In occasione delle celebrazioni della giornata della Ricerca Italiana del Mondo del 2022 l’Ambasciata d’Italia a Parigi in collaborazione con le associazioni Alumni Polimi Parigi, Alumni Polito Paris e RECIF ha realizzato un evento volto a mettere in valore il contributo dei ricercatori italiani, tra cui quelli operanti in istituzioni e aziende francesi, e degli enti di ricerca Italiani sulle tematiche dell’energia ‘low carbon’ e sulle potenzialità delle collaborazioni bilaterali.
In questa giornata sono state affrontate le grandi sfide ingegneristiche e gestionali connesse alla integrazione efficiente nella rete elettrica delle fonti energetiche disponibili immediatamente, e le prospettive scientifiche affinché si possano sviluppare nuove tecnologie, dei ‘game changer’ sul lungo periodo.
La ricerca necessaria per dare risposta a queste sfide è molto articolata: dai modelli matematici per la gestione ottimale dei flussi energetici ai big data per consumi e produzione fino alla necessità di sfruttare appieno sia le nuove tecnologie di comunicazione per le smart grids che le tecnologie di trasporto innovative ed i sistemi di accumulo. Inoltre, la natura intermittente delle rinnovabili e la loro mancanza di inerzia fisica implicano necessariamente di disporre anche di una capacità di produzione di back-up che sia regolabile a piacimento, per i momenti “senza sole e senza vento”, che sia capace di supportare la stabilità della rete quando necessario.
Oggi in molti paesi questa capacità è assicurata dai combustibili fossili, che vanno abbandonati ‘whatever it takes’. Il nucleare da fissione di quarta generazione potrebbe costituire una tappa intermedia, mentre la fusione promette un’energia inesauribile senza scorie e senza rischi di funzionamento o proliferazione, adatta a garantire la stabilità della rete, ma è lecito chiedersi quanto siamo distanti da queste due soluzioni.
Queste tematiche sono state affrontate in una tavola rotonda con alcuni dei maggiori attori della R&D nei settori di interesse.
Come ogni anno, la Milano Design Week torna ad animare la città meneghina con eventi e installazioni, e anche da parte di Alumni e del nostro Ateneo. Vediamo quali!
FLOATING FOREST Darsena, Viale Gabriele D’Annunzio 20 – Milano – dal 7 al 12 giugno, dalle 10.00 alle 22.00
L’Alumnus Stefano Boeri realizzerà una foresta galleggiante nel pieno centro di Milano, in Darsena. Si tratta di Floating Forest, foresta multisensoriale galleggiante, progettata per Timberland, come ecosistema indipendente sull’acqua della Darsena, dove 610 alberi e più di 30 specie (tra cui alberi Acero, Betulla e Melo; arbusti come Aronia Nera, Ortensia, Mahonia e Pittosporo; erbacee perenni come Stipa, Eulalia, Anemone, Emerocallide, Verbena viola e Pampa) intendono moltiplicare la biodiversità, attivando i benefici ambientali legati alla forestazione urbana, in connessione con gli altri spazi verdi di Milano. L’obiettivo dell’installazione Floating Forest non è solo trasmettere nuove forme di responsabilità ambientale e nuove modalità di occupazione e trasformazione degli spazi urbani, ma offrire un luogo di incontro e conciliazione tra la sfera naturale e i cittadini.
VISITA AL CENTRO DI RICERCA GIANFRANCO FERRÉ Centro di Ricerca Gianfranco Ferrè – Via Tortona, 37 – Milano9 giugno 2022, dalle 15.00 alle 20.00
Il Centro di Ricerca Gianfranco Ferré, situato all’interno della sede della storica Fondazione Gianfranco Ferré, è dedicato al lavoro dello stilista, laureato al Politecnico di Milano nel 1969. Guidati dai ricercatori del Politecnico, i visitatori potranno visitare lo spazio della ex Fondazione, progettato dall’Architetto Franco Raggi, e conoscere il prezioso archivio costituito da più di 150.000 documenti e artefatti come schizzi, disegni tecnici, foto, abiti e accessori.
ARCTIC-NORDIC-ALPINE – STUDIO SNØHETTA Atrio della Scuola AUIC – Via Ampère, 2 – Milano. Inaugurazione: 7 giugno 2022
Una mostra sull’architettura contemporanea in paesaggi vulnerabili, che presenta progetti pionieristici dello studio di architettura norvegese di fama internazionale “Snøhetta” e indaga l’impatto che le nuove creazioni potrebbero avere sugli ambienti geografici dal clima estremo. In occasione dell’inaugurazione, lezione del fondatore di Snøhetta Kjetil Trædal Thorsen: “Nature as the Client”.
L’INVENZIONE DI UN LINGUAGGIO. FRANCO PURINI E IL TEMA DELL’ORIGINE, 1964-1976 Galleria del Progetto della Scuola AUIC – Via Ampère, 2 – Milano. Inaugurazione: 7 giugno 2022
In mostra tavole di progetti, ampie serie di schizzi e studi che identificano nel disegno lo strumento privilegiato per pensare la costruzione, la città, il paesaggio, nonché il luogo da dove hanno origine le idee di architettura. In occasione dell’inaugurazione, lezione di Franco Purini “L’invenzione di un linguaggio”.
PIERLUIGI CERRI: ALLESTIMENTI. IDEE, FORME, INTENZIONI Spazio Mostre Archivi Storici del Politecnico di Milano – via Candiani, 72 – Milano
La mostra propone una selezione di 32 allestimenti di Pierluigi Cerri, studiati e ridisegnati grazie a uno scrupoloso lavoro d’archivio. Laureatosi al Politecnico di Milano, Cerri ha qui insegnato con Umberto Eco “Semiotica dell’architettura” (Facoltà di Architettura, 1969-71) e dal 2000 al 2010 è stato titolare del Laboratorio di Architettura degli Interni alla Scuola di Architettura Civile.
AUTORITRATTO CON QUARTIERE: CITTÀ STUDI Piazza Leonardo da Vinci – Milano. 9 giugno 2022, dalle 11.00 alle 18.00
In Piazza Leonardo da Vinci un’azione partecipata durante la quale abitanti, visitatori e curiosi collaboreranno alla costruzione di un racconto collettivo che metterà in mostra, attraverso la ricomposizione di “frammenti”, l’identità del luogo, presente e futura.
SITUATED VOCABULARIES. RE-FRAMING PARTICIPATION WITH FRAGILE COMMUNITIES OFF CAMPUS Nolo – Mercato Comunale, Viale Monza 54 – Milano
Un programma di 4 giorni (mostra + attività ibride) riguardante “Vocabolario di Quartiere”, il progetto di progettazione partecipata sviluppato presso Off Campus Nolo.
