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Light-Cap: dal Poli un nuovo concept di batterie solari

Sviluppare il prototipo di un nuovo dispositivo in grado di assorbire, convertire e stoccare l’energia solare in modo sostenibile e con bassi costi di produzione: è l’ambizioso obiettivo che mette insieme centri di ricerca da tutto il mondo, coordinati dall’Istituto Italiano di Tecnologia. Si chiama Light-Cap, progetto di ricerca quadriennale, e ha ricevuto un finanziamento di 3,18 milioni di euro da parte dell’Unione europea nell’ambito del programma Horizon 2020.

horizon 2020 light cap
Credits: www.engineeringservice.eu/

I PROBLEMI CON L’ENERGIA SOLARE

Le metodologie tradizionali di conversione e stoccaggio dell’energia solare si basano principalmente su pannelli solari in silicio e batterie ingombranti. Esiste inoltre un tema non trascurabile legato all’approvvigionamento dei materiali necessari alla realizzazione di questi componenti.

Con Light-Cap, i ricercatori vogliono mettere a punto una nuova struttura basata sulle nanotecnologie, in grado di combinare le due funzionalità di conversione e stoccaggio in un unico dispositivo versatile e portatile, fabbricato con materiali ecocompatibili e facilmente reperibili (come minerali presenti nella crosta terrestre) per evitare le criticità relative al loro approvvigionamento.

INGREDIENTI SEMPLICI MA BUONI

Una combinazione di nanoparticelle a base di carbonio (come il grafene) e composti di alcuni tipi di ossidi di metalli (indio, zinco, stagno) normalmente impiegati nelle componenti elettroniche di cellulari, display e Led: materiali con ottime capacità di accumulo delle cariche elettriche e stabilità a lungo termine (possono quindi essere caricati e scaricati molte volte prima di esaurire il proprio ciclo-vita).

Un dispositivo con queste caratteristiche rappresenterebbe una soluzione efficiente per l’assorbimento di energia solare, la sua conversione, l’immagazzinamento e il rilascio controllato sotto forma di energia elettrica, con un impatto potenziale importante soprattutto nel campo dell’elettronica mobile.

Le idee innovative del progetto sono state premiate nell’ambito del bando europeo Horizon 2020 per “Tecnologie innovative di stoccaggio e conversione dell’energia a emissioni zero per la neutralità climatica” nel contesto del programma “FET Proactive: Emerging Paradigms and Communities“.

light-cap
Credits: polimi.it

COME FUNZIONERÀ?

I ricercatori stanno lavorando al design di un prototipo che potrebbe già essere pronto entro la fine dei quattro anni. Si tratterà di un dispositivo assimilabile a una batteria che si ricarica con la luce, in grado di immagazzinare energia da utilizzare successivamente per alimentare un apparecchio portatile.

Oggi, per fare questo, servono due dispositivi: una cella fotovoltaica e una batteria. Light-Cap sarà in grado di fare entrambe le cose. Il meccanismo alla base del progetto è la separazione di cariche positive e negative dopo l’irraggiamento di luce all’interfaccia tra due nanomateriali, uno composto di nanoparticelle di pochi nanometri, l’altro sottile quanto uno o pochi atomi come il grafene.

IL RUOLO DEL POLITECNICO

L’Ateneo avrà il compito di passare al vaglio e studiare le proprietà ottiche dei nanomateriali fabbricati, con tecniche di spettroscopia in continua e ultraveloce (fino ad una risoluzione temporale di pochi femtosecondi), tecniche in cui il Politecnico è all’avanguardia nel mondo (ne abbiamo parlato anche a proposito di TOMATTO, progetto europeo da 12 milioni di euro che vuole osservare cosa succede alle molecole negli attimi immediatamente successivi all’interazione con la luce).

Inoltre, si studieranno le interazioni fondamentali tra i diversi tipi di nanomateriali nelle interfacce liquido-liquido, liquido-solido, solido-solido. Le misure sperimentali saranno corroborate da diversi modelli teorici. Il Politecnico di Milano coordinerà inoltre il secondo Work Package del progetto, focalizzato sulla caratterizzazione ottica, la caratterizzazione optoelettronica e la caratterizzazione elettrica dei nuovi nanomateriali e delle nuove interfacce ed eterogiunzioni.

