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L’Alumna Grazia Vittadini è la nuova CTO di Rolls-Royce

È Grazia Vittadini, Alumna Ingegneria Aeronautica 1998, la nuova Chief Technical Officer scelta da Rolls-Royce.

Dopo quasi 20 anni di carriera in Airbus, dal 2 novembre Vittadini entrerà nel gruppo britannico che produce motori per aerei, navali e turbine per produzione di energia, per poi assumere definitivamente il ruolo di CTO alla fine del primo trimestre del 2022.

grazia vittadini
Credits: quotidianomotori.com

L’anno scorso nel libro “Alumnae. Ingegnere e Tecnologie” ci raccontava:

“Oggi abbiamo di fronte a noi una grande sfida ambientale, anche questo è un campo in cui il mio lavoro può avere un impatto positivo. Uno degli obiettivi più importanti del mio lavoro, infatti, è arrivare a soluzioni per il volo a impatto zero, abbassando il consumo di carburanti il più possibile”.

UN VIAGGIO VERSO LE ZERO EMISSIONI CON ROLLS-ROYCE

L’esperta di tecnologie italiana passa a Rolls-Royce su forte volere del suo CEO, Warren East, come riportato da un articolo del Sole24Ore.

“Sono lieto di annunciare la nomina di Grazia Vittadini. Porta con sé la sua ampia competenza nelle tecnologie emergenti e dirompenti che ci aiuterà nel nostro viaggio verso le zero emissioni nette e ad espandere ulteriormente l’innovazione digitale. Ha anche molti anni di esperienza di lavoro con le nostre tecnologie fondamentali e ha una profonda conoscenza dei sistemi critici per la sicurezza che sono al centro del nostro portafoglio di prodotti”.

Warren East vittadini
Credits: thisismoney.co.uk

La scelta dell’Alumna è dovuta alla lunga esperienza che in Airbus l’ha vista alla guida di progetti innovativi per applicare nuove tecnologie sostenibili per volare a “emissioni zero”, come l’elettrificazione la propulsione a idrogeno, ma anche digitalizzazione, intelligenza artificiale, guida autonoma e impiego di materiali avanzati, creando un’organizzazione tecnologica diversificata e ad alte prestazioni.

L’obiettivo di Vittadini all’interno dell’azienda britannica sarà quindi quello di guidare la ricerca e lo sviluppo di Rolls-Royce verso la creazione di propulsori meno inquinanti, un passaggio estremamente importante, come la stessa Alumna ha sottolineato:

“Apprezzo l’opportunità di entrare a far parte della famiglia Rolls-Royce e continuare la sua spinta per connettere, alimentare e proteggere la società. L’impegno a garantire che tutti i nuovi prodotti siano compatibili con operazioni net-zero entro il 2030 è audace e non vedo l’ora di realizzarlo, insieme agli eccezionali team di Rolls-Royce in tutto il mondo.”

Girls@Polimi: con una donazione libera (scegli tu la cifra!) contribuisci insieme ad altri donatori a creare borse di studio per sostenere una o più studentesse che inizieranno a frequentare il primo anno di Laurea Magistrale dei corsi di Ingegneria che oggi hanno una bassa frequenza femminile. Dona ora

Credits home: www.wsj.com/
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Expo Dubai 2020: ecco le iniziative del Politecnico

Con l’inaugurazione del 1° ottobre 2021, il Politecnico di Milano è entrato far parte di Expo Dubai 2020 in qualità di partner del Padiglione Italia all’esposizione universale. In questa veste organizzerà importanti eventi che toccheranno diversi temi: tecnologie aerospaziali, architettura e design, educazione per l’empowerment femminile.

Coinvolgendo docenti, alumni e studenti, il Politecnico mette così a disposizione le proprie competenze nei settori della creatività e dell’innovazione, forte della sua esperienza come coordinatore di network di ricerche a livello nazionale e di legami forti con il sistema industriale italiano.

Tra i prossimi appuntamenti previsti, vi segnaliamo il forum Space4Sustainability del 18 ottobre, dove astronauti, innovatori e personalità scientifiche di fama internazionale discuteranno delle più significative implicazioni dell’esplorazione spaziale su sostenibilità, salute e benessere, sicurezza. 

