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Poli ancora sul podio delle università: qui i master migliori al mondo

Ancora conferme da parte dei ranking mondiali per il Politecnico di Milano. Dopo i dati occupazionali e la classifica delle migliori università, il QS Business Masters Ranking posiziona l’offerta formativa specialistica del Mip – Politecnico di Milano, la Graduate School of Business che fa parte della School of Management del nostro Ateneo, tra le migliori al mondo.

In particolare, dopo essere stato preso in considerazione tra più di 600 master, è l’International Master in Digital Supply Chain Management (iMSCPM) che si posiziona al settimo posto su 62 istituti a livello globale e al quarto posto a livello europeo.

“La permanenza della nostra offerta formativa in un ranking accreditato a livello internazionale” – ha dichiarato Vittorio Chiesa, Presidente del Mip Politecnico di Milano, in una dichiarazione riportata dal Sole24ore – “è sicuramente motivo d’orgoglio e allo stesso tempo stimolo a migliorare i nostri Master rendendoli sempre più rispondenti alle esigenze di neo-laureati e manager con una carriera avviata nei più diversi settori”.

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Credits: SOM Polimi

Ciascuna delle classifiche dei Business Masters è compilata in base alla performance dei programmi in cinque parametri chiave: occupabilità, imprenditorialità e percorso di carriera degli ex-studenti, ritorno sull’investimento, leadership di pensiero, e diversità della classe e della facoltà.

I punti di forza che contraddistinguono l’offerta del Politecnico di Milano sono l’alto grado di occupabilità degli iscritti (Employability), valutata in base a interviste a 54mila recruiter nel mondo, e il Return on Investment (ROI).

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Photo by RUT MIIT on Unsplash

La business school del Politecnico è presente nei relativi ranking anche con i master specialistici in marketing (32° posto su 105) management (37° posto su 155), business analytics (43° posto su 120) e finance (65° posto su 179), dove ha scalato diverse posizioni rispetto allo scorso anno, con valutazioni sopra la media mondiale.

“Affidarci a QS per la misurazione della qualità dei nostri Mba e dei nostri Master specialistici – continua Chiesa – ci consente di confrontarci con centinaia di business school nel mondo sotto diversi punti di vista: per esempio la qualità scientifica della faculty, i progressi di carriera degli stendi e Alumni, il livello di diversity delle aule, per citarne alcuni tra i più significativi”.

La campagna di raccolta fondi 10 students | 10 stories, organizzata dalla School of Management del Politecnico di Milano, vuole aiutare 10 studentesse o studenti meritevoli che si trovano in condizioni di bisogno a realizzare il loro sogno: studiare ingegneria gestionale al Politecnico di Milano. Dona ora.

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PolimiRun Spring 2021: al Poli si torna a correre in sicurezza

Il 19 settembre torna l’adidas Runners PolimiRun Spring 2021, la corsa non competitiva del Politecnico di Milano che, dopo la pausa forzata causa pandemia, rianimerà le strade della città in sicurezza. Le iscrizioni all’evento podistico, che sarà la prima importante corsa a svolgersi quest’anno a Milano, sono aperte fino al 17 settembre su www.polimirun.it.

La PolimiRun ha come obiettivo l’ecosostenibilità, attraverso tre principi chiave: la riduzione dell’utilizzo di carta e di allestimenti, il riuso delle strutture negli anni a seguire e soprattutto il riciclo della plastica prodotta durante l’evento.

“Torna, dopo tanti mesi di attesa, la PolimiRun, – commenta il rettore del Politecnico Ferruccio Restaun appuntamento fisso per Milano e per il Politecnico, temporaneamente sospeso dalla pandemia. Finalmente le persone ricominciano a correre nelle strade di una città che riprende vita. Non solo una competizione, ma un momento dal forte valore simbolico. Il Politecnico di Milano, che con l’avvio del nuovo anno accademico riapre le proprie attività in presenza, non trascura lo sport, da sempre sinonimo di condivisione, di vitalità e di fiducia. Valori che quest’anno abbiamo declinato all’interno del grande tema della sostenibilità e del riciclo.”