Scopri tutto sulla ricerca politecnica di frontiera e sui temi definiti dalla Commissione Europea nell’ambito del Recovery Plan. Visita il sito Next Generation EU del Politecnico di Milano.

Credits home/header: polimi.it

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Strade più sicure, belle, sostenibili: JAMES DYSON AWARD a tre politecnici

Un team di tre studenti polimi ha vinto l’edizione 2021 del James Dyson Award Italia, premio internazionale di design dedicato ai giovani ingegneri e progettisti. I tre politecnici si sono distinti come i migliori giovani inventori tra oltre 2.000 partecipanti che hanno presentato le loro invenzioni da 28 paesi.

Luca Grosso, Silvana Migliozzi e Alessio Puleo, i tre studenti magistrali di Intregrated Product Design, si sono aggiudicati il riconoscimento con il progetto Roadfix: uno strumento pensato per riparare i danni del manto stradale senza costi per il bilancio pubblico. Sarebbero infatti le aziende a sostenere economicamente i costi delle riparazioni. L’idea è che Roadfix sia in grado di offrire spazi pubblicitari alle aziende, che potrebbero imprimere il proprio logo sulla “buca”, una volta riempita, e sponsorizzarne la riparazione, approfittando di un’opportunità estetica e commerciale orientata al valore sociale.

COME FUNZIONA

Gli incidenti dovuti a una scarsa manutenzione stradale sono la prima voce di costo per i comuni. Le buche sono tra le principali cause di incidenti, soprattutto per la micromobilità. Ad oggi le buche vengono riparate utilizzando del bitume a freddo o a caldo servendosi di un badile per riempire e spianare. Questi metodi permettono delle riparazioni di fortuna che hanno una durata molto limitata nel tempo e conferiscono un risultato estetico poco gradevole.

L’idea di Roadfix è nata quindi con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale con riparazioni più precise e sicure, semplificare il lavoro degli operatori, aprire nuove frontiere del marketing. Un’ispirazione che viene dall’arte giapponese del Kintsugi, ovvero riparare oggetti rotti con l’oro per valorizzare le crepe e dare loro una nuova vita. Il concetto è quello di migliorare i difetti stradali per renderli risorse per la città.

Il battistrada diventerà infatti personalizzabile: le aziende sponsor potranno imprimere una un marchio sulla “toppa” e potranno inserire grafiche sulle parti laterali del macchinario stesso, per avere visibilità anche verticale durante la riparazione del manto stradale. Con questa nuova opportunità sarà possibile trovare aziende disposte a fare pubblicità aiutando le nostre città.

james dyson award
Credits: www.jamesdysonaward.org

Il concept progettuale iniziale è nato durante il Laboratorio di Concept Design del prof. Massimo Bianchini al Politecnico. Dopo una prima fase di ricerca e sviluppo di idee, è stato sviluppato con un modello di studio e testato per comprenderne l’ergonomia, le proporzioni e l’esperienza d’uso.

Il passo successivo è quello di creare un prototipo dotato di componenti elettrici per una fase di test su strada, e fare in modo che alcuni operatori lo provino per comprendere in modo più dettagliato le problematiche legate all’ergonomia e alla user experience. Inoltre, sono state individuate aziende che operano in settori analoghi per proporre delle collaborazioni al progetto.

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L’Alumna Grazia Vittadini è la nuova CTO di Rolls-Royce

È Grazia Vittadini, Alumna Ingegneria Aeronautica 1998, la nuova Chief Technical Officer scelta da Rolls-Royce.

Dopo quasi 20 anni di carriera in Airbus, dal 2 novembre Vittadini entrerà nel gruppo britannico che produce motori per aerei, navali e turbine per produzione di energia, per poi assumere definitivamente il ruolo di CTO alla fine del primo trimestre del 2022.

grazia vittadini
Credits: quotidianomotori.com

L’anno scorso nel libro “Alumnae. Ingegnere e Tecnologie” ci raccontava:

“Oggi abbiamo di fronte a noi una grande sfida ambientale, anche questo è un campo in cui il mio lavoro può avere un impatto positivo. Uno degli obiettivi più importanti del mio lavoro, infatti, è arrivare a soluzioni per il volo a impatto zero, abbassando il consumo di carburanti il più possibile”.

