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Una Design Week politecnica

Come ogni anno, la Milano Design Week torna ad animare la città meneghina con eventi e installazioni, e anche da parte di Alumni e del nostro Ateneo. Vediamo quali! 

FLOATING FOREST 
Darsena, Viale Gabriele D’Annunzio 20 – Milano – dal 7 al 12 giugno, dalle 10.00 alle 22.00 

L’Alumnus Stefano Boeri realizzerà una foresta galleggiante nel pieno centro di Milano, in Darsena. Si tratta di Floating Forest, foresta multisensoriale galleggiante, progettata per Timberland, come ecosistema indipendente sull’acqua della Darsena, dove 610 alberi e più di 30 specie (tra cui alberi Acero, Betulla e Melo; arbusti come Aronia Nera, Ortensia, Mahonia e Pittosporo; erbacee perenni come Stipa, Eulalia, Anemone, Emerocallide, Verbena viola e Pampa) intendono moltiplicare la biodiversità, attivando i benefici ambientali legati alla forestazione urbana, in connessione con gli altri spazi verdi di Milano. L’obiettivo dell’installazione Floating Forest non è solo trasmettere nuove forme di responsabilità ambientale e nuove modalità di occupazione e trasformazione degli spazi urbani, ma offrire un luogo di incontro e conciliazione tra la sfera naturale e i cittadini.  

VISITA AL CENTRO DI RICERCA GIANFRANCO FERRÉ 
Centro di Ricerca Gianfranco Ferrè – Via Tortona, 37 – Milano9 giugno 2022, dalle 15.00 alle 20.00 

Il Centro di Ricerca Gianfranco Ferré, situato all’interno della sede della storica Fondazione Gianfranco Ferré, è dedicato al lavoro dello stilista, laureato al Politecnico di Milano nel 1969. Guidati dai ricercatori del Politecnico, i visitatori potranno visitare lo spazio della ex Fondazione, progettato dall’Architetto Franco Raggi, e conoscere il prezioso archivio costituito da più di 150.000 documenti e artefatti come schizzi, disegni tecnici, foto, abiti e accessori. 

Per informazioni 

Leggi anche: Al Politecnico di Milano nasce il Centro di Ricerca Gianfranco Ferré

ARCTIC-NORDIC-ALPINE – STUDIO SNØHETTA 
Atrio della Scuola AUIC – Via Ampère, 2 – Milano. Inaugurazione: 7 giugno 2022 

Una mostra sull’architettura contemporanea in paesaggi vulnerabili, che presenta progetti pionieristici dello studio di architettura norvegese di fama internazionale “Snøhetta” e indaga l’impatto che le nuove creazioni potrebbero avere sugli ambienti geografici dal clima estremo. In occasione dell’inaugurazione, lezione del fondatore di Snøhetta Kjetil Trædal Thorsen: “Nature as the Client”. 

Per informazioni 

L’INVENZIONE DI UN LINGUAGGIO. FRANCO PURINI E IL TEMA DELL’ORIGINE, 1964-1976 
Galleria del Progetto della Scuola AUIC – Via Ampère, 2 – Milano. Inaugurazione: 7 giugno 2022 

In mostra tavole di progetti, ampie serie di schizzi e studi che identificano nel disegno lo strumento privilegiato per pensare la costruzione, la città, il paesaggio, nonché il luogo da dove hanno origine le idee di architettura. In occasione dell’inaugurazione, lezione di Franco Purini “L’invenzione di un linguaggio”. 

Per informazioni 

PIERLUIGI CERRI: ALLESTIMENTI. IDEE, FORME, INTENZIONI 
Spazio Mostre Archivi Storici del Politecnico di Milano – via Candiani, 72 – Milano 

La mostra propone una selezione di 32 allestimenti di Pierluigi Cerri, studiati e ridisegnati grazie a uno scrupoloso lavoro d’archivio. Laureatosi al Politecnico di Milano, Cerri ha qui insegnato con Umberto Eco “Semiotica dell’architettura” (Facoltà di Architettura, 1969-71) e dal 2000 al 2010 è stato titolare del Laboratorio di Architettura degli Interni alla Scuola di Architettura Civile. 

Per informazioni 

AUTORITRATTO CON QUARTIERE: CITTÀ STUDI 
Piazza Leonardo da Vinci – Milano. 9 giugno 2022, dalle 11.00 alle 18.00 

In Piazza Leonardo da Vinci un’azione partecipata durante la quale abitanti, visitatori e curiosi collaboreranno alla costruzione di un racconto collettivo che metterà in mostra, attraverso la ricomposizione di “frammenti”, l’identità del luogo, presente e futura. 

Per informazioni 

SITUATED VOCABULARIES. RE-FRAMING PARTICIPATION WITH FRAGILE COMMUNITIES 
OFF CAMPUS Nolo – Mercato Comunale, Viale Monza 54 – Milano 

Un programma di 4 giorni (mostra + attività ibride) riguardante “Vocabolario di Quartiere”, il progetto di progettazione partecipata sviluppato presso Off Campus Nolo. 

DESIGN X DESIGNERS 
Edificio B2 – Campus Bovisa – Via Durando 10 – Milano 

Una grande mostra di progetti didattici provenienti da tutto il Sistema Design del Politecnico di Milano (Scuola del Design, Dipartimento di Design e Poli.Design), che mette in luce molteplici settori progettuali: dal prodotto industriale alla moda, dal design degli interni e dell’arredo alla comunicazione, senza escludere servizi, brand e strategia, transportation e design engineering. 

WE ARE! POLIMI TALENTS 
Salone Satellite – Fiera Milano – Rho 

In mostra i talenti del design Politecnico, riconosciuti con premi e menzioni negli ultimi 4 anni, che sono stati chiamati a raccontarsi attraverso prototipi e progetti. 

FROM DIGITAL TO DIGITALL 
Salone del Mobile – Fiera Milano – Rho 

Il Sistema Design presenterà la sua offerta didattica e formativa e le opportunità di ricerca e servizi attraverso un’esposizione interattiva. Il pubblico troverà – e potrà collaborare con – studenti e collaboratori di Scuola e Dipartimento che saranno alle prese con la realizzazione e finalizzazione di un oggetto fisico legato al libro nella sua forma primitiva, quella analogica. 

Per informazioni sulle numerose altre iniziative: https://dipartimentodesign.polimi.it/it/magazine/salone-del-mobile-2022   

Credits header e home: https://www.finestresullarte.info/

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Robot che ci assomigliano sempre di più: è l’era delle macchine antropomorfe?

Scenario fantascientifico a parte, la robotica di frontiera (insieme alla sempre maggiore conoscenza dei meccanismi che regolano il corpo umano) ci offre già oggi tecnologie in ambito sanitario di grande utilità: protesi, esoscheletri e dispositivi per la riabilitazione e la cura della nostra salute, progettati da team che mescolano sapientemente ingegneria, medicina, design e dialogo con i pazienti (con coloro, cioè, che quei dispositivi li useranno).

Vi ricordate di Hannes, la mano robotica? Sviluppata da INAIL e Istituto Italiano di Tecnologia, restituisce alle persone con amputazione dell’arto superiore il 90% della funzionalità perduta. L’industrial design è a cura di ddpstudio, fondato da tre Alumni: Lorenzo De Bartolomeis, Gabriele Diamanti e Filippo Poli. E proprio il design dal DNA politecnico vale ad Hannes il premio per l’innovazione ADI Design Index 2018: «Per la qualità del vostro lavoro che, a ricaduta, rappresenta un valore per il design e per il nostro Paese»; e, nel 2020, l’ambito Compasso d’Oro.

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Credits: ddpstudio

“Il design” riporta la motivazione del premio, “si rivela uno strumento indispensabile per aiutare le persone in difficoltà a riappropriarsi del proprio futuro. Tecnologia ed estetica aiutano a superare un disagio psicologico e un deficit fisico”. Ed in effetti è proprio questo che fa Hannes, nelle parole di Marco Zambelli, che più di 40 anni fa, all’età di 16 anni, perse la mano destra in un incidente sul lavoro. È lui il “paziente zero” su cui è stata progettata Hannes. Ci ha raccontato della prima volta che l’ha indossata: “Mi sono emozionato. Mi sono reso conto che potevo riappropriarmi della mia mano”.

Scopri tutta la storia di Hannes su Map

Adesso Hannes avrà un fratellino, dal design nato in grembo allo stesso ddpstudio.

