Studierò ingegneria gestionale al Politecnico grazie a una borsa di studio  

Anuar Mancini, 22 anni, sogna una professione che gli permetta di avere un impatto positivo sul mondo. Le basi le mette al Poli, grazie a un contributo degli Alumni donatori

Nel triennio 2020-2022 il Politecnico ha ricevuto oltre 10 milioni di euro in donazione da individui e da aziende. Il sostegno al merito è il primo obiettivo della community: circa la metà di questi fondi infatti è stata usata per finanziare circa 500 borse di studio, destinate a premiare gli studenti meritevoli e bisognosi del Politecnico.  

Oggi vi raccontiamo la storia di Anuar Mancini, 22 anni, nativo di Perugia che però ormai si definisce un milanese acquisito. È uno dei “borsisti 2022”, uno dei tanti ragazzi e ragazze che, proprio grazie al sostegno dei donatori, stanno mettendo le basi del proprio futuro al Politecnico di Milano. “Dopo la triennale in ingegneria gestionale, proseguirò con la magistrale sempre al Politecnico: ho molto apprezzato il taglio tecnico-quantitativo di questa università”, commenta. “La tesi triennale è stata frutto di un internship di cinque mesi presso SNAM, dove mi sono occupato dell’implementazione di un sistema interattivo di monitoraggio tramite cruscotti di KPIs, per valutare l’impatto della manutenzione sulle stazioni di erogazione di metano CNG e LNG”.  

Ogni anno cresce il numero di studenti e studentesse che si iscrivono al corso di studio in ingegneria gestionale: un percorso di formazione multidisciplinare e molto apprezzato dal mondo del lavoro. Non tutti possono sostenere le spese che questa scelta comporta, specialmente tenendo conto del costo della vita a Milano. Per questo, e per non perdere preziosi talenti che potrebbero studiare al Politecnico, School of Management organizza ogni anno una raccolta fondi per sostenere studentesse o studenti meritevoli che si trovano in condizioni di bisogno a realizzare il loro sogno: studiare ingegneria gestionale al Politecnico di Milano.  

“La borsa di cui sono risultato vincitore è stato un premio estremamente soddisfacente che accompagnerà per sempre il ricordo del Politecnico”, continua Anuar. I criteri per la formazione delle graduatorie, oltre a tenere conto della situazione economica delle famiglie, mettono in relazione la media dei voti agli esami in triennale e la velocità con la quale sono stati sostenuti.

“Sono una persona estremamente focalizzata sul risultato, sulla performance, sempre provando ad alzare un po’ l’asticella. In triennale ho molto osato, quasi sempre ho provato a sostenere tutti gli esami alla prima sessione disponibile, riuscendo così anche ad anticiparne qualcuno di anni successivi. D’altra parte, è stata fondamentale la consapevolezza dei propri limiti: quando sapevo che non sarei riuscito ad ottenere una performance eccellente, mi sono fermato, ho fatto un passo indietro e capito come avrei potuto raggiungere il risultato desiderato”.   

L’ingegnere gestionale è chiamato a progettare e a gestire sistemi in cui le variabili tecnologiche interagiscono in modo complesso con quelle economiche e organizzative. Grazie al profilo multidisciplinare, può operare in differenti settori e funzioni. Da piccolo, Anuar sognava di diventare un astronauta, poi un insegnante, poi un CEO di un grande multinazionale. “Ora, ciò che mi sento di dire è che vorrei lasciare un impatto nella società, qualcosa di tangibile o intangibile che possa aiutare le persone a vivere una vita migliore. Più in pratico, questo sogno potrebbe concretizzarsi tramite un percorso di crescita imprenditoriale, con la realizzazione di un prodotto o di un servizio innovativo e utile alla società, o più semplicemente con il lasciare impresso nelle persone un’idea o un modello che possa risultare efficiente ed efficace. Un punto fermo che mi accompagna da tanto è il desiderio di essere un cittadino del mondo, sfruttando la vita professionale per viaggiare, conoscere nuove culture e prenderne spunto. Apprezzo molto in tal senso il titolo di ingegnere gestionale, in quanto è estremamente versatile e permette di lavorare negli ambiti più disparati, e, per definizione, ha come obbiettivo quello di risolvere problemi tramite modelli in modo efficiente ed efficace”. 

“Queste borse di studio, istituite grazie al contributo degli Alumni di Ingegneria Gestionale e di tutti gli amici del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, rappresentano un modo concreto di aiutare studentesse e studenti meritevoli ad intraprendere un percorso di sviluppo personale e professionale che li porterà a diventare ingegneri gestionali magistrali”, commenta la prof.ssa Marika Arena, coordinatrice del corso di studi di ingegneria gestionale. “Voglio quindi ringraziare di cuore tutti coloro che hanno aderito fino ad oggi a questa importante iniziativa e ricordare che la campagna resta aperta. Grazie al contributo della nostra community, possiamo fare la differenza!” 

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