Dopo il Poli ha lavorato in diversi contesti, tra cui Chapman Taylor e Bjarke Ingels Group (BIG)
Ha recentemente completato un Master in Design Studies (Ecologies) alla Harvard Graduate School of Design (GSD)
Ha esposto al MIT Media Lab, alla Harvard GSD e in altri contesti accademici internazionali
Ci racconta: “Sto lavorando allo sviluppo di sistemi che integrano microalghe, sensori e algoritmi per monitorare l’ambiente interno e supportare strategie di ventilazione naturale. L’obiettivo è rendere questi strumenti parte del progetto architettonico, contribuendo alla creazione di spazi più sani, in grado di tutelare il benessere di chi li abita e di adattarsi in modo più consapevole alle trasformazioni ambientali.
Ho scelto il Politecnico di Milano per la solidità del suo approccio tecnico-scientifico, la qualità della formazione progettuale e le opportunità di confronto internazionale che offre. È stato un contesto esigente, che mi ha fornito strumenti concreti per affrontare con rigore e apertura interdisciplinare le sfide dell’architettura contemporanea”.
Del Poli ricorda con piacere l’energia che si respira nei laboratori di progetto: “le idee prendevano forma attraverso il lavoro di gruppo e il confronto continuo. È stato un periodo di grande crescita, grazie al senso di collaborazione che si instaurava tra studenti, tutor e docenti, e alla comunità che nasceva lavorando fianco a fianco. Il progetto non era quasi mai un percorso solitario: si cresceva insieme, scambiando idee, punti di vista e, spesso, divertendosi a progettare insieme”.
Com’è entrare a far parte degli under 30 di Forbes? “È stato un riconoscimento che ho accolto con gratitudine e con senso di responsabilità. È arrivato come risultato di un percorso che unisce ricerca, sostenibilità e sperimentazione tecnologica, con l’obiettivo di affrontare in modo concreto alcune sfide ambientali legate all’architettura. Negli ultimi anni ho lavorato allo sviluppo di dispositivi per il monitoraggio della qualità dell’aria e l’efficienza energetica degli edifici, collaborando con team multidisciplinari e trasformando idee in prototipi funzionanti e testabili, pensati per favorire ambienti più salubri e promuovere una maggiore consapevolezza negli utenti. Allo stesso tempo, ho portato avanti una linea di ricerca sul rapporto tra architettura e territorio, analizzando sul campo casi studio negli Stati Uniti e in Italia, con un focus su aree soggette ad alluvioni. Ho studiato il ruolo delle infrastrutture, delle reti idriche e delle soluzioni naturali a bassa intensità per supportare strategie di adattamento climatico. In questo senso, il riconoscimento rappresenta per me un incoraggiamento a proseguire con ancora maggiore consapevolezza il lavoro intrapreso”.
Un’università italiana entra per la prima volta nella Top 100 del QS World University Rankings, una delle classifiche accademiche più prestigiose al mondo: il Politecnico di Milanosi posiziona al 98° posto nell’edizione 2026, raggiungendo un risultato storico che segna un primato nazionale e al tempo stesso un importante riconoscimento al valore dell’eccellenza italiana nel panorama della formazione e della ricerca.
Con questo traguardo, il Politecnico si colloca nel top 6% delle università mondiali. Il passaggio dalla 111ª alla 98ª posizione testimonia la solidità di una crescita costante nel tempo: in dieci anni, l’Ateneo ha scalato ben 89 posizioni, di cui 41 nell’ultimo triennio (dal 139° del 2023) distinguendosi come punto di riferimento per il sistema universitario italiano e tra le eccellenze accademiche internazionali.
In Italia, il Politecnico di Milano si conferma primo assoluto per performance complessiva e per la qualità dei suoi indicatori chiave.
Tra gli indicatori che hanno contribuito in modo determinante al raggiungimento della Top 100 si segnalano, in particolare, la Employer Reputation e la Academic Reputation. La prima – che misura la stima espressa da datori di lavoro internazionali nei confronti dei laureati – evidenzia la capacità del Politecnico di formare professionisti altamente qualificati, pronti ad affrontare le sfide del mondo del lavoro. La seconda – che valuta il prestigio percepito da parte della comunità accademica globale – conferma l’elevata qualità della ricerca e della didattica svolte in Ateneo.
Risultati eccellenti emergono anche dall’indicatore Employment Outcomes, che attesta un alto tasso di occupazione tra i laureati e un impatto significativo delle loro carriere nei rispettivi settori. In netta crescita anche il dato relativo alle Citations per Faculty, che misura la media delle citazioni scientifiche per docente e riflette la rilevanza della produzione scientifica a livello internazionale.
Questo insieme di risultati positivi è sostenuto anche da un aumento significativo della produttività scientifica, segno tangibile di una comunità accademica attiva, attrattiva e orientata all’innovazione.
