripercorre le tappe salienti di questi 6 anni: un rettorato caratterizzato da momenti particolarmente difficili a livello globale e da imprevisti:

“Mantenere la barra dritta infatti non è stato facile, ma è stato possibile, grazie a una visione chiara e condivisa di dove volessimo arrivare. La missione tracciata nel Piano Strategico ha indicato la rotta, quella di essere una “European Leading University”, con uno sguardo aperto al confronto internazionale, capace di interpretare il cambiamento. Il compito di chi gestisce la cosa pubblica è quello di migliorarla. Questo è stato il mio impegno, portato avanti con l’aiuto di tutti voi. Il vostro sostegno è stato prezioso. I vostri suggerimenti sono stati di grande stimolo. Le vostre critiche hanno fatto crescere il Politecnico. E voi, cari Alumni, per me e per la comunità politecnica, ci siete sempre stati e so che ci sarete sempre”.

La Convention è una delle iniziative dedicate agli Alumni del Politecnico di Milano. Per ricevere una copia cartacea direttamente a casa tua, sostieni la redazione con una donazione annuale.

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Convention Alumni Politecnico di Milano 2022: quale sarà la prossima rivoluzione tecnologica?

SABATO 12 NOVEMBRE 2022 – Nel cuore di Milano si è riunita la community degli Alumni del Politecnico di Milano per l’11° edizione della Convention, momento annuale di confronto intorno a domande e sfide poste del mondo contemporaneo. Oltre 700 Alumni presenti in sala e 300 che hanno seguito la diretta dell’evento: alla ricerca di una risposta alla domanda che dà vita alle riflessioni di oggi: “what now, cosa ci aspetta adesso?”. GUARDA IL VIDEO

La domanda è legittima anche se ambiziosa, sostiene l’anfitrione della giornata, il prof. Enrico Zio, presidente Alumni Politecnico di Milano e delegato del rettore. “Se voltiamo lo sguardo al passato, agli ultimi 50 anni di scienza, vediamo i primi viaggi spaziali, i passi da gigante della medicina, gli effetti incredibili, seppure talvolta disastrosi, della nostra capacità di imbrigliare materia ed energia; vediamo il mondo in continua trasformazione e i cambiamenti nel nostro modo di vivere, comunicare, viaggiare, lavorare, persino giocare”. Ogni epoca ha le proprie sfide, ogni decennio nuove domande urgenti a cui rispondere. Scienza e tecnologia ci spronano a chiederci: cosa c’è dietro la prossima curva?

Calcano il palco del Trifoglio Gaela Bernini, Segretario Generale Fondazione Bracco, Alberto Mattiello, business futurist, autore e un oratore di spicco, Stefano Rebattoni, CEO IBM Italy, Francesca Reich, Amministratore Delegato e Direttore Generale Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, Antonella Scaglia, AD IMQ Group.  Tutti Alumni del Politecnico di Milano e tutti concentrati sulle sfide urgenti del nostro tempo, sostenibilità, inclusione, impatto sociale.

Bernini rompe il ghiaccio con un invito ad alzare lo sguardo: a

“guardare allo spazio e all’esplorazione spaziale, perché abbiamo bisogno di riconsiderare l’antropocentrismo caratterizzato da un modello occidentale e patriarcale, ricordando quanto le nostre scelte abbiamo impatto sull’oggi e sul domani”.

Lo spazio, come la scienza, ci insegna modelli di relazioni internazionali pacifiche e collaborazioni fruttuose tra pubblico e privato. Le differenze e i localismi impallidiscono di fronte al bene comune più alto da raggiungere.

