Il ranking dei programmi full-time MBA di The Economist è la classifica che premia i migliori Master of Business Administration (MBA) al mondo. Nel 2021 il Politecnico di Milano fa il suo ingresso nella classifica posizionandosi all’86° posto. A livello europeo, il Politecnico è l’unica università in classifica tra le Università Tecniche che hanno una Business School o un Dipartimento di Management e la quarta tra le Università Generaliste che hanno competenza tecnica e una Business School o un Dipartimento di Management. Più in generale, sono presenti nel ranking trentacinque scuole europee.
Tra i parametri considerati dalla classifica, la School of Management del Politecnico di Milano si distingue nella percentuale di Alumni che hanno trovato lavoro a tre mesi dal termine del corso, nell’incremento medio del loro stipendio e nella presenza di studenti e Alumni internazionali.
Vittorio Chiesa e Federico Frattini, rispettivamente Presidente e Dean del MIP Politecnico di Milano:“Siamo onorati di entrare a far parte di questo ranking per la prima volta nella nostra storia. È un risultato che vogliamo condividere con tutti gli studenti che hanno scelto la nostra scuola e con quelli che, ci auguriamo, vorranno farlo nel corso dell’anno appena iniziato”.
Se vuoi aiutare studenti brillanti e bisognosi a studiare al Politecnico, contribuisci alla creazione di una borsa di studio. Nel solo 2020, grazie al supporto della Community degli Alumni, siamo riusciti a creare 87 borse di studio che hanno permesso ad altrettanti studenti meritevoli di studiare al Politecnico di Milano. Anche con un piccolo contributo puoi aiutare uno studente bisognoso e meritevole: Dona ora
Acceleratori più piccoli, flessibili ed economici permetteranno di potenziare la ricerca fondamentale con ricadute importanti su molti campi di applicazione, dalle terapie per la cura dei tumori alla protezione dei beni culturali
Dopo cinque anni di lavoro, ENSURE, un progetto ERC H2020 finanziato dalla Commissione europea, ha raggiunto il suo principale obiettivo: controllare e ottimizzare una tecnica non convenzionale di accelerazione di particelle irraggiando materiali nanostrutturati dalle proprietà innovative con impulsi laser superintensi e ultrabrevi.
I fasci di particelle ad alta energia vengono utilizzati per la ricerca fondamentale ma hanno anche diversi campi di applicazione: ad esempio vengono usati nelle terapie per la cura dei tumori, in alcune tecniche di medicina diagnostica o nella produzione di semiconduttori, come anche nell’ambito dei beni culturali, ad esempio per determinare la composizione di un quadro grazie all’analisi delle proprietà dei materiali utilizzati per la sua realizzazione. Fasci di particelle ad alta energia si ottengono all’interno di acceleratori che, tradizionalmente, presentano alcuni limiti legati ai costi e alle dimensioni che queste strutture richiedono.
Il team di ricerca di ENSURE, guidato dal prof. Matteo Passoni (professore ordinario in Fisica Teorica della Materia al Dipartimento di Energia), ha sviluppato un nuovo metodo di accelerazione di particelle che sfrutta l’interazione tra un impulso laser di elevatissima potenza e brevissima durata (fino a 1020 W/cm2 in poche decine di femtosecondi) e un particolare tipo di nanoschiuma, ideata e sviluppata dal team, con la proprietà di avere una densità intermedia tra quella di un solido e quella di un gas (ve lo abbiamo raccontato nel numero 5 del MAP, che potete leggere in fondo alla pagina).
L’approccio indagato da Passoni consentirà di realizzare acceleratori più compatti e flessibili, con ridotti costi di costruzione e radioprotezione. I risultati della ricerca sono stati pubblicati in nel paper “Integrated quantitative PIXE analysis and EDX spectroscopy using a laser-driven particle source” sulla rivista Science Advances.
Oltre ai risultati di ricerca, ENSURE ha permesso di creare al Politecnico di Milano due nuovi laboratori che ospitano strumentazione scientifica all’avanguardia per la produzione dei materiali non convenzionali necessari per la fabbricazione dei bersagli irraggiati.