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La corsa quest’anno avrà un nuovo percorso: partirà dal Campus Leonardo e arriverà al Campus Bovisa, passando per il Centro Sportivo Giuriati – recentemente rinnovato – e dall’area Bovisa-Goccia, che in futuro riacquisterà nuova vita con l’ampliamento del Campus del Politecnico, il recupero di edifici di pregio come i due ex gasometri, la realizzazione di un grande sistema di verde attrezzato per il tempo libero e lo sport.

Studenti, dipendenti ma anche semplici appassionati di corsa possono iscriversi alla PolimiRun, ma noi ovviamente facciamo un appello speciale agli Alumni e alle Alumnae: mettetevi alla prova con questa 10 chilometri dedicata allo sport, al divertimento e alle novità della community politecnica!

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Innovation House: una “casa politecnica” per le aziende di tutto il mondo

In occasione di Expo2020, Fondazione Politecnico di Milano e Regione Lombardia uniranno le forze sotto al tetto (metaforico) di Innovation House: situata a pochi passi dal sito dell’esposizione universale di Dubai sarà il place to be di matrice politecnica, una sorta di “Fuori Expo”, sulle orme del Fuori Salone, dove le aziende di tutto il mondo sono invitate a diventare partner per organizzare eventi, incontri d’affari, culturali e conviviali, aprire nuove connessioni, generare nuove idee di business in un contesto con un target di milioni di visitatori internazionali.

In particolare, anche se non solo, saranno benvenuti tutti gli Alumni e tutte le Alumnae insieme alle aziende che rappresentano e in cui lavorano: l’Innovation House è pensata proprio per essere un punto d’appoggio per tutte le realtà che condividono il DNA e i valori politecnici. Un’occasione per fare sistema e continuare a coltivare un ecosistema unico in termini di eccellenze e di capacità innovative, insieme ad imprese e istituzioni.

Abbiamo chiesto al professor Andrea Sianesi, Presidente di Fondazione Politecnico di Milano, di parlarci dell’iniziativa e di spiegarci quali opportunità uniche riserva per gli Alumni e le Alumnae.

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5 Alumnae politecniche tra le “inspiring 50” italiane

Imprenditrici, manager, docenti, ricercatrici, consulenti, ed esponenti delle istituzioni: sono le “magnifiche 50”, le Inspiring Fifty italiane che si sono distinte nel mondo dell’innovazione nel 2021. Cinquanta donne in campo STEM, acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics, che raccoglie campi di ricerca e industriali dal digitale, all’intelligenza artificiale, alla robotica, alle life sciences e via dicendo.

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Credits: www.italy.inspiringfifty.org

UN MODELLO EUROPEO NEL MONDO

Inspiring Fifty è un’iniziativa nata nei Paesi Bassi per mettere in luce donne ai vertici dei loro campi nel mondo tecnologico. Appuntamento fisso in Europa dal 2015, si è diffuso in tutto il mondo e quest’anno in Italia si è svolta la seconda edizione, che ha ricevuto oltre 200 candidature di altissimo profilo. L’edizione italiana si svolge in collaborazione con Eni, Dazn e Klecha & Co. Media partner il Corriere della Sera, che dedica al tema un approfondimento e sottolinea il motto dell’iniziativa, “If she can see it, she can be it». Ovvero: se può vederla, può anche diventare come lei, un messaggio alle ragazze alla ricerca di nuovi role models a cui inspirarsi.

Le 50 professioniste selezionate si occupano di informatica, digital media, e-commerce, fisica, aerospazio, intelligenza artificiale, chimica, farmaceutica, finanza e via dicendo. Sono state selezionate da una giuria composta da personalità di spicco del mondo imprenditoriale, del business e dell’accademia.

Nella lista 2021, anche 5 politecniche esperte di tecnologia a livello internazionale. Vediamole.