UN VIAGGIO VERSO LE ZERO EMISSIONI CON ROLLS-ROYCE

L’esperta di tecnologie italiana passa a Rolls-Royce su forte volere del suo CEO, Warren East, come riportato da un articolo del Sole24Ore.

“Sono lieto di annunciare la nomina di Grazia Vittadini. Porta con sé la sua ampia competenza nelle tecnologie emergenti e dirompenti che ci aiuterà nel nostro viaggio verso le zero emissioni nette e ad espandere ulteriormente l’innovazione digitale. Ha anche molti anni di esperienza di lavoro con le nostre tecnologie fondamentali e ha una profonda conoscenza dei sistemi critici per la sicurezza che sono al centro del nostro portafoglio di prodotti”.

Warren East vittadini
Credits: thisismoney.co.uk

La scelta dell’Alumna è dovuta alla lunga esperienza che in Airbus l’ha vista alla guida di progetti innovativi per applicare nuove tecnologie sostenibili per volare a “emissioni zero”, come l’elettrificazione la propulsione a idrogeno, ma anche digitalizzazione, intelligenza artificiale, guida autonoma e impiego di materiali avanzati, creando un’organizzazione tecnologica diversificata e ad alte prestazioni.

L’obiettivo di Vittadini all’interno dell’azienda britannica sarà quindi quello di guidare la ricerca e lo sviluppo di Rolls-Royce verso la creazione di propulsori meno inquinanti, un passaggio estremamente importante, come la stessa Alumna ha sottolineato:

“Apprezzo l’opportunità di entrare a far parte della famiglia Rolls-Royce e continuare la sua spinta per connettere, alimentare e proteggere la società. L’impegno a garantire che tutti i nuovi prodotti siano compatibili con operazioni net-zero entro il 2030 è audace e non vedo l’ora di realizzarlo, insieme agli eccezionali team di Rolls-Royce in tutto il mondo.”

Girls@Polimi: con una donazione libera (scegli tu la cifra!) contribuisci insieme ad altri donatori a creare borse di studio per sostenere una o più studentesse che inizieranno a frequentare il primo anno di Laurea Magistrale dei corsi di Ingegneria che oggi hanno una bassa frequenza femminile. Dona ora

Credits home: www.wsj.com/
Credits header: www.flightglobal.com/

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Expo Dubai 2020: ecco le iniziative del Politecnico

Con l’inaugurazione del 1° ottobre 2021, il Politecnico di Milano è entrato far parte di Expo Dubai 2020 in qualità di partner del Padiglione Italia all’esposizione universale. In questa veste organizzerà importanti eventi che toccheranno diversi temi: tecnologie aerospaziali, architettura e design, educazione per l’empowerment femminile.

Coinvolgendo docenti, alumni e studenti, il Politecnico mette così a disposizione le proprie competenze nei settori della creatività e dell’innovazione, forte della sua esperienza come coordinatore di network di ricerche a livello nazionale e di legami forti con il sistema industriale italiano.

Tra i prossimi appuntamenti previsti, vi segnaliamo il forum Space4Sustainability del 18 ottobre, dove astronauti, innovatori e personalità scientifiche di fama internazionale discuteranno delle più significative implicazioni dell’esplorazione spaziale su sostenibilità, salute e benessere, sicurezza. 

Tra gli esperti, ci saranno anche la professoressa Annalisa Dominoni e il professor Benedetto Quaquaro, docenti del corso di Space Design al Politecnico di Milano, che alle 17.00 interverranno nel panel “Design in Orbit” (clicca qui per vedere l’evento).

Dominoni e Quaquaro sono stati anche ospiti di uno dei nostri Digital Talks, che vi consigliamo di recuperare

INNOVATION HOUSE: IL “FUORI EXPO” POLITECNICO 

Esternamente all’Expo, il 1° ottobre è stata inaugurata Innovation House, la “casa politecnica” nata dalla collaborazione tra Regione Lombardia e Fondazione Politecnico di Milano (ne abbiamo parlato qui).

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Credits: Fondazione Politecnico di Milano

Situata a pochi passi dal sito dell’esposizione universale di Dubai, Innovation House è il place to be di matrice politecnica, una sorta di “Fuori Expo”, sulle orme del Fuori Salone, dove le aziende di tutto il mondo sono invitate a diventare partner per organizzare eventi, incontri d’affari, culturali e conviviali, aprire nuove connessioni, generare nuove idee di business in un contesto con un target di milioni di visitatori internazionali.

