Una scuola aperta 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, 365 giorni all’anno, vissuta dagli studenti durante l’orario scolastico e da tutta la comunità nei fine settimana e nei giorni festivi: è questo il nuovo modello di scuola introdotto dall’architetto e Alumnus Stefano Boeri a Tirana.
Il progetto, che ha preso vita nell’ambito del nuovo piano regolatore Tirana 2030, segue l’idea che la scuola del futuro possa costituirsi come un epicentro nella vita urbana dei quartieri, come un luogo sempre aperto a tutti, a tutte le età.
“Il tema delle scuole aperte è diventato una reale necessità per rispondere alla domanda di benessere che nasce dai cittadini di tutto il mondo – commenta l’Alumnus -. Sul piano educativo, una scuola aperta vuol dire osmosi con il territorio, scambio di saperi e esperienze, con un importante riverbero sulla vita di quartiere. Le tre nuove scuole di Tirana sono state progettate per diventare veri e propri epicentri della vita sociale e come spazi di connessione intergenerazionale e sociale. Il progetto può dare a Tirana un’anticipazione di quella visione di ‘città arcipelago’, di metropoli costituita di quartieri autosufficienti nei servizi al cittadino, che oggi è perseguita da molte altre capitali internazionali.”
Le tre scuole sono dedicate al percorso pre-universitario e accolgono mense, sale multifunzionali, biblioteche e impianti sportivi, fruibili da studenti e cittadini in orari diversi della giornata, e diventeranno così un punto di riferimento per la vita pubblica.
Durante la progettazione è stato fondamentale calibrare la presenza di spazi tradizionali, indispensabili per seguire la didattica del Ministero, con le aree “ibride”, fondamentali per implementare i sistemi educativi sperimentali e l’interazione inter-generazionale tra studenti di età e cicli differenti.
“Il volume è stato concepito partendo dagli spazi aperti, ai quali sono stati dati lo stesso peso e importanza dedicati agli interni. Nell’ottica di creare un edificio accessibile, che dialoghi con il contesto urbano circostante, attraverso un accurato studio e controllo degli accessi al fine di garantirne la sicurezza, gli spazi che ospitano le funzioni pubbliche”
Andrea Carson, Alumnus e direttore tecnico di Luminum, ha ricevuto, durante la prima edizione del Premio AIDI Luce 2021, il premio “Mario Bonomo”, dedicato all’Alumnus scomparso nel 2019, grande progettista di illuminazione che ha contribuito in modo determinante alla crescita del settore dell’illuminotecnica in Italia.
Il riconoscimento gli è stato assegnato per “il lavoro svolto in questi anni nel mondo dell’illuminazione sapendo coniugare creatività e innovazione con un approccio di grande attenzione ai temi della cultura e della valorizzazione dei beni storici tramite le nuove tecnologie”.
Courtesy of Andrea Carson
Carson già nel 2020 aveva fatto parlare di sé per essere stato inserito tra i 40 migliori lighting designer al mondo del premio “40 under 40”, indetto dalla rivista inglese Lighting Magazine, che seleziona i più promettenti giovani lighting designer al mondo.
Con il team del suo studio – Luminum Lighting Design fondato nel 2015 – ha ridato luce alle creazioni dei giganti dell’architettura della sua città natale, Novara, e della sua regione, dallo Juvarra all’Antonelli prediligendo i luoghi sacri, come il Seminario Arcivescovile di Vercelli, il Duomo di Novara o il Santuario Madonna del Sasso a Boleto, sul lago d’Orta.
Durante la serata di premiazione, organizzata da AIDI, Associazione Italiana di Illuminazione che dal 1959 promuove la cultura della luce in Italia, l’Alumnus ha dichiarato: “Ammetto che è stata un’emozione molto forte ricevere questo riconoscimento, davanti a importanti figure del mondo dell’illuminazione, e non posso che condividere questo premio con i miei soci di Luminum e il nostro team, i colleghi, i clienti e gli amici che hanno creduto in noi in questi anni e che condividono i nostri valori e i nostri obiettivi.”
“Ho studiato al Politecnico di Milano, presso la sede di Milano Bovisa, dove era possibile confrontarsi con molteplici aspetti della professione. Iniziai ad approfondire i temi legati alla luce durante i corsi di scenografia e fotografia per l’architettura, scoprendo come la luce fosse una materia al contempo tecnica e artistica, con una pluralità di possibili usi ed emozioni che poteva sviluppare, e mi chiesi quali potessero essere le applicazioni di queste tecnologie in ambito monumentale e su beni artistici che approfondivo nei corsi di restauro.”