“La ricerca sul processo di accelerazione che abbiamo investigato, sia dal punto visto teorico sia sperimentale, ha dato esiti positivi. Abbiamo prodotto materiali con proprietà peculiari, come schiume di carbonio nanostrutturato a bassissima densità, che possono rendere più efficiente il processo di accelerazione e abbiamo dimostrato che si possono migliorare i risultati puntando oltre che sul laser, anche sui materiali irraggiati, una direzione tecnologicamente meno onerosa e complessa. Inoltre, abbiamo avviato la sperimentazione di alcune importanti applicazioni, con risultati promettenti”, sottolinea Matteo Passoni. “Nel corso degli anni, una decina di giovani ricercatori italiani ha avuto l’opportunità di lavorare con me al Politecnico e l’attività di ricerca ha portato a collaborazioni importanti con eccellenti realtà industriali, di ricerca e accademiche, in ambito nazionale ed internazionale”.
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Il Club di SCM&l della School of Management del Politecnico di Milano nasce su proposta di alcuni nostri Alumni come luogo di scambio di esperienze e confronto tra Alumni, Faculty e Scuola ed è composto da oltre 50 Alumni di Ingegneria Gestionale e del MIP Graduate School of Business che hanno maturato una brillante carriera nel settore e che si ritrovano un paio di volte all’anno per discutere e approfondire le sfide professionali all’interno delle rispettive imprese.
L’incontro di giovedì 21 gennaio 2021 è stato introdotto e moderato dal Prof. Mariano Corso e e ha trattato il tema “La carriera nella supply chain: come iniziare e come crescere raccontato dalla prospettiva Human Resources e Head Hunting”.
Tra gli altri, sono intervenuti:
Francesca Russo, HR Manager Global Supply Chain Head Offices and International plants at Campari Davide Soffiantino, CEO at Adecco Outsourcing e Member of The Adecco Group executive committee, Alumnus Giampaolo Codeluppi, Partner Key2people Executive Search, Alumnus
Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano, è ospite di Forbes nel ciclo di interviste “Il Fattore R. Riscrivere x Rinascere”.
“Chi sceglie il Politecnico di Milano”, osserva il rettore, “sceglie Milano. Da qui – ci aspettiamo – partirà la rinascita del Paese. Cosa va riscritto in questa città? Su che cosa puntare? Sui suoi punti di forza: il lavoro, l’innovazione, l’internazionalizzazione”.
“Siamo molto contenti del percorso intrapreso dalla Commissione UE verso la decarbonizzazione della società europea. Questa trasformazione è, per noi, a portata di mano e richiede un’accelerazione degli investimenti nelle energie rinnovabili. L’idrogeno verde può davvero essere la risposta alla decarbonizzazione”. Così racconta Francesco Starace, Alumnus del Politecnico di Milano e AD di Enel, durante lo European Hydrogen Forum.
Fonte: Key4Biz
Il Forum è stato uno sei momenti più importanti della European Hydrogen Week dello scorso novembre, lanciata dalla Commissione europea e FCH JU per fare il punto sulle tecnologie dell’idrogeno e delle celle a combustibile, anche in occasione dell’adozione della European Hydrogen Strategy nel 2020. L’evento ha riunito i rappresentanti dell’industria, dei governi e della ricerca con l’obiettivo di discutere degli ultimi sviluppi nel settore dell’idrogeno verde.
Il Gruppo Enel prevede di accrescere la propria capacità di idrogeno verde a oltre 2 GW nel 2030. Lo sviluppo tecnologico per l’impiego di idrogeno verde, commenta Starace, è nella sua fase iniziale e “dobbiamo accelerarne il passo, oltre che studiarne l’evoluzione con attenzione, per evitare errori nell’allocazione del capitale e scommesse in soluzioni che devono essere testate prima di mettere in atto grandi investimenti”.
Oltre 1.500 Alumni hanno seguito in diretta la 9° edizione della Convention Alumni Politecnico di Milano.
Quale sarà il nuovo equilibrio? Intorno a questo tema, i relatori si sono confrontati tra loro e con il Politecnico, condividendo le loro visioni esperte in un’ottica globale.