Gaela Bernini
Gaela Bernini (Credits: Tommaso Chemello)

Un aggancio per Reich, rientrata in Italia dopo lunga esperienza internazionale:

“Sono rientrata in Italia dagli Stati Uniti per lavorare per il mio Paese. Sono orgogliosa di essere Alumna del Politecnico, credo che gli Alumni e in particolare gli ingegneri possano avere sempre più impatto sociale, perché per gestire questa complessità abbiamo bisogno di proposte tecniche. Il mio suggerimento a questa community è quello di non sottovalutare il “qui e ora”: pensiamo anche al metaverso, al quantum, al futuro; ma progettiamo infrastrutture che funzionino bene oggi, che siano un asset per l’Italia nei prossimi 10-15 anni. Proteggiamo le nostre eccellenze ed il nostro territorio. Cerchiamo di avere la sensibilità per non rincorrere l’innovazione a tutti i costi e cogliere il ‘good enough’ per implementare un ragionamento strategico ed inclusivo”.  

francesca reich
Francesca Reich (Credits: Tommaso Chemello)

Di Italia parla anche Rebattoni:

“Abbiamo la tecnologia”, commenta, “Abbiamo i talenti. Stiamo formando le competenze. Quello su cui dobbiamo lavorare oggi, in Italia, è un modello di cooperazione e collaborazione, aperta e inclusiva, tra istituzioni, istruzione, pubblico, privato e mondo dell’innovazione. Fare impresa attraverso un utilizzo del “digitale per il reale”: teso alla realizzazione di valore economico e sociale per la collettività”.

Stefano Rebattoni
Stefano Rebattoni (credits: Tommaso Chemello)

Parole che guardano al futuro, ma radicate nel presente. Come quelle di Mattiello, che apre, parafrasando Gullit, invitandoci a “non guardare la palla, cioè non guardare (solo) l’innovazione: l’innovazione, come la direzione della palla, è un effetto finale di una serie di scelte che vengono da lontano, che prima di arrivare al mercato fanno tanta strada. E che, se ci arrivano, è perché incontrano un bisogno: è questo il passaggio più rilevante”. Senza dimenticare che, intanto, l’innovazione corre: solo nell’ultimo mese, per esempio, Tesla ha presentato il prototipo del “robot in serie”; Meta ha declinato il metaverso per il mondo del lavoro e della formazione; è stata rilasciata la V4 di MidJourney… 

“Text to image. Text to code. Text to text. Text to design. Text to… significa che, a tendere, avremo manager che si occupano non più di gestire business, ma di gestire macchine che gestiscono business”.

Alberto Mattiello
Alberto Mattiello (credits: Tommaso Chemello)

Chiude Scaglia toccando un tema molto concreto: quello di come l’innovazione venga accolta dal pubblico:

“Si incontrano spesso forme di resistenza. Perché quello di innovazione è un concetto esteso, non riguarda solo la tecnologia ma anche i processi, l’organizzazione, in sostanza le persone. Per questo è necessario investire su formazione e comunicazione: far sì che le persone possano prendere decisioni conformi alla strategia, perché decisioni se ne prendono a tutti i livelli, in tutte le mansioni.”

Antonella Scaglia
Antonella Scaglia (credits: Tommaso Chemello)

Un posto speciale in questa Convention è dedicato al Rettore uscente, prof. Ferruccio Resta, che conclude il suo mandato e passa il testimone alla prossima Rettrice, prof.ssa Donatella Sciuto. E ripercorre le tappe salienti di questi 6 anni: un rettorato caratterizzato da momenti particolarmente difficili a livello globale e da imprevisti:

“Mantenere la barra dritta infatti non è stato facile, ma è stato possibile, grazie a una visione chiara e condivisa di dove volessimo arrivare. La missione tracciata nel Piano Strategico ha indicato la rotta, quella di essere una “European Leading University”, con uno sguardo aperto al confronto internazionale, capace di interpretare il cambiamento. Il compito di chi gestisce la cosa pubblica è quello di migliorarla. Questo è stato il mio impegno, portato avanti con l’aiuto di tutti voi. Il vostro sostegno è stato prezioso. I vostri suggerimenti sono stati di grande stimolo. Le vostre critiche hanno fatto crescere il Politecnico. E voi, cari Alumni, per me e per la comunità politecnica, ci siete sempre stati e so che ci sarete sempre”.

La Convention è una delle iniziative dedicate agli Alumni del Politecnico di Milano. Per ricevere una copia cartacea direttamente a casa tua, sostieni la redazione con una donazione annuale.