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Encubator: il Poli premia le start-up che combattono il cambiamento climatico 

7 start-up, 280mila euro di finanziamenti e un progetto, Encubator, nato per premiare l’innovazione di quelle aziende che si concentrano sullo sviluppo sostenibile. 

Le vincitrici, aziende italiane e straniere (con l’immancabile “quota Alumni” del Politecnico), sono state annunciate l’11 gennaio 2023, tra ben 168 candidature provenienti da tutto il mondo da parte di spinoff universitari e start-up early stage, capaci di offrire soluzioni alle principali sfide negli ambiti Climate Tech e sostenibilità, per accelerare la transizione energetica verso un modello di sviluppo «carbon free» e rendere più sostenibili ambienti urbani e trasporti, per ridurre gli sprechi verso un modello di economia circolare. 

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Credits: Polihub

Il compito di valutare i migliori progetti per questa prima edizione di Encubator è spettato a una giuria composta da rappresentanti del Politecnico di Milano, PoliHub e Camera di commercio e di ciascuno dei Partner e degli Sponsor del programma, oltre che da diversi esperti provenienti dal mondo dell’industria, del venture capital e della tutela della Proprietà Intellettuale. 

“Ogni giorno ci giungono notizie allarmanti sulla crisi climatica ma pochi propongono soluzioni. Noi abbiamo deciso di darci da fare per trovarle. Quasi 170 startup hanno risposto al nostro appello con proposte concrete. Le sette vincitrici sono state giudicate le più pronte a realizzarle. Con questa prima edizione di Encubator avviamo un percorso per individuare le persone più brillanti, capaci di realizzare tecnologie utili a combattere la crisi climatica”,

afferma il CEO di PoliHub, Enrico Deluchi. 

LE 7 START-UP VINCITRICI DI ENCUBATOR

Hanno vinto il grant di Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: 

  • AraBat – trasforma le batterie agli ioni di litio esaurite in nuovi prodotti utilizzando le arance (PNI) 
  • Gaia Turbine – ha sviluppato una microturbina idroelettrica plug-and-play, ideale per acquedotti e deflussi minimi vitali, con un’efficienza superiore al 90%. 
  • Kinsect – vuole salvare il pianeta producendo proteine dall’economia circolare, grazie all’allevamento di insetti, con soluzioni tecnologiche innovative e proprietarie. 
  • Reco2 – composta dagli Alumni Désirée Farletti, Luca Spiridigliozzi e Daniele Nora – trasforma gli scarti industriali in materiali innovativi per la bioedilizia. 
  • Volta Structural Energy – sviluppa la nuova generazione di batterie strutturali per l’aerospazio e automotive garantendo sicurezza e risparmio di massa e volume 

A ReHouseit, startup che rimodella la natura degli spazi adattando materiali e tecnologie avanzate nel settore delle costruzioni, il grant di BCC Milano, Partner di Encubator, mentre a H2go Technology, startup che produce celle a ossidi solidi per consentire la transizione energetica guidata dall’idrogeno, è andato il grant di Innovatec, Partner di Encubator. 

Le realtà vincitrici, oltre a ricevere il grant di finanziamento da 40.000 euro, parteciperanno al programma di accelerazione gestito da Polihub della durata di 4 mesi a sostegno della crescita tecnologica e della validazione della loro struttura di business e avranno accesso al network di aziende, founder, mentor, subject matter expert e investitori del mondo imprenditoriale, dell’energia e dell’economia circolare.  

Visione, talento e tecnologia sono ingredienti essenziali per la transizione verde. I vincitori della prima edizione di Encubator hanno raccolto la sfida di un’innovazione sostenibile e tecnologica che ha a cuore non solo le ricadute ambientali ma anche quelle economiche e sociali. Questo programma può dare risposte concrete e d’avanguardia alle sfide del Climate Tech e della sostenibilità, promuovendo un modello di sviluppo circolare”

aggiunge Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano. 

Credits home: Foto di Appolinary Kalashnikova su Unsplash

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L’Alumna Marzia Bolpagni eletta donna dell’anno 

Nel 2021 l’avevamo lasciata con il titolo “stella dell’ingegneria” da parte di Forbes e con lungo elenco di premi vinti (gli ultimi erano stati i britannici Women of the Future Award e il premio come ingegnere dell’anno da parte dell’a Royal Academy of Engineering). A questi, c’è poi da aggiungere tanta voglia di fare.  