“Di fronte ai cambiamenti, dobbiamo chiederci se quello che facciamo sia ancora attuale”. “Bisogna lottare per l’inclusione e superare quel tetto economico che impedisce l’accesso a una vita dignitosa per tutti”. “Il cambiamento è l’unica costante: imparate a coglierne i segnali”. “Non perdete di vista ciò che non può essere misurato: i rapporti umani”. “Una volta al mese, fate una giornata di digital detox!”. “Less ego, more eco: dobbiamo progettare avendo come obiettivo una sostenibilità”. “È difficile fare previsioni per i prossimi decenni, ma resta ugualmente una riflessione importante: vi servirà per essere pronti ai cambiamenti e adattarvi più rapidamente”. “Dobbiamo uscire dalla prospettiva della crisi e cercare di comprendere cosa sia cambiato”.
5 anni fa abbiamo chiesto a 87 Alumni C-Level di immaginare come sarebbe stato il mondo nel 2099. Nel frattempo, molti di loro hanno cambiato ruolo, azienda, in alcuni casi anche industria. Alcuni sono cresciuti, altri sono andati in pensione, altri, purtroppo, ci hanno lasciato. Alcuni avranno anche, sicuramente, cambiato idea, e oggi risponderebbero diversamente alla nostra domanda: come immagini il mondo nel 2099?
Anche al mondo, nel suo insieme, è successo di tutto, ma, a leggere questi messaggi, potremmo aver l’impressione che siano stati scritti oggi. Quindi, i casi sono questi: o il mondo non è cambiato per nulla (improbabile, vero?); o gli Alumni hanno la palla di cristallo (altrettanto improbabile). Oppure, sono consigli talmente buoni da invecchiare come il vino: migliorando.
“Gli Alumni del Politecnico di Milano sono architetti, designer e ingegneri che operano in diversi settori della nostra società, dalla tecnologia alla progettazione degli spazi di vita, dall’economia all’industria, dall’arte alla cultura”
scriveva il presidente Zio nella prefazione a Verso il 2099: 87 consigli dai grandi Alumni del Politecnico di Milano per progettare se stessi nel domani, un titolo che dice tutto delle proprie intenzioni politecnicamente progettuali. “Questo gruppo di donne e uomini”, continuava, “costituisce un motore d’innovazione di straordinaria importanza per il nostro Paese”. 2099 è uno scrigno di esperienze di chi un futuro, per sé, l’ha già costruito e lo guida nel presente, affrontando sfide, commettendo errori e in ogni caso, sempre, imparando. Conclude il prof. Enrico Zio: “Non smettiamo di imparare oggi per sbagliare meno domani”.
A 2099 hanno partecipato, in ordine alfabetico: Roger Abravanel, Marco Airoldi, Stefano Arganese, Paolo Baratta, Paolo Battiston, Luca Belenghi, Roberto Beltrame, Paolo Bertoluzzo, Luciano Bonetti, Guido Bortoni, Angelo Bosoni, Elena Bottinelli, Daslav Brkic, Francesco Caio, Guido Cami, Marco Candiani, Tino Canegrati, Carlo Capè, Giulio Cappellini, Carlo Carganico, Alessandro Cattani, Luciano Cavazzana, Paolo Cederle, Andrea Certo, Giulio Cesareo, Aldo Chiarini, Aldo Cingolani, Antonio Citterio, Luca Colombo, Roberto Crapelli, Giampaolo Dallara, Claudio De Albertis, Gianandrea De Bernardis, Enrico Deluchi, Giuseppe Di Franco, Fabio Dinale, Elio ( Stefano Belisari), Mauro Fenzi, Luigi Ferrari, Guglielmo Fiocchi, Gianbeppi Fortis, Angelo Fumagalli, Aldo Fumagalli Romario, Marco Galletti, Giovanni Gemmani, Luciano Gobbi, Ugo Govigli, Vittorio Gregotti, Andrea Incontri, Alberto Iperti, Andrea Keller, Ugo La Pietra, Pietro Lissoni, Andrea Lovato, Fabio Maccari, Virginia Magliulo, Stefano Marzano, Alessandro Matera, Renato Mazzoncini, Alessandro Mendini, Angelo Meregalli, Marco Milani, Riccardo Monti, Alberto Negri, Maurizio Nichetti, Fabio Novembre, Alessandro Ortis, Giulio Pastore, Bartolomeo Pescio, Stefano Pessina, Carlo Purassanta, Paolo Ramadori, Giorgio Rossi Cairo, Walter Ruffinoni, Stefano Scaglia, Marco Sesana, Stefano Siragusa, Sergio Solero, Francesco Starace, Maurizio Teora, Vico Valassi, Patricia Viel, Franco Villani, Enrico Zampedri, Luca Zanotti, Elena Zucchetti.