Qui sono benvenuti tutti gli Alumni e tutte le Alumnae insieme alle aziende che rappresentano e in cui lavorano: l’Innovation House è pensata proprio per essere un punto d’appoggio per tutte le realtà che condividono il DNA e i valori politecnici. Un’occasione per fare sistema e continuare a coltivare un ecosistema unico in termini di eccellenze e di capacità innovative, insieme ad imprese e istituzioni (leggi qui per approfondire).

Credits header e home: Massimo Sestini

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Intelligenza Artificiale: primo posto per il Poli al Leonardo Drone Contest

Il Politecnico di Milano, dopo la vittoria dello scorso anno, ha vinto anche la seconda edizione del “Leonardo Drone Contest. An Open Innovation Challenge”, competizione unica in Italia, lanciata da Leonardo per promuovere lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale applicata all’ambito dei sistemi senza pilota. Fa parte di un progetto sperimentale di tre anni che si chiuderà nel 2022 e mette sotto l’occhio di bue gli Unmanned Aerial Vehicle (Uav), aeromobili a pilotaggio remoto, per sviluppare nuove tecnologie e alimentare l’ecosistema composto da aziende, PMI e Università.

La competizione si è tenuta in diverse manche dal 28 al 30 settembre a Torino, all’interno della sede della divisione Velivoli di Leonardo, dove si sono sfidati i team di Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Università degli Studi di Napoli Federico II.

Il team del Politecnico, vincitore della seconda edizione del Leonardo Drone Contest
(Credits: wired.it)

Ciascun team ha messo in campo un drone con il compito di raccogliere, tramite foto e video, informazioni per consentire la programmazione della missione di atterraggio. I droni, quindi, con le indicazioni ricevute, si sono mossi in autonomia tra edifici e zone a visibilità ridotta per portare a termine la loro missione. Il team del Politecnico, capitanato dal dottorando Gabriele Roggi, ha sviluppato i sistemi autonomi di navigazione, pianificazione di traiettoria, collision avoidance e atterraggio per il drone ROG-2, messo a punto in collaborazione con la spin off del Poli ANT-X.  

Le performance dei team in gara sono migliorate in modo impressionante e stiamo constatando come tutti gli obiettivi prefissati alla nascita del “Drone Contest” si stiano progressivamente concretizzando”, ha commentato Laurent Sissmann, Senior Vice President Unmanned Systems di Leonardo. “Grazie al percorso triennale della competizione intendiamo creare una fruttuosa collaborazione per alimentare la rete di aziende, PMI e Università, oltre a voler stimolare il talento imprenditoriale dei giovani partecipanti che porterà alla nascita di start up nel settore”.

Ne hanno parlato diverse testate, tra le quali segnaliamo Il Giorno e Wired.

Tra le più importanti competizioni universitarie, vi segnaliamo anche l’imminente finale dell’Indy Autonomous Challenge, di cui vi abbiamo parlato anche nel numero 9 di MAP, a pagina 28.

Con una donazione da 30.000 € aiuti a sostenere uno studente della Scuola di Dottorato per tutti i tre anni del suo percorso di ricerca. Le borse per gli studenti della Scuola di Dottorato vengono assegnate ogni anno nel mese di novembre in base a criteri di merito. Dona ora.

Credits header: www.quadricottero.com
Credits home: wired.it

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Women’s Forum G20: l’evento internazionale ospitato al Politecnico

Il Politecnico di Milano il 18 e il 19 ottobre 2021 ospiterà il Women’s Forum G20 Italy “A She Covery for all”una serie di eventi, conferenze e discussioni che mettono al centro il mondo femminile come motore della ripresa della pandemia (consulta qui il programma).  

Il Women’s Forum G20 Italy nasce in occasione della prima Presidenza italiana del G20 per promuovere il dialogo tra i vertici decisionali internazionali pubblici e privati ed elaborare proposte e soluzioni concrete all’insegna della “She-Covery”.  

Le raccomandazioni elaborate attraverso gli interventi di speaker e partecipanti internazionali saranno oggetto di discussione nei tavoli del G20 dove, oltre alle questioni di genere, si affronteranno le principali opportunità di rilancio del Paese per rendere le donne protagoniste delle nuove sfide globali: dalla tecnologia inclusiva, nuovi mestieri del futuro, finanza etica e responsabile a questioni urgenti come il cambiamento climatico e l’accesso alla salute.  