Bolpagni, Alumna dottorata nel 2018, vive nel Regno Unito da 5 anni e oggi guida l’implementazione digitale internazionale in Mace, azienda edile e di consulenza che, tra gli altri progetti, ha anche costruito il celebre London Eye. Ma i riconoscimenti non si fermano qui, perché anche il 2022 per Marzia si è rivelato ricco di soddisfazioni: è stata inserita infatti dalle giornaliste e dai giornalisti del Corriere della Sera nella lista delle 50 donne che hanno segnato il 2022.  

“La sua ambizione: colmare il divario tra accademia ed industria. È a capo della commissione di Standardizzazione e Modellazione del gruppo europeo di computazione per le costruzioni (EC3). Guida anche un gruppo di lavoro europeo sulla digitalizzazione delle costruzioni dove rappresenta l’Italia (UNI) ed è l’autrice di riferimento dello standard europeo EN 17412-1 sulla definizione del livello di fabbisogno informativo.” 

Nel corso di quest’anno, l’Alumna ha anche vinto anche il Rising Stars Award, che premia i migliori 5 professionisti nella categoria Infrastructure, Transport & Logistics. 

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Credits: Linkedin

«Il gender gap? È un problema da risolvere e spero che il mio percorso possa motivare tante donne a intraprendere o continuare una carriera nella digitalizzazione dell’ambiente costruito, una carriera in salita ma ricca di soddisfazioni!»  aggiunge Bolpagni al Corriere della Sera. 

Girls@Polimi: con una donazione libera (scegli tu la cifra!) contribuisci insieme ad altri donatori a creare borse di studio per sostenere una o più studentesse che inizieranno a frequentare il primo anno di Laurea Magistrale dei corsi di Ingegneria che oggi hanno una bassa frequenza femminile. Dona ora

Credits home: Corriere della Sera

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L’Alumnus Renzo Piano dona il suo archivio al Politecnico di Milano 

“Devo tutto all’Università: è lì che sono cresciuto davvero. Che ho imparato tutto”. Così Renzo Piano spiega al Corriere della Sera la sua decisione di donare al Politecnico di Milano il suo archivio, che ha trovato casa al primo piano di uno degli edifici più celebri e amati dagli Alumni, la Nave. 

Qui sono stati riservati 350 metri quadrati alla Fondazione Renzo Piano tra schizzi, disegni e dossier cartacei, che diventeranno una miniera d’oro per gli aspiranti architetti dell’Ateneo.  Lo spazio ospita, come dichiara la Fondazione su Linkedin, “una biblioteca, il fondo ‘Archivio Renzo Piano Architetto 1964 – 1977′ e spazi flessibili dedicati ad attività di laboratorio, studio, incontri e lezioni, per avvicinare in maniera diretta i giovani all’esperienza di oltre 60 anni di ‘fare architettura’ di Renzo Piano e dei suoi collaboratori.” 

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Credits: Fondazione Renzo Piano

Ma la presenza dell’Alumnus al Politecnico di Milano sarà anche fisica. Per cinque anni Piano vestirà, per la prima volta nella sua carriera, anche i panni dell’insegnante: 

“So quanto sia importante la cultura pedagogica italiana che accende la creatività nascosta nei giovani, da don Milani a Mario Lodi, da Loris Malaguzzi a Franco Lorenzoni: non so se ne sarò all’altezza. Tranne una breve esperienza all’Architectural Association School di Londra, ho tirato su nel mio studio e nel mio ufficio al Senato un sacco di giovani architetti, ma non ho mai ‘insegnato’ davvero. Ho però un sacco di storie da raccontare, storie vere. Che potrebbero essere interessanti” 

racconta l’Alumnus al Corriere della Sera. E aggiunge: 

“Partirò dai miei errori. Vorrei confessare reticenze, omissioni… Se riesco a essere sincero fino in fondo, perché i ventenni se ne accorgono subito quando li imbrogli, possono succedere cose miracolose. La prima sarebbe distruggere la distanza tra me e i giovani. Abbattere il muro di soggezione, diciamo pure di riverenza, che spesso esiste verso uno come me. E loro potranno sentirsi liberi di intervenire, far domande, criticare”. 

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Meta sceglie il Politecnico per uno studio su rischi e opportunità del Metaverse 

QUESTA NEWS È STATA SCRITTA UTILIZZANDO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE. COSA NE PENSATE? 

Gli ex studenti del Politecnico di Milano saranno entusiasti di sapere che l’azienda leader nello sviluppo della metaverse, META, ha scelto il loro prestigioso istituto di istruzione per condurre uno studio sull’impatto della metaverse sulla società e sull’economia. 