Tra gli esperti, ci saranno anche la professoressa Annalisa Dominoni e il professor Benedetto Quaquaro, docenti del corso di Space Design al Politecnico di Milano, che alle 17.00 interverranno nel panel “Design in Orbit” (clicca qui per vedere l’evento).

Dominoni e Quaquaro sono stati anche ospiti di uno dei nostri Digital Talks, che vi consigliamo di recuperare

INNOVATION HOUSE: IL “FUORI EXPO” POLITECNICO 

Esternamente all’Expo, il 1° ottobre è stata inaugurata Innovation House, la “casa politecnica” nata dalla collaborazione tra Regione Lombardia e Fondazione Politecnico di Milano (ne abbiamo parlato qui).

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Credits: Fondazione Politecnico di Milano

Situata a pochi passi dal sito dell’esposizione universale di Dubai, Innovation House è il place to be di matrice politecnica, una sorta di “Fuori Expo”, sulle orme del Fuori Salone, dove le aziende di tutto il mondo sono invitate a diventare partner per organizzare eventi, incontri d’affari, culturali e conviviali, aprire nuove connessioni, generare nuove idee di business in un contesto con un target di milioni di visitatori internazionali.

Qui sono benvenuti tutti gli Alumni e tutte le Alumnae insieme alle aziende che rappresentano e in cui lavorano: l’Innovation House è pensata proprio per essere un punto d’appoggio per tutte le realtà che condividono il DNA e i valori politecnici. Un’occasione per fare sistema e continuare a coltivare un ecosistema unico in termini di eccellenze e di capacità innovative, insieme ad imprese e istituzioni (leggi qui per approfondire).

Credits header e home: Massimo Sestini

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Intelligenza Artificiale: primo posto per il Poli al Leonardo Drone Contest

Il Politecnico di Milano, dopo la vittoria dello scorso anno, ha vinto anche la seconda edizione del “Leonardo Drone Contest. An Open Innovation Challenge”, competizione unica in Italia, lanciata da Leonardo per promuovere lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale applicata all’ambito dei sistemi senza pilota. Fa parte di un progetto sperimentale di tre anni che si chiuderà nel 2022 e mette sotto l’occhio di bue gli Unmanned Aerial Vehicle (Uav), aeromobili a pilotaggio remoto, per sviluppare nuove tecnologie e alimentare l’ecosistema composto da aziende, PMI e Università.

La competizione si è tenuta in diverse manche dal 28 al 30 settembre a Torino, all’interno della sede della divisione Velivoli di Leonardo, dove si sono sfidati i team di Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Università degli Studi di Napoli Federico II.

Il team del Politecnico, vincitore della seconda edizione del Leonardo Drone Contest
(Credits: wired.it)

Ciascun team ha messo in campo un drone con il compito di raccogliere, tramite foto e video, informazioni per consentire la programmazione della missione di atterraggio. I droni, quindi, con le indicazioni ricevute, si sono mossi in autonomia tra edifici e zone a visibilità ridotta per portare a termine la loro missione. Il team del Politecnico, capitanato dal dottorando Gabriele Roggi, ha sviluppato i sistemi autonomi di navigazione, pianificazione di traiettoria, collision avoidance e atterraggio per il drone ROG-2, messo a punto in collaborazione con la spin off del Poli ANT-X.  

Le performance dei team in gara sono migliorate in modo impressionante e stiamo constatando come tutti gli obiettivi prefissati alla nascita del “Drone Contest” si stiano progressivamente concretizzando”, ha commentato Laurent Sissmann, Senior Vice President Unmanned Systems di Leonardo. “Grazie al percorso triennale della competizione intendiamo creare una fruttuosa collaborazione per alimentare la rete di aziende, PMI e Università, oltre a voler stimolare il talento imprenditoriale dei giovani partecipanti che porterà alla nascita di start up nel settore”.

Ne hanno parlato diverse testate, tra le quali segnaliamo Il Giorno e Wired.

Tra le più importanti competizioni universitarie, vi segnaliamo anche l’imminente finale dell’Indy Autonomous Challenge, di cui vi abbiamo parlato anche nel numero 9 di MAP, a pagina 28.