TWIN, L’ESOSCHELETRO PER TORNARE A CAMMINARE

Twin, l’esoscheletro robot, è un dispositivo per la riabilitazione neuromotoria di pazienti con deficit di locomozione ed equilibrio, emerse a seguito di lesioni spinali o ictus. Serve, insomma, per permettere ai pazienti con lesioni del midollo spinale di camminare in modo indipendente. È progettato, come Hannes, da INAIL, IIT e, per l’industrial design, ddpstudio. E di nuovo al design si deve la sua recente celebrità: è ancora in fase di sviluppo ma sta già collezionando riconoscimenti da tutto il mondo.

Da oltreoceano il prestigioso Good design Award nella categoria Robotics. Il premio è stato attribuito dal Chicago Athenaeum, di cui fanno parte il Museo di architettura e design della città statunitense e il Centro europeo di architettura, design e studi urbanistici. In “patria”, Twin entra nell’ADI Design Index 2021, nella categoria design per la persona , partecipa alla selezione finale del Compasso d’Oro 2022 e sarà in mostra all’ADI Design Museum da metà giugno.

E infine riceve il premio IF International Forum Design 2022, nella categoria Product Medicine/Health: attribuito ai designer che hanno collaborato allo sviluppo del dispositivo. L’IF Design Award è considerato uno dei premi per il design più prestigiosi al mondo. TWIN è stato selezionato tra 11.000 candidature presentate da 57 Paesi e valutato da una giuria di 132 membri, composta da esperti indipendenti provenienti da tutto il mondo.

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Credits: Inail

UNA RADIOGRAFIA DEL NOSTRO GEMELLO: COME È FATTO?

Twin è un dispositivo robotico indossabile, autonomo, che consente alle persone con lesioni spinali complete e parziali di camminare di nuovo. La sua tecnologia è in grado di valutare i progressi riabilitativi e di definire il livello di assistenza in ogni momento; utilizza il movimento residuo del paziente per assisterne la camminata, intervenendo, solo se è necessario, per sostenerlo e aiutarlo a completare correttamente il passo. Quando il paziente inclina il busto in avanti, Twin si muove. Per fermarsi, si esercita un movimento leggero nella direzione opposta, riportando il busto in posizione eretta. La velocità “di crociera” è più o meno metà di quella di un soggetto sano, circa 2 o 2,5 km/h.

È pensato per essere usato in combinazione con la sedia a rotelle, almeno per il momento. Permette di passare facilmente dalla posizione seduta a quella in piedi, è smontabile e può essere indossato facilmente, in pochi minuti, pur restando seduti. È regolabile in altezza e può supportare utenti fino a 110 kg di peso.

È composto da una struttura rigida che serve a mantenere il paziente in posizione eretta e ha 4 motori, due alle anche e due alle ginocchia. Il bacino è una scocca in fibra di carbonio e contiene il cervello e il cuore di Twin, cioè il sistema di controllo e le batterie. L’autonomia consente una camminata continua con fino a 4 ore.

Nasce da un processo di progettazione condiviso, che ha coinvolto un team multidisciplinare di pazienti, clinici, ricercatori, ingegneri e designer in tutte le fasi dello sviluppo.

“È un percorso molto lungo, iniziato nel 2014 e non ancora terminato”, commenta Gabriele Diamanti. “Ed è un progetto design-centrico, cioè parte dalle esigenze dei pazienti: infatti nel primo periodo abbiamo partecipato a diversi focus group con persone paraplegiche e visitato le strutture di cura. Da lì è nato il concept meccanico e poi, piano piano, è stata implementata la tecnologia”.

Nel corso degli anni sono stati prodotti diversi prototipi, ogni volta testati con i pazienti, per rilevare problemi e opportunità di implementazione. La strada per dare a Twin la scalpellata finale è ancora lunga: “Il prototipo premiato è già stato superato”, aggiunge De Bartolomeis. “Per noi è strano, perché ciò che agli occhi di tutti sembra nuovo, in realtà, ha già nuove forme e funzionalità. Essendo un progetto di ricerca il team di lavoro sta lavorando a una piattaforma che darà vita, nei prossimi tre anni, a soluzioni con applicazioni e funzioni differenti (ovviamente non sono ancora pubblicabili)”.

ANDRESTI IN GIRO, AL SUPERMERRCATO, AL BAR, INDOSSANDO UN ESOSCHELETRO?

Una volta completato, Twin affronterà la sperimentazione clinica, la certificazione e poi il mercato. E ancora una volta si confronterà con l’essere umano: come verrà accolto?

twin
Credits: Web Marketing Festival

“Lavorando in questo progetto da anni e parlando con tante persone, pazienti e medici, ci siamo accorti che la risposta può non essere scontata”, riprende Diamanti. “I pazienti possono avere preconcetti, sia esageratamente positivi che negativi, rispetto all’idea di usare un esoscheletro, e questo influenza moltissimo i risultati dei test. Ci sono i pazienti che lo rifiutano: perché, si chiedono, devo mettermi quella roba? Con la mia sedia vado molto più veloce di voi “bipedi”. Perché la tecnologia, quando nasce, è ancora indietro rispetto alla natura. Altri pazienti ci credono molto perché sblocca la possibilità di interagire guardando le persone negli occhi alla stessa altezza. Un po’ fa l’abitudine, un po’ l’atteggiamento verso l’innovazione. Un altro grosso tema è quello dei pregiudizi a livello sociale: la stessa sedia a rotelle ora è considerata normale, però, 50 anni fa, uno che passava per strada in sedia a rotelle lo guardavano tutti. L’innovazione non è solo tecnologica ma anche culturale. Quando tutti ti guardano a occhi sgranati mentre vai a fare la spesa con un esoscheletro robotico, può esserci un certo imbarazzo. Diverso è anche l’approccio di chi ha subito la lesione molto tempo fa e di chi, invece, l’ha appena subita. E dipende anche dal tipo di lesione e dalla posizione: a seconda di quale vertebra è coinvolta, cambia il controllo che hai del corpo”.

Conclude ancora Diamanti:

“In un team di lavoro così variegato e tecnico, la formazione che abbiamo ricevuto al Poli ci fa sentire a casa nostra”.

Credits home: Web Marketing Festival
Credits header: iF Design Award

Professioni del futuro: il Poli guarda avanti

Il mondo cambia e con esso cambiano anche le persone che lo fanno funzionare.  Se è vero che i corsi “storici” del Politecnico di Milano continuano a offrire gli strumenti per affrontare la crescente complessità della nostra epoca (come testimoniano i dati occupazionali che rappresentano gli Alumni tra i più apprezzati professionisti in tutto il mondo), è altrettanto vero che, dal confronto con il mondo delle aziende, della tecnologia e dell’innovazione e con le nuove generazioni di studenti, stanno emergendo nuove idee e nuove esigenze. L’Ateneo si chiede (anche) di cosa si occuperanno gli Alumni di domani, del prossimo decennio, nel corso della loro carriera, e come potranno continuare a dare un contributo significativo nella gestione delle grandi sfide che ci attendono. Questo porta sia all’aggiornamento dei corsi tradizionali, sia alla nascita di nuovi corsi di laurea: due partiranno nel prossimo semestre. 

LA PRIMA LAUREA IN ITALIA IN INGEGNERIA DEL SUPERCALCOLO… 

… o, più correttamente, in High Performance Computing Engineering. Sarà il primo corso di laurea magistrale in Italia dedicato al calcolo ad alte prestazioni e alle sue molteplici applicazioni, dalla sostenibilità energetica alla climatologia, dalla genomica alla medicina e alla farmacologia, dalla chimica alla finanza, dalla biomeccanica computazionale all’aerospazio. 

“La capacità di elaborare una grande quantità di dati ci permette infatti di definire nuovi scenari, di eseguire simulazioni, di sviluppare nuovi modelli, come accade, per esempio, in campo medico. Sono tanti i settori in cui l’HPC può fare la differenza. Servono quindi nuove competenze e nuove professionalità”,

commenta il Rettore. 

Caratterizzato per la forte interdisciplinarietà, il corso formerà ingegneri dalla solida preparazione nelle principali tecnologie e architetture informatiche per il supercalcolo, nel quantum computing e nella modellazione matematico-statistica di problemi complessi. L’insegnamento sarà in lingua inglese.  