DESIGN X DESIGNERS Edificio B2 – Campus Bovisa – Via Durando 10 – Milano
Una grande mostra di progetti didattici provenienti da tutto il Sistema Design del Politecnico di Milano (Scuola del Design, Dipartimento di Design e Poli.Design), che mette in luce molteplici settori progettuali: dal prodotto industriale alla moda, dal design degli interni e dell’arredo alla comunicazione, senza escludere servizi, brand e strategia, transportation e design engineering.
WE ARE! POLIMI TALENTS Salone Satellite – Fiera Milano – Rho
In mostra i talenti del design Politecnico, riconosciuti con premi e menzioni negli ultimi 4 anni, che sono stati chiamati a raccontarsi attraverso prototipi e progetti.
FROM DIGITAL TO DIGITALL Salone del Mobile – Fiera Milano – Rho
Il Sistema Design presenterà la sua offerta didattica e formativa e le opportunità di ricerca e servizi attraverso un’esposizione interattiva. Il pubblico troverà – e potrà collaborare con – studenti e collaboratori di Scuola e Dipartimento che saranno alle prese con la realizzazione e finalizzazione di un oggetto fisico legato al libro nella sua forma primitiva, quella analogica.
Scenario fantascientifico a parte, la robotica di frontiera (insieme alla sempre maggiore conoscenza dei meccanismi che regolano il corpo umano) ci offre già oggi tecnologie in ambito sanitario di grande utilità: protesi, esoscheletri e dispositivi per la riabilitazione e la cura della nostra salute, progettati da team che mescolano sapientemente ingegneria, medicina, design e dialogo con i pazienti (con coloro, cioè, che quei dispositivi li useranno).
Vi ricordate di Hannes, la mano robotica? Sviluppata da INAIL e Istituto Italiano di Tecnologia, restituisce alle persone con amputazione dell’arto superiore il 90% della funzionalità perduta. L’industrial design è a cura di ddpstudio, fondato da tre Alumni: Lorenzo De Bartolomeis, Gabriele Diamanti e Filippo Poli. E proprio il design dal DNA politecnico vale ad Hannes il premio per l’innovazione ADI Design Index 2018: «Per la qualità del vostro lavoro che, a ricaduta, rappresenta un valore per il design e per il nostro Paese»; e, nel 2020, l’ambito Compasso d’Oro.
Credits: ddpstudio
“Il design” riporta la motivazione del premio, “si rivela uno strumento indispensabile per aiutare le persone in difficoltà a riappropriarsi del proprio futuro. Tecnologia ed estetica aiutano a superare un disagio psicologico e un deficit fisico”. Ed in effetti è proprio questo che fa Hannes, nelle parole di Marco Zambelli, che più di 40 anni fa, all’età di 16 anni, perse la mano destra in un incidente sul lavoro. È lui il “paziente zero” su cui è stata progettata Hannes. Ci ha raccontato della prima volta che l’ha indossata: “Mi sono emozionato. Mi sono reso conto che potevo riappropriarmi della mia mano”.
Adesso Hannes avrà un fratellino, dal design nato in grembo allo stesso ddpstudio.
TWIN, L’ESOSCHELETRO PER TORNARE A CAMMINARE
Twin, l’esoscheletro robot, è un dispositivo per la riabilitazione neuromotoria di pazienti con deficit di locomozione ed equilibrio, emerse a seguito di lesioni spinali o ictus. Serve, insomma, per permettere ai pazienti con lesioni del midollo spinale di camminare in modo indipendente. È progettato, come Hannes, da INAIL, IIT e, per l’industrial design, ddpstudio. E di nuovo al design si deve la sua recente celebrità: è ancora in fase di sviluppo ma sta già collezionando riconoscimenti da tutto il mondo.
Da oltreoceano il prestigioso Good design Award nella categoria Robotics. Il premio è stato attribuito dal Chicago Athenaeum, di cui fanno parte il Museo di architettura e design della città statunitense e il Centro europeo di architettura, design e studi urbanistici. In “patria”, Twin entra nell’ADI Design Index 2021, nella categoria design per la persona , partecipa alla selezione finale del Compasso d’Oro 2022 e sarà in mostra all’ADI Design Museum da metà giugno.
E infine riceve il premio IF International Forum Design 2022, nella categoria Product Medicine/Health: attribuito ai designer che hanno collaborato allo sviluppo del dispositivo. L’IF Design Award è considerato uno dei premi per il design più prestigiosi al mondo. TWIN è stato selezionato tra 11.000 candidature presentate da 57 Paesi e valutato da una giuria di 132 membri, composta da esperti indipendenti provenienti da tutto il mondo.
Twin è un dispositivo robotico indossabile, autonomo, che consente alle persone con lesioni spinali complete e parziali di camminare di nuovo. La sua tecnologia è in grado di valutare i progressi riabilitativi e di definire il livello di assistenza in ogni momento; utilizza il movimento residuo del paziente per assisterne la camminata, intervenendo, solo se è necessario, per sostenerlo e aiutarlo a completare correttamente il passo. Quando il paziente inclina il busto in avanti, Twin si muove. Per fermarsi, si esercita un movimento leggero nella direzione opposta, riportando il busto in posizione eretta. La velocità “di crociera” è più o meno metà di quella di un soggetto sano, circa 2 o 2,5 km/h.
Credits: ddpstudio
È pensato per essere usato in combinazione con la sedia a rotelle, almeno per il momento. Permette di passare facilmente dalla posizione seduta a quella in piedi, è smontabile e può essere indossato facilmente, in pochi minuti, pur restando seduti. È regolabile in altezza e può supportare utenti fino a 110 kg di peso.
È composto da una struttura rigida che serve a mantenere il paziente in posizione eretta e ha 4 motori, due alle anche e due alle ginocchia. Il bacino è una scocca in fibra di carbonio e contiene il cervello e il cuore di Twin, cioè il sistema di controllo e le batterie. L’autonomia consente una camminata continua con fino a 4 ore.
Nasce da un processo di progettazione condiviso, che ha coinvolto un team multidisciplinare di pazienti, clinici, ricercatori, ingegneri e designer in tutte le fasi dello sviluppo.
“È un percorso molto lungo, iniziato nel 2014 e non ancora terminato”, commenta Gabriele Diamanti. “Ed è un progetto design-centrico, cioè parte dalle esigenze dei pazienti: infatti nel primo periodo abbiamo partecipato a diversi focus group con persone paraplegiche e visitato le strutture di cura. Da lì è nato il concept meccanico e poi, piano piano, è stata implementata la tecnologia”.
