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Gli Atenei milanesi formano un nuovo polo per l’Intelligenza Artificiale

Le Università milanesi Bocconi, Università Statale di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca e Politecnico di Milano hanno unito le forze per costituire a Milano un polo di eccellenza per la ricerca e la formazione nell’intelligenza artificiale (Ai) e nel machine learning. I quattro Atenei sono infatti diventati una delle Unit di ELLIS, lo European Laboratory for Learning and Intelligent Systems.

Nata nel 2018, ELLIS è l’associazione che riunisce i migliori scienziati e accademici europei di intelligenza artificiale con l’obiettivo di promuovere a livello continentale lo sviluppo scientifico su questo cruciale tema, non a caso considerato fondamentale anche dal Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il rilancio italiano.

L’iniziativa è stata presentata, insieme al sindaco Giuseppe Sala, dal rettore della Bocconi, Gianmario Verona, dal prorettore vicario della Statale, Maria Pia Abbracchio, dalla rettrice della Bicocca, Giovanna Iannantuoni, e dal rettore del Politecnico, Ferruccio Resta.

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Credits: www.facebook.com/beppesalasindaco

La nuova Unit di ELLIS avrà la missione di rendere Milano uno dei maggiori poli scientifici europei in tema di Ai e machine learning. Quattro le direttrici di ricerca: il machine learning interattivo, che studia l’interazione di un algoritmo con l’ambiente; le reti neuronali e il deep learning; la salute e la biologia computazionale, che applica l’Ai alla medicina; l’uso dell’Ai per l’analisi e l’elaborazione del linguaggio naturale.

Il rettore del Politecnico, Ferruccio Resta ha commentato:

“La centralità dei temi legati all’intelligenza artificiale e al machine learning, gli utilizzi e le ripercussioni sul fronte economico e sociale conferiscono alle università tecnico-scientifiche una grande responsabilità. Lo sviluppo tecnologico è tutt’altro che neutro: è un processo complesso, come ben rappresentato dalle quattro linee di ricerca che abbiamo deciso di tracciare: l’interazione con l’ambiente; le reti neuronali e il deep learning; la medicina; il linguaggio. Va quindi anticipato, gestito e condiviso. Unire le migliori risorse accademiche e fare di Milano un polo di eccellenza è un dovere che abbiamo nei confronti dello sviluppo e della crescita non solo della nostra città, ma del Paese e del sistema universitario, chiamato sempre di più ad operare secondo una logica di interazione e di scambio. Un appello al quale il Politecnico di Milano aderisce in un rapporto di collaborazione virtuosa con gli altri atenei. Un modello vincente al quale tendere in chiave europea”.

Quattro i proponenti e coordinatori scientifici della Unit, uno per ciascun Ateneo, che dirigeranno l’unità a rotazione: Nicolò Cesa-Bianchi (Professore Ordinario di Informatica, Università Statale di Milano, che guiderà il gruppo in qualità di direttore per il primo anno), Nicola Gatti (Professore Associato di Ingegneria Informatica, Politecnico di Milano), Gabriella Pasi (Professoressa Ordinaria di Informatica, Università di Milano-Bicocca Università degli studi di Milano Bicocca) e Riccardo Zecchina (Professore Ordinario di Fisica Teorica, Università Bocconi).

Scopri tutto sulla ricerca politecnica di frontiera e sui temi definiti dalla Commissione Europea nell’ambito del Recovery Plan. Visita il sito Next Generation EU del Politecnico di Milano.

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Studenti, architettura, impatto sociale: il Poli porta lo sport in carcere

L’Advanced School of Architecture (ASA) è un percorso formativo “aggiuntivo”, che gli studenti più meritevoli possono seguire parallelamente ai Corsi di Laurea Magistrale in Architettura. È un programma di eccellenza dedicato a soli 20 studenti, italiani e internazionali, selezionati in base al loro talento progettuale. Il suo obiettivo è quello di potenziare e sviluppare la figura dell’architetto-progettista, attraverso attività che mettano lo studente a diretto contatto con la realtà professionale e con la complessità dei processi oggi in atto nelle diverse realtà europee ed extra europee.