MANAGER ORIENTATI AGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE  

Altro caso unico nel panorama della formazione universitaria in Europa, il nuovo Master of Science in Trasformative Sustainability nasce dalla collaborazione tra Politecnico di Milano e Università Bocconi. L’obiettivo è formare professionisti in gradi di guidare le imprese da una prospettiva fortemente integrata, innovativa e multidisciplinare sulla sostenibilità. 

“La tecnologia è il fattore abilitante delle grandi trasformazioni in atto, come nel caso della sostenibilità in tutte le sue accezioni”, commenta il Rettore. “Impatta in modo decisivo sui processi di business e orienta imprese ed enti pubblici verso piani di sviluppo complessi di cui gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono elementi fondativi. Da qui la necessità di combinare le competenze tecniche e formative dei nostri due atenei su tematiche chiave per la crescita economica e sociale”. 

Scienziati politecnici per sfide globali

Il Politecnico di Milano ha ottenuto dalla Commissione europea due importanti finanziamenti per due progetti di ricerca: uno per la lotta al tumore al seno e l’altro per quella al cambiamento climatico.  

Si tratta di due ERC Advanced Grant, cioè finanziamenti assegnati dallo European Research Council (ERC) a ricercatori affermati nel loro settore, per portare avanti progetti innovativi e ad alto rischio. La selezione per questo tipo di finanziamenti è molto competitiva: quest’anno, su 1735 progetti presentati, solo il 14,6% ha ottenuto i fondi.  

SUPERCOMPUTER CHE CONSUMANO 5000 VOLTE MENO ENERGIA  

Daniele Ielmini, docente presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, condurrà ANIMATE (ANalogue In-Memory computing with Advanced device Technology), un progetto che mira a realizzare un nuovo concetto di calcolo per ridurre il consumo energetico nel machine learning. È un tema critico per fermare il cambiamento climatico: quando usiamo il computer non ci pensiamo, ma il costo energetico delle azioni che compiamo su internet, a partire da quelle quotidiane, è molto alto. I data center, che oggi soddisfano gran parte del fabbisogno mondiale di intelligenza artificiale, consumano circa l’1% della domanda energetica globale, ma si prevede una crescita fino al 7% entro il 2030. Operazioni apparentemente semplici, come la ricerca di un prodotto o un servizio di largo consumo (ad esempio quando prenotiamo le vacanze o scegliamo un film in streaming) si basano su algoritmi ad alta intensità di dati e hanno un impatto importante sulla produzione di gas serra.  

La ricerca preliminare di ANIMATE del prof. Ielmini ha dimostrato che il fabbisogno energetico di calcolo può essere ridotto mediante il closed-loop in-memory computing CL-IMC (calcolo in memoria ad anello chiuso). Questo sistema è in grado di risolvere problemi di algebra lineare in un solo passaggio computazionale. Grazie alla riduzione del tempo di calcolo, CL-IMC richiede 5.000 volte meno energia rispetto ai computer digitali a pari precisione in termini di numero di bit. Il progetto di Ielmini svilupperà la tecnologia del dispositivo e dei circuiti, le architetture di sistema e l’insieme di applicazioni per validare completamente il concetto di CL-IMC.  

CONTRO IL TUMORE AL SENO, UN PROTOCOLLO PER NEUTRALIZZARNE LA BARRIERA NATURALE  

Manuela Raimondi, docente del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”, combina meccanobiologia, bioingegneria, oncologia, genetica, microtecnologia, biofisica e farmacologia al fine di sviluppare nuovo metodo per la cura del tumore al seno.  

In questo tipo di malattia, infatti, l’aggressività è correlata all’irrigidimento fibrotico del tessuto tumorale: la fibrosi impedisce progressivamente ai farmaci di raggiungere le cellule tumorali. Con BEACONSANDEGG – Mechanobiology of cancer progression, Raimondi intende sviluppare un metodo in grado di aggirare questo problema. A partire dalla modellizzazione di microtumori a vari livelli di fibrosi e da cellule di cancro al seno umane fatte aderire a microsupporti polimerici 3D, i microtumori verranno impiantati in vivo nella membrana respiratoria di uova aviarie embrionate, al fine di suscitare una reazione fibrotica da corpo estraneo nei microtumori. Questo modello di studio verrà validato con farmaci antitumorali il cui risultato clinico è noto dipendere dal livello di fibrosi tumorale. Il lavoro fornirà inoltre una piattaforma standardizzabile ed etica per promuovere la traslazione clinica di nuovi prodotti terapeutici in oncologia. Questo è un tema chiave per Raimondi: alcuni degli strumenti di ricerca e modellizzazione che ha sviluppato negli ultimi dieci anni hanno proprio l’obiettivo di ridurre o sostituire le fasi di sperimentazione pre-clinica in vivo, per esempio con l’uso di supporti 3D per colture cellulari e camere microfluidiche per la cultura di tessuti e organoidi. 

ERC: “CHALLENGING EUROPE’S BRIGHTEST MINDS” 

Un po’ di contesto per questa bella notizia: il Politecnico è ai vertici delle classifiche mondiali delle università anche grazie alla ricerca scientifica di frontiera che porta avanti nei suoi laboratori. I protagonisti di questo primato italiano sono i tanti scienziati e ricercatori del Politecnico (ERC e non solo): circa 3500.  

Alcuni di questi sono “ricercatori ERC”, che sta per European Research Council. È uno strumento della commissione europea che sostiene ricerche pionieristiche e di frontiera. Sono tra “le menti più brillanti d’Europa”, si dice, scienziati che potrebbero essere sulle tracce di scoperte scientifiche e tecnologiche nuove e imprevedibili.  

In totale, ad oggi, i progetti ERC al Politecnico sono 52. Variano a seconda della dimensione e della durata del finanziamento: tra i 150 mila e i 12 milioni di euro.  

  • Starting Grant, per ricercatori emergenti, con 2-7 anni di esperienza maturata dopo il conseguimento del dottorato 
  • Consolidator Grant, per giovani che hanno alle spalle già una decina d’anni di ricerca 
  • Advanced Grant, dedicati a scienziati eccezionali ed affermati, in grado di aprire nuove direzioni nei rispettivi campi di ricerca e in altri settori 
  • Synergy Grant, che promuovono progressi sostanziali nella frontiera della conoscenza e incoraggia nuove linee di ricerca 
  • Proof of Concept, un finanziamento di entità minore, dedicato a ricercatori che abbiano che abbiano già un progetto ERC in corso o l’abbiano terminato di recente. Mira a garantire il collegamento tra ricerca di base e mercato 
Leggi la storia di TOMATTO, il Synergy Grant del Poli

ERC promuove un approccio cosiddetto “investigator driven” o “bottom-up”, cioè la libera iniziativa dei migliori scienziati europei, che seguono progetti di ricerca di eccellenza, innovativi e ad alto rischio, tasselli chiave per raggiungere gli obiettivi di crescita sostenibile che si pone l’Unione 

CONVERTIRE L’INCERTEZZA IN AZIONE E RIVOLUZIONARE LA SCIENZA DEI MATERIALI 

A Sara Bagherifard, con ArcHIDep, e a Massimo Tavoni, con EUNICE, vanno due ERC Consolidator Grant. Ridurre le incertezze per affrontare i cambiamenti climatici è l’obiettivo di Tavoni, docente di Climate Change Economics presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale e Direttore di RFF-CMCC, European Institute on Economics and the Environment. La sua ricerca copre temi di economia dell’energia e del clima, e in particolare la modellistica delle politiche climatiche internazionali. Con EUNICE, affronta il problema delle incertezze nei percorsi di stabilizzazione climatica e negli attuali modelli clima-energia-economia e converte gli scenari delineati da questi modelli in indicazioni che aiutino a definire policy resilienti, solide e affidabili per contrastare il cambiamento climatico. 

Bagherifard, ricercatrice senior del Dipartimento di Meccanica, si occupa di approcci numerici e sperimentali per progettare, fabbricare e caratterizzare materiali multifunzionali. Con il progetto ArcHIDep, intende mettere a terra un rivoluzionario sistema di deposizione allo stato solido per ottenere materiali eterogenei con architettura strutturata su tre livelli di scala, micro, meso e macro. ArcHIDep permetterà di sviluppare un framework, attualmente inesistente, per progettare e costruire elementi in grado di superare i limiti legati alla odierna impossibilità di coniugare proprietà tra loro in conflitto. 