Nel corso degli anni sono stati prodotti diversi prototipi, ogni volta testati con i pazienti, per rilevare problemi e opportunità di implementazione. La strada per dare a Twin la scalpellata finale è ancora lunga: “Il prototipo premiato è già stato superato”, aggiunge De Bartolomeis. “Per noi è strano, perché ciò che agli occhi di tutti sembra nuovo, in realtà, ha già nuove forme e funzionalità. Essendo un progetto di ricerca il team di lavoro sta lavorando a una piattaforma che darà vita, nei prossimi tre anni, a soluzioni con applicazioni e funzioni differenti (ovviamente non sono ancora pubblicabili)”.
ANDRESTI IN GIRO, AL SUPERMERRCATO, AL BAR, INDOSSANDO UN ESOSCHELETRO?
Una volta completato, Twin affronterà la sperimentazione clinica, la certificazione e poi il mercato. E ancora una volta si confronterà con l’essere umano: come verrà accolto?
“Lavorando in questo progetto da anni e parlando con tante persone, pazienti e medici, ci siamo accorti che la risposta può non essere scontata”, riprende Diamanti. “I pazienti possono avere preconcetti, sia esageratamente positivi che negativi, rispetto all’idea di usare un esoscheletro, e questo influenza moltissimo i risultati dei test. Ci sono i pazienti che lo rifiutano: perché, si chiedono, devo mettermi quella roba? Con la mia sedia vado molto più veloce di voi “bipedi”. Perché la tecnologia, quando nasce, è ancora indietro rispetto alla natura. Altri pazienti ci credono molto perché sblocca la possibilità di interagire guardando le persone negli occhi alla stessa altezza. Un po’ fa l’abitudine, un po’ l’atteggiamento verso l’innovazione. Un altro grosso tema è quello dei pregiudizi a livello sociale: la stessa sedia a rotelle ora è considerata normale, però, 50 anni fa, uno che passava per strada in sedia a rotelle lo guardavano tutti. L’innovazione non è solo tecnologica ma anche culturale. Quando tutti ti guardano a occhi sgranati mentre vai a fare la spesa con un esoscheletro robotico, può esserci un certo imbarazzo. Diverso è anche l’approccio di chi ha subito la lesione molto tempo fa e di chi, invece, l’ha appena subita. E dipende anche dal tipo di lesione e dalla posizione: a seconda di quale vertebra è coinvolta, cambia il controllo che hai del corpo”.
Conclude ancora Diamanti:
“In un team di lavoro così variegato e tecnico, la formazione che abbiamo ricevuto al Poli ci fa sentire a casa nostra”.
Il mondo cambia e con esso cambiano anche le persone che lo fanno funzionare. Se è vero che i corsi “storici” del Politecnico di Milano continuano a offrire gli strumenti per affrontare la crescente complessità della nostra epoca (come testimoniano i dati occupazionali che rappresentano gli Alumni tra i più apprezzati professionisti in tutto il mondo), è altrettanto vero che, dal confronto con il mondo delle aziende, della tecnologia e dell’innovazione e con le nuove generazioni di studenti, stanno emergendo nuove idee e nuove esigenze. L’Ateneo si chiede (anche) di cosa si occuperanno gli Alumni di domani, del prossimo decennio, nel corso della loro carriera, e come potranno continuare a dare un contributo significativo nella gestione delle grandi sfide che ci attendono. Questo porta sia all’aggiornamento dei corsi tradizionali, sia alla nascita di nuovi corsi di laurea: due partiranno nel prossimo semestre.
LA PRIMA LAUREA IN ITALIA IN INGEGNERIA DEL SUPERCALCOLO…
… o, più correttamente, in High Performance Computing Engineering. Sarà il primo corso di laurea magistrale in Italia dedicato al calcolo ad alte prestazioni e alle sue molteplici applicazioni, dalla sostenibilità energetica alla climatologia, dalla genomica alla medicina e alla farmacologia, dalla chimica alla finanza, dalla biomeccanica computazionale all’aerospazio.
“La capacità di elaborare una grande quantità di dati ci permette infatti di definire nuovi scenari, di eseguire simulazioni, di sviluppare nuovi modelli, come accade, per esempio, in campo medico. Sono tanti i settori in cui l’HPC può fare la differenza. Servono quindi nuove competenze e nuove professionalità”,
commenta il Rettore.
Caratterizzato per la forte interdisciplinarietà, il corso formerà ingegneri dalla solida preparazione nelle principali tecnologie e architetture informatiche per il supercalcolo, nel quantum computing e nella modellazione matematico-statistica di problemi complessi. L’insegnamento sarà in lingua inglese.
MANAGER ORIENTATI AGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE
Altro caso unico nel panorama della formazione universitaria in Europa, il nuovo Master of Science in Trasformative Sustainability nasce dalla collaborazione tra Politecnico di Milano e Università Bocconi. L’obiettivo è formare professionisti in gradi di guidare le imprese da una prospettiva fortemente integrata, innovativa e multidisciplinare sulla sostenibilità.
“La tecnologia è il fattore abilitante delle grandi trasformazioni in atto, come nel caso della sostenibilità in tutte le sue accezioni”, commenta il Rettore. “Impatta in modo decisivo sui processi di business e orienta imprese ed enti pubblici verso piani di sviluppo complessi di cui gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono elementi fondativi. Da qui la necessità di combinare le competenze tecniche e formative dei nostri due atenei su tematiche chiave per la crescita economica e sociale”.
Scenario fantascientifico a parte, la robotica di frontiera (insieme alla sempre maggiore conoscenza dei meccanismi che regolano il corpo umano) ci offre già oggi tecnologie in ambito sanitario di grande utilità: protesi, esoscheletri e dispositivi per la riabilitazione e la cura della nostra salute, progettati da team che mescolano sapientemente ingegneria, medicina, design e dialogo con i pazienti (con coloro, cioè, che quei dispositivi li useranno).
Vi ricordate di Hannes, la mano robotica? Sviluppata da INAIL e Istituto Italiano di Tecnologia, restituisce alle persone con amputazione dell’arto superiore il 90% della funzionalità perduta. L’industrial design è a cura di ddpstudio, fondato da tre Alumni: Lorenzo De Bartolomeis, Gabriele Diamanti e Filippo Poli. E proprio il design dal DNA politecnico vale ad Hannes il premio per l’innovazione ADI Design Index 2018: «Per la qualità del vostro lavoro che, a ricaduta, rappresenta un valore per il design e per il nostro Paese»; e, nel 2020, l’ambito Compasso d’Oro.