Nella prima Master Class dell’edizione 2021-2022, sotto la direzione di Paolo Cascone e Maddalena Laddaga (CODESIGNLAB e University of Westminster) e grazie alla collaborazione con il progetto ACTS (A Chance Through Sport) diretto dal prof. Andrea Di Franco (DASTU), gli studenti hanno progettato e realizzato il prototipo di una piccola palestra modulare, concepita per essere montata in una delle aree all’aperto del penitenziario di Bollate.

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Courtesy from Prof. Pierre Croset

CO-PROGETTAZIONE CON LE DETENUTE

Può fare veramente la differenza, qui”, ha dichiarato una delle rappresentanti delle detenute. “Se non hai nulla da perseguire resti bloccato nella routine e non riesci ad andare avanti. È importante sia per la nostra salute mentale sia per il percorso di crescita individuale. È una sorta di trampolino”.

Si tratta del primo progetto di questo genere che coinvolge una comunità di detenute in Italia. Dal disegno alla costruzione vera e propria, gli studenti hanno lavorato fianco a fianco gli architetti Cascone e Laddaga, esperti nel campo della progettazione parametrica, collegando l’approccio sociale a quello di costruzione ecologica e produzione digitale. Ogni modulo della struttura è progettato per creare uno spazio sia per l’esercizio individuale che in connessione con gli altri, a corpo libero o con l’uso di attrezzi. L’uso di simulazioni ambientali digitali ha guidato la scelta dei materiali. Gli studenti, infatti, hanno potuto sperimentare in prima persona le potenzialità di fabbricazione digitale avanzata dei Laboratori LABORA e MaBa.SAPERLab del Politecnico di Milano.

I PROSSIMI PASSI?

“Si tratta di un’esperienza didattica del tutto eccezionale”, commenta il prof. Pierre-Alain Croset, direttore di Advanced School of Architecture (ASA). “che illustra in modo esemplare la missione dell’ASA di potenziare le competenze progettuali dei futuri architetti grazie ad una forte sinergia tra accademia e realtà professionale. La volontà è quella di offrire agli studenti un’esperienza progettuale molto concreta – direi anche “fisica” e “tattile”: i ragazzi hanno risposto a questa sfida dimostrando un’eccezionale passione e impegno, certamente stimolati anche dalla consapevolezza di vivere qualcosa che va oltre la tradizionale esperienza scolastica, perché potrà concludersi nella prigione di Bollate con uno spazio reale di sicura utilità sociale”.

Il prototipo è stato smontato e si trova ora nel deposito del carcere di Bollate, in attesa di essere ricostruito con le detenute in primavera. Per portarla a termine con i giusti materiali di rivestimento e con gli attrezzi necessari all’esercizio fisico, servono circa 15 mila euro: abbiamo bisogno degli Alumni!

“Si tratta di un’esperienza didattica del tutto eccezionale”, commenta il prof. Pierre-Alain Croset, direttore di Advanced School of Architecture (ASA). “che illustra in modo esemplare la missione dell’ASA di potenziare le competenze progettuali dei futuri architetti grazie ad una forte sinergia tra accademia e realtà professionale. La volontà è quella di offrire agli studenti un’esperienza progettuale molto concreta – direi anche “fisica” e “tattile”: i ragazzi hanno risposto a questa sfida dimostrando un’eccezionale passione e impegno, certamente stimolati anche dalla consapevolezza di vivere qualcosa che va oltre la tradizionale esperienza scolastica, perché potrà concludersi nella prigione di Bollate con uno spazio reale di sicura utilità sociale”.

Investire in ricerca e innovazione: cosa ne pensano i politecnici?

Oltre 1.000 Alumni alla 10° edizione della Convention Alumni Politecnico di Milano, la prima edizione ibrida fisico-digitale del tradizionale evento dedicato alla community degli Alumni, che si è tenuta sabato, 13 novembre al Politecnico di Milano nella nuova Aula Magna dedicata all’Alumnus Pesenti.

Ricerca scientifica e innovazione tecnologica i temi di questa importante puntata: tra protagonisti, a portare la voce del Politecnico di Milano insieme al rettore prof. Ferruccio Resta, la prorettrice e delegata alla ricerca prof. Donatella Sciuto, il presidente e delegato del rettore per gli Alumni prof. Enrico Zio, i proff. Ingrid Paoletti (delegata del rettore per Expo2020 Dubai), Andrea Sianesi (presidente di Fondazione Politecnico di Milano) e Cristiana Bolchini (dal comitato scientifico del Centro di Technology Foresight di Politecnico di Milano).