Con una donazione da 30.000 € aiuti a sostenere uno studente della Scuola di Dottorato per tutti i tre anni del suo percorso di ricerca. Le borse per gli studenti della Scuola di Dottorato vengono assegnate ogni anno nel mese di novembre in base a criteri di merito. Dona ora.

Credits header: www.quadricottero.com
Credits home: wired.it

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Women’s Forum G20: l’evento internazionale ospitato al Politecnico

Il Politecnico di Milano il 18 e il 19 ottobre 2021 ospiterà il Women’s Forum G20 Italy “A She Covery for all”una serie di eventi, conferenze e discussioni che mettono al centro il mondo femminile come motore della ripresa della pandemia (consulta qui il programma).  

Il Women’s Forum G20 Italy nasce in occasione della prima Presidenza italiana del G20 per promuovere il dialogo tra i vertici decisionali internazionali pubblici e privati ed elaborare proposte e soluzioni concrete all’insegna della “She-Covery”.  

Le raccomandazioni elaborate attraverso gli interventi di speaker e partecipanti internazionali saranno oggetto di discussione nei tavoli del G20 dove, oltre alle questioni di genere, si affronteranno le principali opportunità di rilancio del Paese per rendere le donne protagoniste delle nuove sfide globali: dalla tecnologia inclusiva, nuovi mestieri del futuro, finanza etica e responsabile a questioni urgenti come il cambiamento climatico e l’accesso alla salute.  

Women’s Forum G20 Italy
Credits: www.events.womens-forum.com

IL POLITECNICO, LA CASA DEL WOMEN’S FORUM 

Il Politecnico di Milano sarà la “casa” del Forum per le sue giornate milanesi. La diversity e le pari opportunità sono da tempo considerati due obiettivi strategici per l’Ateneo, in quanto fattori indispensabili per perseguire gli obiettivi di eccellenza nella formazione, nella ricerca e nella crescita professionale di studenti e studentesse. 

A questo proposito, lunedì 18 ottobre il Rettore Ferruccio Resta parteciperà a Educating in a disrupted world: the Champions who attract girls in STEM”, un panel che si propone di approfondire il gender gap che esiste nel mondo delle STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e di come fare per colmarlo attraverso l’educazione scolastica e non solo. 

ferruccio resta women's forum g20
Credits: www.facebook.com/womensforum

Women’s Forum G20 Italy è un progetto che, come ha sottolineato Chiara Corazza, Delegata Speciale per il G7 e il G20 del Women’s Forum for the Economy and Society: “ha l’obiettivo di guidare con forza e determinazione la ripresa economica e sociale, promuovendo nuovi modelli di leadership pubblica e privata che non lascino indietro nessuno e che puntino sulla diversità e la She Covery per proporre un cambio di paradigma in cui le donne saranno sempre più protagoniste, insieme agli uomini, nella ripartenza del Paese”. 

In virtù del ruolo fondamentale che la community degli Alumni ricopre nel diffondere i valori politecnici nel mondo, per tutti gli Alumni e le Alumnae la partecipazione al Women’s Forum G20 Italy online è gratuita.  

Credits header: Photo by Maksym Harbar on Unsplash

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Politecnico e Save The Duck premiano una tesi sulla moda sostenibile

5.000 euro alla migliore tesi di uno studente o studentessa del Politecnico di Milano a tema sostenibilità nel settore fashion: è questo il premio di laurea che Save The Duck, il famoso brand di piumini 100% animal free, in collaborazione con la Sustainable luxury academy della School of Management del Poli, ha assegnato a Eleonora Coira, Alumna di Design for the Fashion System 2020.

Coira, ventisettenne di Como, ha conquistato il premio con una tesi intitolata “Progettare la circolarità – Strategie progettuali per l’integrazione di modelli di circular economy nel sistema moda”, che andava a toccare i due temi centrali del bando di Save the Duck:

“Credo che mi abbia sicuramente posto in una condizione favorevole per l’ottenimento del premio il fatto che il bando per il premio di laurea fosse espressamente incentrato sui temi della Circular Economy e dei biomateriali, due argomenti che discuto nella mia tesi e che, in un certo qual modo, diventano anche punto cardine per promuovere degli approcci progettuali positivi e di innovazione sostenibile nella moda”, afferma Coira.

