Progettare in modo sostenibile: il matematico che studia vento e onde

Nei lab del Poli, una nuova generazione di scienziati traccia nuove rotte: ve ne presentiamo 12, tra i migliori giovani ricercatori d’Europa

Il Politecnico è ai vertici delle classifiche mondiali delle università anche grazie alla ricerca scientifica di frontiera che porta avanti nei suoi laboratori. I protagonisti di questo primato italiano sono i circa 3500 scienziati e ricercatori del Politecnico. Tra i temi più caldi ci sono ovviamente quelli legati alla trasformazione sistemica verso la neutralità climatica; e poi il mondo del digitale, dell’esplorazione spaziale, delle life sciences, i movimenti abbracciati dal New European Bauhaus, le nuove frontiere nello studio della materia…  In particolare i giovani ricercatori immettono nuova linfa nel sistema della ricerca e fanno crescere filoni scientifici innovativi. Il Politecnico investe in attività mirate proprio a incentivare l’arrivo di giovani scienziati di eccellenza. Tra i molti, quest’anno accogliamo dodici nuovi giovani ricercatori e ricercatrici tra i migliori della loro generazione, che arrivano al Politecnico di Milano grazie al programma Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) fellowship. Ve li presentiamo… in rigoroso ordine d’appello.

EDOARDO BOCCHI si occupa di analisi delle equazioni differenziali alle derivate parziali che sorgono nella meccanica dei fluidi e nelle interazioni fluido-struttura. La sua ricerca al Politecnico di Milano, spiega, mira a migliorare la comprensione delle infrastrutture di attuale interesse globale attraverso l’analisi matematica di due problemi di interazione fluido-struttura: la stabilità dei ponti sospesi sotto l’azione del vento e l’impatto delle onde oceaniche sulle colonne d’acqua oscillanti (OWC).

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