Ci fa molto piacere poter dire che, nel 2021, abbiamo battuto il record del 2020, e non di poco: quest’anno sono stati 234 gli studenti che hanno beneficiato di una borsa di studio, grazie a 205 donatori (privati e aziende) che hanno dedicato ai giovani del Politecnico la cifra complessiva di 1.939.464 euro.
Come sono state distribuite queste donazioni? Al Poli ci sono molte forme di sostegno del diritto allo studio e al merito. Alcuni di questi progetti accolgono donazioni libere (a partire da 5 euro) e permettono la creazione di fondi che andranno a costituire una borsa di studio o di dottorato. Altri progetti prevedono che gli Alumni formino gruppi di donatori in grado di sostenere in toto una studentessa o uno studente. Altri ancora invitano le aziende e le istituzioni a farsi carico di questo accompagnamento. Ne vediamo qui alcuni esempi.
CIRCLE OF DONORS
Il Circle of Donors è il programma dedicato ai donatori che desiderano supportare i migliori studenti magistrali, offrendo prestigiose borse di studio in grado di competere con quelle delle migliori università internazionali, che attirano i giovani più promettenti.
Gli studenti Circle ricevono 10.000 € all’anno per i due anni della laurea magistrale e hanno la possibilità di avvalersi di un percorso personale di mentoring con i donatori. Sono scelti in base a criteri di merito accademico tra i migliori laureandi della triennale che continuano il percorso al Politecnico anche alla Magistrale. Un “club di 110 e lode”, seri e focalizzati sull’obiettivo: oltre al rendimento accademico, per accedere al Circle bisogna rispettare una tabella di marcia molto rigida e laurearsi alla prima sessione. Scopri i borsisti Circles:
“Ma cosa fa esattamente un’ingegnera? Posso farlo anche se non ho fatto lo scientifico? Sarò abbastanza brava?” Molte studentesse delle superiori si fanno queste domande nel valutare la scelta del proprio percorso universitario. Anche molti loro compagni se le pongono; la differenza è che, tra le ragazze, solo una minima percentuale sceglierà alla fine di iscriversi a un corso di ingegneria. Al Politecnico di Milano, le donne nelle facoltà di ingegneria sono una ogni 4 studenti, mentre ad Architettura e Design la presenza femminile supera in alcuni casi il 50%.
Leggi il commento professoressa Donatella Sciuto, Prorettrice Vicaria del Politecnico di Milano, intervistata da Alley Oop – Il Sole 24 Ore
Sul sito dona.polimi.it puoi scoprire come sostenere le studentesse del Politecnic grazie al progetto Girls@Polimi.
BORSE DI STUDIO DA AZIENDE E ISTITUZIONI
Nel 2021 è stato anche molto importante il ruolo di aziende e istituzioni vicine all’Ateneo, che hanno scelto di dedicare una parte delle proprie risorse al sostegno agli studenti.
Tra queste Huawei che, sulla scia della collaborazione col Politecnico nata con Joint Lab, ha istituito borse di studio per giovani ricercatori nell’ambito delle “Wireless Communications”, dando l’opportunità a giovani eccellenze di svolgere l’attività di didattica e ricerca nell’ambito dei sistemi 5G/6G.
Fondazione Edison nel 2021 ha donato 20 mila euro per borse di studio,per finanziare 2 borse di studio da 10 mila euro ciascuna, dedicate a studentesse e studenti del corso di laurea magistrale in energy engineering-ingegneria energetica del Politecnico di Milano. Le borse sono intitolate all’ing. Guido Fossati, Alumnus del Politecnico, già Direttore HR e ICT di Edison.
Infine, una menzione speciale alla Fondazione Poffe, che ha istituito l’Andrea Poffe Fellowship for Young Talents in memoria di Andrea Poffe, Alumnus in Ingegneria Meccanica prematuramente scomparso nel 2020 a quarant’anni. La borsa di studio era destinata a uno studente o a una studentessa liceali e sarà attiva dall’anno accademico 2021/2022.
Questo eccezionale risultato raggiunto nel 2021 è arrivato anche grazie al supporto della Community degli Alumni. Vogliamo fare in modo che anche il 2022 sia così: anche con un piccolo contributo puoi aiutare uno studente bisognoso e meritevole. Dona ora
Sono 500.000 euro quest’anno i fondi del 5 per mille che il Politecnico di Milano investirà per finanziare cinque progetti di ricerca, vincitori del Polisocial Award, la competizione promossa ogni anno dall’Ateneo nell’ambito del suo programma di responsabilità sociale.