Credits: ddpstudio
“Il design” riporta la motivazione del premio, “si rivela uno strumento indispensabile per aiutare le persone in difficoltà a riappropriarsi del proprio futuro. Tecnologia ed estetica aiutano a superare un disagio psicologico e un deficit fisico”. Ed in effetti è proprio questo che fa Hannes, nelle parole di Marco Zambelli, che più di 40 anni fa, all’età di 16 anni, perse la mano destra in un incidente sul lavoro. È lui il “paziente zero” su cui è stata progettata Hannes. Ci ha raccontato della prima volta che l’ha indossata: “Mi sono emozionato. Mi sono reso conto che potevo riappropriarmi della mia mano”.
Adesso Hannes avrà un fratellino, dal design nato in grembo allo stesso ddpstudio.
TWIN, L’ESOSCHELETRO PER TORNARE A CAMMINARE
Twin, l’esoscheletro robot, è un dispositivo per la riabilitazione neuromotoria di pazienti con deficit di locomozione ed equilibrio, emerse a seguito di lesioni spinali o ictus. Serve, insomma, per permettere ai pazienti con lesioni del midollo spinale di camminare in modo indipendente. È progettato, come Hannes, da INAIL, IIT e, per l’industrial design, ddpstudio. E di nuovo al design si deve la sua recente celebrità: è ancora in fase di sviluppo ma sta già collezionando riconoscimenti da tutto il mondo.
Da oltreoceano il prestigioso Good design Award nella categoria Robotics. Il premio è stato attribuito dal Chicago Athenaeum, di cui fanno parte il Museo di architettura e design della città statunitense e il Centro europeo di architettura, design e studi urbanistici. In “patria”, Twin entra nell’ADI Design Index 2021, nella categoria design per la persona , partecipa alla selezione finale del Compasso d’Oro 2022 e sarà in mostra all’ADI Design Museum da metà giugno.
E infine riceve il premio IF International Forum Design 2022, nella categoria Product Medicine/Health: attribuito ai designer che hanno collaborato allo sviluppo del dispositivo. L’IF Design Award è considerato uno dei premi per il design più prestigiosi al mondo. TWIN è stato selezionato tra 11.000 candidature presentate da 57 Paesi e valutato da una giuria di 132 membri, composta da esperti indipendenti provenienti da tutto il mondo.
Twin è un dispositivo robotico indossabile, autonomo, che consente alle persone con lesioni spinali complete e parziali di camminare di nuovo. La sua tecnologia è in grado di valutare i progressi riabilitativi e di definire il livello di assistenza in ogni momento; utilizza il movimento residuo del paziente per assisterne la camminata, intervenendo, solo se è necessario, per sostenerlo e aiutarlo a completare correttamente il passo. Quando il paziente inclina il busto in avanti, Twin si muove. Per fermarsi, si esercita un movimento leggero nella direzione opposta, riportando il busto in posizione eretta. La velocità “di crociera” è più o meno metà di quella di un soggetto sano, circa 2 o 2,5 km/h.
Credits: ddpstudio
È pensato per essere usato in combinazione con la sedia a rotelle, almeno per il momento. Permette di passare facilmente dalla posizione seduta a quella in piedi, è smontabile e può essere indossato facilmente, in pochi minuti, pur restando seduti. È regolabile in altezza e può supportare utenti fino a 110 kg di peso.
È composto da una struttura rigida che serve a mantenere il paziente in posizione eretta e ha 4 motori, due alle anche e due alle ginocchia. Il bacino è una scocca in fibra di carbonio e contiene il cervello e il cuore di Twin, cioè il sistema di controllo e le batterie. L’autonomia consente una camminata continua con fino a 4 ore.
Nasce da un processo di progettazione condiviso, che ha coinvolto un team multidisciplinare di pazienti, clinici, ricercatori, ingegneri e designer in tutte le fasi dello sviluppo.
“È un percorso molto lungo, iniziato nel 2014 e non ancora terminato”, commenta Gabriele Diamanti. “Ed è un progetto design-centrico, cioè parte dalle esigenze dei pazienti: infatti nel primo periodo abbiamo partecipato a diversi focus group con persone paraplegiche e visitato le strutture di cura. Da lì è nato il concept meccanico e poi, piano piano, è stata implementata la tecnologia”.
Nel corso degli anni sono stati prodotti diversi prototipi, ogni volta testati con i pazienti, per rilevare problemi e opportunità di implementazione. La strada per dare a Twin la scalpellata finale è ancora lunga: “Il prototipo premiato è già stato superato”, aggiunge De Bartolomeis. “Per noi è strano, perché ciò che agli occhi di tutti sembra nuovo, in realtà, ha già nuove forme e funzionalità. Essendo un progetto di ricerca il team di lavoro sta lavorando a una piattaforma che darà vita, nei prossimi tre anni, a soluzioni con applicazioni e funzioni differenti (ovviamente non sono ancora pubblicabili)”.
ANDRESTI IN GIRO, AL SUPERMERRCATO, AL BAR, INDOSSANDO UN ESOSCHELETRO?
Una volta completato, Twin affronterà la sperimentazione clinica, la certificazione e poi il mercato. E ancora una volta si confronterà con l’essere umano: come verrà accolto?
“Lavorando in questo progetto da anni e parlando con tante persone, pazienti e medici, ci siamo accorti che la risposta può non essere scontata”, riprende Diamanti. “I pazienti possono avere preconcetti, sia esageratamente positivi che negativi, rispetto all’idea di usare un esoscheletro, e questo influenza moltissimo i risultati dei test. Ci sono i pazienti che lo rifiutano: perché, si chiedono, devo mettermi quella roba? Con la mia sedia vado molto più veloce di voi “bipedi”. Perché la tecnologia, quando nasce, è ancora indietro rispetto alla natura. Altri pazienti ci credono molto perché sblocca la possibilità di interagire guardando le persone negli occhi alla stessa altezza. Un po’ fa l’abitudine, un po’ l’atteggiamento verso l’innovazione. Un altro grosso tema è quello dei pregiudizi a livello sociale: la stessa sedia a rotelle ora è considerata normale, però, 50 anni fa, uno che passava per strada in sedia a rotelle lo guardavano tutti. L’innovazione non è solo tecnologica ma anche culturale. Quando tutti ti guardano a occhi sgranati mentre vai a fare la spesa con un esoscheletro robotico, può esserci un certo imbarazzo. Diverso è anche l’approccio di chi ha subito la lesione molto tempo fa e di chi, invece, l’ha appena subita. E dipende anche dal tipo di lesione e dalla posizione: a seconda di quale vertebra è coinvolta, cambia il controllo che hai del corpo”.
Conclude ancora Diamanti:
“In un team di lavoro così variegato e tecnico, la formazione che abbiamo ricevuto al Poli ci fa sentire a casa nostra”.