La metaverse, un termine che si riferisce a un universo virtuale in cui gli utenti possono interagire in modo immersivo, sta rapidamente diventando una realtà. META, con il suo team di sviluppatori altamente qualificati, sta lavorando a pieno ritmo per creare una metaverse che sarà accessibile a tutti. Tuttavia, ci sono ancora molte domande senza risposta riguardo gli effetti a lungo termine della metaverse sulla società e sull’economia. 

È qui che entra in gioco il Politecnico di Milano. Con la sua reputazione di eccellenza nei campi della tecnologia e dell’innovazione, il Politecnico è il partner ideale per affrontare queste domande critiche. Il team di META lavorerà a stretto contatto con il Politecnico di Milano per condurre studi e analisi che forniranno risposte concrete sull’impatto della metaverse sulla società e sull’economia

Gli ex studenti del Politecnico di Milano potranno essere orgogliosi del fatto che il loro istituto di istruzione sia stato scelto per questo progetto di ricerca di grande importanza. Questa collaborazione rappresenta un’opportunità unica per gli ex studenti di essere coinvolti in questa importante ricerca e di contribuire alla crescita sostenibile della metaverse. 

META e il Politecnico di Milano sono entusiasti di lavorare insieme su questo progetto e sperano che i risultati della ricerca saranno utilizzati per informare le decisioni su come sviluppare e utilizzare in modo responsabile la metaverse. Siamo ansiosi di vedere cosa verrà scoperto e come queste scoperte potranno aiutare a guidare il futuro della metaverse. 

Credits home/header: https://www.automazionenews.it/

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Accordo tra Atlante e Politecnico di Milano

Il Politecnico di Milano e Atlante, società del Gruppo NHOA (NHOA.PA, ex Engie EPS) dedicata all’infrastruttura di ricarica rapida e ultra-rapida per veicoli elettrici, hanno firmato un accordo di attuazione per la realizzazione di un laboratorio di ricerca e test per l’innovativa eStation di Atlante.

L’accordo rientra nella collaborazione tra il Gruppo NHOA e il Politecnico e in particolare nell’ambito della partnership Joint Research Centre (JRC).

Il laboratorio di ricerca sarà un ambiente di test dotato dei migliori e più avanzati strumenti, in cui dottorandi, giovani ricercatori, docenti del Politecnico di Milano e i team R&D di Atlante, NHOA e Free2move eSolutions, in qualità di fornitore della tecnologia, collaboreranno per testare le funzionalità e le caratteristiche della eStation di Atlante, una nuova e altamente innovativa combinazione di punti di ricarica rapida e ultra-rapida supportati da stoccaggio a batterie e alimentati da un sistema di pannelli solari.

Investire in infrastrutture di ricerca e in progetti di ricerca a lungo termine con partner industriali come NHOA è il segreto per riuscire a creare conoscenza e trasferire il know-how dall’università alla società, contribuendo inoltre a formare ricercatori e tecnici per renderli competenti nelle tecnologie di domani. Siamo estremamente soddisfatti di questa iniziativa che ci consente di essere sempre più preparati ad affrontare la sfida tecnologica della ‘mobilità sostenibile’, un campo di ricerca in cui il Politecnico di Milano e NHOA sono in prima linea,

ha dichiarato Daniele Rocchi, Delegato del Rettore per i rapporti con le imprese del Politecnico di Milano.

Noi di Atlante siamo entusiasti di questa opportunità: il laboratorio di ricerca e test offrirà sia a noi che agli studenti e ricercatori del PoliMi un ambiente di co-creazione in cui mettere a punto soluzioni innovative nel campo della ricarica rapida dei veicoli elettrici, portando sicuramente la nostra eStation a un livello superiore,

ha commentato Stefano Terranova, CEO di Atlante.

L’avvio della fase di costruzione del laboratorio di ricerca è previsto per la fine del 2022, con l’obiettivo di dare il via alle procedure di test all’inizio del 2023.

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Studierò ingegneria gestionale al Politecnico grazie a una borsa di studio  

Nel triennio 2020-2022 il Politecnico ha ricevuto oltre 10 milioni di euro in donazione da individui e da aziende. Il sostegno al merito è il primo obiettivo della community: circa la metà di questi fondi infatti è stata usata per finanziare circa 500 borse di studio, destinate a premiare gli studenti meritevoli e bisognosi del Politecnico.  