Women’s Forum G20 Italy
Credits: www.events.womens-forum.com

IL POLITECNICO, LA CASA DEL WOMEN’S FORUM 

Il Politecnico di Milano sarà la “casa” del Forum per le sue giornate milanesi. La diversity e le pari opportunità sono da tempo considerati due obiettivi strategici per l’Ateneo, in quanto fattori indispensabili per perseguire gli obiettivi di eccellenza nella formazione, nella ricerca e nella crescita professionale di studenti e studentesse. 

A questo proposito, lunedì 18 ottobre il Rettore Ferruccio Resta parteciperà a Educating in a disrupted world: the Champions who attract girls in STEM”, un panel che si propone di approfondire il gender gap che esiste nel mondo delle STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e di come fare per colmarlo attraverso l’educazione scolastica e non solo. 

ferruccio resta women's forum g20
Credits: www.facebook.com/womensforum

Women’s Forum G20 Italy è un progetto che, come ha sottolineato Chiara Corazza, Delegata Speciale per il G7 e il G20 del Women’s Forum for the Economy and Society: “ha l’obiettivo di guidare con forza e determinazione la ripresa economica e sociale, promuovendo nuovi modelli di leadership pubblica e privata che non lascino indietro nessuno e che puntino sulla diversità e la She Covery per proporre un cambio di paradigma in cui le donne saranno sempre più protagoniste, insieme agli uomini, nella ripartenza del Paese”. 

In virtù del ruolo fondamentale che la community degli Alumni ricopre nel diffondere i valori politecnici nel mondo, per tutti gli Alumni e le Alumnae la partecipazione al Women’s Forum G20 Italy online è gratuita.  

Credits header: Photo by Maksym Harbar on Unsplash

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Politecnico e Save The Duck premiano una tesi sulla moda sostenibile

5.000 euro alla migliore tesi di uno studente o studentessa del Politecnico di Milano a tema sostenibilità nel settore fashion: è questo il premio di laurea che Save The Duck, il famoso brand di piumini 100% animal free, in collaborazione con la Sustainable luxury academy della School of Management del Poli, ha assegnato a Eleonora Coira, Alumna di Design for the Fashion System 2020.

Coira, ventisettenne di Como, ha conquistato il premio con una tesi intitolata “Progettare la circolarità – Strategie progettuali per l’integrazione di modelli di circular economy nel sistema moda”, che andava a toccare i due temi centrali del bando di Save the Duck:

“Credo che mi abbia sicuramente posto in una condizione favorevole per l’ottenimento del premio il fatto che il bando per il premio di laurea fosse espressamente incentrato sui temi della Circular Economy e dei biomateriali, due argomenti che discuto nella mia tesi e che, in un certo qual modo, diventano anche punto cardine per promuovere degli approcci progettuali positivi e di innovazione sostenibile nella moda”, afferma Coira.

Il premio è stato conferito da una giuria formata da alcuni rappresentanti del brand Save the Duck e della School of Management del Politecnico id Milano, tra cui il professore Alessandro Brun e la dottoressa Silvia Mazzanti, Product e Sustainability Manager di Save The Duck, che hanno scelto la tesi di Eleonora tra venti altre candidate.

UNA DESIGNER “SOSTENIBILE” 

“Provenendo da una formazione scientifica ma possedendo fin da bambina un’indole artistica, ho sentito mio un percorso universitario che potesse permettermi di esplorare il mio lato creativo senza rinunciare ad un approccio scientifico-tecnologico d’innovazione. Studiare Design al Politecnico mi ha insegnato ad esprimere il mio punto di vista e le mie idee in maniera unica e rappresentativa, a perseverare e perseguire i miei obiettivi.”

Anche dopo la laurea, la progettazione sostenibile per il prodotto moda rimane un tema centrale per il lavoro e gli interessi dell’Alumna:

save the duck
Credits: www.esgnews.it

Da grande – conclude Coira – mi piacerebbe ricoprire un ruolo che possa far convergere la mia passione per l’innovazione e per le industrie creative con le mie capacità progettuali ed analitiche, nel perseguimento di obiettivi che possano migliorare le condizioni in cui viviamo e consumiamo, nell’ottica di un futuro positivo e consapevole”.