ERC PROOF OF CONCEPT, OVVERO: LA SCIENZA ALLA PROVA DEI FATTI 

Ritroviamo Daniele Ielmini con SHANNON, acronimo di Secure hardware with advanced nonvolatile memories. Ha l’obiettivo di sviluppare un nuovo tipo di circuito per la crittografia basato sul concetto di funzione fisica non-clonabile. Le chiavi di crittografia vengono generate mediante stati di memoria casuali che sono completamente invisibili ad una ispezione esterna, grazie ad un nuovo algoritmo ed una nuova struttura di cella, rendendo questa soluzione molto interessante per la sicurezza dei sistemi Internet of Things. 

Paola Saccomandi, del Dipartimento di Meccanica, lavora allo sviluppo, alla validazione tecnologica e all’analisi di mercato di un dispositivo per l’asportazione laser di tumori, molto meno invasivo degli strumenti di cui disponiamo oggi. Il progetto si chiama LEILA: closed-loop and multisensing delivery tool for controlled laser ablation of tumors.  

Con il progetto TCOtronics, acronimo di transparent conductive oxide nanocrystalline films for electronics and optoelectronics via low-cost solution processing, Francesco Scotognella (Dipartimento di Fisica) vuole fabbricare strati sottili a base di nanoparticelle di ossidi metallici, impiegabili come filtri ottici o elettrodi trasparenti per celle solari e diodi emettitori di luce. Un importante obiettivo è anche l’impiego di elementi non tossici e abbondanti nel pianeta.  

Francesco Topputo (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali) punta a sviluppare un sensore di navigazione autonoma per i satelliti nello spazio profondo. Grazie al progetto SENSE: a sensor for autonomous navigation in deep space, i satelliti stessi saranno in grado di stimare la propria posizione senza la necessità di comunicare con le stazioni di terra; questo permetterà di tagliare i costi di navigazione per l’esplorazione spaziale, rendendo lo spazio accessibile a università, centri di ricerca e piccole imprese.  

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Robot che ci assomigliano sempre di più: è l’era delle macchine antropomorfe?

Scenario fantascientifico a parte, la robotica di frontiera (insieme alla sempre maggiore conoscenza dei meccanismi che regolano il corpo umano) ci offre già oggi tecnologie in ambito sanitario di grande utilità: protesi, esoscheletri e dispositivi per la riabilitazione e la cura della nostra salute, progettati da team che mescolano sapientemente ingegneria, medicina, design e dialogo con i pazienti (con coloro, cioè, che quei dispositivi li useranno).

Vi ricordate di Hannes, la mano robotica? Sviluppata da INAIL e Istituto Italiano di Tecnologia, restituisce alle persone con amputazione dell’arto superiore il 90% della funzionalità perduta. L’industrial design è a cura di ddpstudio, fondato da tre Alumni: Lorenzo De Bartolomeis, Gabriele Diamanti e Filippo Poli. E proprio il design dal DNA politecnico vale ad Hannes il premio per l’innovazione ADI Design Index 2018: «Per la qualità del vostro lavoro che, a ricaduta, rappresenta un valore per il design e per il nostro Paese»; e, nel 2020, l’ambito Compasso d’Oro.

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Credits: ddpstudio

“Il design” riporta la motivazione del premio, “si rivela uno strumento indispensabile per aiutare le persone in difficoltà a riappropriarsi del proprio futuro. Tecnologia ed estetica aiutano a superare un disagio psicologico e un deficit fisico”. Ed in effetti è proprio questo che fa Hannes, nelle parole di Marco Zambelli, che più di 40 anni fa, all’età di 16 anni, perse la mano destra in un incidente sul lavoro. È lui il “paziente zero” su cui è stata progettata Hannes. Ci ha raccontato della prima volta che l’ha indossata: “Mi sono emozionato. Mi sono reso conto che potevo riappropriarmi della mia mano”.

Scopri tutta la storia di Hannes su Map

Adesso Hannes avrà un fratellino, dal design nato in grembo allo stesso ddpstudio.

TWIN, L’ESOSCHELETRO PER TORNARE A CAMMINARE

Twin, l’esoscheletro robot, è un dispositivo per la riabilitazione neuromotoria di pazienti con deficit di locomozione ed equilibrio, emerse a seguito di lesioni spinali o ictus. Serve, insomma, per permettere ai pazienti con lesioni del midollo spinale di camminare in modo indipendente. È progettato, come Hannes, da INAIL, IIT e, per l’industrial design, ddpstudio. E di nuovo al design si deve la sua recente celebrità: è ancora in fase di sviluppo ma sta già collezionando riconoscimenti da tutto il mondo.

Da oltreoceano il prestigioso Good design Award nella categoria Robotics. Il premio è stato attribuito dal Chicago Athenaeum, di cui fanno parte il Museo di architettura e design della città statunitense e il Centro europeo di architettura, design e studi urbanistici. In “patria”, Twin entra nell’ADI Design Index 2021, nella categoria design per la persona , partecipa alla selezione finale del Compasso d’Oro 2022 e sarà in mostra all’ADI Design Museum da metà giugno.

E infine riceve il premio IF International Forum Design 2022, nella categoria Product Medicine/Health: attribuito ai designer che hanno collaborato allo sviluppo del dispositivo. L’IF Design Award è considerato uno dei premi per il design più prestigiosi al mondo. TWIN è stato selezionato tra 11.000 candidature presentate da 57 Paesi e valutato da una giuria di 132 membri, composta da esperti indipendenti provenienti da tutto il mondo.

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Credits: Inail

UNA RADIOGRAFIA DEL NOSTRO GEMELLO: COME È FATTO?

Twin è un dispositivo robotico indossabile, autonomo, che consente alle persone con lesioni spinali complete e parziali di camminare di nuovo. La sua tecnologia è in grado di valutare i progressi riabilitativi e di definire il livello di assistenza in ogni momento; utilizza il movimento residuo del paziente per assisterne la camminata, intervenendo, solo se è necessario, per sostenerlo e aiutarlo a completare correttamente il passo. Quando il paziente inclina il busto in avanti, Twin si muove. Per fermarsi, si esercita un movimento leggero nella direzione opposta, riportando il busto in posizione eretta. La velocità “di crociera” è più o meno metà di quella di un soggetto sano, circa 2 o 2,5 km/h.

È pensato per essere usato in combinazione con la sedia a rotelle, almeno per il momento. Permette di passare facilmente dalla posizione seduta a quella in piedi, è smontabile e può essere indossato facilmente, in pochi minuti, pur restando seduti. È regolabile in altezza e può supportare utenti fino a 110 kg di peso.

È composto da una struttura rigida che serve a mantenere il paziente in posizione eretta e ha 4 motori, due alle anche e due alle ginocchia. Il bacino è una scocca in fibra di carbonio e contiene il cervello e il cuore di Twin, cioè il sistema di controllo e le batterie. L’autonomia consente una camminata continua con fino a 4 ore.

Nasce da un processo di progettazione condiviso, che ha coinvolto un team multidisciplinare di pazienti, clinici, ricercatori, ingegneri e designer in tutte le fasi dello sviluppo.

“È un percorso molto lungo, iniziato nel 2014 e non ancora terminato”, commenta Gabriele Diamanti. “Ed è un progetto design-centrico, cioè parte dalle esigenze dei pazienti: infatti nel primo periodo abbiamo partecipato a diversi focus group con persone paraplegiche e visitato le strutture di cura. Da lì è nato il concept meccanico e poi, piano piano, è stata implementata la tecnologia”.

Nel corso degli anni sono stati prodotti diversi prototipi, ogni volta testati con i pazienti, per rilevare problemi e opportunità di implementazione. La strada per dare a Twin la scalpellata finale è ancora lunga: “Il prototipo premiato è già stato superato”, aggiunge De Bartolomeis. “Per noi è strano, perché ciò che agli occhi di tutti sembra nuovo, in realtà, ha già nuove forme e funzionalità. Essendo un progetto di ricerca il team di lavoro sta lavorando a una piattaforma che darà vita, nei prossimi tre anni, a soluzioni con applicazioni e funzioni differenti (ovviamente non sono ancora pubblicabili)”.

ANDRESTI IN GIRO, AL SUPERMERRCATO, AL BAR, INDOSSANDO UN ESOSCHELETRO?

Una volta completato, Twin affronterà la sperimentazione clinica, la certificazione e poi il mercato. E ancora una volta si confronterà con l’essere umano: come verrà accolto?