L’ottava edizione della competizione si concentra sul tema “Equità e Ripresa”: i progetti proposti mirano a sviluppare metodi, strategie e strumenti capaci di ridurre gli squilibri sociali aggravati dall’emergenza Covid-19, favorendo l’accesso a risorse e opportunità da parte di persone, categorie o comunità vulnerabili, in un’ottica di equità e sostenibilità.
I PROGETTI VINCITORI
BUDD-e | Blind-assistive aUtonomous Droid Device Responsabile scientifico: Marcello Farina, DEIB Il progetto promuove una ripresa equa indirizzandosi alle persone ipovedenti, colpite dalle misure di contenimento del Covid-19 e dalle restrizioni poste alla fruizione quotidiana di spazi e servizi. Lo scopo è permettere una rinnovata accessibilità a servizi e luoghi pubblici da parte di questi soggetti, mediante un approccio integrato che fonde design inclusivo, tecnologie IC e robotica.
Co-WIN | Cantieri di cooperazione win-win per la riqualificazione degli immobili confiscati alle mafie e l’equità sociale Responsabile scientifico: Andrea Campioli, DABC Esperienze pilota per la messa a punto di un modello innovativo hub and spoke di recupero e valorizzazione degli immobili confiscati alla criminalità organizzata. Obiettivo è innescare dinamiche di rigenerazione sociale basate sulla formazione tecnica e l’integrazione lavorativa di categorie fragili, lasciando segni tangibili di equità e legalità.
EQUI_06 | Equità e qualità per l’infanzia: orientamenti per realizzare il sistema integrato 0-6 Responsabile scientifico: Stefania Sabatinelli, DASTU A partire da uno studio pilota, che aiuterà ad approfondire il complesso quadro di bisogni e risorse relativi alla prima infanzia, la ricerca intende definire degli orientamenti per la realizzazione di poli territoriali integrati di servizi pre-scolari “0-6” in contesti urbani, in particolare in aree a maggior rischio di esclusione sociale e povertà educativa.
RESTARTHealth | Renewable Energy Systems To Activate Recovery Through the Health sector Responsabile scientifico: Marco Merlo, DENG Il progetto mira a rafforzare le infrastrutture sanitarie e i servizi alle comunità nell’Africa sub-sahariana, studiando una gestione efficiente dell’energia elettrica per microreti ibride. Test e applicazioni dimostrative in un ospedale e tre centri sanitari in Uganda consentiranno di produrre linee guida di validità generale.
SOSpesa | Reti di vicinato per il recupero, la distribuzione e la valorizzazione dell’eccedenza alimentare Responsabile scientifico: Davide Fassi, DESIGN In accordo con il tessuto associativo del quartiere Nolo a Milano, il progetto punta alla creazione di una rete di attori locali solidali che, mappando i flussi di cibo, offra prodotti alimentari a prezzi calmierati, recuperi il cibo in eccedenza e trasformi l’invenduto a favore di categorie deboli.
MAP “The best of”: ci sentiamo un po’ delle rockstar, con un numero così celebrativo della community. Abbiamo raccolto per voi tutti gli articoli più letti e commentati di questi 5 anni, riservandoci ovviamente di aggiornare qualche dato (per esempio quelli delle classifiche universitarie, spoiler: sì, siamo ancora in cima) e confezionare una piccola chicca in fondo al numero: una galleria dei campioni politecnici del 2021!
Un numero assolutamente da leggere se avete voglia di sbirciare il “dietro le quinte” di alcuni tra i laboratori più curiosi del mondo, se amate camminare sui tetti, andare al cinema, alle terme, se amate il design e la tecnologia, se siete dei navigatori, degli sportivi o se invece preferite i libri di cibernetica e le insalate di matematica, se avete amici/figli/nipoti all’estero o se siete voi stessi lontani dall’Alma Mater, magari nello spazio. Sicuramente, da leggere se siete orgogliosi di aver fatto il Poli.
Questo MAP, nelle parole di Enrico Zio, presidente Alumni Politecnico di Milano, Delegato del rettore per gli Alumni e per il Fundraising Individuale,
“È un omaggio al lavoro che gli Alumni fanno, al loro contributo alla società, concreto, utile e bello, appassionato e attento. È un’ode alle attività e iniziative degli Alumni del Politecnico di Milano che alimentano di idee e energie l’ecosistema ricerca-aziende-istituzioni, portando il DNA del “saper fare” politecnico fuori dai laboratori dell’Ateneo, a disposizione del contesto industriale e sociale”.
Potete leggerlo in anteprima qui sotto. Come vedete, per il compleanno di MAP gli abbiamo cambiato i vestiti: fateci sapere cosa ne pensate!