LE INNOVATRICI POLITECNICHE

Cristina Canavesi, Alumna in ingegneria delle telecomunicazioni, è Co-founder & President at LighTop Tech Corp. Ritroviamo anche Elena Bottinelli, Alumna ingegneria elettronica, oggi Head of Innovation, Digitalization and Sustainability del Gruppo San Donato.

Guendalina Cobianchi, SVP Business Development & Partnerships in V-Nova e Alumna in ingegneria gestionale, commenta la sua nomination con un messaggio alle ragazze: «Per me “successo” significa aver seguito l’intuito e il desiderio di avventurarsi in qualcosa che non era mai stato fatto prima, cimentandomi in un percorso di innovazione radicale».

Guendalina Cobianchi inspiring fifty
Guendalina Cobianchi
Credits: www.italy.inspiringfifty.org

Ancora di innovazione si occupa Monica Dalla Riva, VP Design & CX at Deutsche Telekom, Alumna in disegno industriale, ribattezzata “la regina delle Tlc” da Corriere Comunicazioni. E infine (in ordine alfabetico per nome proprio, come le ha indicate la lista ufficiale), troviamo Patrizia Casali, Alumna in ingegneria biomedica.

Tra Inspiring Fifty della prima edizione italiana, invece, ritroviamo le Alumnae Lucia Chierchia e Grazia Vittadini, che si sono raccontate nel libro ALUMNAE – Ingegnere e Tecnologie, insieme alla prof.ssa Amalia Ercoli Finzi, alla prorettrice del Politecnico di Milano Donatella Sciuto, alla professoressa Isabella Nova, alle Alumnae Valeria Ferrari e Daria Loi e alla studentessa di ingegneria informatica Valeria Cagnina.

Sostenendo il progetto GIRLS @ POLIMI puoi contribuire insieme ad altri donatori a creare delle borse di studio per sostenere le ragazze che si iscrivono ai corsi di laurea in ingegneria a bassa frequentazione femminile. Dona ora.

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DESOLINATION: più energia, più acqua e meno emissioni di anidride carbonica

Il progetto DESOLINATION, “nome in codice” di DEmonstration of concentrated SOLar power coupled wIth advaNced desAlinaTion system in the gulf regION, è stato finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon 2020.

Con un investimento complessivo di oltre 12 milioni di euro, in un arco di 48 mesi e con la collaborazione di 19 partner accademici e aziendali in tutto il mondo, di cui il Politecnico è capofila, il gruppo di ricerca sperimenterà soluzioni innovative per l’energia solare a concentrazione e per la desalinizzazione dell’acqua. I ricercatori lavoreranno all’integrazione di queste due tecnologie che, insieme, promettono applicazioni con livelli di efficienza senza precedenti.

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Credits: AZoCleantech.com

La regione del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) è stata individuata come area di sperimentazione del progetto: in Arabia Saudita verrà messo in opera un impianto pilota che per la prima volta assocerà le due tecnologie e che offrirà contemporaneamente, energia elettrica e acqua desalinizzata a prezzi convenienti, garantendo, al contempo, una cospicua riduzione del livello di emissioni di CO2 rispetto ai sistemi di desalinizzazione attualmente più diffusi. Scopri di più sul progetto europeo DESOLINATION a questo link.

Il progetto coinvolgerà 19 partner in 9 paesi dell’Unione Europea e 3 paesi del GCC, tra università e centri di ricerca (Politecnico di Milano, Fraunhofer Institute, Lund University, Cranfield University, Tekniker, Lappeenranta-Lahti University of Technology, Università di Brescia, Technical University of Eindhoven, University of Maribor, Luleå University of Technology, King Saud University, University of Bahrain and German University of Technology), società industriali (Baker Hughes, Cobra and ACSP), e Piccole e medie imprese (Protarget, Temisth and Euroquality).

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Credits: Robotics & Automation News

Coordinatore del progetto è l’Alumnus e docente del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano Giampaolo Manzolini, che ha recentemente partecipato anche a un altro progetto europeo: FReSMe (From residual steel gasses to methanol).