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Credits: Web Marketing Festival

“Lavorando in questo progetto da anni e parlando con tante persone, pazienti e medici, ci siamo accorti che la risposta può non essere scontata”, riprende Diamanti. “I pazienti possono avere preconcetti, sia esageratamente positivi che negativi, rispetto all’idea di usare un esoscheletro, e questo influenza moltissimo i risultati dei test. Ci sono i pazienti che lo rifiutano: perché, si chiedono, devo mettermi quella roba? Con la mia sedia vado molto più veloce di voi “bipedi”. Perché la tecnologia, quando nasce, è ancora indietro rispetto alla natura. Altri pazienti ci credono molto perché sblocca la possibilità di interagire guardando le persone negli occhi alla stessa altezza. Un po’ fa l’abitudine, un po’ l’atteggiamento verso l’innovazione. Un altro grosso tema è quello dei pregiudizi a livello sociale: la stessa sedia a rotelle ora è considerata normale, però, 50 anni fa, uno che passava per strada in sedia a rotelle lo guardavano tutti. L’innovazione non è solo tecnologica ma anche culturale. Quando tutti ti guardano a occhi sgranati mentre vai a fare la spesa con un esoscheletro robotico, può esserci un certo imbarazzo. Diverso è anche l’approccio di chi ha subito la lesione molto tempo fa e di chi, invece, l’ha appena subita. E dipende anche dal tipo di lesione e dalla posizione: a seconda di quale vertebra è coinvolta, cambia il controllo che hai del corpo”.

Conclude ancora Diamanti:

“In un team di lavoro così variegato e tecnico, la formazione che abbiamo ricevuto al Poli ci fa sentire a casa nostra”.

Credits home: Web Marketing Festival
Credits header: iF Design Award

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Shell Eco-Marathon: chi va piano va sano e va lontano

La Shell Eco-Marathon è un campionato automobilistico storico nato nel 1985, organizzato ogni anno da Shell. I team, composti da studenti, possono correre in due categorie, quante sono le tipologie di veicoli ammesse:  UrbanConcept – veicoli simili alle automobili tradizionali, che, in teoria, potrebbero anche essere omologate per il trasporto urbano – e Prototype – prototipi di veicoli leggeri ultra-efficienti. I veicoli possono essere alimentati in qualsiasi modo: combustione interna (benzina, diesel, etanolo), batterie elettriche o celle a combustione di idrogeno.

L’importante non è arrivare prima degli altri (anche se un po’ conta anche quello), ma percorrere la maggiore distanza possibile con l’equivalente di 1 kWh o 1 litro di carburante. L’ingegno sta appunto nel costruire il veicolo che consumi meno di tutti gli altri e, dove ci vuole ingegno, ecco che arrivano gli ingegneri. 

http://sem.mecc.polimi.it/

Abbiamo intervistato Emma Patuzzo, studentessa di Mobility Engineering all’ultimo anno e secondo pilota della squadra Team Mecc-e del Politecnico di Milano, che si trova in questo momento nei Paesi Bassi per la prima tappa della Shell Eco-marathon 2022. Dal 31 maggio al 3 giugno infatti si corre al TT Circuit Assen, dove farà il suo debutto la nuova macchina del Team, Asteria, per conquistare il titolo di Urban Concept più efficiente dal punto di vista energetico. 

“Vince il veicolo che compie un numero prestabilito di giri alla massima velocità ottimizzando meglio i consumi, che vengono calcolati tramite telemetria”, ci spiega Patuzzo. Alla domanda “quanto prevedete di consumare?”, risponde: “Sono dati che non possiamo ancora rivelare. Ne saprete di più dopo i test e le prove libere ufficiali”.  

Emma Patuzzo con Apollo

È dal 2019 che il campionato non si teneva dal vivo, quindi c’è grande aspettativa. Quale clima vi aspettate ai box?, chiediamo a Patuzzo. “I primi giorni clima c’è un rilassato, si punta a cercare la prestazione migliore della macchina. Quando però il gioco si fa serio e cominciamo a vedere il podio che si avvicina, c’è una certa agitazione. Nel 2019 il Poli aveva corso a Brookland Circuit, UK, con il predecessore di Asteria, Leto, che fece il quarto posto. Il clima era molto teso”. Chi sono quelli da battere? “Noi puntiamo al podio e nel 2019 ci siamo andati veramente molto vicini. In questo momento, la Francia è il nostro rivale principale”. Com’è stare lì dentro? “Caldo. Caldissimo. È molto emozionante, è qualcosa che abbiamo costruito noi dall’inizio alla fine. Chiaramente ci hanno aiutati gli sponsor: il principale è Mako Shark, che ci aiuta con la laminazione e la costruzione dello chassis”. Patuzzo è all’ultimo anno, le chiediamo quali siano i suoi piani per il futuro. “In questo momento sono in lista per un team di Formula 1, sto finendo i colloqui. Altrimenti ho altre prospettive sul campo della guida autonoma, che è anche l’argomento della mia tesi”. 

Nel 2010 il Poli ha fatto il record mondiale di efficienza nella categoria Prototype sul circuito Rockingham Motor Speedway, UK. Il prototipo Apollo, alimentato a energia solare, ha percorso 796 km/kWh. Il record rimane ad oggi imbattuto.

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Credits home/header: courtesy of Team Mecc-e del Politecnico di Milano

amedeo felisa home

Amedeo Felisa alla guida di Aston Martin

Amedeo Felisa, Alumnus Ingegneria meccanica 1970, a partire da maggio 2022 è il nuovo CEO di Aston Martin, una nomina che arriva dopo 26 anni di carriera in ruoli di leadership in Ferrari – di cui 8 nel ruolo di amministratore delegato -, dove è diventato anche la mente e la forza trainante dietro al design e all’ingegneria di tutti i nuovi modelli. 

aston martin
Credits: Fleetmagazine

A proposito del nuovo ruolo ricoperto dall’Alumnus, il Presidente esecutivo di Aston Martin Lawrence Stroll ha dichiarato a Reuters come

“Nessuno sa come rendere le auto di lusso ad alte prestazioni migliori di Amedeo”

e che Felisa è stato chiamato alla guida del marchio britannico per fare in modo che l’azienda si concentri “su un quadro più ampio”. 

Felisa porterà infatti Aston Martin a lanciare il suo primo modello 100% elettrico nel 2025 e a convertire tutta la produzione in elettrico entro il 2030. Entro il 2039, invece, si prevede di raggiungere la neutralità carbonica lungo tutta la catena di produzione.   

Credits Home: Fleetmagazine
Credits Header: Motorionline

MSCA3Home

Giovani ricercatori al Poli, girone “eccellenza”

Nei prossimi anni, i ricercatori del Politecnico di Milano si occuperanno di temi “scottanti” come il riscaldamento globale, la transizione energetica, l’applicazione etica di algoritmi decisionali e molti altri temi che avranno un grande impatto sulla società e sulle vite di tutti.

È il caso di questi 17 giovani ricercatori che sono arrivati negli ultimi anni nei dipartimenti del nostro Ateneo tramite una “Marie Curie Postdoctoral Fellowships”: un assegno di ricerca europeo pensato proprio per i giovani scienziati che si occupano di temi cruciali a livello internazionale. Ciascuno di loro è seguito da un supervisor, cioè un docente o un ricercatore esperto della materia che accompagna il grantee MSCA nello sviluppo del progetto di ricerca e allo stesso tempo ne arricchisce la formazione.

Scopriamo di cosa si occuperanno:

COME CONSERVARE L’ENERGIA?

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Wietse M. Boon

Usando tecniche di deep-learning, Wietse M. Boon vuole sviluppare nuovi e più efficienti modelli per descrivere e prevedere il comportamento del flusso nel sottosuolo per capire come stoccare energia da fonti rinnovabili in modo sicuro. Boon è uno dei ricercatori che si sono appoggiati alla MSCA Master Class del Politecnico, un percorso che affianca i migliori post-doc da tutto il mondo che vogliono candidarsi a un grant Marie Curie e scelgono il nostro Ateneo come host institution: “La masterclass mi ha insegnato come allineare la mia proposta con gli obiettivi principali della MSCA Individual Fellowship e mi ha dato preziosi consigli”.      

CITTÀ PIÙ FRESCHE

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Nicola Colaninno, 43 anni

MultiCAST: Multiscale Thermal-related Urban Climate Analysis and Simulation Tool

2022-2025

Finanziamento: 251.002,56 €

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E STUDI URBANI (DASTU)

Supervisor: Eugenio Morello

Keywords: urban heat island; climate-proof urban planning; giscience

Colaninno affronterà il fenomeno noto come Urban Heat Island e svilupperà un sistema di supporto alle decisioni per la pianificazione e la progettazione del clima con l’obiettivo di rendere vivibili le città nei periodi estivi. Il sistema sarà testato su tre aree urbane a Los Angeles, Amsterdam e Milano.