Il MAP è una delle tante iniziative creata da Alumni Politecnico di Milano. Se ti piacciono questa e le altre attività gratuite per tutti i laureati, puoi sostenerle con una donazione.
Sinergy Flow, la startup supportata da Polihub e fondata da Gabriele Panzeri e Matteo Salerno, Alumni Ingegneria dei materiali e delle nanotecnologie, ha vinto il Premio Nazionale per l’Innovazione 2021 (PNI).
Già vincitrice della Start Cup Lombardia, Sinergy Flow si è portata a casa la vittoria in questa “business plan competition” grazie alla sua batteria innovativa a basso costo, sostenibile e ad alta efficienza. La batteria costa fino a 30 volte meno rispetto alle soluzioni presenti oggi sul mercato e non usa materie prime preziose, poiché si basa su sottoprodotti dell’industria petrolchimica ricchi di zolfo, nel rispetto dei principi della circular economy.
“L’elevata accessibilità delle materie prime utilizzate eviterà la creazione di oligopoli geopolitici nel loro approvvigionamento, promuovendo l’indipendenza energetica delle singole comunità” dichiara a RepubblicaAlessandra Accogli, Alumna Ingegneria dei Materiali e amministratore delegato dell’azienda – Questo premio ci consentirà di accelerare lo sviluppo e la diffusione di questa tecnologia sul mercato e dare un contributo forte a una transizione energetica completamente sostenibile“.
Il PNI – a cui concorrono i migliori progetti d’impresa hi-tech italiani nati in ambito universitario, vincitori delle 15 competizioni regionali (StartCup) – nel 2021 ha visto la partecipazione 63 progetti di impresa innovativa, che si sono sfidati intorno al tema “Dalla ricerca all’impresa per un futuro sostenibile”.
Il montepremi complessivo ammonta a 1,5 milioni di euro: circa 500.000 in denaro e 1 milione in servizi, offerti dagli Atenei e dagli incubatori soci di PNICube.
“Io voglio uscire di qua meglio di prima”, dice Filippo, detenuto nel carcere di Bollate (il nome è di fantasia). Con il progetto ACTS | A chance through sport, un gruppo di studenti e ricercatori del Politecnico raccoglie questo desiderio e entra nelle Case di reclusione di Opera e Bollate e nell’Istituto Penale Minorile “Beccaria”. L’obiettivo è quello di promuovervi la pratica sportiva come strumento di crescita, emancipazione e responsabilità personale.
Dal 2019, studenti e ricercatori lavorano fianco a fianco con i detenuti e con gli agenti della polizia penitenziaria per progettare spazi e pratiche di risocializzazione attraverso lo sport: partecipano al progetto di ricerca e didattica i dipartimenti di Architettura e Studi Urbani, Design e Elettronica, Informazione e Bioingegneria. Il gruppo lavora sugli spazi, sulle strategie di comunicazione per costruire e facilitare le relazioni con le persone detenute, gli agenti penitenziari, l’amministrazione e sul monitoraggio delle condizioni fisiche di detenuti e agenti attraverso l’utilizzo di dispositivi indossabili.
Credits: ACTS
“L’esperienza sul campo del progetto ACTS è stata una grande occasione di incontro sia con una realtà a me distante come quella del carcere, che con un progetto così ben strutturato e articolato su più livelli. Il desiderio di approfondimento che si respira all’interno del progetto è trascinante e ogni giorno motivante a portare avanti quest’esperienza”: sono le parole di Tommaso Ripani, studente triennale in Design della Comunicazione della Scuola del Design, che ha seguito la fase su campo all’interno del carcere di Bollate e ha continuato a lavorarci anche nel suo tempo libero, trasformandola in una attività di volontariato.
Con altri studenti che partecipano al progetto ACTS sviluppando progetti di comunicazione, Tommaso si rivolge agli Alumni affinché lo aiutino a dare voce al progetto e alla sua natura così vicina all’anima politecnica del design: “Gli studenti ci aiutano a raccogliere storie di sport e di vita in carcere e vogliono raccontare questa loro esperienza – commenta FrancescaPiredda, docente del Dipartimento di Design – insieme, stiamo sviluppando strumenti di design della comunicazione che supportino la ricerca sul campo, con un obiettivo ad alto impatto sociale: il nostro approccio si basa sul presupposto che comunicare vuol dire ‘mettere in comune’ quindi che comunicare sia utile ai detenuti, agli agenti, ma anche agli studenti che sono il futuro della nostra società civile”. Nel concreto, il gruppo intende girare un documentario che racconti la vita delle persone detenute, il lavoro di ricerca e progettazione e l’impatto che sta avendo sulla quotidianità nelle carceri.