Il gruppo di ricerca del Politecnico di Milano, guidato da Manzolin, in questo caso ha avuto il ruolo di ottimizzare dal punto di vista energetico, ambientale ed economico, il progetto di un impianto per la produzione di metanolo a partire da anidride carbonica e idrogeno (residui della produzione di acciaio).

Secondo le stime dei ricercatori, il sistema messo a punto durante i 4 anni di lavoro potrebbe contribuire a ridurre le emissioni di anidride carbonica nelle acciaierie italiane almeno del 61% rispetto alla situazione attuale.

Credits header e home: AZoCleantech.com

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Torna il “Supersalone” del Mobile, a cura dell’Alumnus Stefano Boeri

 “Venezia col cinema e Milano col design danno un segnale al mondo che l’Italia è davanti a tutti. È così: siamo l’unico Paese che in questo momento è capace di reagire, di sfidare il futuro. Dobbiamo esserne orgogliosi perché è un momento unico”.

Così dichiara al Corriere della Sera Stefano Boeri, architetto e Alumnus del Politecnico, parlando del Supersalone, la nuova edizione del Salone del Mobile di cui è curatore, che per questo ritorno eccezionale verrà presentato con un nuovo nome e una nuova veste.

Credits: Laila Pozzo

«Il “supersalone” sarà il primo grande evento fieristico italiano dopo l’esplosione della pandemia. Super perché imperdibile. Imperdibile perché vedrà per la prima volta insieme i grandi brand del design, i giovani makers, le scuole internazionali, le grandi icone del design, i più grandi chef italiani e molti protagonisti della scena dell’arte e dell’architettura. […]. “supersalone” è la risposta solare di una SuperItalia alla lunga notte della pandemia».

L’evento, che continuerà fino al 10 settembre 2021 in Fiera Milano a Rho, ospita 425 brand, 170 creativi, 39 maker per un totale di 1900 progetti esposti in una galleria continua di più di 68000 metri quadrati. A questi si aggiungono una grande mostra del Museo del Compasso d’Oro (abbiamo parlato del museo qui) e incontri e talk con i protagonisti dell’architettura e del design, pronti a testimoniare quello che Boeri definisce “il simbolo di un nuovo Rinascimento”.

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Credits: agi.it

Tra le tante le novità di quest’anno, si contano la trasformazione dell’evento in qualcosa di fruibile da tutti e non solo dagli addetti ai lavori e l’integrazione tra fisico e digitale, che permette ai visitatori di compare i prodotti esposti inquadrando semplicemente un QR code. Una menzione speciale anche per l’aspetto green dell’evento: tutti gli allestimenti e i materiali verranno smontati e riutilizzati.

«Alla Fiera si pensava di arrivare a 30 mila biglietti:continua Boerisi diceva che questo sarebbe stato un punto di partenza buono, arrivare a 50 mila un successo. Noi ne abbiamo venduti già più di 30 mila, e siamo solo al primo giorno, quindi siamo già oltre quanto si sperava. E soprattutto il 50% di prenotazioni arriva dall’estero. Siamo già arrivati alla soglia minima per cui dire: “Ce l’abbiamo fatta”».

Credits header: https://www.salonemilano.it/it
Credits home: Laila Pozzo

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ACCEPT, la parete di arrampicata inclusiva ospite del Fight Camp

Non solo paralimpiadi: nella calda estate milanese, anche quest’anno, si è tenuta la quarta edizione del Fight Camp, il camp di riabilitazione intensiva attraverso lo sport organizzato dalla fondazione FightTheStroke e dedicato ai bambini con paralisi cerebrale infantile.

Il Politecnico di Milano ha partecipato al camp con ACCEPT (Adaptive Climbing for CErebral Palsy Training), una parete d’arrampicata adattata e sensorizzata ideata per assistere nella riabilitazione e analizzare i progressi riabilitativi di bambini con Cerebral Palsy (CP) e più in generale di bambini con problemi motori.

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Credits: Cecilia Monoli

Il progetto ha permesso ai bambini del Fight Camp di utilizzare l’arrampicata come strumento di allenamento, inclusione e analisi dei progressi di riabilitazione, unendo allo sport un’attività ricreativa e democratica.