Il premio è stato conferito da una giuria formata da alcuni rappresentanti del brand Save the Duck e della School of Management del Politecnico id Milano, tra cui il professore Alessandro Brun e la dottoressa Silvia Mazzanti, Product e Sustainability Manager di Save The Duck, che hanno scelto la tesi di Eleonora tra venti altre candidate.

UNA DESIGNER “SOSTENIBILE” 

“Provenendo da una formazione scientifica ma possedendo fin da bambina un’indole artistica, ho sentito mio un percorso universitario che potesse permettermi di esplorare il mio lato creativo senza rinunciare ad un approccio scientifico-tecnologico d’innovazione. Studiare Design al Politecnico mi ha insegnato ad esprimere il mio punto di vista e le mie idee in maniera unica e rappresentativa, a perseverare e perseguire i miei obiettivi.”

Anche dopo la laurea, la progettazione sostenibile per il prodotto moda rimane un tema centrale per il lavoro e gli interessi dell’Alumna:

save the duck
Credits: www.esgnews.it

Da grande – conclude Coira – mi piacerebbe ricoprire un ruolo che possa far convergere la mia passione per l’innovazione e per le industrie creative con le mie capacità progettuali ed analitiche, nel perseguimento di obiettivi che possano migliorare le condizioni in cui viviamo e consumiamo, nell’ottica di un futuro positivo e consapevole”.

Con una donazione libera (scegli tu la cifra!) contribuisci insieme ad altri donatori a creare borse di studio che serviranno ad accompagnare tanti studenti nel loro percorso universitario. Dona ora.

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GIFT, il progetto Polisocial dello “sport per tutti”

Fare in modo che lo sport diventi davvero per tutti e uno strumento di inclusione sociale per i bambini con disabilità motorie: è questo l’obiettivo perseguito dai ricercatori del progetto GIFT – EnGIneering For sporT for all, che recentemente hanno presentato i risultati del loro lavoro degli ultimi 18 mesi.

GIFT ha concentrato la sua attività su 19 bambini emiplegici frequentanti la scuola primaria. Il progetto ha seguito due strade: la ricerca tecnologica, che ha sviluppato ortesi (dispositivi medici utilizzati in ortopedia o traumatologia nel trattamento di alcune patologie) innovative che, correggendo il deficit funzionale dei bambini emiplegici, hanno consentito loro di avvicinarsi alla pratica sportiva cercando di coprire la maggior parte delle disabilità motorie e cognitive; la ricerca sociale, che ha poi coinvolto le famiglie, gli insegnanti e le associazioni sportive affinché davvero questi bambini potessero fare attività sportiva, riducendo la distanza che oggi esiste tra chi chiamiamo normodotato e disabile.

Il progetto è stato un successo: il prossimo passo sarà quello di generare un impatto concreto, che vada oltre i 19 bambini emiplegici dei diversi istituti scolastici lombardi che sono stati coinvolti nella sperimentazione di ortesi innovative.  

progetto GIFT
Credits: www.som.polimi.it

UN PROGETTO POLISOCIAL

Il Politecnico di Milano ha messo a disposizione 570.000 € – raccolti tramite i fondi del 5 per mille – per finanziare progetti riguardanti il tema “Sport e Inclusione Sociale” con l’obiettivo di contribuire concretamente al miglioramento della qualità di vita dei cittadini, combinando ricerca scientifica e impegno sociale. Tra questi anche il progetto GIFT, che ha ricevuto parte dei fondi (90.000€) qualificandosi tra i vincitori del Polisocial Award 2019.

“GIFT – ha dichiarato la professoressa Manuela Galli del Dipartimento di Elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico e responsabile scientifico del progetto – vuole essere un regalo per tutti i bambini con limitazioni funzionali. Le ortesi che si utilizzano hanno indicazioni relative alla contenzione dell’arto inferiore con supporto alla deambulazione: quando viene usata in una situazione diversa dal cammino, come ad esempio la corsa, si esce dalla prescrizione d’uso”.