“Per portare a termine il documentario servono circa 5000 euro”, conclude Piredda.
Le carceri sono “luoghi assolutamente remoti nella percezione di chi sta fuori, rappresentando forse la più grande rimozione sociale dei nostri tempi”, racconta il prof. Andrea Di Franco, responsabile scientifico del progetto, alla redazione di Startup Italia.
“Chi sta in carcere racconta che poche cose come lo sport aiutano a sopravvivere alle sue miserie”, è l’incipit della redattrice. “La visione politecnica dell’architettura come pratica sociale si insegna anche attraverso l’impatto che i nostri studi e il nostro lavoro di ricerca possono avere nella vita delle persone, concretamente”, continua Di Franco. “Con ACTS abbiamo puntato a un progetto ambizioso che, intervenendo sulle case di reclusione di Opera e di Bollate, nonché sull’Istituto penale minorile Beccaria, promuova lo sport non più come pratica occasionale, ma come un progetto più ampio e organico che faccia dell’attività motoria e sportiva anche uno strumento di relazione e socializzazione, di miglioramento effettivo del benessere fisico e psicologico delle persone, e naturalmente di riqualificazione degli spazi.”
Il Politecnico di Milano e STMicroelectronics, hanno inaugurato l’espansione della capacità manifatturiera di semiconduttori di PoliFab, il centro di R&S della nostra università dedicato alle micro e nanotecnologie. Un laboratorio creato per fornire gli standard tecnologici più avanzati per un’ampia gamma di applicazioni e processi associati alle cinque principali tecnologie abilitanti: fotonica, micro e nanoelettronica, biotecnologie, materiali avanzati e nanotecnologie.
La clean room di PoliFab – la struttura in cui le fette di silicio vengono trasformate in chip di semiconduttori – ha ricevuto attrezzature all’avanguardia da STMicroelectronics per dare impulso alle attività congiunte di R&S nei MEMS (Micro Electro-Mechanical Systems), nel controllo di movimento, nell’elettronica di potenza e nell’isolamento galvanico.
L’infrastruttura ampliata della camera bianca renderà il Politecnico di Milano ancora più attraente per ricercatori e studenti di talento, e contribuirà a sostenere i progressi e la roadmap di sviluppo di ST nelle tecnologie a semiconduttore e in particolare nei MEMS, dove la società è leader mondiale con oltre 15 miliardi di dispositivi venduti ad oggi. Con il nucleo operativo per le attività globali di R&S sui MEMS di ST dislocato in Lombardia, vicino a Milano, la collaborazione con PoliFab punta a creare nella regione un centro di eccellenza per gli studi e la ricerca sui materiali avanzati per i MEMS.
Credits: Polifab
La collaborazione prevede inoltre investimenti in personale e programmi con borse di studio finanziate da ST, assunzioni di docenti e ricercatori e il finanziamento di progetti di ricerca congiunti.
Con i nuovi spazi, l’area totale qualificata del PoliFab raggiunge i 610 metri quadri, a cui si aggiungono i laboratori di caratterizzazione annessi, estensione che la rende paragonabile alle strutture analoghe dei migliori istituti di ricerca europei.
Stiamo sperimentando un nuovo modello di ‘trasferimento tecnologico rapido’, basato sulla realizzazione di un’infrastruttura congiunta di ricerca e innovazione che rende disponibili a ricercatori e studenti apparecchiature di prim’ordine per i semiconduttori, esattamente le stesse utilizzate negli impianti di produzione.
ha dichiarato Riccardo Bertacco, direttore di PoliFab.
PoliFab 2.0 è un sito fisico che promuove l’incontro tra brillanti idee scientifiche e tecnologie all’avanguardia per i semiconduttori, velocizzando così sia la ricerca di base.
È stato rinnovato, a 10 anni dalla prima firma, “Joint Labs”, l’accordo tra Politecnico di Milano, Pirelli e Fondazione Politecnico di Milano. L’intesa si rinnova – secondo le parole del rettore Ferruccio Resta – all’insegna “dell’importanza di un rapporto duraturo e costruttivo tra università e impresa, una delle chiavi di volta indicate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Joint Labs avrà una durata triennale e sarà focalizzato su progetti di ricerca per la continua innovazione tecnologica degli pneumatici. Grazie all’investimento di oltre 2 milioni di euro, si concentrerà su tre aree tematiche principali:
Simulazione, attraverso l’utilizzo integrato del simulatore statico, installato nel centro R&D di Pirelli a Milano, e del simulatore dinamico del Politecnico, con l’obiettivo di ottimizzare le fasi di sviluppo e test dei nuovi pneumatici, riducendo i tempi e rafforzando la collaborazione con le case automobilistiche;
Materiali, con lo sviluppo di soluzioni innovative, come, per esempio, materiali a basso impatto ambientale, e la modellizzazione dei processi di mixing;
Sviluppo Prodotto e Cyber, con sviluppi in settori quali l’aerodinamica dello pneumatico, la modellizzazione automatizzata del battistrada e il controllo intelligente del veicolo.