Oggi vi raccontiamo la storia di Anuar Mancini, 22 anni, nativo di Perugia che però ormai si definisce un milanese acquisito. È uno dei “borsisti 2022”, uno dei tanti ragazzi e ragazze che, proprio grazie al sostegno dei donatori, stanno mettendo le basi del proprio futuro al Politecnico di Milano. “Dopo la triennale in ingegneria gestionale, proseguirò con la magistrale sempre al Politecnico: ho molto apprezzato il taglio tecnico-quantitativo di questa università”, commenta. “La tesi triennale è stata frutto di un internship di cinque mesi presso SNAM, dove mi sono occupato dell’implementazione di un sistema interattivo di monitoraggio tramite cruscotti di KPIs, per valutare l’impatto della manutenzione sulle stazioni di erogazione di metano CNG e LNG”.  

Ogni anno cresce il numero di studenti e studentesse che si iscrivono al corso di studio in ingegneria gestionale: un percorso di formazione multidisciplinare e molto apprezzato dal mondo del lavoro. Non tutti possono sostenere le spese che questa scelta comporta, specialmente tenendo conto del costo della vita a Milano. Per questo, e per non perdere preziosi talenti che potrebbero studiare al Politecnico, School of Management organizza ogni anno una raccolta fondi per sostenere studentesse o studenti meritevoli che si trovano in condizioni di bisogno a realizzare il loro sogno: studiare ingegneria gestionale al Politecnico di Milano.  

“La borsa di cui sono risultato vincitore è stato un premio estremamente soddisfacente che accompagnerà per sempre il ricordo del Politecnico”, continua Anuar. I criteri per la formazione delle graduatorie, oltre a tenere conto della situazione economica delle famiglie, mettono in relazione la media dei voti agli esami in triennale e la velocità con la quale sono stati sostenuti.

“Sono una persona estremamente focalizzata sul risultato, sulla performance, sempre provando ad alzare un po’ l’asticella. In triennale ho molto osato, quasi sempre ho provato a sostenere tutti gli esami alla prima sessione disponibile, riuscendo così anche ad anticiparne qualcuno di anni successivi. D’altra parte, è stata fondamentale la consapevolezza dei propri limiti: quando sapevo che non sarei riuscito ad ottenere una performance eccellente, mi sono fermato, ho fatto un passo indietro e capito come avrei potuto raggiungere il risultato desiderato”.   

L’ingegnere gestionale è chiamato a progettare e a gestire sistemi in cui le variabili tecnologiche interagiscono in modo complesso con quelle economiche e organizzative. Grazie al profilo multidisciplinare, può operare in differenti settori e funzioni. Da piccolo, Anuar sognava di diventare un astronauta, poi un insegnante, poi un CEO di un grande multinazionale. “Ora, ciò che mi sento di dire è che vorrei lasciare un impatto nella società, qualcosa di tangibile o intangibile che possa aiutare le persone a vivere una vita migliore. Più in pratico, questo sogno potrebbe concretizzarsi tramite un percorso di crescita imprenditoriale, con la realizzazione di un prodotto o di un servizio innovativo e utile alla società, o più semplicemente con il lasciare impresso nelle persone un’idea o un modello che possa risultare efficiente ed efficace. Un punto fermo che mi accompagna da tanto è il desiderio di essere un cittadino del mondo, sfruttando la vita professionale per viaggiare, conoscere nuove culture e prenderne spunto. Apprezzo molto in tal senso il titolo di ingegnere gestionale, in quanto è estremamente versatile e permette di lavorare negli ambiti più disparati, e, per definizione, ha come obbiettivo quello di risolvere problemi tramite modelli in modo efficiente ed efficace”. 

“Queste borse di studio, istituite grazie al contributo degli Alumni di Ingegneria Gestionale e di tutti gli amici del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, rappresentano un modo concreto di aiutare studentesse e studenti meritevoli ad intraprendere un percorso di sviluppo personale e professionale che li porterà a diventare ingegneri gestionali magistrali”, commenta la prof.ssa Marika Arena, coordinatrice del corso di studi di ingegneria gestionale. “Voglio quindi ringraziare di cuore tutti coloro che hanno aderito fino ad oggi a questa importante iniziativa e ricordare che la campagna resta aperta. Grazie al contributo della nostra community, possiamo fare la differenza!” 

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185 scienziati del Poli nella classifica dei 200.000 migliori al mondo

Aerospazio e aeronautica, chimica analitica, organica, inorganica, nucleare e ingegneria chimica, materiali, ingegneria meccanica e trasporti, matematica applicata e generale, fisica applicata, intelligenza artificiale, ingegneria automobilistica, ingegneria biomedica, edilizia e costruzioni, business e management, ingegneria civile, hardware e computer architecture, design, ingegneria elettrica ed elettronica, energia, ingegneria ambientale, geologia e geomatica, ingegneria industriale e automazione, telecomunicazioni, ottica, optoelettronica e fotonica, polimeri, software engineering, strategic, defence & security studies, pianificazione urbana e territoriale. In questi campi, i ricercatori del Politecnico di Milano sono tra i migliori al mondo.