Il progetto di ricerca è stato sviluppato dal Laboratorio Interdipartimentale E4Sport del Politecnico di Milano e ha visto il coinvolgimento di partner quali l’Associazione La Nostra Famiglia – IRCCS “Eugenio Medea”, l’Università Cattolica di Milano, ITOP, BTS, Math&Sport, Edumoto, Yuki Onlus e diverse associazioni sportive.

GIFT team
Credits: www.som.polimi.it

 “Comprendere come lo sport e l’attività sportiva generino valore per la società e per il sistema economico-produttivo è oggi una priorità per promuovere un cambio di prospettiva, riconoscendo che lo sport e l’attività sportiva non sono soltanto ‘divertimento’, ma sono un investimento importante – e da tutelare – per il benessere della società e la sua competitività” spiega Emanuele Lettieri, professore ordinario di Accounting, Finance & Control e project manager del progetto GIFT.

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Giorgio Panichi: il più giovane laureato d’Italia è un politecnico

Si chiama Giorgio Panichi, è nato nel 2001, e proprio nel giorno del suo ventesimo compleanno si è laureato al Politecnico di Milano in Ingegneria fisica, diventando il più giovane laureato in Italia.

Cresciuto ad Ascoli Piceno, ha frequentato la primina e si è diplomato al liceo al quarto anno, mentre stava frequentando l’anno all’estero negli Stati Uniti. Si è quindi trasferito a Milano giovanissimo, portando a termine il percorso di laurea in tre anni, con una tesi intitolata «Design e ottimizzazione di guide d’onda in tecnologia planare e tridimensionale», focalizzata su microchip che utilizzano la luce invece della corrente per trasmettere i dati, funzionali per lo sviluppo di computer quantistici.

Giorgio Panichi
Credits: Open

La scelta di Ingegneria fisica al Politecnico è stata quasi scontata, come lui stesso ha raccontato in un’intervista a Open:

“Fisica mi ha fatto innamorare da quando l’ho incontrata alle superiori. Anche se già da piccolo mi ricordo che guardavo delle lezioni su YouTube. Il Politecnico di Milano non solo ha una storia e una reputazione molto buona, ma proponeva questo corso di Ingegneria Fisica che metteva insieme degli argomenti molto interessanti”.

QUALCHE DOMANDA SUL POLITECNICO E IL FUTURO

I programmi per il futuro di Giorgio prevedono lo studio: “Continuerò in magistrale e poi con qualche master. Spero di lavorare nel mondo dei computer quantistici”.

Alla nostra richiesta di spiegarci quali sono le lezioni più importanti che ha imparato al Poli dentro e fuori il corso di studi, ha le idee chiare: “Ho imparato a mettere molto impegno fin da subito e a confrontarmi con i compagni di corso per studiare”. E, per quanto riguarda i consigli che si sente di dare alle nuove matricole adesso che il semestre è appena iniziato, non ha dubbi: “Passare tanto tempo al Politecnico, incontrare nuove persone e fare nuove esperienze!”.

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Italiane di successo: chi sono le due Alumnae nell’ultima lista Forbes

Le liste di who’s who vanno di moda: che piacciano o no, è un modo per scattare una fotografia di una realtà in modo semplice e immediato, dando ai lettori gli strumenti per approfondire il tema. Proprio nelle ultime settimane abbiamo parlato della lista Forbes degli Under 30 italiani, che conta ben 11 giovani innovatori politecnici, e di quella de La Repubblica dei guru della sicurezza informatica in Italia, in cui fanno la loro comparsa 4 Alumni di grande prestigio internazionale.

Oggi parliamo di una nuova lista firmata Forbes, quella delle donne italiane che maggiormente hanno avuto un impatto positivo nel loro ambito nel 2021. Accanto a sportive e creative, anche manager, imprenditrici e scienziate. È il quarto anno consecutivo in cui Forbes Italia celebra le 100 donne italiane di successo (queste sono quelle del 2020: riuscite a trovare le Alumnae del Poli?).