PARTICELLE E PROCESSI ULTRAVELOCI

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Maurizio Reduzzi, 33 anni

HETRUSQ: HETeRoaromatic biomolecules Ultrafast Spectroscopy in liQuids

2021-2023

Finanziamento: 171.473,28

DIPARTIMENTO DI FISICA (DFIS)

Supervisor: Mauro Nisoli

Keywords: attosecond physics; ultrafast spectroscopy; ultrafast optics

Reduzzi lavorerà all’interno del gruppo del prof. Nisoli (abbiamo raccontato il suo progetto ERC, TOMATTO, nel numero 9 di MAP). “HETRUSQ ha l’obiettivo di esplorare studiare processi di charge transfer in materia organica su scale temporali nell’ordine dell’attosecondo e l’interazione tra le molecole e il loro ambiente circostante naturale, l’acqua”. Scopri di più a questo link

OTTENERE LASER USANDO POCHISSIMA ENERGIA

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Armando Genco, 32 anni

ENOSIS: ENhancing and prObing Strong light-matter Interactions in 2D materials by ultrafaSt optical techniques

2021-2023

Finanziamento: 171.473,28 €

DIPARTIMENTO DI FISICA (DFIS)

Supervisor: Giulio Cerullo

Keywords: 2d heterostructures; ultrafast spectroscopy; microcavity polaritons

Genco studia polaritoni, particelle che possono essere sfruttate per ottenere sorgenti di luce coerente (laser) con materiali innovativi e a bassa soglia, che richiedono pochissima energia: “le potenziali ricadute nel mondo delle telecomunicazioni e del computing, per esempio, sono molto promettenti sia in termini di velocità che di impatto ambientale”. Scopri di più a questo link

UN ALGORITMO PUÒ ESSERE “EQUO”?

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Michele Loi, 42 anni

FPH: Fair predictions in health

2021-2023

Finanziamento: 183.473,28

DIPARTIMENTO DI MATEMATICA (DMAT)

Supervisor: Giovanni Valente

Keywords: statistical predictions; fairness; algorithms

“Il modo in cui si guarda ai dati porta a conclusioni diverse. E non si basa soltanto su considerazioni scientifiche ma anche morali. Sono le nostre idee, i nostri valori che ci dicono come leggere i dati per tirarne fuori un giudizio sull’equità dell’algoritmo”. Scopri di più a questo link

ENERGIE RINNOVABILI E PROBLEMI DI INTERMITTENZA

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Mark A. Bajada, 30 anni

SSEFR: Single-Site Electrocatalytic Flow Reactor for C-C Coupling

2021-2023

Finanziamento: 171.473,28

DIPARTIMENTO DI CHIMICA, MATERIALI E INGEGNERIA CHIMICA “GIULIO NATTA” (DCMC)

Supervisor: Gianvito Vilé (abbiamo parlato di lui su MAP #9, a pag. 22)

Keywords: catalysis; flow chemistry; green chemistry

Bajada ha l’obiettivo di individuare e creare nuovi materiali in grado di convertire energia da fonti rinnovabili in energia chimica per risolvere i problemi di intermittenza associati alle energie rinnovabili. Scopri di più a questo link

LA CRISI DEL SONNO

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Diletta De Cristofaro, 34 anni

SCRAPS: writing the Sleep CRisis: 24/7 cAPitalism and neoliberal Subjectivity

2021-2024

Finanziamento: 257.209,92

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E STUDI URBANI (DASTU)

Supervisor: Simona Chiodo

Keywords: sleep crisis; mhealth; philosophy of technology

SCRAPS studierà quella che medici e psicologi in tutto il mondo chiamano “crisi del sonno”. De Cristofaro analizzerà opere di narrativa, saggistica e cultura digitale per indagare l’impatto dei tempi della produttività sulla salute e la relazione tra salute individuale e ideologie neoliberiste. Scopri di più a questo link

ESTRARRE MATERIALI PREZIOSI DALLE COMETE

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Mirko Trisolini, 32 anni

CRADLE: Collecting Asteroid-Orbiting Samples: enabling a safer, sustainable, and autonomous exploration of asteroids

2021-2023

Finanziamento: 229.704,64

DIPARTIMENTO DI SCIENZE E TECNOLOGIE AEROSPAZIALI (DAER)

Supervisor: Camilla Colombo (scoprila su MAP #5 a pag. 32)

Keywords: asteroid exploration; asteroid dust particle dynamics; dust in-orbit collection

Trisolini lavorerà allo sviluppo di un sistema innovativo e autonomo per l’estrazione di materiali rari e preziosi che potrebbero trovarsi all’interno di asteroidi e comete. “Ho scelto il Politecnico come host institution per l’esperienza e il background tecnico del gruppo di ricerca in cui sono inserito e le radicate collaborazioni, anche internazionali, a cui ha accesso”. Scopri di più a questo link

PREVENIRE I RISCHI DELLO SFRUTTAMENTO DEL SUOLO

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Michele Botti, 30 anni

PDGeoFF: Polyhedral Discretisation Methods for Geomechanical Simulation of Faults and Fractures in Poroelastic Media

2020-2022

Finanziamento 171.473,28

DIPARTIMENTO DI MATEMATICA (DMAT)

Supervisor: Paola Antonietti

Keywords: Polyhedral discretization methods; Geomechanics; Numerical modelling

Tramite simulazioni numeriche è possibile prevedere gli effetti dello sfruttamento del suolo. Il progetto PDGeoFF ha l’obiettivo di sviluppare un quadro matematico e numerico per prevenire i rischi connessi a diverse attività geologiche umane come la produzione di energia geotermica e la raccolta e lo stoccaggio di CO2.

AGRICOLTURA RESISTENTE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Sandra Ricart, 37 anni

MODFaBe: Modelling individual farmer behaviours in Coupled Human Natural Systems under changing climate and society

2020-2022

Finanziamento 171.473,28

DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA, INFORMAZIONE E BIOINGEGNERIA (DEIB)

Supervisor: Andrea Castelletti

Keywords: Farmers; Climate change; Modelling; Behaviour; Muzza system

Aumento delle temperature, diminuzione delle precipitazioni, alluvioni e siccità mettono a rischio la produttività del settore agricolo. Ricart lavora modelli che descrivano il comportamento degli agricoltori e intende capire come questi modelli possano rendere l’agricoltura sostenibile, flessibile e adattabile ai cambiamenti climatici.

NANOANTENNE PER GENERAZIONE DI SECONDA ARMONICA

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Thorsten Feichtner, 40 anni

PoSHGOAT: Potential-dependent Second-Harmonic Generation in Optical Antennas measured Time-resolved

2020-2021

Finanziamento 137.604,96

DIPARTIMENTO DI FISICA (DFIS)

Supervisor: Paolo Biagioni

Keywords: Optical antenna; Plasmonics; Second harmonic generation

La generazione di seconda armonica è un processo ottico con applicazioni promettenti nella spettroscopia, nella commutazione ottica ultraveloce e nell’elaborazione ottica delle informazioni. Feichtner sta studiando come massimizzarne la generazione fabbricando nanoantenne a contatto elettrico con punte ultrasottili e spazi ultra-stretti e svilupperà modelli numerici per ottimizzare le geometrie delle nanoparticelle.

BIOGAS AL CENTRO DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Imteyaz Alam, 37 anni

Biogas2Syngas: Rational Design for Coke-resistant Dry Reforming Catalyst using Combined Theory and Operando Raman Experiments

2019-2021

Finanziamento: 171.473,28

DIPARTIMENTO DI ENERGIA (DENG)

Supervisor: Matteo Maestri (ne abbiamo parlato su MAP #6 a pag.30) Keywords: Biogas; Syngas; Coke-resistant catalyst          

Il biogas rappresenta un’importante fonte energetica che svolge un ruolo centrale nella rivoluzione energetica. Il progetto Biogas2Syngas studia e sviluppa tecnologia e modelli per sfruttare questa risorsa affrontandone alcune delle sfide principali, come il miglioramento del ciclo di vita e delle prestazioni del catalizzatore.