EQUILIBRIO POLITECNICO
Nella terza parte della Convention degli Alumni del Politecnico di Milano 2020, il Rettore Ferruccio Resta racconta come il Politecnico si è trovato di fronte alla pandemia, quali azioni ha attivato per rispondere prontamente, e immagina, assieme al Prof. Enrico Zio, come sarà il Politecnico di domani. Come evolverà la didattica? Come evolverà il mondo dei ricercatori?
Claudia Pingue, Alumna in ingegneria delle telecomunicazioni e ex General Manager di PoliHub: “sono orgogliosa di mettere a disposizione le mie competenze nel mondo della tecnologia e dell’imprenditorialità innovativa a favore della crescita sostenibile”
È stato inaugurato il Fondo Technology Transfer di CDP Venture Capital Sgr – Fondo Nazionale Innovazione. Ha in dotazione 150 milioni di euro e supporterà la nascita e lo sviluppo di startup deep tech. A guidarlo sarà Claudia Pingue Alumna in ingegneria delle telecomunicazioni e ex General Manager di PoliHub.
Credits: https://startupitalia.eu/
Il fondo si focalizzerà su alcune aree della ricerca scientifica e tecnologica attraverso accordi con università e centri di ricerca. Dal punto di vista della ricerca l’Italia è all’avanguardia e si posiziona all’8° posto a livello mondiale per numero di pubblicazioni scientifiche e per numero di ricercatori e al 10° posto per numero di brevetti presentati all’Ufficio europeo dei brevetti. Questo fondo ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio scientifico italiano per superare il gap di competenze e capitali tra ricerca e mercato, supportare la filiera del trasferimento tecnologico e promuovere innovazione e competitività del sistema della ricerca -industria. Pingue commenta a Start-up Italia: «Sono orgogliosa di poter mettere a disposizione le mie competenze nel mondo della tecnologia e dell’imprenditorialità innovativa a favore della crescita sostenibile di startup e PMI, fondamentale motore di rinnovamento del nostro Paese».
“Parlare oggi di opere pubbliche in Italia è di fondamentale importanza. Dobbiamo salvaguardarne la sicurezza e garantirne la durata nel tempo”, commenta il rettore Ferruccio Resta
Autostrade per l’Italia investe in ricerca e sviluppo: intelligenza artificiale, data analisi e mobilità elettrica nel mirino dell’accordo con il Politecnico di Milano, che comprende anche un piano di 2.400 assunzioni di ASPI aperto ai neo-ingegneri dell’Ateneo.
“Parlare oggi di opere pubbliche in Italia è di fondamentale importanza. Dobbiamo salvaguardarne la sicurezza e garantirne la durata nel tempo, ma non solo. È nostro dovere progettare costruzioni e soluzioni tecnologiche che anticipino le esigenze e i bisogni di domani. La mobilità elettrica e le autostrade sensorizzate non sono progetti avveniristici, ma la realtà sulla quale investire. – commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano – Dobbiamo puntare su una mobilità intelligente che gestisca i flussi di traffico, che monitori le condizioni delle opere viarie, che metta la strada in contatto con i viaggiatori e con gli amministratori per favorire una gestione sicura del traffico e interventi di manutenzione tempestivi. Questo è l’impegno che si prende oggi il Politecnico di Milano firmando l’accordo con Autostrade per l’Italia.”
L’accordo punta allo sviluppo di progetti di trasformazione digitale correlati al tracciamento dei flussi di traffico e a sistemi rapidi di pagamento, alla cybersecurity, al monitoraggio e manutenzione predittiva delle opere infrastrutturali e all’adozione dell’intelligenza artificiale nel campo della progettazione. Cardine è anche la sostenibilità e l’implementazione di energia rinnovabile. Si prevedono infine progetti di alta formazione accademica per i lavoratori del Gruppo ASPI e per gli studenti universitari, coinvolti sul campo nelle attività di sviluppo operativo delle attività strategiche dell’azienda.