DUE ALUMNAE NELLA LISTA FORBES 2021: LEADER DI PERSONE, PRIMA ANCORA CHE DI AZIENDE

Emanuela Trentin (Alumna Ing. Gestionale) è CEO di Siram Veolia, gruppo multinazionale con cento anni di storia che opera nel settore della gestione delle risorse energetiche. In Italia conta quasi tremila lavoratori e ha chiuso il 2019 con un fatturato di 700 milioni di euro. “La manager che spiega come risparmiare risorse ed energia. Soprattutto negli ospedali”, titola in un approfondimento del 2020 La Repubblica Economia, a cui Trentin dichiara: “Credo che il successo delle società sia basato sull’organizzazione. Quella perfetta, disegnata sulla carta non esiste, deve essere adattata alle persone“.  

emanuela trentin
Credits: www.repubblica.it

Di Virginia Magliulo (Alumna ing. Elettronica) parla invece Monza Today, che la descrive come “una delle 100 wonder women mondiali”. Magliulo ha alle spalle una carriera internazionale (ha lavorato come ingegnere di cantiere tra Londra, Parigi, Strasburgo e Israele) e una crescita lampo: arrivata in ADP nel 2015 è diventata direttore generale di ADP Italia in 5 mesi, general manager di tutta l’area del sud Europa nel 2017 e President Global View HCM nel 2019. Oggi guida oltre 1.000 persone.

virginia magliulo
Credits: www.datamanager.it

Da sempre impegnata nella lotta alla disparità salariale, in un’intervista ha dichiarato: “Ritengo che nelle aziende italiane ci sia ancora un bel passo da fare affinché diventino veramente specchio della società”. Perché, sostiene Magliulo, le aziende cambiano se sono le persone a cambiare. È questo il messaggio che passa nel suo contributo al libro degli Alumni “VERSO IL 2099 – 87 Consigli dai grandi Alumni del Politecnico di Milano”, dove descrive il ruolo dei giovani nell’avvicinare le aziende ai nuovi trend di consumo su scala globale.

Sostenendo il progetto GIRLS @ POLIMI puoi contribuire insieme ad altri donatori a creare delle borse di studio per sostenere le ragazze che si iscrivono ai corsi di laurea in ingegneria a bassa frequentazione femminile. Dona ora.

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Milano “svolta” al verde con un progetto a impatto zero dell’Alumnus Marzorati

Una “svolta urbanistica”, come la definisce il Corriere della Sera,  quella avvenuta questa settimana: è stata infatti firmata la prima convenzione nell’ambito dei progetti del bando internazionale Reinventing cities, quella per le Terme di San Siro nelle ex scuderie De Montel. “Per la prima volta”, scrive il giornalista Giacomo Valtolina, “è stato elaborato uno schema di accordi tra pubblico e privato che include una serie di caratteristiche ambientali (consumi energetici, monitoraggi, sistemi di compensazione, riforestazione, uso di specifici materiali) e sociali (fruibilità dei servizi per le fasce deboli) strutturato”. “È una nuova era per la città del futuro” spiega Gianluca Zanella alla guida del progetto di Vicom. “Lavoro di squadra e idee — aggiunge Maran — I concorsi virtuosi funzionano”.

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Credits: www.milano.corriere.it/

UN PROGETTO POLITECNICO

Le terme di San Siro rappresentano anche il contributo di uno dei grandi architetti e Alumni del Politecnico di Milano verso un futuro più verde e inclusivo per la città. Il progetto del centro termale è firmato dall’Alumnus Giancarlo Marzorati, fondatore dello studio Studio Marzorati Architettura (abbiamo parlato di lui nel numero 3 di MAP a pagina 66). Prevede la conservazione degli edifici storici delle scuderie, riqualificando le decorazioni Liberty delle facciate, e di utilizzare la presenza di acque termali nel sottosuolo per creare le Terme di Milano. Verrà anche realizzato un vasto parco urbano.