Credits: Drismi
I dipartimenti del Politecnico coinvolti nelle attività previste dall’accordo saranno cinque: Meccanica; Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica; Matematica; Elettronica, Informazione e Bioingegneria; Ingegneria Civile e Ambientale.
“Ricerca e formazione sono i presupposti di uno sviluppo industriale che guarda al futuro. L’intesa tra Politenico di Miano e Pirelli è solida ed è in questa direzione che intendiamo proseguire”,
continua il rettore.
“Questo accordo mira a consolidare rapporti duraturi per investimenti a lungo termine, che consentano di realizzare ricerche avanzate dall’alto contenuto sperimentale e innovativo. Partnership strategiche come questa creano un dialogo costante tra impresa e università al fine di condividere fabbisogni, strategie e visione”
conclude Andrea Sianesi, Presidente di Fondazione Politecnico di Milano.
La terza tappa del Best of 2021 ci porta ai tantissimi premi e nominations da tutto il mondo, in cui Alumni e Alumnae si sono distinti per il fattore Made in Polimi.
Un anno da ALUMNI! – commenta il Presidente Enrico Zio – Un anno che posso osare dire “normale”, vista l’eccezionalità della nostra comunità di Alumni. La serietà, la professionalità, l’etica e la dedizione degli Architetti, dei Designer e degli Ingegneri del Politecnico di Milano, uniti alla qualità delle loro competenze, portano “naturalmente” a questi grandi risultati. Allora, continuiamo a sorprendere il mondo con il nostro lavoro “normale”: io sono il Presidente di questa comunità, e me ne faccio vanto.
Mentre scriviamo, l’anno non è ancora finito e la lista potrebbe allungarsi. Sicuramente, poi, qualcuno ce lo saremo perso per strada: in quel caso, segnalatecelo e correggeremo. Certo è che queste cartoline dai podi del mondo, firmate da Alumni e studenti del Politecnico, sono una testimonianza della forza di questa community nei campi più svariati.
Aprile
Un italiano vince la James F. Schumar Scholarship
LorenzoVergari, Alumnus Ingegneria Nucleare al Poli e oggi dottorando alla UC Berkeley, riceve il premio assegnato annualmente, dal 1984, per risultati di ricerca nel campo della scienza dei materiali applicata al nucleare.
Maggio
European Inventor Award 2021, Marco Donolato è in finale
Nanoparticelle magnetiche per diagnosticare le malattie (anche la Covid19) in pochi minuti e low-cost: il brevetto dello startupper italiano MarcoDonolato, Alumnus Ingegneria Fisica, è in grado di rilevare malattie infettive, inclusa la febbre Dengue, Zika e il SARS-CoV-2. Il test richiede solo una goccia di sangue e produce risultati accurati in meno di 10 minuti, consentendo un trattamento tempestivo dei pazienti.
Elena Bottinelli vince il Premio Bellisario per la categoria Management
Le donne al centro della ripartenza: è questo il messaggio della 33ª edizione del Premio Marisa Bellisario “Donne che fanno la differenza”. La Commissione esaminatrice del Premio Marisa Bellisario ha scelto, tra le vincitrici di questa 33° edizione, l’Alumna ElenaBottinelli, premiata per la categoria Management.
Valentina Sumini nominata Ambasciatrice del Design Italiano 2021
Alumna e Visiting Professor del Politecnico di Milano, Sumini pensa a una “visione architettonica dello spazio” e progetta case e alberghi per abitare su altri pianeti. Il titolo le è stato conferito a Washington durante la quinta edizione dell’Italian Design Day, promosso dall’Ambasciata italiana per celebrare il design e la creatività italiana nel mondo.