Con una donazione libera (scegli tu la cifra!) contribuisci insieme ad altri donatori a creare borse di studio che serviranno ad accompagnare tanti studenti nel loro percorso universitario. Dona ora.

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GIFT, il progetto Polisocial dello “sport per tutti”

Fare in modo che lo sport diventi davvero per tutti e uno strumento di inclusione sociale per i bambini con disabilità motorie: è questo l’obiettivo perseguito dai ricercatori del progetto GIFT – EnGIneering For sporT for all, che recentemente hanno presentato i risultati del loro lavoro degli ultimi 18 mesi.

GIFT ha concentrato la sua attività su 19 bambini emiplegici frequentanti la scuola primaria. Il progetto ha seguito due strade: la ricerca tecnologica, che ha sviluppato ortesi (dispositivi medici utilizzati in ortopedia o traumatologia nel trattamento di alcune patologie) innovative che, correggendo il deficit funzionale dei bambini emiplegici, hanno consentito loro di avvicinarsi alla pratica sportiva cercando di coprire la maggior parte delle disabilità motorie e cognitive; la ricerca sociale, che ha poi coinvolto le famiglie, gli insegnanti e le associazioni sportive affinché davvero questi bambini potessero fare attività sportiva, riducendo la distanza che oggi esiste tra chi chiamiamo normodotato e disabile.

Il progetto è stato un successo: il prossimo passo sarà quello di generare un impatto concreto, che vada oltre i 19 bambini emiplegici dei diversi istituti scolastici lombardi che sono stati coinvolti nella sperimentazione di ortesi innovative.  

progetto GIFT
Credits: www.som.polimi.it

UN PROGETTO POLISOCIAL

Il Politecnico di Milano ha messo a disposizione 570.000 € – raccolti tramite i fondi del 5 per mille – per finanziare progetti riguardanti il tema “Sport e Inclusione Sociale” con l’obiettivo di contribuire concretamente al miglioramento della qualità di vita dei cittadini, combinando ricerca scientifica e impegno sociale. Tra questi anche il progetto GIFT, che ha ricevuto parte dei fondi (90.000€) qualificandosi tra i vincitori del Polisocial Award 2019.

“GIFT – ha dichiarato la professoressa Manuela Galli del Dipartimento di Elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico e responsabile scientifico del progetto – vuole essere un regalo per tutti i bambini con limitazioni funzionali. Le ortesi che si utilizzano hanno indicazioni relative alla contenzione dell’arto inferiore con supporto alla deambulazione: quando viene usata in una situazione diversa dal cammino, come ad esempio la corsa, si esce dalla prescrizione d’uso”.

Il progetto di ricerca è stato sviluppato dal Laboratorio Interdipartimentale E4Sport del Politecnico di Milano e ha visto il coinvolgimento di partner quali l’Associazione La Nostra Famiglia – IRCCS “Eugenio Medea”, l’Università Cattolica di Milano, ITOP, BTS, Math&Sport, Edumoto, Yuki Onlus e diverse associazioni sportive.

GIFT team
Credits: www.som.polimi.it

 “Comprendere come lo sport e l’attività sportiva generino valore per la società e per il sistema economico-produttivo è oggi una priorità per promuovere un cambio di prospettiva, riconoscendo che lo sport e l’attività sportiva non sono soltanto ‘divertimento’, ma sono un investimento importante – e da tutelare – per il benessere della società e la sua competitività” spiega Emanuele Lettieri, professore ordinario di Accounting, Finance & Control e project manager del progetto GIFT.

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Giorgio Panichi: il più giovane laureato d’Italia è un politecnico

Si chiama Giorgio Panichi, è nato nel 2001, e proprio nel giorno del suo ventesimo compleanno si è laureato al Politecnico di Milano in Ingegneria fisica, diventando il più giovane laureato in Italia.

Cresciuto ad Ascoli Piceno, ha frequentato la primina e si è diplomato al liceo al quarto anno, mentre stava frequentando l’anno all’estero negli Stati Uniti. Si è quindi trasferito a Milano giovanissimo, portando a termine il percorso di laurea in tre anni, con una tesi intitolata «Design e ottimizzazione di guide d’onda in tecnologia planare e tridimensionale», focalizzata su microchip che utilizzano la luce invece della corrente per trasmettere i dati, funzionali per lo sviluppo di computer quantistici.