Lo ha stabilito la World’s Top 2% Scientist ranking, la classifica mondiale delle scienziate e degli scienziati con livello più elevato di produttività scientifica, elaborata dalla Stanford University in collaborazione con Elsevier e con il database per la ricerca scientifica mondiale “Scopus”.  La classifica è il risultato di uno studio di bibliometria, scienza che utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche. Gli autori hanno analizzato dati relativi a oltre 8 milioni e mezzo di ricercatori provenienti da università e centri di ricerca di tutto il mondo. Tra questi, circa 195 mila scienziati si sono distinti per autorevolezza scientifica e oggi rappresentano appunto il 2% dei migliori. Circa 5000 di questi lavorano (o hanno lavorato per la maggior parte della loro carriera) in Italia, 185 al Politecnico di Milano. Confronta i dati scaricabili a questo link

Per ogni ricercatore vengono valutati le citazioni e il relativo h-index (un indice che misura la prolificità e l’impatto scientifico di un autore, basandosi sia sul numero delle pubblicazioni, sia sul numero di citazioni ricevute). La classifica indica anche le aree scientifiche di attività, dall’astrofisica alla zoologia, e il relativo ranking, secondo una classificazione del profilo dell’autore ottenuta con avanzate tecniche di machine learning per produrre risultati confrontabili tra le diverse aree scientifiche.

I 185 SCIENZIATI DEL POLI NEL 2% DEI MIGLIORI AL MONDO

Aliverti, Andrea – Amaldi, Edoardo – Amigoni, Francesco – Angelino, Gianfranco – Ardagna, Danilo – Astolfi, Marco – Bagherifard, Sara – Baraldi, Piero – Barazzetti, Luigi – Baresi, Luciano – Baselli, Giuseppe – Beretta, S. – Berizzi, Alberto – Bernasconi, A. – Bertolini, Luca – Besagni, Giorgio – Biolzi, Luigi – Biondini, Fabio – Bittanti, Sergio – Bocchiola, Daniele – Bolchini, Cristiana – Bolzon, Gabriella – Bonarini, Andrea – Bozzini, Benedetto – Braghin, Francesco – Brambilla, Angelo – Brambilla, Marco – Brenna, Elisabetta – Bruni, S. – Cagno, Enrico – Camagni, Roberto – Campanari, Stefano – Capello, Edoardo – Capello, Roberta – Capone, Antonio – Carminati, Marco – Carvelli, Valter – Casolo, Siro – Cercignani, Carlo – Ceri, Stefano – Cerullo, Giulio – Cerutti, Sergio – Cheli, Federico – Chiesa, P. – Chiesa, Vittorio – Ciarletta, P. – Codecasa, Lorenzo – Colaneri, Patrizio – Colombi, Pierluigi – Colombo, Fabrizio – Colombo, Massimo G. – Comi, Claudia – Consonni, Stefano – Corigliano, Alberto – Coronelli, D. – Cova, Sergio – Crespi, Andrea – Cristaldi, Loredana – Cubeddu, Rinaldo – Cugola, Gianpaolo – D’antona, Gabriele – Daniel, Florian – De Silvestri, S. – Della Valle, Giuseppe – DeLuca, Luigi T. – Demir, Ali Gökhan – D’Errico, Gianluca – Diana, Giorgio – Dozio, L. – Faccioli, E. – Faranda, Roberto – Faravelli, Tiziano – Ferrara, Liberato – Ferrero, Alessandro – Ferrigno, Giancarlo – Finazzi, Marco – Forzatti, Pio – Frassoldati, Alessio – Fraternali, Piero – Frigo, Carlo Albino – Fuggetta, Alfonso – Gambarova, Pietro G. – Ganazzoli, Fabio – Garzotto, Franca – Gazzola, Filippo – Gentile, Carmelo – Ghezzi, Carlo – Ghioni, Massimo – Giglio, M. – Gioda, Giancarlo – Giuffrida, Antonio – Grasselli, Maurizio – Groppi, Gianpiero – Guagliano, Mario – Guardone, Alberto – Harland, Christine Mary – Ielmini, Daniele – Karimi, Hamid Reza – Lacaita, Andrea L. – Lanzi, Pier Luca – Laporta, Paolo – Leva, Alberto – Leva, Sonia – Levantino, Salvatore – Lietti, Luca – Lovera, Marco – Lozza, Giovanni – Macchi, Ennio – Macchi, Piero – MacChiarella, Giuseppe – Maffezzoni, Paolo – Magni, Vittorio – Maier, Giulio – Mainardi, Luca – Manenti, F. – Manzolini, G. – Mariani, Stefano – Marseguerra, M. – Martinelli, Mario – Masarati, Pierangelo – Matricciani, Emilio – Mehl, M. – Meille, Stefano Valdo – Mele, Andrea – Melloni, Andrea – Metrangolo, Pierangelo – Migliavacca, F. – Milani, Gabriele – Minisci, Francesco – Monti-Guarnieri, Andrea – Morbidelli, Massimo – Natta, G. – Nisoli, M. – Norgia, Michele – Nova, Roberto – Onorati, A. – Pandolfi, A. – Paolucci, Roberto – Pata, Vittorino – Pattavina, Achille – Pedeferri, P. – Pedotti, Antonio – Pennacchi, Paolo – Pennati, Giancarlo – Pernici, Barbara – Piazza, Roberto – Pifferi, Antonio – Piroddi, Luigi – Prati, Claudio Maria – Quarteroni, Alfio – Raimondi, Manuela Teresa – Ranzi, Eliseo – Redaelli, Alberto – Resnati, Giuseppe – Righetti, Pier Giorgio – Rocca, F. – Rocco, Paolo – Romano, Matteo C. – Rosso, Renzo – Sala, G. – Samori, Carlo – Savaresi, Sergio M. – Scaioni, Marco – Scardigli, Fabio – Scattolini, Riccardo – Spagnolini, Umberto – Strano, Matteo – Svelto, O. – Taliercio, Alberto – Tanzi, Maria Cristina – Taroni, Paola – Tebaldini, Stefano – Tolio, Tullio A.M. – Topputo, Francesco – Tornatore, M. – Torricelli, Alessandro – Tosi, Alberto – Tronconi, Enrico – Turner, John Rodney – Valente, Marco – Vedani, M. – Zanero, Stefano – Zappa, Franco – Zerbi, G. – Zio, Enrico