La Medaglia Giorgio Modena 2021 è stata assegnata al professor Pierangelo Metrangolo del Politecnico di Milano, per le sue ricerche sulla chimica dei composti alogenati
Tutto il mondo scientifico associa la scoperta del legame ad alogeno al Politecnico di Milano. Se non sapete cosa sia è perché ci porta alle frontiere della scienza: ne abbiamo parlato direttamente con il professor Metrangolo, del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano sul suto alumni.polimi.it. La Medaglia, istituita nel 2019, viene assegnata per onorare la memoria e il lavoro di Giorgio Modena, uno dei maestri e dei pionieri della ricerca in chimica fisica organica. “È un grande riconoscimento, per uno scienziato che si occupa di interazioni intermolecolari”, commenta il prof. Metrangolo, che prosegue: “ed è un onore che condivido con i colleghi del gruppo di ricerca. In particolare, con Giuseppe Resnati (abbiamo parlato di lui su MAP 9, a pagina 40) con cui ho avuto la fortuna di scoprire qualcosa di nuovo nella chimica, che verrà studiato e approfondito per decenni”.
At the intersection of architecture and technology
La University of Southern Denmark (SDU) ha assegnato il TEK Research Dissemination Prize 2021 a RobertoNaboni, Alumnus Architettura e Phd, oggi Associate Professor in Computational Design and Digital Fabrication nella stessa SDU, fondatore e direttore del gruppo di ricerca CREATE che si occupa di Computational Research in Emergent Architectural Technology. “Researching at the intersection of architecture and technology is just so exciting these days, and this award motivates me to keep doing it, and continue speaking about it around the world and on social media”, commenta Naboni.
Ottobre
James Dyson Award 2021 a tre politecnici
Strade più sicure, belle, sostenibili: LucaGrosso, SilvanaMigliozzi e AlessioPuleo, tre studenti magistrali di Intregrated Product Design, si sono aggiudicati il riconoscimento con il progetto Roadfix, uno strumento pensato per riparare i danni del manto stradale senza costi per il bilancio pubblico, coinvolgendo invece aziende sponsor grazie a un progetto di design. L’idea è nata durante il Laboratorio di Concept Design del prof. Massimo Bianchini al Politecnico e ha dato vita ad un prototipo. Il James Dyson Award è un premio internazionale di design dedicato ai giovani ingegneri e progettisti. I tre politecnici si sono distinti come i migliori giovani inventori tra oltre 2.000 partecipanti che hanno presentato le loro invenzioni da 28 paesi.
Eni Award: 2 Alumnae ricercatrici premiate dal Presidente della Repubblica
MonicaFerro e GretaColomboDugoni, Alumnae e ricercatrici del Politecnico di Milano, sono state premiate al Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della XIII edizione di Eni Award, il premio per la ricerca scientifica di Eni, con la menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship”. Il premio, conosciuto anche come il “Nobel dell’Energia”, è considerato un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente. Le Alumnae hanno ricevuto il premio per l’attività che hanno svolto nella startup Bi-Rex, di cui sono fondatrici.
Doppio argento per l’Alumna politecnica Federica Fragapane
Dopo aver ottenuto il secondo posto all’European Design Awards in giugno, Fragapane, Alumna Design della Comunicazione, riceve anche il Pierre Keller Award all’Hublot Design Prize 2021, il più importante riconoscimento nel settore del design per supportare i giovani talenti. Alle London’s Serpentine Galleries si sono riuniti 160 esperti e galleristi d’arte internazionali per presentare opere di artisti emergenti e affermati da tutto il mondo. FedericaFragapane è risultata vincitrice per il suo lavoro di data visualization che rappresenta la complessità di dati in forme organiche e poetiche.
Il 2021 è l’anno dell’argento per Fragapane, che a giugno ha ottenuto il secondo posto anche all’European Design Awards.
L’Alumna Tiziana Monterisi vince il premio di Fortune Italia
Monterisi ha vinto il premio MPW2021 – Fortune Italia, assegnato alla Convention Internazionale di MPW (Most Powerful Women) di Fortune Italia. L’Alumna in Architettura è CEO & Co-founder di Ricehouse, realtà focalizzata nella trasformazione degli scarti della produzione risicola in materiali per l’edilizia e le costruzioni. L’azienda utilizza tutti i materiali naturali che solitamente finiscono negli scarti per la creazione delle infrastrutture edilizie.
Nellie Award Italia, un premio per giovani laureate ad alto impatto sociale
Assegnato da The Circle Italia e Tiffany & co., nella sua prima edizione ha designato tre vincitrici in base ai successi accademici e all’impatto delle soluzioni che propongono: TracyBassil, Alumna Product Service Design e Ingegneria Gestionale, ha elaborato una proposta per affrontare la crisi abitativa dopo l’esplosione del porto di Beirut del 2020. MarineKerdaffrec, Alumna Integrated Product Design, ha progettato un dispositivo che collega il monitoraggio dell’asma e il rilevamento dell’inquinamento atmosferico. ElenaRedaelli, Alumna Ingegneria Biomedica, con ha sviluppato un metodo per migliorare la vita delle persone operate con tecnica TEVAR.
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