Cosa significa fare ricerca scientifica? Quali sono oggi i principali temi su cui è importante fare ricerca? Come è possibile creare un ecosistema fertile per stimolare la scintilla dell’innovazione tecnologica? Abbiamo provato a rispondere insieme a esperti, docenti e Alumni. Guarda il video della Convention 2021 a questo link

“LO SPIRITO DEL NOSTRO AMATO POLITECNICO È QUELLO DI ESSERE PERMEABILE VERSO LA CITTÀ, VERSO LE IMPRESE, VERSO TUTTI QUELLI CHE SI SENTONO PARTE DI QUESTA COMUNITÀ”

Ferruccio Resta

RICERCA & INNOVAZIONE, IL RUOLO DEL POLI

Investire sulla qualità dei ricercatori e sull’aggiornamento dei laboratori, questa è la scommessa del Politecnico di Milano. Dal 2017 i PhD sono cresciuti del 35%, spiega Sciuto, e per quanto riguarda il programma Horizon2020, che si è appena chiuso, il Politecnico è stato protagonista con oltre 400 progetti di ricerca e un fatturato di 200 milioni di euro: prima università in Italia, con un tasso di successo maggiore rispetto alla media europea. “Una delle prossime sfide per il Politecnico sarà quella di fare massa critica: creare un grande punto di accumulazione per imprese, start-up e spin off”, secondo Resta, che ha illustrato le opportunità da cogliere grazie al PNRR e ha discusso di quelle offerte dall’Expo2020 Dubai con Paoletti e Sianesi (info a questo link: www.dubai.polimi.it). Uno sguardo al futuro arriva dal centro di Technolofy Foresight, che mette in guardia: “Tecnologia, siamo tentati a sovrastimarne gli impatti a breve termine e sottostimarne invece quelli a lungo termine” secondo Bolchini.

STRATEGIE PER IL SISTEMA ITALIA

Sul palco anche 3 Alumni di eccezione: Nicola Monti (AD Edison), Luigi Rebuffi (Segretario Generale, European Cyber Security Organisation) e Emanuela Trentin (CEO Siram Veolia), che proseguono sul tracciato aperto dai vertici di Ateneo condividendo gli scenari, le strategie e le visioni che guidano le scelte di imprese e istituzioni. “Le aziende fanno ricerca perché è vitale per restare competitivi sul mercato. Dobbiamo essere attenti a intercettare i trend, le università sono un osservatorio molto prezioso” apre Trentin, sostenuta da Monti che aggiunge: “Sulla sostenibilità, oggi le aziende hanno obiettivi chiari, condivisi e universali. Ma anche ambiziosi: la ricerca è fondamentale perché far maturare le tecnologie ancora embrionali e far scalare quelle che sono pronte”. Rebuffi fa una precisazione portando ad esempio il mondo della cybersecurity: “Cose che solo qualche mese fa sembravano fantascienza, tra un anno saranno pronte ad andare sul mercato. Servono investimenti per la formazione delle persone e per la ricerca, per guidarci negli scenari possibili”.

UN PERCORSO DI 10 ANNI

La Convention Alumni giunge nel 2021 alla sua 10ª edizione, un appuntamento che riunisce ogni anno i professionisti politecnici del mondo dell’architettura, del design e dell’ingegneria. Attraverso il dialogo con gli Alumni, riconosciuti tra i più influenti attori del mondo industriale e culturale italiano, il Politecnico apre con la Convention uno spazio di condivisione e riflessione sul percorso di innovazione del sistema Italia, sulle opportunità da cogliere e sul nostro ruolo come community in un contesto internazionale.