GUARDARE LE MOLECOLE MOLTO DA VICINO

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Soumen Ghosh, 32 anni

CHIRALSCOPY: Probing Ultrafast Stereochemical Dynamics by Femtosecond Electronic Circular Dichroism Spectroscopy

2019-2021

Finanziamento 171.473,28

DIPARTIMENTO DI FISICA (DFIS)

Supervisor: Giulio Cerullo

Keywords: Molecular Handedness; Ultrafast Chirality; Femtosecond Dynamics

Ghosh sta sviluppando una tecnica spettroscopica di nuova generazione molto sensibile alla struttura tridimensionale delle bio-molecole, per osservarne il movimento in tempo reale mentre la loro struttura cambia nel corso di un processo biologico. Tra le varie applicazioni, nel campo della chimica strutturale, questa tecnica offrirà strumenti per la lotta all’Alzheimer, al Parkinson e al fotodanneggiamento del DNA.

OTTENERE IDROCARBURI DAL METANOLO

Torstein Fjermestad, 41 anni

EMPaTHY: use of multiscale modElling to Minimize coke ProducTion during the methanol-to- HYdrocarbon process

2019-2021

Finanziamento: 171.473,28

DIPARTIMENTO DI ENERGIA (DENG)

Supervisor: Matteo Maestri

Keywords: Multiscale modelling; Computational fluid dynamics; Molecular dynamics; Density functional theory calculations

Il metanolo può sostituire i combustibili fossili come fonte di idrocarburi validi, offrendo una via verso combustibili e prodotti chimici più sostenibili. È un processo conosciuto dagli anni ’70, ma è stato implementato industrialmente solo nell’ultimo decennio e deve ancora superare diverse sfide tecniche, di cui si occuperà Fjermestad con il progetto EMPaTHY.

UN MODELLO DI ORGANO SU CHIP PER L’OSTEOARTRITE

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Paola Occhetta, 34 anni

uKNEEversal: a miniaturized 3D in vitro model of human joint to gain new knowledge on Osteoarthritis pathophysiology

2019-2021

Finanziamento: 171.473,28

DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA, INFORMAZIONE E BIOINGEGNERIA (DEIB)

Supervisor: Marco Rasponi

Keywords: Organs-on-Chip; Osteoarthritis; In vitro models

Occhetta userà la tecnologia degli organi su chip per creare un modello di articolazione colpita da osteoartrite che possa ricreare la complessità di questa malattia, utilizzabile per studiare i meccanismi che la regolano e la risposta ai farmaci.

GUIDA SPAZIALE AUTONOMA

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Gabriella Gaias, 41 anni

ReMoVE: Rendezvous Modelling Visiting and Enhancing

2019-2021

Finanziamento: 168.277,20

DIPARTIMENTO DI SCIENZE E TECNOLOGIE AEROSPAZIALI (DAER)

Supervisor: Marco Lovera

Keywords: Active debris removal; Multi-satellite mission; Spacecraft guidance navigation and control

Gaias sta sviluppando una soluzione tecnologica per la rimozione di grandi satelliti difettosi che inquinano le orbite strategiche terrestri. La sfida più grande è lo sviluppo di un sistema di navigazione e controllo di guida spaziale autonomo robusto e avanzato, per il quale Gaias collabora con D-Orbit, azienda leader nel settore fondata dall’Alumnus Luca Rossettini.

FANTASMI IN SALA OPERATORIA

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Antonio Forte, 36 anni

ALPHA-STEM: Advanced Laboratory Phantoms for Soft Tissues in Engineering and Medicine

2018-2021

Finanziamento 244.269,00

DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA, INFORMAZIONE E BIOINGEGNERIA (DEIB)

Supervisor: Elena De Momi

Keywords: Mechanical Metamaterials; Soft Matter; Hydrogels

Ad oggi, l’addestramento dei chirurghi presenta diversi limiti. Una potenziale soluzione è l’uso di modelli sintetici artificiali, noti anche come “Phantoms”: riproduzioni di parti e organi umani che consentono al chirurgo di esercitarsi nel posizionamento delle strutture anatomiche e nella coordinazione della mano. Forte ha l’obiettivo di migliorare questi supporti con feedback tattile affidabile e di modelli di deformazione dei tessuti reali.

Dal 2014 a oggi

In totale sono 24 i ricercatori MSCA che, dal 2014, hanno scelto il Poli come “host institution”. La Commissione europea li ha finanziati per un totale di circa 4 milioni e mezzo di euro e il loro lavoro ha generato pubblicazioni scientifiche, creazione di nuove linee di ricerca e consolidamento di importanti collaborazioni scientifiche internazionali. I ricercatori che seguono hanno concluso i loro progetti MSCA, alcuni hanno proseguito le loro ricerche nei nostri laboratori, tra cui Edoardo Albisetti, del dipartimento di Fisica, ha recentemente vinto un grant ERC. Altri si sono spostati in altre università in tutto il mondo, portandosi dietro un pezzo del DNA politecnico.

Wordcloud msca
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Daniele Ancora, 35 anni

HI-PHRET: High-resolution Imaging with Phase Retrieved Tomography

2019-2021

DIPARTIMENTO DI FISICA (DFIS) Supervisor: Antonio Pifferi

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Fabian Holzmeier, 33 anni

CHARISMA: CHARge transport in Intermediate-Sized Molecules on Attosecond time scales

2018-2020

DIPARTIMENTO DI FISICA (DFIS) Supervisor: Mauro Nisoli

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Edoardo Albisetti, 34 anni

SWING: Patterning Spin-Wave reconfIgurable Nanodevices for loGics and computing

2016-2019

DIPARTIMENTO DI FISICA (DFIS)

Supervisor: Riccardo Bertacco

Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano

Margherita Maiuri, 33 anni

PHOEBUS: PHOto-induced Energy flow in Bio-inspired molecular circuits probed with Ultrafast two-dimensional Spectroscopy

2015-2018

DIPARTIMENTO DI FISICA (DFIS)

Supervisor: Giulio Cerullo

Tommaso Lotti, 38 anni

POLIS: Studying the bricks of microbial cities: characterization and structural properties of exopolysaccharides and their interaction with proteins and cations in anammox granular sludge

2015-2017

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE (DICA)

Supervisor: Francesca Malpei

CON IL 5 PER MILLE AL POLITECNICO SOSTIENI LA RICERCA AD ALTO IMPATTO SOCIALE. DONA ANCHE TU.

dona al 5 per mille
5 per mille 2019

5 per mille 2019: sport e inclusione sociale 

Ricerca e trasferimento tecnologico possono contribuire a fare dell’attività sportiva una leva per l’inclusione di soggetti fragili: in questo nel 2019 il Politecnico ha investito 580 mila euro in progetti di ricerca a alto impatto sociale, con applicazioni nel mondo dello sport. Per contrastare fenomeni di disagio giovanile e esclusione delle diversità, favorire il dialogo tra culture, promuovere la riqualificazione sociale e ambientale dei quartieri, un focus particolare è stato dedicato a facilitare l’accesso a pratiche sportive da parte di persone disabili, obiettivo importante per le politiche pubbliche a livello globale, e in generale all’inclusione di situazioni di marginalità: periferie, carceri, territori colpiti da spopolamento. 

RIGENERARE LO SPAZIO PUBBLICO DI UNA CITTÀ | UNPark Urban Nudging Park  

Dipartimenti: DASTU, DCMC, DABC, DESIGN, DEIB 
Tag: street sport, spazi urbani marginali, socializzazione   
Contesto: Milano (Municipio 8)
Partner:  Comune di Milano, Open4Citizens,  Assicurazioni Vittoria, Radio Popolare,  ESO, scuole LSS Bottoni e ICS R. Pizzigoni, Comitato di cittadini Milano in Alta Quota, associazioni sportive OSG2001 e Soulbasket, ARCI L’Impegno e Ass. Guide e Scouts Cattolici Italiani.  
 

unpark
Credits: Polisocial

Con il progetto UNPark, i ricercatori sono partiti da uno studio di fattibilità su scenari di medio-lungo periodo per arrivare a un’azione pilota focalizzata sull’area che si trova sotto il Cavalcavia Serra-Monte Ceneri di Milano. Realizzato all’inizio degli anni ’60 per alleggerire il traffico di accesso alla Fiera Campionaria, il cavalcavia è diventato nel tempo un elemento sempre più critico per il quartiere. I ricercatori l’hanno ripensato per trasformarlo in uno spazio multifunzionale, accessibile e dedicato soprattutto alle categorie urbane più deboli (preadolescenti, adolescenti e anziani): un playground attrezzato per street sport e altre attività sociali, animato da un palinsesto di iniziative – sportive e culturali – aperte alla collettività. 