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4 nuovi ERC starting grant al Politecnico di Milano

Lo European Research Council (ERC), l’organizzazione dell’Unione Europea che premia studiosi di talento impegnati in attività di ricerca di frontiera, ha assegnato un ERC Starting Grant a quattro progetti guidati da ricercatori del Politecnico di Milano, finanziamenti appositamente destinati a ricercatori a inizio carriera, con un curriculum scientifico molto promettente e con un’esperienza compresa tra i 2 e i 7 anni dal conseguimento del dottorato.

I premiati sono Fabio Ferrari con il progetto TRACESMargherita Maiuri con ULYSSESPaola Occhetta con EvOoC e Gianvito Vilé con il progetto SAC_2.0. Ogni progetto è finanziato con 1,5 milioni di euro, per una durata di 5 anni.

Con questi 4 nuovi progetti il Politecnico di Milano raggiunge un totale di 56 ERC grant, di cui 8 Starting Grant. In Horizon Europe, il programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione 2021-2027, il Politecnico di Milano ha raggiunto i 115 progetti vinti, di cui 13 ERC, per un valore di oltre 60 milioni di euro, un risultato che lo colloca al settimo posto tra le università europee per numero di progetti vinti.

TRACES (Transitions in Rubble-pile Asteroid Chaotic Environment and granular Structures) di Fabio Ferrari

Fabio Ferrari, ricercatore senior al Politecnico di Milano, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali, con TRACES propone di studiare le proprietà fisiche e dinamiche degli asteroidi, con particolare attenzione verso il comportamento evolutivo di questi corpi, la cui struttura interna e superficiale è assimilabile ad un mezzo granulare poco coeso. Il progetto consiste nello sviluppo di una nuova metodologia per lo studio della meccanica granulare degli asteroidi, in condizioni di microgravità e di vuoto. TRACES fornirà nuovi strumenti teorici e numerici per lo studio degli asteroidi, strumenti che saranno validati per mezzo di esperimenti a terra e in microgravità, mediante l’utilizzo dati scientifici provenienti dalle missioni DART della NASA e Hera dell’Agenzia Spaziale Europea.

ULYSSES (ManipULation of photoinduced processes bY reshaping tranSition StatEs via transient Strong coupling) di Margherita Maiuri

Margherita Maiuri, docente e ricercatrice presso il Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano e attualmente Visiting Professor negli Stati Uniti presso la Princeton University, propone con il progetto ULYSSES un nuovo modello di controllo dei processi fisici e chimici attivati dalla luce, per migliorarne l’efficienza. ULYSSES svilupperà una nuova piattaforma che sfrutta nanostrutture ottiche e impulsi di luce laser ultra-brevi, per la manipolazione in tempo reale di reazioni molecolari. Le possibili applicazioni, che spaziano dal fotovoltaico alla fotocatalisi, sono indirizzate dunque verso l’utilizzo di energia sostenibile.