Oltre 7.000 Alumni hanno partecipato negli anni a questo appuntamento, che occupa spazi importanti a livello mediatico e “geografico”, spostandosi in location nel cuore di Milano, anche per l’influenza dei relatori d’eccezione che ne hanno calcato le scene: ricordiamo tra i molti Stefano Boeri, Francesco Starace, Giampaolo Dallara, Elena Bottinelli, Renato Mazzoncini, Paola Antonelli, Patricia Viel, Mauro Porcini e tanti altri. Scoprili tutti

La Convention è organizzata da Alumni Politecnico di Milano, una community di oltre 200 mila professionisti che, attraverso il successo delle loro idee e opere hanno un impatto positivo sul mondo. Principali ambasciatori del Politecnico di Milano, sono impegnati nel sostegno all’Ateneo e nel raggiungimento dei suoi obiettivi strategici, in particolare quelli legati all’internazionalizzazione, al consolidamento di partnership di ricerca, all’innovazione della didattica e al supporto economico dedicato a studenti e ricercatori d’eccellenza.

Scopri come partecipare

Investire in ricerca e innovazione: cosa ne pensano i politecnici?

Oltre 1.000 Alumni alla 10° edizione della Convention Alumni Politecnico di Milano, la prima edizione ibrida fisico-digitale del tradizionale evento dedicato alla community degli Alumni, che si è tenuta sabato, 13 novembre al Politecnico di Milano nella nuova Aula Magna dedicata all’Alumnus Pesenti.

Ricerca scientifica e innovazione tecnologica i temi di questa importante puntata: tra protagonisti, a portare la voce del Politecnico di Milano insieme al rettore prof. Ferruccio Resta, la prorettrice e delegata alla ricerca prof. Donatella Sciuto, il presidente e delegato del rettore per gli Alumni prof. Enrico Zio, i proff. Ingrid Paoletti (delegata del rettore per Expo2020 Dubai), Andrea Sianesi (presidente di Fondazione Politecnico di Milano) e Cristiana Bolchini (dal comitato scientifico del Centro di Technology Foresight di Politecnico di Milano).

Cosa significa fare ricerca scientifica? Quali sono oggi i principali temi su cui è importante fare ricerca? Come è possibile creare un ecosistema fertile per stimolare la scintilla dell’innovazione tecnologica? Abbiamo provato a rispondere insieme a esperti, docenti e Alumni. Guarda il video della Convention 2021 a questo link

“LO SPIRITO DEL NOSTRO AMATO POLITECNICO È QUELLO DI ESSERE PERMEABILE VERSO LA CITTÀ, VERSO LE IMPRESE, VERSO TUTTI QUELLI CHE SI SENTONO PARTE DI QUESTA COMUNITÀ”

Ferruccio Resta

RICERCA & INNOVAZIONE, IL RUOLO DEL POLI

Investire sulla qualità dei ricercatori e sull’aggiornamento dei laboratori, questa è la scommessa del Politecnico di Milano. Dal 2017 i PhD sono cresciuti del 35%, spiega Sciuto, e per quanto riguarda il programma Horizon2020, che si è appena chiuso, il Politecnico è stato protagonista con oltre 400 progetti di ricerca e un fatturato di 200 milioni di euro: prima università in Italia, con un tasso di successo maggiore rispetto alla media europea. “Una delle prossime sfide per il Politecnico sarà quella di fare massa critica: creare un grande punto di accumulazione per imprese, start-up e spin off”, secondo Resta, che ha illustrato le opportunità da cogliere grazie al PNRR e ha discusso di quelle offerte dall’Expo2020 Dubai con Paoletti e Sianesi (info a questo link: www.dubai.polimi.it). Uno sguardo al futuro arriva dal centro di Technolofy Foresight, che mette in guardia: “Tecnologia, siamo tentati a sovrastimarne gli impatti a breve termine e sottostimarne invece quelli a lungo termine” secondo Bolchini.