Insieme ad ACCEPT, hanno accompagnato i ragazzi e le ragazze anche il progetto di videogiochi accessibili Giocabile, supportato dalla Fondazione Cariplo e in collaborazione con Policlinico di Milano, La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, Fifth Ingenium, CNR; il programma “Magic club” in collaborazione con Dido Green, UK; l’allenamento alla scherma adattata in carrozzina, in collaborazione con Federscherma.

COS’È IL PROGETTO ACCEPT?

ACCEPT, in versione prototipale, resterà in uso a FightTheStroke, e sarà ospitato negli spazi di PlayMore (centro sportivo a Milano zona Moscova) anche dopo il termine del progetto.

L’arrampicata sportiva è un’attività fisicamente impegnativa che richiede tra le altre abilità concentrazione, pianificazione motoria e pensiero sequenziale. ACCEPT risponde alla necessità di riabilitare ma anche di far praticare sport in maniera inclusiva, in percorsi con difficoltà adattabile ai partecipanti: dai soggetti normodotati fino ad una possibile replicabilità anche nei bambini con autismo, dove l’arrampicata consente movimenti indipendenti e che non implicano quindi il contatto fisico.

In futuro, questo strumento potrà essere realizzato come prodotto scalabile ed essere installato in palestre e scuole di altri quartieri, ospedali e centri di riabilitazione, anche grazie alla struttura modulare e ai contenuti costi di implementazione.

L’obiettivo è quello di incentivare la diffusione di questo sport in modo inclusivo e poter dare vita a luoghi di aggregazione aperti a tutti e a tutte (es. parchi giochi inclusivi).

Vuoi supportare il progetto ACCEPT? Dona ora.

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Stendhapp: due Alumnae del Politecnico per il turismo di prossimità

Si chiamano Francesca De Finis, Alumna Ingegneria chimica, e Elena Dicorato, Alumna Architettura, e sono tra le ideatrici di Stendhapp, l’app che si propone di mappare e catalogare i luoghi notevoli del patrimonio artistico italiano.

Un obiettivo ambizioso, ma che il team tutto al femminile che ha creato Stendhapp vuole raggiungere grazie alla modalità open data: chiunque abbia scaricato l’app (disponibile su App Store e Google Play Store) e creato un profilo ha infatti la possibilità di aggiungere il suo contributo, che sia aggiungendo delle informazioni o anche scattando semplicemente una foto.

Al momento, l’app ospita circa 55 mila punti di interesse di tipo artistico-culturale, storico, paesaggistico, enogastronomico.

“La filosofia su cui si basa il progetto è quella di incoraggiare le persone ad andare a visitare i posti, a vedere con i loro occhi ciò che c’è di interessante”, ha spiegato De Finis, “per questo abbiamo deciso di non affidarci alla realtà aumentata, perché in qualche modo si sostituisce al bene culturale. Noi invece vogliamo che gli utenti siano attivamente coinvolti”.

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credits: stendhapp.com

STENDHAPP PER RISCOPRIRE LA CULTURA DIETRO CASA

L’app, con un nome che strizza l’occhio alla celebre Sindrome di Stendhal, geolocalizza l’utente e gli segnala i luoghi di interesse, che comprendono quelli di bellezza tangibile – come musei, monumenti, teatri, natura – e quelli di bellezza intangibile – come eventi e luoghi resi celebri da citazioni letterarie.

“Ci siamo impegnati a dare visibilità al patrimonio artistico e culturale meno conosciuto,dichiarano sul sito ufficiale le fondatriciattraverso una piattaforma digitale dedicata esclusivamente a ciò che è bello, incoraggiando ad andare a visitare luoghi, a partecipare ad eventi, a scoprire la storia e le storie del luogo in cui ci troviamo. Vogliamo aiutare la miriade di piccole realtà culturali a farsi scoprire, a trovare un pubblico.”