Giancarlo Marzorati
Credits: www.modulo.net

OBIETTIVO EMISSIONI ZERO

Il cantiere verrà consegnato nel 2023. Secondo il progetto, si tratterà del più grande complesso termale italiano in una grande città, ma, soprattutto, delle prime terme green d’Europa, a zero emissioni di CO2. Il fulcro della generazione di energia al centro termale e SPA di San Siro sarà rappresentato da fonti rinnovabili: 110 m2 di pannelli solari termici in grado di coprire il 24% del fabbisogno di acqua calda sanitaria, per una produzione di energia pari a 84.914 kWh/anno. Su tutte le falde del nuovo edificio con esposizione favorevole verranno inoltre installati pannelli fotovoltaici di ultima generazione che con efficienza minima del 21%, per la produzione di 72,9 kW di picco. Tale sistema sarà in grado di produrre 76.827 kWh/anno di energia elettrica (fonte qui).

REINVENTARE LE CITTÀ

La società che svilupperà il progetto, J+S S.r.l. (a sua volta guidata da due Alumni, Andrea Iannone e Federico Pella), è risultata vincitrice di Reinventing cities, bando internazionale lanciato da Milano insieme alla rete di città green <C40>. L’obiettivo è quello di promuovere la rigenerazione di siti abbandonati e degradati applicando politiche e programmi volti alla riduzione dell’emissione di gas serra e dei danni causati dai cambiamenti climatici. Oggi la rete C40, di cui Milano fa parte, conta circa 100 centri urbani in tutto il mondo: tra le maggiori responsabili dell’emissioni di gas serra, le città sono anche importanti hub di innovazione che possono trovare soluzioni alla questione climatica.

Se fai parte anche tu degli oltre 190.000 ex studenti del Politecnico di Milano, con una donazione puoi contribuire a sostenere le attività e gli eventi gratuiti realizzati per tutti gli ex studenti dell’Ateneo. Dona ora.

Credits header: www.marzoratiarchitettura.it
Credits home: www.modulo.net

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Medaglia Giorgio Modena 2021 al prof. Metrangolo

Il professor Pierangelo Metrangolo, del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano, ha ricevuto la Medaglia Giorgio Modena per l’anno 2021.

La premiazione è avvenuta durante il XXVII Congresso Nazionale della Società Chimica Italiana. La Medaglia, istituita nel 2019, viene assegnata ogni due anni per onorare la memoria e il lavoro di Giorgio Modena, uno dei maestri e dei pionieri della ricerca in chimica fisica organica. Il Consiglio Direttivo della Divisione di Chimica Organica ha assegnato al prof. Metrangolo la prestigiosa onorificenza con la seguente motivazione:

“Per l’originalità e il rigore metodologico delle sue ricerche sulla chimica dei composti alogenati che, partendo da studi pioneristici sulle interazioni intermolecolari deboli a base del legame ad alogeno, ha permesso il controllo fine delle proprietà e funzionalità di materiali molecolari e supramolecolari con rilevanti ricadute innovative in settori applicativi che spaziano dalla scienza dei materiali alla biologia”.

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Pierangelo Metrangolo

“È un grande riconoscimento, per uno scienziato che si occupa di interazioni intermolecolari”, commenta il prof. Metrangolo, che prosegue: “ed è un onore che condivido con i colleghi del gruppo di ricerca. In particolare con Giuseppe Resnati (del quale abbiamo parlato su MAP 9, a pagina 40) con cui ho avuto la fortuna di scoprire qualcosa di nuovo nella chimica, che verrà studiato e approfondito per decenni”.

Metrangolo si riferisce al legame ad alogeno, scoperto dai due scienziati proprio nei laboratori del dipartimento di Chimica del Politecnico di Milano alla fine degli anni 90, che ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nella nostra comprensione dei legami intermolecolari. La scoperta è stata poi approfondita al Politecnico di Milano anche attraverso diversi progetti di ricerca ERC finanziati dalla Commissione europea (per esempio, vi abbiamo raccontato di Minires, un nuovo bioelastomero peptidico, caratterizzato da eccezionali proprietà elastomeriche, nel numero 6 di MAP, a pagina 31) e sviluppata per l’applicazione industriale a partire dal 2017 grazie a Switch2Product (sempre su MAP 9, a pagina 32, vi raccontiamo cos’è l’Innovation Challenge del Politecnico di Milano e come si sviluppa il “technology readiness level” di un’invenzione).

COS’È IL LEGAME AD ALOGENO?