Giorgio Panichi
Credits: Open

La scelta di Ingegneria fisica al Politecnico è stata quasi scontata, come lui stesso ha raccontato in un’intervista a Open:

“Fisica mi ha fatto innamorare da quando l’ho incontrata alle superiori. Anche se già da piccolo mi ricordo che guardavo delle lezioni su YouTube. Il Politecnico di Milano non solo ha una storia e una reputazione molto buona, ma proponeva questo corso di Ingegneria Fisica che metteva insieme degli argomenti molto interessanti”.

QUALCHE DOMANDA SUL POLITECNICO E IL FUTURO

I programmi per il futuro di Giorgio prevedono lo studio: “Continuerò in magistrale e poi con qualche master. Spero di lavorare nel mondo dei computer quantistici”.

Alla nostra richiesta di spiegarci quali sono le lezioni più importanti che ha imparato al Poli dentro e fuori il corso di studi, ha le idee chiare: “Ho imparato a mettere molto impegno fin da subito e a confrontarmi con i compagni di corso per studiare”. E, per quanto riguarda i consigli che si sente di dare alle nuove matricole adesso che il semestre è appena iniziato, non ha dubbi: “Passare tanto tempo al Politecnico, incontrare nuove persone e fare nuove esperienze!”.

Con una donazione libera (scegli tu la cifra!) contribuisci insieme ad altri donatori a creare borse di studio che serviranno ad accompagnare tanti studenti nel loro percorso universitario Dona ora.

Italiane di successo: chi sono le due Alumnae nell’ultima lista Forbes

Le liste di who’s who vanno di moda: che piacciano o no, è un modo per scattare una fotografia di una realtà in modo semplice e immediato, dando ai lettori gli strumenti per approfondire il tema. Proprio nelle ultime settimane abbiamo parlato della lista Forbes degli Under 30 italiani, che conta ben 11 giovani innovatori politecnici, e di quella de La Repubblica dei guru della sicurezza informatica in Italia, in cui fanno la loro comparsa 4 Alumni di grande prestigio internazionale.

Oggi parliamo di una nuova lista firmata Forbes, quella delle donne italiane che maggiormente hanno avuto un impatto positivo nel loro ambito nel 2021. Accanto a sportive e creative, anche manager, imprenditrici e scienziate. È il quarto anno consecutivo in cui Forbes Italia celebra le 100 donne italiane di successo (queste sono quelle del 2020: riuscite a trovare le Alumnae del Poli?).

DUE ALUMNAE NELLA LISTA FORBES 2021: LEADER DI PERSONE, PRIMA ANCORA CHE DI AZIENDE

Emanuela Trentin (Alumna Ing. Gestionale) è CEO di Siram Veolia, gruppo multinazionale con cento anni di storia che opera nel settore della gestione delle risorse energetiche. In Italia conta quasi tremila lavoratori e ha chiuso il 2019 con un fatturato di 700 milioni di euro. “La manager che spiega come risparmiare risorse ed energia. Soprattutto negli ospedali”, titola in un approfondimento del 2020 La Repubblica Economia, a cui Trentin dichiara: “Credo che il successo delle società sia basato sull’organizzazione. Quella perfetta, disegnata sulla carta non esiste, deve essere adattata alle persone“.  

emanuela trentin
Credits: www.repubblica.it

Di Virginia Magliulo (Alumna ing. Elettronica) parla invece Monza Today, che la descrive come “una delle 100 wonder women mondiali”. Magliulo ha alle spalle una carriera internazionale (ha lavorato come ingegnere di cantiere tra Londra, Parigi, Strasburgo e Israele) e una crescita lampo: arrivata in ADP nel 2015 è diventata direttore generale di ADP Italia in 5 mesi, general manager di tutta l’area del sud Europa nel 2017 e President Global View HCM nel 2019. Oggi guida oltre 1.000 persone.

virginia magliulo
Credits: www.datamanager.it

Da sempre impegnata nella lotta alla disparità salariale, in un’intervista ha dichiarato: “Ritengo che nelle aziende italiane ci sia ancora un bel passo da fare affinché diventino veramente specchio della società”. Perché, sostiene Magliulo, le aziende cambiano se sono le persone a cambiare. È questo il messaggio che passa nel suo contributo al libro degli Alumni “VERSO IL 2099 – 87 Consigli dai grandi Alumni del Politecnico di Milano”, dove descrive il ruolo dei giovani nell’avvicinare le aziende ai nuovi trend di consumo su scala globale.