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credits: stendhapp.com

UN AIUTO ALLA RIPRESA DEL SETTORE CULTURALE, DOPO LA PANDEMIA

L’iniziativa vuole contribuire a rilanciare il turismo di prossimità, per rivitalizzare i settori turistico-culturali che nell’ultimo anno hanno vissuto un periodo di grande crisi dovuto a pandemia e lockdown.

Grazie poi al coinvolgimento delle realtà locali e delle associazioni attive sul territorio, Stendhapp vuole creare delle nuove sinergie per fare leva sul senso di appartenenza alla comunità.

Molte informazioni arrivano dalla Pubblica Amministrazione, altre le abbiamo cercate noi,continuano le fondatrici del progetto sul sitoma contiamo sull’intelligenza collettiva per far emergere il sapere diffuso sul territorio. Siamo idealisti e convinti che con l’aiuto di tutti si possano migliorare un po’ le cose.”

Credits header: Alessia Cocconi on Unsplash

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Il nuovo rivelatore infrarosso compatto per smascherare i falsari

È stato presentato sulla rivista ACS Photonics un rivelatore infrarosso a doppia banda con applicazioni in molti campi, come la visione in condizioni di meteo avverse (nebbia, foschia, presenza di fumo), l’analisi degli strati di pittura, il riconoscimento dei materiali e l’identificazione di banconote false.

Lo hanno sviluppato i ricercatori del Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano, sotto la guida del professor Giovanni Isella, con la collaborazione dei ricercatori del centro tedesco Forschungszentrum Jülich.

Questo spettrometro miniaturizzato compatto ha un duplice vantaggio rispetto agli strumenti già esistenti sul mercato, che permette di mantenere dei costi inferiori: può essere costruito con materiali più economici (come il germanio e lo stagno) e può essere realizzato tramite processi compatibili con delle tecniche già esistenti in ambito microelettronico.

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Credits: finanza.repubblica.it

COME FUNZIONA IL RIVELATORE A INFRAROSSI?

Il rivelatore è integrato su un chip di silicio e riesce a mostrare, senza utilizzare filtri o altri elementi ottici aggiuntivi, due immagini spettralmente diverse ma complementari dello stesso oggetto.

Questo processo è possibile grazie alla capacità, al variare del segno della tensione di polarizzazione applicata, di fornire una risposta spettrale commutabile tra le due bande del vicino infrarosso (NIR) e dell’infrarosso ad onde corte (SWIR).

Lo studio introduce così delle nuove applicazioni della tecnologia a infrarosso in diversi campi, come l’automotive, l’home security e la machine vision.  


Credits header e home: Cristiano Firmani on Unsplash

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Da ecomostro a studentato: nuovi spazi per gli studenti del Politecnico

Dopo quasi dieci anni di abbandono, sono partite le prime operazioni per la messa in sicurezza del palazzo in piazza Ferrara a Milano, che diventerà uno studentato per 213 studenti e studentesse del nostro Ateneo.

L’edificio, all’angolo tra via Mincio e via Polesine, in zona Corvetto, è una struttura di cemento armato che già inizialmente dovrebbe dovuto ospitare una residenza per ragazzi ma che, per una serie di problemi burocratici, non ha mai visto la luce.

Dopo l’inizio dei lavori nel 2012 la struttura è stata abbandonata per quasi dieci anni, fino a quando la Regione, Aler e il Comune hanno affidato il completamento dell’opera al Politecnico di Milano, che avrà una concessione trentennale sull’edificio. Dopo la messa in sicurezza del cantiere, in autunno partiranno i lavori – finanziati dal Ministero dell’Istruzione e dall’Ateneo, per un totale di 8 milioni di euro – che riqualificheranno il palazzo e che verranno completati a luglio 2023.

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Credits: Mi-Tomorrow

 “Il piano terra dello studentato è destinato ad attività di interesse pubblico sulla natura delle quali stiamo discutendo insieme con il Politecnico”, commenta l’assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune di Milano Gabriele Rabaiotti.

Insieme allo studentato di Piazza Ferrara, nei prossimi anni altri 250 studenti saranno accolti in quello in via Baldinucci in Bovisa, incrementando di 500 posti circa l’offerta residenziale del Politecnico, che attualmente ospita 1700 studenti in sette edifici.