La Shell Eco-Marathon è un campionato automobilistico storico nato nel 1985, organizzato ogni anno da Shell. I team, composti da studenti, possono correre in due categorie, quante sono le tipologie di veicoli ammesse: UrbanConcept – veicoli simili alle automobili tradizionali, che, in teoria, potrebbero anche essere omologate per il trasporto urbano – e Prototype – prototipi di veicoli leggeri ultra-efficienti. I veicoli possono essere alimentati in qualsiasi modo: combustione interna (benzina, diesel, etanolo), batterie elettriche o celle a combustione di idrogeno.
L’importante non è arrivare prima degli altri (anche se un po’ conta anche quello), ma percorrere la maggiore distanza possibile con l’equivalente di 1 kWh o 1 litro di carburante. L’ingegno sta appunto nel costruire il veicolo che consumi meno di tutti gli altri e, dove ci vuole ingegno, ecco che arrivano gli ingegneri.
http://sem.mecc.polimi.it/
Abbiamo intervistato Emma Patuzzo, studentessa di Mobility Engineering all’ultimo anno e secondo pilota della squadra Team Mecc-e del Politecnico di Milano, che si trova in questo momento nei Paesi Bassi per la prima tappa della Shell Eco-marathon 2022. Dal 31 maggio al 3 giugno infatti si corre al TT Circuit Assen, dove farà il suo debutto la nuova macchina del Team, Asteria, per conquistare il titolo di Urban Concept più efficiente dal punto di vista energetico.
“Vince il veicolo che compie un numero prestabilito di giri alla massima velocità ottimizzando meglio i consumi, che vengono calcolati tramite telemetria”, ci spiega Patuzzo. Alla domanda “quanto prevedete di consumare?”, risponde: “Sono dati che non possiamo ancora rivelare. Ne saprete di più dopo i test e le prove libere ufficiali”.
Emma Patuzzo con Apollo
È dal 2019 che il campionato non si teneva dal vivo, quindi c’è grande aspettativa. Quale clima vi aspettate ai box?, chiediamo a Patuzzo. “I primi giorni clima c’è un rilassato, si punta a cercare la prestazione migliore della macchina. Quando però il gioco si fa serio e cominciamo a vedere il podio che si avvicina, c’è una certa agitazione. Nel 2019 il Poli aveva corso a Brookland Circuit, UK, con il predecessore di Asteria, Leto, che fece il quarto posto. Il clima era molto teso”. Chi sono quelli da battere? “Noi puntiamo al podio e nel 2019 ci siamo andati veramente molto vicini. In questo momento, la Francia è il nostro rivale principale”. Com’è stare lì dentro? “Caldo. Caldissimo. È molto emozionante, è qualcosa che abbiamo costruito noi dall’inizio alla fine. Chiaramente ci hanno aiutati gli sponsor: il principale è Mako Shark, che ci aiuta con la laminazione e la costruzione dello chassis”. Patuzzo è all’ultimo anno, le chiediamo quali siano i suoi piani per il futuro. “In questo momento sono in lista per un team di Formula 1, sto finendo i colloqui. Altrimenti ho altre prospettive sul campo della guida autonoma, che è anche l’argomento della mia tesi”.
I membri del team al lavoro su Asteria
Nel 2010 il Poli ha fatto il record mondiale di efficienza nella categoria Prototype sul circuito Rockingham Motor Speedway, UK. Il prototipo Apollo, alimentato a energia solare, ha percorso 796 km/kWh. Il record rimane ad oggi imbattuto.
Amedeo Felisa, Alumnus Ingegneria meccanica 1970, a partire da maggio 2022 è il nuovo CEO di Aston Martin,una nomina che arriva dopo 26 anni di carriera in ruoli di leadership in Ferrari – di cui 8 nel ruolo di amministratore delegato -, dove è diventato anche la mente e la forza trainante dietro al design e all’ingegneria di tutti i nuovi modelli.
A proposito del nuovo ruolo ricoperto dall’Alumnus, il Presidente esecutivo di Aston Martin LawrenceStroll ha dichiarato a Reuters come
“Nessuno sa come rendere le auto di lusso ad alte prestazioni migliori di Amedeo”
e che Felisa è stato chiamato alla guida del marchio britannico per fare in modo che l’azienda si concentri “su un quadro più ampio”.
Felisa porterà infatti Aston Martin a lanciare il suo primo modello 100% elettrico nel 2025 e a convertire tutta la produzione in elettrico entro il 2030. Entro il 2039, invece, si prevede di raggiungere la neutralità carbonica lungo tutta la catena di produzione.
Nei prossimi anni, i ricercatori del Politecnico di Milano si occuperanno di temi “scottanti” come il riscaldamento globale, la transizione energetica, l’applicazione etica di algoritmi decisionali e molti altri temi che avranno un grande impatto sulla società e sulle vite di tutti.
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Wietse M. Boon
Usando tecniche di deep-learning, Wietse M. Boon vuole sviluppare nuovi e più efficienti modelli per descrivere e prevedere il comportamento del flusso nel sottosuolo per capire come stoccare energia da fonti rinnovabili in modo sicuro. Boon è uno dei ricercatori che si sono appoggiati alla MSCA Master Class del Politecnico, un percorso che affianca i migliori post-doc da tutto il mondo che vogliono candidarsi a un grant Marie Curie e scelgono il nostro Ateneo come host institution: “La masterclass mi ha insegnato come allineare la mia proposta con gli obiettivi principali della MSCA Individual Fellowship e mi ha dato preziosi consigli”.
CITTÀ PIÙ FRESCHE
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Nicola Colaninno, 43 anni
MultiCAST: Multiscale Thermal-related Urban Climate Analysis and Simulation Tool
2022-2025
Finanziamento: 251.002,56 €
DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E STUDI URBANI (DASTU)
Colaninno affronterà il fenomeno noto come Urban Heat Island e svilupperà un sistema di supporto alle decisioni per la pianificazione e la progettazione del clima con l’obiettivo di rendere vivibili le città nei periodi estivi. Il sistema sarà testato su tre aree urbane a Los Angeles, Amsterdam e Milano.
PARTICELLE E PROCESSI ULTRAVELOCI
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Maurizio Reduzzi, 33 anni
HETRUSQ: HETeRoaromatic biomolecules Ultrafast Spectroscopy in liQuids
Genco studia polaritoni, particelle che possono essere sfruttate per ottenere sorgenti di luce coerente (laser) con materiali innovativi e a bassa soglia, che richiedono pochissima energia: “le potenziali ricadute nel mondo delle telecomunicazioni e del computing, per esempio, sono molto promettenti sia in termini di velocità che di impatto ambientale”. Scopri di più a questo link
UN ALGORITMO PUÒ ESSERE “EQUO”?