Un risultato particolarmente significativo. L’Italia entra finalmente nella top 100 del QS World Rankings come gli altri paesi del G7. È questa la dimostrazione della validità e del prestigio non solo del Politecnico di Milano, ma del sistema della formazione e della ricerca italiano. Un balzo in avanti che ha preso il via dieci anni fa. Espressione di una strategia di crescita chiara; della passione e della dedizione dell’intera comunità del Politecnico di Milano; di una pianificazione e di una gestione attenta delle risorse; di un sistema di scambio efficace con le imprese e con il territorio.
Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano
Il QS World University Rankings 2026 ha analizzato oltre 8.400 università in 106 Paesi. Di queste, 1.501 sono entrate in classifica, tra cui 43 italiane. Il risultato del Politecnico di Milano rappresenta un punto di svolta per l’università italiana e un segnale forte della sua capacità di competere, innovare e crescere a livello globale.
Posizione globale: 98° posto su oltre 8.400 università valutate. È la prima volta che un’università italiana entra nella Top 100 del ranking QS.
Posizione in Italia: 1° posto assoluto.
Università analizzate: 8.467 atenei da 106 Paesi. Di queste, 1.501 sono entrate in classifica. Le università italiane presenti sono 43.
Indicatori di eccellenza:
Employer Reputation: 90,1/100
Academic Reputation: 83,4/100
Employment Outcomes: 72,0/100
Citations per Faculty: 53,9/100
International Faculty: 74,4/100
Trend decennale: +89 posizioni guadagnate in dieci anni. Il Politecnico è passato dal 187° posto nel 2016 al 98° nel 2026.
Produttività scientifica: oltre 27.000 pubblicazioni e 270.000 citazioni registrate nel periodo 2019–2024 (fonte: Scopus/QS)
Questo traguardo è un esempio concreto del valore della nostra community Alumni: connessioni, ispirazioni e percorsi che partono da qui e arrivano ovunque.
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Entrare nella lista AD100 è un riconoscimento prestigioso, che celebra la visione e l’innovazione di coloro che stanno ridefinendo il modo in cui viviamo e percepiamo gli spazi. L’edizione 2025 include 25 Alumnae e Alumni del Politecnico di Milano: eccoli, seguendo l’ordine dettato da AD.
L’Alumnus Luca Cipelletti, architetto, tra i cui progetti recenti citiamo la riqualificazione del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano
L’Alumnus Luca Bombassei, architetto che riqualificherà gli spazi comuni del nuovo headquarter Sensify presso il Kilometro Rosso Innovation District a Bergamo
L’architetta e Alumna Nathalie Droulers, nota per aver fondato lo studio Droulers Architecture insieme alla sorella Virginie Droulers. Tra i recenti lavori, il restauro conservativo di una storica chiesa a La Punt, St. Moritz
Piero Lissoni, celebre Alumnus architetto e designer politecnico recentemente insignito del Compasso d’Oro ADI 2024 alla carriera. Laureato in Architettura al Politecnico di Milano, Lissoni ha fondato nel 1986, insieme a Nicoletta Canesi, lo studio Lissoni Associati, con sedi a Milano e New York
Un immancabile Renzo Piano.Tra i numerosi e prestigiosi riconoscimenti, tra cui la Medaglia d’Oro del RIBA nel 1989 e il Pritzker Prize nel 1998. È senatore a vita della Repubblica Italiana. A proposito, avete visto “𝘓𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘗𝘪𝘢𝘯𝘰” su RaiPlay? 📺 Sei puntate per tornare in aula insieme al grande architetto, 𝗔𝗹𝘂𝗺𝗻𝘂𝘀 e docente del Politecnico di Milano e i suoi studenti: un’occasione per ascoltare la sua visione sulla bellezza e sull’Arte del costruire. LEGGI DI PIÙ
La celebre designer e architetta Patricia Urquiola, Alumna politecnica originaria di Oviedo ma milanese d’adozione. I suoi lavori hanno ricevuto numerosi riconoscimenti e sono esposti in musei come il MoMA e il Victoria & Albert Museum.
I ricercatori del Politecnico di Milano, con il progetto GIFT – EnGIneering For sporT for all, tra il 2020 e il 2022 hanno coinvolto 19 bambini emiplegici tra i 6 e i 10 anni per avvicinarli a diverse attività sportive, grazie all’aiuto di ortesi (dispositivi medici utilizzati in ortopedia o traumatologia nel trattamento di alcune patologie) innovative sviluppate ad hoc per correggere il deficit funzionale dei bambini, cercando di coprire la maggior parte delle disabilità motorie e cognitive; accanto allo studio delle ortesi, una parte del progetto è stato dedicato alla ricerca sociale, con famiglie, insegnanti e associazioni sportive, affinché davvero questi bambini potessero fare attività sportiva, riducendo la distanza che oggi esiste tra chi chiamiamo normodotato e disabile, con lo scopo di introdurre nuove pratiche e modelli di comportamento.