STRATEGIE PER IL SISTEMA ITALIA

Sul palco anche 3 Alumni di eccezione: Nicola Monti (AD Edison), Luigi Rebuffi (Segretario Generale, European Cyber Security Organisation) e Emanuela Trentin (CEO Siram Veolia), che proseguono sul tracciato aperto dai vertici di Ateneo condividendo gli scenari, le strategie e le visioni che guidano le scelte di imprese e istituzioni. “Le aziende fanno ricerca perché è vitale per restare competitivi sul mercato. Dobbiamo essere attenti a intercettare i trend, le università sono un osservatorio molto prezioso” apre Trentin, sostenuta da Monti che aggiunge: “Sulla sostenibilità, oggi le aziende hanno obiettivi chiari, condivisi e universali. Ma anche ambiziosi: la ricerca è fondamentale perché far maturare le tecnologie ancora embrionali e far scalare quelle che sono pronte”. Rebuffi fa una precisazione portando ad esempio il mondo della cybersecurity: “Cose che solo qualche mese fa sembravano fantascienza, tra un anno saranno pronte ad andare sul mercato. Servono investimenti per la formazione delle persone e per la ricerca, per guidarci negli scenari possibili”.

UN PERCORSO DI 10 ANNI

La Convention Alumni giunge nel 2021 alla sua 10ª edizione, un appuntamento che riunisce ogni anno i professionisti politecnici del mondo dell’architettura, del design e dell’ingegneria. Attraverso il dialogo con gli Alumni, riconosciuti tra i più influenti attori del mondo industriale e culturale italiano, il Politecnico apre con la Convention uno spazio di condivisione e riflessione sul percorso di innovazione del sistema Italia, sulle opportunità da cogliere e sul nostro ruolo come community in un contesto internazionale.

Oltre 7.000 Alumni hanno partecipato negli anni a questo appuntamento, che occupa spazi importanti a livello mediatico e “geografico”, spostandosi in location nel cuore di Milano, anche per l’influenza dei relatori d’eccezione che ne hanno calcato le scene: ricordiamo tra i molti Stefano Boeri, Francesco Starace, Giampaolo Dallara, Elena Bottinelli, Renato Mazzoncini, Paola Antonelli, Patricia Viel, Mauro Porcini e tanti altri. Scoprili tutti

La Convention è organizzata da Alumni Politecnico di Milano, una community di oltre 200 mila professionisti che, attraverso il successo delle loro idee e opere hanno un impatto positivo sul mondo. Principali ambasciatori del Politecnico di Milano, sono impegnati nel sostegno all’Ateneo e nel raggiungimento dei suoi obiettivi strategici, in particolare quelli legati all’internazionalizzazione, al consolidamento di partnership di ricerca, all’innovazione della didattica e al supporto economico dedicato a studenti e ricercatori d’eccellenza.

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Una mostra al Museo Alfa Romeo per Dynamis PRC, il reparto corse del Poli

A partire dal 22 ottobre 2021 il Museo Alfa Romeo dedica una mostra al team Dynamis PRC, il “reparto corse” del Politecnico di Milano (qui tutte le informazioni).  

La mostra esplora e racconta questa realtà sportiva che, in meno di un ventennio, si è sviluppata ed è cresciuta fino a raggiungere risultati molto importanti a livello internazionale. 

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Credits: Dynamis PRC

Il team, composto inizialmente da 12 studenti per arrivare agli oltre 100 di oggi, è nato nel 2004 e in 17 anni di attività ha disputato 31 gare in 7 diversi Paesi. 

UN SOGNO CHIAMATO FORMULA STUDENT

Ogni anno Dynamis PRC progetta e realizza un prototipo da competizione in stile formula, tra ruote scoperte, monoscocca in fibra di carbonio e grandissimo studio aerodinamico, con l’obiettivo di partecipare al campionato di Formula Student, disputato su diversi circuiti nazionali e internazionali. 

Durante ciascuna gara i team si sfidano per una settimana, durante la quale si svolgono diversi eventi statici (scelte economiche e progettuali) e dinamici (dove viene testata la performance del prototipo). 

dynamis
Credits: Dynamis PRC

Nei primi anni molte sono state le sfide che i ragazzi di Dynamis PRC hanno dovuto affrontare, ma con perseveranza ed impegno sono riusciti a migliorarsi sempre di più. Fino alla stagione 2019, il team ha partecipato alla competizione con dei prototipi a combustione, mentre dal 2020 ha portato in gara il primo prototipo totalmente elettrico, vivendo una stagione emozionante e ricca di soddisfazioni. 

Il progetto Dynamis PRC è finanziato dagli sponsor e dalle risorse messe in campo dal Politecnico. Se vuoi contribuire anche tu, clicca qui.