Sostenendo il progetto GIRLS @ POLIMI puoi contribuire insieme ad altri donatori a creare delle borse di studio per sostenere le ragazze che si iscrivono ai corsi di laurea in ingegneria a bassa frequentazione femminile. Dona ora.

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Milano “svolta” al verde con un progetto a impatto zero dell’Alumnus Marzorati

Una “svolta urbanistica”, come la definisce il Corriere della Sera,  quella avvenuta questa settimana: è stata infatti firmata la prima convenzione nell’ambito dei progetti del bando internazionale Reinventing cities, quella per le Terme di San Siro nelle ex scuderie De Montel. “Per la prima volta”, scrive il giornalista Giacomo Valtolina, “è stato elaborato uno schema di accordi tra pubblico e privato che include una serie di caratteristiche ambientali (consumi energetici, monitoraggi, sistemi di compensazione, riforestazione, uso di specifici materiali) e sociali (fruibilità dei servizi per le fasce deboli) strutturato”. “È una nuova era per la città del futuro” spiega Gianluca Zanella alla guida del progetto di Vicom. “Lavoro di squadra e idee — aggiunge Maran — I concorsi virtuosi funzionano”.

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Credits: www.milano.corriere.it/

UN PROGETTO POLITECNICO

Le terme di San Siro rappresentano anche il contributo di uno dei grandi architetti e Alumni del Politecnico di Milano verso un futuro più verde e inclusivo per la città. Il progetto del centro termale è firmato dall’Alumnus Giancarlo Marzorati, fondatore dello studio Studio Marzorati Architettura (abbiamo parlato di lui nel numero 3 di MAP a pagina 66). Prevede la conservazione degli edifici storici delle scuderie, riqualificando le decorazioni Liberty delle facciate, e di utilizzare la presenza di acque termali nel sottosuolo per creare le Terme di Milano. Verrà anche realizzato un vasto parco urbano.

Giancarlo Marzorati
Credits: www.modulo.net

OBIETTIVO EMISSIONI ZERO

Il cantiere verrà consegnato nel 2023. Secondo il progetto, si tratterà del più grande complesso termale italiano in una grande città, ma, soprattutto, delle prime terme green d’Europa, a zero emissioni di CO2. Il fulcro della generazione di energia al centro termale e SPA di San Siro sarà rappresentato da fonti rinnovabili: 110 m2 di pannelli solari termici in grado di coprire il 24% del fabbisogno di acqua calda sanitaria, per una produzione di energia pari a 84.914 kWh/anno. Su tutte le falde del nuovo edificio con esposizione favorevole verranno inoltre installati pannelli fotovoltaici di ultima generazione che con efficienza minima del 21%, per la produzione di 72,9 kW di picco. Tale sistema sarà in grado di produrre 76.827 kWh/anno di energia elettrica (fonte qui).

REINVENTARE LE CITTÀ

La società che svilupperà il progetto, J+S S.r.l. (a sua volta guidata da due Alumni, Andrea Iannone e Federico Pella), è risultata vincitrice di Reinventing cities, bando internazionale lanciato da Milano insieme alla rete di città green <C40>. L’obiettivo è quello di promuovere la rigenerazione di siti abbandonati e degradati applicando politiche e programmi volti alla riduzione dell’emissione di gas serra e dei danni causati dai cambiamenti climatici. Oggi la rete C40, di cui Milano fa parte, conta circa 100 centri urbani in tutto il mondo: tra le maggiori responsabili dell’emissioni di gas serra, le città sono anche importanti hub di innovazione che possono trovare soluzioni alla questione climatica.

Se fai parte anche tu degli oltre 190.000 ex studenti del Politecnico di Milano, con una donazione puoi contribuire a sostenere le attività e gli eventi gratuiti realizzati per tutti gli ex studenti dell’Ateneo. Dona ora.

Credits header: www.marzoratiarchitettura.it
Credits home: www.modulo.net