Nel 2013, la IUPAC ha definito il “legame ad alogeno” come l’interazione intermolecolare che coinvolge gli atomi di alogeno in una molecola come accettori di densità elettronica. Tale nomenclatura evidenzia le similitudini di questa nuova interazione intermolecolare con il ben più noto e diffuso legame a idrogeno, dal quale si distingue per una più spiccata direzionalità. Il legame ad alogeno può oggi essere considerato a tutti gli effetti come un nuovo strumento a disposizione dei chimici di tutto il mondo per progettare e realizzare nuovi materiali e nuovi farmaci (Figura 1).

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Struttura a raggi X dell’inibitore delle chinasi, tetrabromobenzotriazolo legato con i suoi 4 atomi di bromo alla proteina bersaglio (tratto da Current Opinion in Solid State and Materials Science 13(3-4):36-45; DOI:10.1016/j.cossms.2009.05.001).

“Non l’abbiamo inventato noi: la natura era già al corrente del legame ad alogeno”, ironizza Metrangolo, che prosegue: “uno degli esempi più importanti dell’utilizzo del legame ad alogeno in natura è l’ormone tiroideo, la tiroxina, che presenta 4 atomi di iodio nella sua struttura chimica, che interagiscono via legame ad alogeno con le biomolecole del nostro organismo”. La scoperta del legame ad alogeno servirà a chimici e nanotecnologi per progettare nuovi materiali sfruttando questa interazione per legare tra loro le molecole, “come se fossero mattoncini molecolari”, spiega il ricercatore, “che permettono di modulare le proprietà del materiale: per esempio nuovi farmaci, da farmaci a supporto della tiroide a antitumorali che si leghino al bersaglio con legame ad alogeno, o anche per applicazioni in cosmetica e medicina riparativa(Figura 2).

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Ingegnerizzazione della tasca idrofobica di fibrille peptidiche amiloidi mediante legame ad alogeno (immagine realizzata da Alfonso Gautieri, Politecnico di Milano).

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Il Politecnico conferisce la laurea ad honorem Marva Griffin Wilshire

“Marva Griffin ha dimostrato con la sua storia personale e il suo percorso professionale di credere fortemente nell’educazione, nello studio e nelle possibilità che la conoscenza regala”.
Sono queste le motivazioni elencate dal professor Giuseppe Finessi, docente del Dipartimento di Design, durante la cerimonia del conferimento della laurea ad honorem a Marva Griffin Wilshire.

marva griffin Wilshire
Credits: Politecnico di Milano

Il Politecnico di Milano le ha assegnato la laurea magistrale in Product Service System Design – Design per il Sistema Prodotto Servizio per il contributo che ha dato al mondo del design, avendo ideato anche il SaloneSatellite.

A partire dal 1998 questo evento è diventato la vetrina del Salone del Mobile dedicata alla crescita e alla promozione dei designer under 35 e di Università e Scuole di Design a livello nazionale e internazionale.

“L’attività di Marva Griffin rappresenta in modo emblematico la capacità di comprendere e governare tutte le espressioni e le fasi del design, dall’ideazione allo sviluppo, dalla realizzazione alla diffusione e comunicazione – aggiunge la professoressa Anna Meroni, coordinatrice del Consiglio di corso di studio in Design per il Sistema Prodotto Servizio del Politecnico di Milano -. Un design di cui valorizza contemporaneamente l’aspetto caratterizzante di una cultura, un paese, una generazione e le sue potenzialità industriali e, quindi, le ricadute produttive ed economiche. Sempre alla ricerca di idee, innovazioni, linguaggi e autori capaci di esprimere nuovi orizzonti e visioni, ha fatto e continua fare della loro valorizzazione la sua opera magistrale”.

marva griffin Wilshire
Credits: Politecnico di Milano

Nel corso delle 22 edizioni, il SaloneSatellite ha portato a Milano più di 12mila talenti emergenti e 350 scuole e Università del mondo: “Avevo un solo obiettivo, aiutare i ragazzi che conoscevo e vedevo a entrare al Salone del Mobile di Milano. Farsi vedere e far vedere al mondo la loro creatività.” ha dichiarato Griffin Wilshire.