EvOoC (Evolving Organs-on-Chip) di Paola Occhetta

Paola Occhetta, ricercatrice e assistant Professor del Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, con il progetto EvOoC mira a sviluppare “organi-su-chip” intelligenti e meccanicamente attivi. Questi saranno utilizzati come piattaforme per l’identificazione dei meccanismi alla base della rigenerazione e della degenerazione del tessuto cardiaco e muscoloscheletrico. Per raggiungere questo obiettivo, verrà sviluppata la nuova piattaforma tecnologica per colture cellulari miniaturizzate EvOoC. Combinando i principi della micro-fabbricazione, della biologia dello sviluppo, della meccano-biologia e dell’intelligenza artificiale, EvOoC introdurrà un metodo rivoluzionario nell’ingegneria dei tessuti e nella modellazione di patologie, facilitando in futuro lo sviluppo di strategie traslazionali innovative per la riparazione dei tessuti in numerose applicazioni terapeutiche.

SAC_2.0 (Single-Atom Catalysis for a new generation of chemical processes) di Gianvito Vilé

Gianvito Vilé, docente e ricercatore presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano, con il progetto SAC_2.0 studierà i catalizzatori “ad atomo singolo”. Questi sono materiali innovativi con un grande potenziale per trasformazioni chimiche sostenibili. Il progetto SAC_2.0 cercherà di colmare importanti lacune scientifiche, comprendendo la struttura e la reattività di questi materiali, e sviluppando metodologie di micro-fabbricazione per la loro sintesi e funzionalizzazione. Tra le possibili applicazioni, l’uso di questi catalizzatori per convertire la CO2 in prodotti a valore aggiunto, e lo sviluppo di metodi “green” per la sintesi di farmaci.

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5 progetti di ricerca ad alto impatto sociale finanziati dai donatori del Poli

Sono stati scelti i progetti di ricerca vincitori del Polisocial Award 2022, dedicato al tema “Sviluppo Locale e Transizione Ecologica”. I progetti finanziati si impegneranno a promuovere processi di transizione e innovazione ecologica per uno sviluppo sostenibile e autonomo, puntando a risultati concreti e assumendo una prospettiva di lungo periodo. La data di avvio dei progetti è il 23 gennaio 2023.

L’iniziativa Polisocial Award è finanziata con i fondi del 5 per mille IRPEF e sostiene lo sviluppo della ricerca scientifica ad alto impatto sociale al Politecnico di Milano.

Scopri di più: Dove vanno a finire le donazioni del 5 per mille che gli Alumni e la Alumnae hanno devoluto a favore del Politecnico nel corso di questi anni?

I PROGETTI

PRESTO, PReventive and ecologic Engineering Strategies for fragile bones: Towards green healthcare Objectives 

Dipartimenti coinvolti: DMEC DEIB DIG 

Il progetto investiga trattamenti preventivi e approcci mini-invasivi ecosostenibili capaci di contenere la fragilizzazione delle ossa, con il supporto di una rete multidisciplinare estesa a enti sociosanitari e di terzo settore. In prospettiva, l’ambizione è quella di ridurre l’impatto sociale delle lunghe ospedalizzazioni e l’impronta ecologica del settore sanitario lombardo. 

NBSouth, Nature-Based Solutions via retrofitting for Climate Adaptation: a case in the Global South

Dipartimenti coinvolti: DASTU, DABC, DICA

NBSouth propone un’esplorazione delle possibilità di impiegare soluzioni basate sulla natura (nature-based solutions, NBS) per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Attenzione specifica è dedicata alla gestione delle acque, alla termoregolazione e all’adeguamento infrastrutturale delle aree urbane densamente abitate a partire da un caso-studio a Brasilia, in un’area minacciata da siccità, isole di calore e desertificazione. 

I-FERME, Intelligent inFrastructure dEsign foR a Multifunctional Efficient farm

Dipartimenti coinvolti: DMEC DICA DEIB DENG

I ricercatori stanno studiando come migliorare l’efficienza delle fattorie multifunzionali in Congo e nell’Africa subsahariana. La strategia messa in campo punta sulla creazione di strumenti nuovi e semplificati per la progettazione di infrastrutture stradali e di servizi di supporto alla lavorazione e alla conservazione degli alimenti, ottimizzati su risorse e necessità locali e resi disponibili alle comunità coinvolte e ad altri gruppi-target. 