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
“Il modo in cui si guarda ai dati porta a conclusioni diverse. E non si basa soltanto su considerazioni scientifiche ma anche morali. Sono le nostre idee, i nostri valori che ci dicono come leggere i dati per tirarne fuori un giudizio sull’equità dell’algoritmo”. Scopri di più a questo link
ENERGIE RINNOVABILI E PROBLEMI DI INTERMITTENZA
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Mark A. Bajada, 30 anni
SSEFR: Single-Site Electrocatalytic Flow Reactor for C-C Coupling
2021-2023
Finanziamento: 171.473,28
DIPARTIMENTO DI CHIMICA, MATERIALI E INGEGNERIA CHIMICA “GIULIO NATTA” (DCMC)
Keywords: catalysis; flow chemistry; green chemistry
Bajada ha l’obiettivo di individuare e creare nuovi materiali in grado di convertire energia da fonti rinnovabili in energia chimica per risolvere i problemi di intermittenza associati alle energie rinnovabili. Scopri di più a questo link
LA CRISI DEL SONNO
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Diletta De Cristofaro, 34 anni
SCRAPS: writing the Sleep CRisis: 24/7 cAPitalism and neoliberal Subjectivity
2021-2024
Finanziamento: 257.209,92
DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E STUDI URBANI (DASTU)
Supervisor: Simona Chiodo
Keywords: sleep crisis; mhealth; philosophy of technology
SCRAPS studierà quella che medici e psicologi in tutto il mondo chiamano “crisi del sonno”. De Cristofaro analizzerà opere di narrativa, saggistica e cultura digitale per indagare l’impatto dei tempi della produttività sulla salute e la relazione tra salute individuale e ideologie neoliberiste. Scopri di più a questo link
ESTRARRE MATERIALI PREZIOSI DALLE COMETE
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Mirko Trisolini, 32 anni
CRADLE: Collecting Asteroid-Orbiting Samples: enabling a safer, sustainable, and autonomous exploration of asteroids
2021-2023
Finanziamento: 229.704,64
DIPARTIMENTO DI SCIENZE E TECNOLOGIE AEROSPAZIALI (DAER)
Keywords: asteroid exploration; asteroid dust particle dynamics; dust in-orbit collection
Trisolini lavorerà allo sviluppo di un sistema innovativo e autonomo per l’estrazione di materiali rari e preziosi che potrebbero trovarsi all’interno di asteroidi e comete. “Ho scelto il Politecnico come host institution per l’esperienza e il background tecnico del gruppo di ricerca in cui sono inserito e le radicate collaborazioni, anche internazionali, a cui ha accesso”. Scopri di più a questo link
PREVENIRE I RISCHI DELLO SFRUTTAMENTO DEL SUOLO
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Michele Botti, 30 anni
PDGeoFF: Polyhedral Discretisation Methods for Geomechanical Simulation of Faults and Fractures in Poroelastic Media
Tramite simulazioni numeriche è possibile prevedere gli effetti dello sfruttamento del suolo. Il progetto PDGeoFF ha l’obiettivo di sviluppare un quadro matematico e numerico per prevenire i rischi connessi a diverse attività geologiche umane come la produzione di energia geotermica e la raccolta e lo stoccaggio di CO2.
AGRICOLTURA RESISTENTE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Sandra Ricart, 37 anni
MODFaBe: Modelling individual farmer behaviours in Coupled Human Natural Systems under changing climate and society
2020-2022
Finanziamento 171.473,28
DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA, INFORMAZIONE E BIOINGEGNERIA (DEIB)
Supervisor: Andrea Castelletti
Keywords: Farmers; Climate change; Modelling; Behaviour; Muzza system
Aumento delle temperature, diminuzione delle precipitazioni, alluvioni e siccità mettono a rischio la produttività del settore agricolo. Ricart lavora modelli che descrivano il comportamento degli agricoltori e intende capire come questi modelli possano rendere l’agricoltura sostenibile, flessibile e adattabile ai cambiamenti climatici.
NANOANTENNE PER GENERAZIONE DI SECONDA ARMONICA
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Thorsten Feichtner, 40 anni
PoSHGOAT: Potential-dependent Second-Harmonic Generation in Optical Antennas measured Time-resolved
2020-2021
Finanziamento 137.604,96
DIPARTIMENTO DI FISICA (DFIS)
Supervisor: Paolo Biagioni
Keywords: Optical antenna; Plasmonics; Second harmonic generation
La generazione di seconda armonica è un processo ottico con applicazioni promettenti nella spettroscopia, nella commutazione ottica ultraveloce e nell’elaborazione ottica delle informazioni. Feichtner sta studiando come massimizzarne la generazione fabbricando nanoantenne a contatto elettrico con punte ultrasottili e spazi ultra-stretti e svilupperà modelli numerici per ottimizzare le geometrie delle nanoparticelle.
BIOGAS AL CENTRO DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Imteyaz Alam, 37 anni
Biogas2Syngas: Rational Design for Coke-resistant Dry Reforming Catalyst using Combined Theory and Operando Raman Experiments
Il biogas rappresenta un’importante fonte energetica che svolge un ruolo centrale nella rivoluzione energetica. Il progetto Biogas2Syngas studia e sviluppa tecnologia e modelli per sfruttare questa risorsa affrontandone alcune delle sfide principali, come il miglioramento del ciclo di vita e delle prestazioni del catalizzatore.
GUARDARE LE MOLECOLE MOLTO DA VICINO
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Ghosh sta sviluppando una tecnica spettroscopica di nuova generazione molto sensibile alla struttura tridimensionale delle bio-molecole, per osservarne il movimento in tempo reale mentre la loro struttura cambia nel corso di un processo biologico. Tra le varie applicazioni, nel campo della chimica strutturale, questa tecnica offrirà strumenti per la lotta all’Alzheimer, al Parkinson e al fotodanneggiamento del DNA.
OTTENERE IDROCARBURI DAL METANOLO
Torstein Fjermestad, 41 anni
EMPaTHY: use of multiscale modElling to Minimize coke ProducTion during the methanol-to- HYdrocarbon process
2019-2021
Finanziamento: 171.473,28
DIPARTIMENTO DI ENERGIA (DENG)
Supervisor: Matteo Maestri
Keywords: Multiscale modelling; Computational fluid dynamics; Molecular dynamics; Density functional theory calculations
Il metanolo può sostituire i combustibili fossili come fonte di idrocarburi validi, offrendo una via verso combustibili e prodotti chimici più sostenibili. È un processo conosciuto dagli anni ’70, ma è stato implementato industrialmente solo nell’ultimo decennio e deve ancora superare diverse sfide tecniche, di cui si occuperà Fjermestad con il progetto EMPaTHY.