In diretta su Uno Mattina, il rettore del Politecnico di Milano racconta come evolverà il sistema universitario
La disruption causata dalla pandemia richiede un ripensamento del sistema universitario, sia in termini di nuove competenze, sia in ragione degli strumenti che delineeranno la didattica del futuro. Cosa ci aspetta nelle prossime fasi? Su questo tema intervengono a Uno Mattina (4 gennaio 2021) Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano e Giovanni Lo Storto, direttore generale Luiss Guido Carli.
Le città sono sempre state indissolubilmente legate alle infrastrutture e al loro sviluppo. Sono le infrastrutture che rendono possibile lo sviluppo urbano, a maggior ragione oggi, quando spazio dei flussi e spazio dei luoghi sono inesorabilmente intrecciati proprio nelle città.
Un legame che è stato ulteriormente enfatizzato dalla pandemia che stiamo vivendo, che ha quasi azzerato le relazioni di prossimità; è stato solo grazie alle infrastrutture digitali e logistiche che abbiamo potuto rimanere connessi con gli altri e continuare a svolgere le nostre attività. Quali infrastrutture serviranno per rendere le nostre città luoghi di innovazione e di coesione sociale? Come progettarle e realizzarle sfruttando i dati da cui siamo circondati?
Ne discutono i professori Giovanni Azzone, Alessandro Balducci e Piercesare Secchi intervistati dal prof. Enrico Zio.
È venuto a mancare il 31 dicembre 2020 Ernesto Gismondi, uno dei protagonisti del Made in Italy nel mondo per il design d’avanguardia, fondatore e presidente di Artemide, tra le più note aziende produttrici di lampade al mondo.
Nato il 25 dicembre del 1931, Gismondi era Alumnus in ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano e laureato anche in ingegneria missilistica alla Scuola Superiore di Ingegneria di Roma. Fondò Artemide nel Milanese nel 1960; oggi, il Gruppo Artemide è uno dei brand di illuminazione tra i più conosciuti al mondo. Sotto la guida di Gismondi ha collaborato con architetti e designer di fama mondiale come Vico Magistretti, Gio Ponti, Gae Aulenti, Santiago Calatrava, Richard Sapper, Michele De Lucchi e molti altri. Lo stesso Gismondi si affermò come designer internazionale e fu tra gli ideatori di “Memphis”, movimento di avanguardia che determinò una profonda evoluzione del settore del design in Italia e nel mondo.
Credits: Artemide
Il suo visionario lavoro di imprenditore in Artemide valse numerosi e importanti riconoscimenti, tra i quali citiamo il Premio Ernst & Young “Imprenditore dell’Anno 2008” per la categoria Innovation, l’European Design Prize 1997, e diversi Premi Compasso d’oro: nel 1967 per la celeberrima Eclisse firmata Vico Magistretti, anche lui illustre Alumnus del Politecnico di Milano; nel 1989 per la Tolomeo di Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina; nel 2004 per l’applique Pipe di Herzog & De Meuron, nel 2014 per la In-Ei Collection di Issey Miyake.
Nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2008, nel 2018 Gismondi ricevette il Compasso d’Oro alla Carriera con la seguente motivazione della giuria: «Ingegnere aerospaziale, docente universitario e imprenditore, in sintesi: uomo di ingegno poliedrico. Fondatore di Artemide, da subito utilizza i processi di design come fattore distintivo e in questo lungo percorso incentiva e valorizza collaborazioni con il mondo del progetto nazionale e internazionale. Esempio coerente di come il progetto di design possa essere concreta leva strategica di crescita culturale ed economica, ha sempre operato affinché il design italiano potesse essere esempio virtuoso a livello internazionale».
Dal 1964 al 1984 Gismondi fu professore associato al Politecnico di Milano. Fu inoltre vicepresidente di ADI – Associazione Design Industriale e, nel corso della sua lunga carriera, ricoprì numerose cariche istituzionali.
“Un ingegnere umanista, un imprenditore civico e un creativo pragmatico”, così lo ricorda Stefano Boeri, celebrandone in particolare “tre competenze: la ricerca tecnologica e sui materiali, il gusto per il rischio imprenditoriale e la bellezza come confine della creatività – che, lo ricordo, stanno nel DNA del design italiano”.
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