Credits home/header: Dynamis PRC

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L’Alumna Tiziana Monterisi vince il premio di Fortune Italia

Tiziana Monterisi, Alumna Architettura 2004, ha vinto il premio MPW2021 – Fortune Italia, assegnato alla Convention Internazionale di MPW (Most Powerful Women) di Fortune Italia, giunta alla sua seconda edizione e dedicata alle “eccellenze italiana tra talento, innovazione e coraggio”. 

Monterisi si è aggiudicata il premio per essersi distinta per la capacità di affrontare le difficili sfide e i necessari cambiamenti imposti dalla pandemia, grazie alla sua attività che ha fatto dell’edilizia naturale e della bioarchitettura le caratteristiche principali dei suoi cantieri, con la totale abolizione di materiali chimici.  

Monterisi
Credits: FORTUNE Italia

“Il riciclo, – dichiara FORTUNE ITALIA – la riduzione minima dello spreco uniti alle idee di progettualità sono il risultato innovativo che hanno spinto il Board nell’assegnazione del riconoscimento.” 

L’Alumna è CEO & Co-founder di Ricehouse realtà focalizzata nella trasformazione degli scarti della produzione risicola in materiali per l’edilizia e le costruzioni. L’azienda utilizza tutti i materiali naturali che solitamente finiscono negli scarti per la creazione delle infrastrutture edilizie.   

“Sono una nativa ecologica – afferma Monterisi – e da sempre ho cercato di trovare una sostenibilità nel mondo dell’edilizia. Grazie alla creatività, ma soprattutto grazie alla competenza professionale e al coraggio sono riuscita a incidere in questo mondo poco innovativo e molto tradizionale. Ci vuole tanta passione, ma soprattutto tanto coraggio e perseveranza”. 

tiziana monterisi
Credits: www.impresedilinews.it/

TIZIANA MONTERISI E RICEHOUSE: DOVE IL CHICCO DI RISO DIVENTA CASA 

Fin dai tempi dei suoi studi al Politecnico di Milano, Monterisi ha sempre concepito l’architettura come opera sociale, al servizio delle persone e della natura. Con la creazione di Ricehouse, l’Alumna ha realizzato la sua vocazione all’edilizia sostenibile progettando un sistema basato sugli scarti di coltivazione del riso, che si possono trasformare in una serie di materiali con cui è possibile costruire un edificio intero all’insegna dell’economia circolare. 

Monterisi
Credits: Lorenzo Daverio

“Se vogliamo salvare il clima e l’ambiente occorre passare a nuovi modelli che garantiscano un futuro sostenibile, basato su materiali a zero impatto ambientale e sulle tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, sfruttando quello che la natura e l’agricoltura ci mettono a disposizione”, dichiara Monterisi al Corriere della Sera

Credits home: https://spotlight.campus-party.org/

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Al Poli borse di studio e mentoring per i 110 e lode più veloci

I migliori studenti del Politecnico hanno un’opportunità in più per costruire il proprio futuro grazie a un percorso unico in Italia. È il progetto Circle of Donors: dal 2016 ad oggi, 30 Alumni hanno donato un totale di 343.500 euro destinati a finanziare prestigiose borse di studio, in grado di competere con quelle offerte dalle migliori università internazionali, che attirano i giovani più promettenti.

Borse di studio dedicate a giovani talenti, scelti per meriti accademici, che ricevono 10 mila euro all’anno per i due anni della magistrale e, soprattutto, possono accedere di una rete di contatti esperti: una squadra di Alumni in posizioni apicali, i donatori, che oltre al supporto economico mettono a disposizione dei ragazzi tempo, consigli e mentoring in vista delle importanti scelte e delle opportunità che seguono la laurea al Politecnico.

Il Presidente Enrico Zio, i vincitori Circle e gli Alumni donatori nel febbraio 2020

COSA SOGNANO I NOSTRI STUDENTI?

Contribuire a un mondo più sostenibile, respirare un’atmosfera internazionale, sentirsi parte di una community di persone che fanno la differenza: è quello che ci hanno raccontato, negli anni, le ragazze e i ragazzi del Circle, scelti ogni anno tra i migliori laureandi della triennale che decidono di continuare il percorso al Politecnico anche alla magistrale.