UN MODELLO DI ORGANO SU CHIP PER L’OSTEOARTRITE
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Paola Occhetta, 34 anni
uKNEEversal: a miniaturized 3D in vitro model of human joint to gain new knowledge on Osteoarthritis pathophysiology
2019-2021
Finanziamento: 171.473,28
DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA, INFORMAZIONE E BIOINGEGNERIA (DEIB)
Supervisor: Marco Rasponi
Keywords: Organs-on-Chip; Osteoarthritis; In vitro models
Occhetta userà la tecnologia degli organi su chip per creare un modello di articolazione colpita da osteoartrite che possa ricreare la complessità di questa malattia, utilizzabile per studiare i meccanismi che la regolano e la risposta ai farmaci.
GUIDA SPAZIALE AUTONOMA
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Gabriella Gaias, 41 anni
ReMoVE: Rendezvous Modelling Visiting and Enhancing
2019-2021
Finanziamento: 168.277,20
DIPARTIMENTO DI SCIENZE E TECNOLOGIE AEROSPAZIALI (DAER)
Supervisor: Marco Lovera
Keywords: Active debris removal; Multi-satellite mission; Spacecraft guidance navigation and control
Gaias sta sviluppando una soluzione tecnologica per la rimozione di grandi satelliti difettosi che inquinano le orbite strategiche terrestri. La sfida più grande è lo sviluppo di un sistema di navigazione e controllo di guida spaziale autonomo robusto e avanzato, per il quale Gaias collabora con D-Orbit, azienda leader nel settore fondata dall’Alumnus Luca Rossettini.
FANTASMI IN SALA OPERATORIA
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Antonio Forte, 36 anni
ALPHA-STEM: Advanced Laboratory Phantoms for Soft Tissues in Engineering and Medicine
2018-2021
Finanziamento 244.269,00
DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA, INFORMAZIONE E BIOINGEGNERIA (DEIB)
Ad oggi, l’addestramento dei chirurghi presenta diversi limiti. Una potenziale soluzione è l’uso di modelli sintetici artificiali, noti anche come “Phantoms”: riproduzioni di parti e organi umani che consentono al chirurgo di esercitarsi nel posizionamento delle strutture anatomiche e nella coordinazione della mano. Forte ha l’obiettivo di migliorare questi supporti con feedback tattile affidabile e di modelli di deformazione dei tessuti reali.
Dal 2014 a oggi
In totale sono 24 i ricercatori MSCA che, dal 2014, hanno scelto il Poli come “host institution”. La Commissione europea li ha finanziati per un totale di circa 4 milioni e mezzo di euro e il loro lavoro ha generato pubblicazioni scientifiche, creazione di nuove linee di ricerca e consolidamento di importanti collaborazioni scientifiche internazionali. I ricercatori che seguono hanno concluso i loro progetti MSCA, alcuni hanno proseguito le loro ricerche nei nostri laboratori, tra cui Edoardo Albisetti, del dipartimento di Fisica, ha recentemente vinto un grant ERC. Altri si sono spostati in altre università in tutto il mondo, portandosi dietro un pezzo del DNA politecnico.
Courtesy of Servizio Ricerca Politecnico di Milano
Ricerca e trasferimento tecnologico possono contribuire a fare dell’attività sportiva una leva per l’inclusione di soggetti fragili: in questo nel 2019 il Politecnico ha investito 580 mila euro in progetti di ricerca a alto impatto sociale, con applicazioni nel mondo dello sport. Per contrastare fenomeni di disagio giovanile e esclusione delle diversità, favorire il dialogo tra culture, promuovere la riqualificazione sociale e ambientale dei quartieri, un focus particolare è stato dedicato a facilitare l’accesso a pratiche sportive da parte di persone disabili, obiettivo importante per le politiche pubbliche a livello globale, e in generale all’inclusione di situazioni di marginalità: periferie, carceri, territori colpiti da spopolamento.
RIGENERARE LO SPAZIO PUBBLICO DI UNA CITTÀ | UNPark Urban Nudging Park
Dipartimenti: DASTU, DCMC, DABC, DESIGN, DEIB Tag: street sport, spazi urbani marginali, socializzazione Contesto: Milano (Municipio 8) Partner: Comune di Milano, Open4Citizens, Assicurazioni Vittoria, Radio Popolare, ESO, scuole LSS Bottoni e ICS R. Pizzigoni, Comitato di cittadini Milano in Alta Quota, associazioni sportive OSG2001 e Soulbasket, ARCI L’Impegno e Ass. Guide e Scouts Cattolici Italiani.
Con il progetto UNPark, i ricercatori sono partiti da uno studio di fattibilità su scenari di medio-lungo periodo per arrivare a un’azione pilota focalizzata sull’area che si trova sotto il Cavalcavia Serra-Monte Ceneri di Milano. Realizzato all’inizio degli anni ’60 per alleggerire il traffico di accesso alla Fiera Campionaria, il cavalcavia è diventato nel tempo un elemento sempre più critico per il quartiere. I ricercatori l’hanno ripensato per trasformarlo in uno spazio multifunzionale, accessibile e dedicato soprattutto alle categorie urbane più deboli (preadolescenti, adolescenti e anziani): un playground attrezzato per street sport e altre attività sociali, animato da un palinsesto di iniziative – sportive e culturali – aperte alla collettività.
ANDARE IN MONTAGNA È UNA PASSEGGIATA | TWIN Trekking, Walking and cycling for Inclusion
Dipartimenti: DASTU, DICA, DEIB Tag: fruizione lenta, nuova occupazione, recupero edilizio Contesto: Appennino ligure e tosco-emiliano Partner: CAI – Club Alpino Italiano, FCI – Federazione Ciclistica Italiana (Federazione nazionale e Comitato provinciale di Milano), Associazione Europea Vie Francigene e Consorzio Solidarietà Sociale Oscar Romero
Il turismo sportivo itinerante lungo ciclabili e cammini è occasione di rigenerazione economica e sociale dei territori rurali interni. Queste reti sentieristiche necessitano di servizi primari (vitto, alloggio, sanità) ed accessori (prodotti, assistenza, sicurezza, formazione, ecc.) quasi per nulla accessibili ai disabili e la cui gestione discontinua è affidata all’iniziativa locale. In questo contesto si inserisce il progetto TWIN, uno studio per proporre la realizzazione di una o più strutture ricettive nell’area del cratere sismico del Centro Italia, che saranno gestite da soggetti “fragili”, in primis operatori del settore, dunque con esperienza e competenze, che hanno perso il lavoro (o la clientela) a seguito del sisma, ma anche disabili o ex detenuti. La prima capanna TWIN è stata inaugurata il 31 luglio 2021 al Passo della Cisa realizzata nel laboratorio del carcere di Monza per accogliere pellegrini ed escursionisti.