CHAR:ME, Biochar and biomass-derived products from waste as sustainable and safe domestic fuel

Dipartimenti coinvolti: DICA DCMC DENG DEIB

CHAR:ME mira allo sviluppo e alla diffusione di una tecnologia sostenibile per il recupero di combustibile solido da scarti organici. Lo scopo è duplice: sostituire le alternative convenzionali (legna e carbone di legna), che figurano tra le principali cause di deforestazione nei Paesi in via di sviluppo e, al contempo, rendere più sicura la cucina domestica in tali contesti. Il caso studio preso in esame è in Madagascar e comprende un’esperienza pilota sull’isola di Nosy Be 

AMAZING, Atlas Mountains, Aurès Zone. INterconnecting local sciences and Global challenges

Dipartimenti coinvolti: DICA DASTU DMEC DABC DIG

La valle dell’Uadi Abiod, in Algeria, è posta di fronte alle sfide globali dell’abbandono, della crescente desertificazione e della perdita di saperi. AMAZING propone un connubio mirato e partecipato di scienze antiche e nuove tecnologie, per valorizzare il costruito storico, ottimizzare la gestione dell’acqua e recuperare la varietà di attività economiche e la complessità sociale che hanno sempre connotato l’identità della valle.

Per donare: www.dona.polimi.it

dona al 5 per mille
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Gli studenti del Poli studiano anche volando

Uno dei fiori all’occhiello dell’offerta didattica del Politecnico di Milano è la campagna di prove di volo del corso di Sperimentazione in Volo. È un’opportunità unica che coniuga passione, preparazione accademica ed esperienza pratica in un campo affascinante e altamente specialistico, ci spiega il prof. Lorenzo Trainelli, responsabile del corso: la cosiddetta airmanship (letteralmente, aeronauticità), ovvero la capacità di interagire in sicurezza con le macchine volanti e l’ambiente aeroportuale.

Ogni studente (che lo desideri, non è obbligatorio) progetta ed esegue una missione di prova di volo, agendo come Flight Test Engineer a fianco del pilota. L’obiettivo è esporre gli studenti al processo completo del Flight Testing: dalla pianificazione, all’esecuzione pratica, all’analisi dei dati e alla reportistica, supportandoli nello sviluppo di una capacità che non è possibile studiare sui libri.

A BORDO DELL’AULA VOLANTE

La chiamiamo affettuosamente “P92DAER”: è un velivolo ultraleggero Tecnam P92 Echo operato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali (DAER) per oltre dieci anni e poi messo a terra in seguito a un’avaria.

Per massimizzare le opportunità degli studenti di accedere alle prove di sperimentazione in volo, il P92 è fondamentale: per questo l’Ateneo ne ha deciso il recupero in condizioni di volo, operazione che ha previsto alcuni importanti interventi. Completamente rinnovato, sabato 26 Novembre 2022 l’aula volante del Politecnico di Milano ha compiuto il primo volo della sua nuova vita sull’aeroporto di Bresso “G. Clerici”.

L’operazione è stata sponsorizzata da Longines, Tecnam e da un nutrito gruppo di donatori attraverso la comunità degli Alumni, in collaborazione con Aero Club Milano (ACM), la storica scuola di volo operante dall’aeroporto di Bresso, con la quale è attiva da diversi anni una partnership di grande successo e che, tra le altre cose, permetterà di operare l’aula volante dall’aeroporto milanese a pochi minuti dal campus Bovisa del Politecnico.

Donazioni, sponsorship e fondi di dipartimento hanno tutti contribuito a un complesso di lavori che include come voci principali la sostituzione del motore, l’installazione del paracadute balistico, diverse modifiche strutturali e alla strumentazione, la verniciatura e applicazione degli stemmi e l’immatricolazione come “ultraleggero avanzato” con le marche I-5882 (invece che “ultraleggero basico” com’era in precedenza).

Credits: Longines

Il P92DAER è pronto per diventare un vero e proprio laboratorio volante, strumentato in modo permanente per l’acquisizione di dati di volo, e consentirà una riduzione dei costi delle ore di volo per le attività didattiche. Avrà anche un forte impatto in termini di ricerca, in particolare sull’analisi dei dati sul volato per lo sviluppo di modelli predittivi, sia in ambito di progetti della Commissione europea, sia nella collaborazione con aziende e istituzioni nel comparto dell’aeronautica: sperimentazione su aerodinamica, materiali innovativi, sensori, leggi di controllo e automazione, tecniche di misura e molto altro.