Credits header: La Scuola dei Quartieri

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Dal Politecnico per il turismo lento: nasce la prima capanna TWIN

Il Passo della Cisa ha una nuova struttura dedicata al turismo lento: si tratta della prima capanna TWIN, una struttura di accoglienza che trova spazio tra due grandi vie di cammino, la Via Francigena e il Sentiero Italia CAI.

Nata sotto il coordinamento del Politecnico di Milano e cofinanziata dal Club Alpino Italiano, lo sviluppo del progetto TWIN è stato possibile grazie all’edizione del 2019 del Polisocial, il programma di responsabilità sociale del Politecnico di Milano finanziato dalle donazioni del 5 per mille (ne abbiamo parlato su MAP #7, pag. 38).

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Credits: www.twin.polimi.it/

Il Passo della Cisa è un crocevia importantissimo attraversato ogni anno da pellegrini, camminatori, ciclisti e amanti del trekking, ma che tuttavia registrava una scarsità di strutture di accoglienza rivolte ai turisti: da qui l’idea di scegliere questo luogo per promuovere l’accoglienza dei viaggiatori e creare sviluppo sostenibile, lavoro e inclusione sociale.

“Il progetto è nato dall’osservazione del territorio e dalla carenza di strutture di accoglienza rivolte ai turisti ‘lenti’ (camminanti e pedalanti) che ogni anno calcano la Francigena e il Sentiero Italia, oltre ai molti itinerari che attraversano il nostro Paese sulle orme di santi, abati, lungo antiche strade e alte vie – dichiara a Altreconomia Paolo Pileri, professore di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano – “Ci siamo chiesti, ‘In che modo fare l’accoglienza dei pellegrini?’. Abbiamo deciso che il modo migliore per farlo era quello di calarsi nello spirito del viaggio lento”.

COM’È STRUTTURATA LA PRIMA CAPANNA TWIN?

La prima capanna TWIN è stata realizzata presso la falegnameria della Casa Circondariale di Monza usando legname ricavato dagli alberi abbattuti dalla tempesta di Vaia che, nel 2018, aveva colpito le Dolomiti e le Prealpi venete.

La struttura si presenta come un moderno bivacco di montagna, ed è pensata come un luogo di incontro tra gli escursionisti, il territorio e i suoi abitanti. L’accoglienza è infatti garantita dalla Cooperativa di Berceto Nova che avvierà al lavoro le persone fragili.

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Credits: rivistanatura.com

TURISMO LENTO E ECONOMIA CIRCOLARE

Il turismo lento all’interno del progetto TWIN è intrinsecamente legato all’inclusione sociale, al recupero degli spazi sottoutilizzati, alle infrastrutture e ai servizi.

L’obiettivo è quello di creare delle strutture modulari e collocabili lungo i grandi cammini e le grandi ciclovie del Paese, per promuovere la rigenerazione dei territori marginali e fragili solcati da linee lente. In questo modo si daràslancio alle economie locali, dando lavoro alle categorie socialmente deboli (disabili, donne vittime di abusi, ma anche professionisti dell’accoglienza turistica che si sono trovati senza lavoro a seguito di fenomeni sismici), attraverso un turismo itinerante lungo ciclabili e cammini.

I viaggiatori, fermandosi nei moduli TWIN e pagando la quota del soggiorno, daranno così un contributo vitale a un’economia circolare, che mira a collegare rigenerazione dei territori al rafforzamento del tessuto sociale.

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Credits: rivistanatura.com

Il progetto TWIN è stato ideato da un gruppo di ricerca che unisce ingegneri, architetti e urbanisti del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano. Il team da più di dieci anni si impegna nel progettare una visione turistica lenta per la rigenerazione dei territori fragili e sono all’opera anche con VENTO, la più lunga ciclabile turistica del Nord Italia. TWIN coinvolge, oltre al DAStU, anche il Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria (DEIB) e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA).

Credits header e home: twin.polimi.it