QUARTIERE CHE VAI, CAMPETTO CHE TROVI | SPèS SPORT è SOCIETÀ
Dipartimenti: DAC, DIG, DASTU Tag: oratori, infrastrutture sportive, rigenerazione sociale Contesto: CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO Partner: ICS – Istituto per il Credito Sportivo, Comitato Regionale lombardo del CONI, Direzione Generale Welfare della Regione Lombardia, Comune di Milano, Ente di promozione sportiva CSI Milano, Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi (FOM).
Un progetto di rigenerazione sociale, promozione della salute e inclusione urbana, attraverso la riattivazione del sistema delle infrastrutture sportive degli oratori milanesi.
Una prima fase di analisi ha elaborato la distribuzione dei numerosi oratori sul territorio milanese e correlazioni tra oratori e spazi sportivi, infrastrutture sociali e verde urbano. Un ulteriore studio ha preso in considerazione l’elemento demografico e l’accessibilità su scala urbana attraverso mappature georeferenziate, evidenziando il ruolo degli oratori quali servizi di prossimità, centrali per un’ottica di sviluppo della città a misura d’uomo. A valle dello studio, il progetto si è concentrato sulla definizione di un Quadro di Progettazione Strategica, che consentirà di suggerire strategie di riattivazione sociale, con particolare riferimento all’ambito sportivo, proprio a partire da queste strutture.
PROTESI E ORTESI PER PICCOLI SPORTIVI | GIFT enGIneering For sporT for all
Dipartimenti: DEIB, DIG, DMEC, DESIGN, DICA, DCMC Tag: ortesi, educazione fisica, Sport for All Contesto: Lombardia e Lazio Partner: IRCCS Eugenio, Medea – Associazione la nostra famiglia, Università Cattolica di Milano, le associazioni Edumoto Yuky ONLUS, Polha Varese e Polisportiva Milanese 1979 Sport Disabili Onlus, assieme alle aziende ITOP, BTS e Math&Sport. Il progetto si avvale inoltre della collaborazione di Claudio Arrigoni (Gazzetta dello Sport).
A cura del laboratorio E4Sport, Laboratorio interdipartimentale del Politecnico di Milano, il progetto GIFT ha coperto due ambiti di ricerca. Una parte tecnologica ha portato allo sviluppo di ortesi innovative che, correggendo il deficit funzionale dei bambini emiplegici, possono consentire loro di avvicinarsi alla pratica sportiva (in particolare i test sono stati condotti sulla corsa).
Sul fronte sociale invece, la ricerca ha coinvolto le famiglie, gli insegnanti della scuola primaria e le associazioni sportive tramite questionari, interviste, focus group ed eventi dedicati.
L’IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DELLE OLIMPIADI | FIVE of Olympics’ FLAG Framework for Impact eValuation of the Effects of Olympics For Longterm Achievement of (common)Good
Dipartimenti: DIG, DENG, DASTU Tag: Olimpiadi invernali, pianificazione strategica, coesione sociale Contesto: Milano e aree alpine di Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto Partner: Comune di Milano (Direzione Economia Urbana e Lavoro), Città Metropolitana di Milano, nella persona del Vice-Sindaco Arianna Censi, e OMERO – Centro Interdipartimentale di Ricerca di Studi Urbani e sugli Eventi.
Quale sarà a lungo termine l’impatto che le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 avranno sui territori? Cosa comporteranno dal punto di vista sociale, ambientale ed economico?
Sono queste le domande che si pongono i ricercatori del gruppo Tiresia del Politecnico di Milano con il progetto “Five of Olympics FLAG”, che stanno lavorando con le comunità locali per analizzare scenari su vari fronti: dalla questione viabilistica (su tutti l’apertura del Passo della Forcola anche in inverno) al tema dei parcheggi interrati, passando per la possibile saturazione delle strutture ricettive e della sanità locale.
SPORT E RICERCA IN CARCERE | ACTS A Chance Through Sport
Dipartimenti: DASTU, DESIGN, DEIB Tag: detenuti, educazione motoria, riabilitazione sociale Contesto: Città metropolitana di Milano Partner: Dipartimento regionale dell’amministrazione penitenziaria, Garante nazionale dei diritti dei detenuti, Elite, Bikevo, PARCfor, Waterproofing, Mapei S.p.A., Swan&Koi
Credits: ACTS
“Io voglio uscire di qua meglio di prima”, dice Filippo, detenuto nel carcere di Bollate (il nome è di fantasia). Con il progetto ACTS, un gruppo di studenti e ricercatori del Politecnico raccoglie questo desiderio e entra nelle Case di reclusione di Opera e Bollate e nell’Istituto Penale Minorile “Beccaria”. Il gruppo lavora sugli spazi, sulle strategie di comunicazione per costruire e facilitare le relazioni tra persone detenute, agenti penitenziari e l’amministrazione e sul monitoraggio delle condizioni fisiche di detenuti e agenti attraverso l’utilizzo di dispositivi indossabili. Un progetto che promuove lo sport non più come pratica occasionale, ma come strumento di relazione e socializzazione, di miglioramento effettivo del benessere fisico e psicologico delle persone e di riqualificazione degli spazi.
L’ARRAMPICATA TI MOSTRA IL MONDO DA UN’ALTRA PROSPETTIVA | ACCEPT Adaptive Climbing for CErebral Palsy Training
Dipartimenti: DEIB, DMEC, DESIGN Tag: disabilità, arrampicata adattata, riabilitazione Contesto: Milano Partner: Fondazione FightTheStroke quale partner principale, l’associazione Milanoarrampicata, l’impresa sociale PlayMore e FASI – Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (A. Biggi, allenatore), RGTECH, Vibram, Scarpa e Montura
Credits: Cecilia Monoli
La paralisi cerebrale (CP) è la più frequente disabilità neuromotoria infantile. I bambini con CP in molti casi possono recuperare parte delle capacità neuromotorie con un intenso lavoro di riabilitazione e lo sport può aiutare questo processo e favorire il raggiungimento obiettivi funzionali altrimenti ottenuti in tempi più lunghi. Il progetto ACCEPT si concentra sull’arrampicata assieme alla fondazione FightTheStroke: il risultato è una parete adattata, sensorizzata, riconfigurabile e interattiva, ottimizzata per rispondere ai bisogni riabilitativi di bambini affetti da CP, tra i 6 e i 13 anni (e più in generale di bambini con problemi motori).
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