Un club di 110 e lode, seri e focalizzati sull’obiettivo: oltre alla media accademica, per accedere al Circle bisogna rispettare una tabella di marcia molto rigida e laurearsi col massimo dei voti alla prima sessione.

Alessandro Atanassov, 22 anni, studia Computer Science & Engineering e “da grande” vuole fare l’ingegnere informatico. Tra i suoi interessi, quello di lavorare sul software dei veicoli spaziali. “Al Politecnico ho cominciato imparando a scrivere dei semplicissimi programmi in C che mi stampassero Hello world, e nel giro di tre anni sono arrivato ricreare un gioco da tavolo, trasformandolo in un videogioco online. Ora nella magistrale lavorerò in progetti ancora più complessi e avanzati. Ho scelto un percorso che mi darà accesso a un gran numero di opportunità lavorative: l’informatica la trovi ovunque”.

Anche Paolo Battellani ha 22 anni e ha appena iniziato la magistrale in Computer Science and Engineering. Dopo la laurea, ci racconta, l’idea è quella di restare nel settore informatico: “essendo un settore abbastanza ampio non ho ancora le idee ben chiare. Mi piacerebbe fornire supporto per problemi di tematica ambientale”.

CONSIGLI DAI GRANDI

“Penso che sia arrivato il momento di riflettere e prepararsi a compiere delle scelte importanti della propria vita, dove avere qualcuno come guida e motivatore può rivelarsi fondamentale”, commenta Alessandro. “Il progetto Circle of Donors è un’occasione unica per ricevere sostegno economico e consigli da chi ha ottenuto brillanti successi di carriera” secondo Paolo Morreale, borsista Circle del 2020, che sta studiando Building and Architectural Engineering.

Tra i 18 borsisti adottati dal Circle dal 2016, i primi due sono stati Giulia Realmonte, Alumna in Energy Engineering, e Alessio Durante, Alumnus in Electrical Engineering. Entrambi hanno completato gli studi al Politecnico nel 2018.

“È molto bello sentirsi parte di questa community di Alumni e ricevere consigli da chi ha accumulato esperienza tramite le scelte e gli errori fatti in passato”, commentava Giulia alla vigilia della laurea, e Alessio: “Quella dei Circle è un’opportunità unica in Italia. Nessun’altra università valorizza in questo modo i propri studenti migliori”.

Con una donazione di 2.000 € (ripetuta per 5 anni), sostieni economicamente e con attività di mentorship i migliori studenti del Politecnico. Visita il sito.

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L’Alumnus Massimo Roj progetta un bivacco hi-tech a 3400 metri

Sul ghiacciaio del Rutor i venti soffiano a 290 chilometri orari e le temperature arrivano fino a 40 gradi sotto lo zero. Costruire un bivacco qui è una vera sfida architettonica che Massimo Roj, Alumnus Architettura 1986, ha voluto affrontare in memoria di Edoardo Camardella, suo amico e guida alpina, che nel 2019 ha perso la vita sul Monte Bianco.

L’architettura che si fa strumento di ricordo, di coraggio, di emozione e di forza: questo, e molto di più, è il significato del progetto del Bivacco dedicato all’amico Edoardo Camardella, giovane guida alpina e maestro di sci scomparso 2 anni fa, vittima di una valanga sul Monte Bianco – scrive Roj sul suo profilo Linkedin -. Il bivacco sorgerà sul Ghiacciaio del Rutor a La Thuile (AO), a 3400 metri di altezza, e sarà visibile a La Thuile questo inverno prima di essere trasportato in cima a giugno 2022.
Un progetto impegnativo e sfidante, nel quale abbiamo messo cuore e anima e che abbiamo portato avanti grazie al contributo di grandi realtà dell’ingegneria e dell’edilizia, che come noi hanno creduto nell’importanza di questo lavoro.”

Bivacco Roj
Credits: Progetto CMR

Il bivacco in acciaio, realizzato da Progetto CMR sotto la guida di Roj, verrà montato a novembre sul palco nel piazzale delle funivie di La Thuile all’inizio della stagione sciistica dove rimarrà esposto per tutto l’inverno, prima della sua effettiva installazione in quota, prevista per maggio-giugno 2022.

