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Presentata la squadra di governo del rettorato 2023-2028

La rettrice del Politecnico Donatella Sciuto ha presentato la squadra di delegati che l’accompagnerà alla guida dell’Ateneo durante il rettorato 2023-2028. 

La struttura delle deleghe rispecchia quelle che sono le missioni del Politecnico: Formazione, Ricerca, Responsabilità sociale, attenzione alle persone.

“Quattro pilastri con lo stesso ordine di importanza”, commenta Sciuto, “collegate tra loro, che vanno insieme nella direzione di uno sviluppo sostenibile”.

Per mettere in pratica questa visione, lo statuto del Politecnico prevede una serie di organi decisionali e operativi che collaborano su vari fronti (puoi scoprire tutti gli organi di Ateneo a questo link).  

I PRORETTORI 

Il rettore in carica assegna i ruoli di prorettore vicario, prorettore delegato e prorettori dei poli territoriale:  

  • Prorettore Delegato: Isabella Nova 
  • Prorettore Vicario: Emilio Faroldi 
  • Prorettore del Polo di Cremona: Gianni Ferretti 
  • Prorettore del Polo di Lecco: Manuela Grecchi 
  • Prorettore del Polo di Mantova: Federico Bucci 
  • Prorettore del Polo di Piacenza: Dario Zaninelli 
  • Prorettore del Polo Territoriale Cinese: Giuliano Noci 

PROF. ENRICO ZIO CONFERMATO ALLA DELEGA ALUMNI E FUNDRAISING INDIVIDUALE 

Oltre a scegliere i prorettori, il rettore può dare delle deleghe su delle competenze specifiche. Partiamo dagli Alumni: il prof. Enrico Zio è confermato come delegato agli Alumni e al Fundraising individuale. Lavorerà con il gruppo coordinato dal prof. Daniele Rocchi, titolare della delega ai Rapporti con le Imprese: una delega che ha il compito di definire e sviluppare, assieme a realtà imprenditoriali, iniziative congiunte di ricerca, formazione e innovazione, facilitando il trasferimento delle competenze dal mondo universitario a quello industriale. Sotto questo cappello si trova anche la delega al Trasferimento Tecnologico, assegnata al prof. Marco Bocciolone

Milano, 2 febbraio 2023, Politecnico sede centrale Presentazione delle delegate e dei delegati da parte della rettrice Donatella Sciuto. foto di Matteo Bergamini, © Lab Immagine Design POLIMI (progettazione, produzione e gestione di prodotti comunicativi) Dipartimento di DESIGN, Politecnico di Milano – 02-2399.7805/06 – labimmagine-design@polimi.it

La crescente complessità dei domini da presidiare, infatti, richiede un coordinamento tra i vari delegati: il rettorato 2023-2028 sarà quindi caratterizzato dalla definizione di tavoli di coordinamento delle deleghe, dove i coordinatori formeranno un board a diretto riporto della rettrice. Nel nostro caso, la delega agli Alumni, al Fundraising individuale e al Trasferimento Tecnologico rispondono a quella più generale dei Rapporti con le Imprese.  

Vediamo insieme gli altri delegati. 

TUTTI I DELEGATI DEL RETTORATO 2023-2028 

Prof. Emilio Faroldi – delega allo Sviluppo e valorizzazione degli spazi di Ateneo 

Ha l’obiettivo di delineare le strategie di integrazione tra spazi dell’università e luoghi della città, finalizzate alla rigenerazione sociale e fisica dei Campus politecnici esistenti e in corso di progettazione/realizzazione nella loro relazione con i contesti urbani e i territori di competenza. Il focus è la visione strategica dei campus del Politecnico quali luoghi d’avanguardia e collaudo urbano, capaci di tradurre le istanze della crescita culturale dell’Ateneo nella fisicità dei suoi spazi, modellando il contesto accademico e definendo una realtà originale titolare di una propria identità all’interno del contesto urbano.  

Prof.ssa Isabella Nova – delega all’Attuazione del Piano Strategico 

Opera nell’ambito del processo di programmazione, gestione, attuazione e valorizzazione delle linee strategiche di Ateneo, secondo quanto delineato dal Piano Strategico dove sono riportati i principali obiettivi, i KPI e gli orientamenti di fondo che ispirano le scelte relative alla didattica, alla ricerca e alla responsabilità sociale del sistema Politecnico.   

Prof. Gianpaolo Cugola – delega alle Infrastrutture e servizi digitali 

Obiettivo chiave della delega è proseguire il percorso di digitalizzazione dei servizi offerti dall’Ateneo, sfruttando al meglio le potenzialità offerte dalle tecnologie dell’informazione per snellire e rendere sempre più efficaci i processi legati ai tre ambiti in cui l’Ateneo opera: la formazione, la ricerca, la responsabilità sociale. 