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ANDARE IN MONTAGNA È UNA PASSEGGIATA | TWIN Trekking, Walking and cycling for Inclusion 

Dipartimenti: DASTU, DICA, DEIB 
Tag: fruizione lenta, nuova occupazione, recupero edilizio 
Contesto: Appennino ligure e tosco-emiliano
Partner: CAI – Club Alpino Italiano, FCI – Federazione Ciclistica Italiana (Federazione nazionale e Comitato provinciale di Milano), Associazione Europea Vie Francigene e Consorzio Solidarietà Sociale Oscar Romero 

capanna twin
Credits: Polisocial

Il turismo sportivo itinerante lungo ciclabili e cammini è occasione di rigenerazione economica e sociale dei territori rurali interni. Queste reti sentieristiche necessitano di servizi primari (vitto, alloggio, sanità) ed accessori (prodotti, assistenza, sicurezza, formazione, ecc.) quasi per nulla accessibili ai disabili e la cui gestione discontinua è affidata all’iniziativa locale. In questo contesto si inserisce il progetto TWIN, uno studio per proporre la realizzazione di una o più strutture ricettive nell’area del cratere sismico del Centro Italia, che saranno gestite da soggetti “fragili”, in primis operatori del settore, dunque con esperienza e competenze, che hanno perso il lavoro (o la clientela) a seguito del sisma, ma anche disabili o ex detenuti. La prima capanna TWIN è stata inaugurata il 31 luglio 2021 al Passo della Cisa realizzata nel laboratorio del carcere di Monza per accogliere pellegrini ed escursionisti.

Leggi anche: Dal Politecnico per il turismo lento: nasce la prima capanna TWIN

Trova la Capanna Twin https://www.twin.polimi.it/capanna-twin/ 

QUARTIERE CHE VAI, CAMPETTO CHE TROVI | SPèS SPORT è SOCIETÀ  

Dipartimenti: DAC, DIG, DASTU 
Tag: oratori, infrastrutture sportive, rigenerazione sociale   
Contesto: CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO 
Partner:  ICS – Istituto per il Credito Sportivo, Comitato Regionale lombardo del CONI, Direzione Generale Welfare della Regione Lombardia, Comune di Milano, Ente di promozione sportiva CSI Milano, Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi (FOM).   

Credits: Polisocial

Un progetto di rigenerazione sociale, promozione della salute e inclusione urbana, attraverso la riattivazione del sistema delle infrastrutture sportive degli oratori milanesi.  

Una prima fase di analisi ha elaborato la distribuzione dei numerosi oratori sul territorio milanese e correlazioni tra oratori e spazi sportivi, infrastrutture sociali e verde urbano. Un ulteriore studio ha preso in considerazione l’elemento demografico e l’accessibilità su scala urbana attraverso mappature georeferenziate, evidenziando il ruolo degli oratori quali servizi di prossimità, centrali per un’ottica di sviluppo della città a misura d’uomo. A valle dello studio, il progetto si è concentrato sulla definizione di un Quadro di Progettazione Strategica, che consentirà di suggerire strategie di riattivazione sociale, con particolare riferimento all’ambito sportivo, proprio a partire da queste strutture. 

PROTESI E ORTESI PER PICCOLI SPORTIVI  | GIFT enGIneering For sporT for all 

Dipartimenti: DEIB, DIG, DMEC, DESIGN, DICA, DCMC  
Tag: ortesi, educazione fisica, Sport for All   
Contesto: Lombardia e Lazio  
Partner:  IRCCS Eugenio, Medea – Associazione la nostra famiglia, Università Cattolica di Milano, le associazioni Edumoto Yuky ONLUS, Polha Varese e Polisportiva Milanese 1979 Sport Disabili Onlus, assieme alle aziende ITOP, BTS e Math&Sport. Il progetto si avvale inoltre della collaborazione di Claudio Arrigoni (Gazzetta dello Sport).
 

gift
Credits: Polisocial

A cura del laboratorio E4Sport, Laboratorio interdipartimentale del Politecnico di Milano, il progetto GIFT ha coperto due ambiti di ricerca. Una parte tecnologica ha portato allo sviluppo di ortesi innovative che, correggendo il deficit funzionale dei bambini emiplegici, possono consentire loro di avvicinarsi alla pratica sportiva (in particolare i test sono stati condotti sulla corsa).  

Sul fronte sociale invece, la ricerca ha coinvolto le famiglie, gli insegnanti della scuola primaria e le associazioni sportive tramite questionari, interviste, focus group ed eventi dedicati.  

Leggi anche: Il Politecnico di Milano vince premio europeo per l’inclusione nello sport

L’IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DELLE OLIMPIADI | FIVE of Olympics’ FLAG Framework for Impact eValuation of the Effects of Olympics For Longterm Achievement of (common)Good  

Dipartimenti: DIG, DENG, DASTU 
Tag: Olimpiadi invernali, pianificazione strategica, coesione sociale   
Contesto: Milano e aree alpine di Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto
Partner:  Comune di Milano (Direzione Economia Urbana e Lavoro), Città Metropolitana di Milano, nella persona del Vice-Sindaco Arianna Censi, e OMERO – Centro Interdipartimentale di Ricerca di Studi Urbani e sugli Eventi.  

Credits: Polisocial

Quale sarà a lungo termine l’impatto che le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 avranno sui territori? Cosa comporteranno dal punto di vista sociale, ambientale ed economico?  

Sono queste le domande che si pongono i ricercatori del gruppo Tiresia del Politecnico di Milano con il progetto “Five of Olympics FLAG”, che stanno lavorando con le comunità locali per analizzare scenari su vari fronti: dalla questione viabilistica (su tutti l’apertura del Passo della Forcola anche in inverno) al tema dei parcheggi interrati, passando per la possibile saturazione delle strutture ricettive e della sanità locale. 

SPORT E RICERCA IN CARCERE | ACTS A Chance Through Sport 

Dipartimenti: DASTU, DESIGN, DEIB 
Tag: detenuti, educazione motoria, riabilitazione sociale 
Contesto: Città metropolitana di Milano
Partner:  Dipartimento regionale dell’amministrazione penitenziaria, Garante nazionale dei diritti dei detenuti, Elite, Bikevo, PARCfor, Waterproofing, Mapei S.p.A., Swan&Koi

Credits: ACTS

“Io voglio uscire di qua meglio di prima”, dice Filippo, detenuto nel carcere di Bollate (il nome è di fantasia). Con il progetto ACTS, un gruppo di studenti e ricercatori del Politecnico raccoglie questo desiderio e entra nelle Case di reclusione di Opera e Bollate e nell’Istituto Penale Minorile “Beccaria”. Il gruppo lavora sugli spazi, sulle strategie di comunicazione per costruire e facilitare le relazioni tra persone detenute, agenti penitenziari e l’amministrazione e sul monitoraggio delle condizioni fisiche di detenuti e agenti attraverso l’utilizzo di dispositivi indossabili. Un progetto che promuove lo sport non più come pratica occasionale, ma come strumento di relazione e socializzazione, di miglioramento effettivo del benessere fisico e psicologico delle persone e di riqualificazione degli spazi. 

L’ARRAMPICATA TI MOSTRA IL MONDO DA UN’ALTRA PROSPETTIVA | ACCEPT Adaptive Climbing for CErebral Palsy Training  

Dipartimenti: DEIB, DMEC, DESIGN  
Tag: disabilità, arrampicata adattata, riabilitazione   
Contesto: Milano   
Partner:  Fondazione FightTheStroke quale partner principale, l’associazione Milanoarrampicata, l’impresa sociale PlayMore e FASI – Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (A. Biggi, allenatore), RGTECH, Vibram, Scarpa e Montura   

Accept
Credits: Cecilia Monoli

La paralisi cerebrale (CP) è la più frequente disabilità neuromotoria infantile. I bambini con CP in molti casi possono recuperare parte delle capacità neuromotorie con un intenso lavoro di riabilitazione e lo sport può aiutare questo processo e favorire il raggiungimento obiettivi funzionali altrimenti ottenuti in tempi più lunghi. Il progetto ACCEPT si concentra sull’arrampicata assieme alla fondazione FightTheStroke: il risultato è una parete adattata, sensorizzata, riconfigurabile e interattiva, ottimizzata per rispondere ai bisogni riabilitativi di bambini affetti da CP, tra i 6 e i 13 anni (e più in generale di bambini con problemi motori).  

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