Il progetto è stato un successo: ora, per generare un impatto concreto, bisogna andare oltre ai 19 bambini del progetto “pilota”.
“GIFT – ha dichiarato la professoressa Manuela Galli del Dipartimento di Elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico e responsabile scientifico del progetto – vuole essere un regalo per tutti i bambini con limitazioni funzionali”.
Il progetto di ricerca è stato sviluppato dal Laboratorio Interdipartimentale E4Sport del Politecnico di Milano e ha visto il coinvolgimento di partner quali l’Associazione La Nostra Famiglia – IRCCS “Eugenio Medea”, l’Università Cattolica di Milano, ITOP, BTS, Math&Sport, Edumoto, Yuki Onlus e diverse associazioni sportive.
“Comprendere come lo sport e l’attività sportiva generino valore per la società e per il sistema economico-produttivo è oggi una priorità per promuovere un cambio di prospettiva: non sono soltanto ‘divertimento’, ma un investimento importante – e da tutelare – per il benessere della società e la sua competitività” spiega Emanuele Lettieri, professore ordinario di Accounting, Finance & Control e project manager del progetto GIFT.
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In collaborazione con BlueSky Education, gli AMBA & BGA Excellence Awards celebrano l’eccellenza e i risultati ottenuti da business school internazionali, studenti e laureati MBA, e riconoscono l’impatto delle organizzazioni in crescita in termini di sviluppo, risultati e traguardi. L’edizione di quest’anno, presso l’esclusivo Royal Garden Hotel di Kensington di Londra, ha visto tra i protagonisti un Alumnus d’eccezione: Marco Farina, che ha ricevuto il prestigioso premio “Imprenditore dell’Anno 2025”.
“La mia passione per l’informatica è nata presto: a 13 anni, nel 1993, ho sviluppato e venduto Taurus, un software per la gestione del bilancio familiare. Dopo la laurea in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano, ho iniziato a lavorare a sistemi anticollisione capaci di governare in autonomo apparecchiature mobili — una forma primitiva ma concreta di intelligenza artificiale. Ho sempre cercato di pensare fuori dagli schemi, in settori spesso resistenti al cambiamento.”, racconta Farina.
Dopo aver guidato il dipartimento tecnologico di una società internazionale di consulenza strategica nel settore finanziario, decide di intraprendere la strada dell’imprenditoria. Partendo, ancora una volta, dalle basi: dal Poli, con il Flex Executive MBA della Graduate School of Management. “È stato un momento di svolta nella mia carriera, mi ha fornito una solida base di conoscenze in materia di gestione aziendale, marketing, finanza ed economia, consentendomi di comprendere meglio il contesto in cui operano le aziende e di prendere decisioni più informate e strategiche. Inoltre, mi ha offerto l’opportunità di entrare in contatto con professionisti di alto livello provenienti da vari settori, acquisire nuove prospettive e approcci, arricchendo ulteriormente il mio bagaglio professionale e la mia capacità di leadership”. Da queste solide basi nasce Logol AG, azienda tech che ha sviluppato e portato sul mercato soluzioni basate su intelligenza artificiale nei settori legale e finanziario. Con la chiusura di un round di caratura globale si appresta ora ad avviare un ambizioso progetto di internazionalizzazione.
“Ricevere questo premio è il riconoscimento di un percorso iniziato nel 2018 con una scommessa sull’intelligenza artificiale. Oggi siamo leader di mercato in Svizzera, con un’espansione internazionale in corso e il supporto di un investitore globale, a conferma della solidità e visione del progetto. Come negli sport di endurance, l’imprenditorialità richiede il coraggio di puntare a traguardi ambiziosi, lavorare con costanza anche nella fatica e credere che le sfide più dure portino ai risultati più gratificanti.”.
Madagascar, un contesto estremamente ricco dal punto di vista naturalistico, con un patrimonio naturale enorme in termini di biodiversità, uno dei massimi picchi dell’intero pianeta, ma dove queste risorse sono messe a rischio da pratiche dannose, come l’impiego di legna raccolta in natura allo scopo di scaldare e cucinare. Queste pratiche contribuiscono alla perdita delle foreste primarie e generano problemi sanitari legati alle modalità di combustione, spesso caratterizzate dall’utilizzo in ambienti chiusi e privi di adeguata ventilazione.
La ricerca CHAR:ME propone una soluzione al problema attraverso la progettazione di una filiera alternativa, basata sul recupero e la trasformazione degli scarti organici locali in combustibili solidi in grado di sostituire i combustibili convenzionali. Il progetto è partito nel 2022, grazie a un grant finanziato con le donazioni del 5 per mille Irpef.
Scopri di più sul progetto CHAR:ME su Frontiere, la newsletter della ricerca del Politecnico di Milano a questo link
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