Si tratta di una struttura di ultima generazione autosufficiente a livello energetico, con pannelli fotovoltaici inseriti nelle lamiere d’acciaio esterne, che proteggono l’isolante con il legno rivolto invece verso l’interno. Qui sorgerà anche una delle stazioni meteo più alte d’Europa, alimentata da un gruppo di batterie che farà funzionare la telecamera che comunicherà direttamente con la base di Aosta.

Bivacco Roj
Credits: Progetto CMR

I TEST NELLA GALLERIA DEL VENTO

Il bivacco è una struttura all’avanguardia che per essere realizzata ha avuto bisogno di studi, rilievi e misurazioni, fondamentali per far funzionare queste tecnologie a così alta quota.

Bivacco Roj
Credits: Progetto CMR

A questi studi per la progettazione ha contribuito anche il Politecnico di Milano, che ha messo a disposizione la Galleria del Vento per le misurazioni sull’ingegneria statica e termica e la resistenza ai fenomeni tecnologici estremi.

“Bisognava capire come avere una struttura leggera ma resistente e come montare i pannelli senza il rischio che venissero sradicati dal vento, dando riparo a chi frequenta la montagna in una struttura moderna” commenta Roj al Corriere della Sera.

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Doppio argento per l’Alumna politecnica Federica Fragapane

Si è conclusa il 17 ottobre la cerimonia di premiazione dell’Hublot Design Prize 2021, la prima edizione del prestigioso premio a svolgersi dal vivo dal lontano 2019. Alle London’s Serpentine Galleries si sono riuniti 160 esperti e galleristi d’arte internazionali per presentare opere di artisti emergenti e affermati da tutto il mondo.

Tra i premiati, anche la nostra Federica Fragapane, Alumna Design della Comunicazione 2014, per il suo lavoro di data visualization che rappresenta la complessità di dati in forme organiche e poetiche, “opere visive avvincenti e sperimentali che attraggono e coinvolgono il lettore”, come scrive La Repubblica.

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Credits: Federica Fragapane

Fragapane riceve uno dei due Pierre Keller Award in palio, condividendo il podio con la designer tedesca Eva Feldkamp. Primo posto per Mohammed Iman Fayaz, 30 anni, illustratore, designer e artista contemporaneo di Brooklyn, New York.

Giunto quest’anno alla sua sesta edizione, L’Hublot Design Prize è il più importante (e cospicuo) riconoscimento nel settore del design per supportare i giovani talenti, promosso dalla maison di orologi Hublot. Da molti designer considerato un acceleratore di carriera e un trampolino di lancio, è un premio che riconosce non un singolo progetto ma il percorso di ricerca e di sperimentazione dell’artista nel suo complesso, come afferma Ricardo Guadalupe, Ceo di Hublot: “per passare dall’ombra alla luce, da oggetto a pezzo celebre, da promettente a famoso, servono dei fattori scatenanti e uno di questi è l’Hublot Design Prize”.

“Come orgogliosa Alumna del Politecnico di Milano mi fa molto piacere annunciarvi personalmente che il mio lavoro è stato premiato a Londra con il Pierre Keller Award, scrive Fragapane alla redazione Alumni. “Ho avuto l’onore di presentare i miei progetti a una giuria composta da Marva Griffin Wilshire, Hans-Ulrich Obrist, Alice Rawsthorn e lo studio Formafantasma”.

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Credits: Federica Fragapane

I premi dell’Hublot Design Prize sono assegnati da una giuria indipendente che propone i candidati e da una commissione di qualità, quest’anno formata appunto da Marva Griffin Wilshire, ideatrice e curatrice del SaloneSatellite, Hans-Ulrich Obrist, direttore artistico della Serpentine Gallery di Londra che ogni anno ospita l’evento, la critica britannica Alice Rawsthorn e il duo dei designer italiani Formafantasma, che hanno vinto il premio nel 2018.

Il 2021 è l’anno dell’argento per Fragapane, che a giugno ha ottenuto il secondo posto anche all’European Design Awards. A valerle questo primo argento è stata la rubrica «Dati visivi», pubblicata settimanalmente all’interno di «La Lettura», supplemento culturale del quotidiano italiano «Corriere della Sera», che ne parla qui.