Prof.ssa Cristina Masella – delega all’Organizzazione e sviluppo del Personale 

Il lavoro si inserisce nell’ambito delle attività legate alla programmazione del personale, allo sviluppo delle logiche di distribuzione delle risorse, alla lettura dell’impatto organizzativo delle scelte politiche e alla definizione delle azioni di supporto alla loro implementazione nel rispetto dei vincoli di bilancio. 

Prof.ssa Carolina Pacchi – delega ai Rapporti istituzionali e con il territorio  

Gli obiettivi della delega sono la promozione del ruolo, dell’identità e della riconoscibilità del Politecnico di Milano sul territorio; il rafforzamento e la migliore articolazione dei sistemi di relazione in atto con i soggetti istituzionali e i portatori di interesse, a differenti livelli; la creazione di nuovi canali di relazione, scambio e apprendimento mutuo; la connessione tra i processi formativi, la produzione di ricerca e conoscenza, interni all’Ateneo, e il contesto esterno, nel rispetto della libertà e della forma delle relazioni che già le diverse componenti intrattengono. 

Prof. Umberto Tolino – delega alla Comunicazione 

Lavorerà con il prof. Davide Fassi – delega Attività culturali, la prof.ssa Ingrid Paoletti – delega Mostre ed Eventi e il prof. Federico Bucci – delega Sistema archivistico, bibliotecario e museale. Il gruppo opera all’interno dei processi di comunicazione alla base delle attività di Ateneo, attuando una strategia che integra didattica, ricerca, terza missione ed eventi pubblici, al centro di un sistema di identità comune. 

Prof. Stefano Ronchi – delega alla Didattica 

Il Politecnico vuole giocare un ruolo rilevante nella formazione a livello internazionale; in un mondo generalmente caratterizzato da un aumento degli attori nel mondo della formazione e del tasso di scolarizzazione, deve essere in grado di aumentare il proprio prestigio al fine di attrarre i migliori talenti da tutto il mondo e fornire loro le competenze e gli strumenti necessari per migliorare la società del futuro. Insieme al prof. Federico Caniato – delega Formazione Continua, al prof. Maurizio Zani – delega Diritto allo studio e contribuzione studentesca, alla prof.ssa Mariapia Pedeferri – delega Promozione e orientamento e al prof. Tommaso Agasisti – delega Learning Analytics, il prof. Ronchi si occuperà di potenziare l’attrazione di talenti, la formazione delle loro competenze, l’arricchimento dell’esperienza vissuta durante i percorsi formativi e l’impatto sul mondo del lavoro tramite le politiche di placement e di formazione continua.  

Prof.ssa Ilaria Valente – delega alle Relazioni internazionali  

È obiettivo del Politecnico promuovere e sostenere le relazioni internazionali per la didattica e la ricerca. In particolare, in questa complessa fase di consistenti e rapide trasformazioni dello scenario mondiale, il Politecnico intende porsi come nodo europeo di una rete di relazioni internazionali con il fine di formare una qualificata comunità internazionale e multiculturale di studenti, docenti, ricercatori. Gli obiettivi sono l’ampliamento e il consolidamento delle reti europee e internazionali negli ambiti dell’architettura, del design e dell’ingegneria, l’attrazione e la selezione di talenti; il potenziamento delle opportunità di esperienze internazionali, l’attrazione di docenti internazionali. Insieme a prof.ssa Valente lavoreranno i numerosi delegati alle diverse Aree Geografiche, alle Reti Internazionali, ai Progetti Strategici e i delegati delle scuole. Scoprili a questo link

Prof. Alberto Guadagnini – delega alla Ricerca  

Coordina e supporta le attività di ricerca, promuovendone gli aspetti di base e trasformativi in un contesto Europeo, stimolandone l’aspetto interdisciplinare ed inclusivo. Supporta la ricerca strategica nel contesto di reti di ricerca Europee ed internazionali, infrastrutture di ricerca, politiche di open science e di valutazione della qualità della ricerca, coerentemente con il programma strategico di Ateneo e con continue interazioni con il Ministero. Lavorerà con la prof.ssa Francesca Rizzo – delega Progetti di ricerca europei, il prof. Francesco Topputo – delega Reti di ricerca internazionali, il prof. Davide Moscatelli – delega Infrastrutture di ricerca e la prof.ssa Anna Maria Antola – delega Valutazione qualità della ricerca. 

Prof. Paolo Biscari – delega allo Sviluppo dei talenti  

Strettamente in continuità con il gruppo sopra, il prof. Biscari lavorerà con il prof. Matteo Maestri – delega Programmi internazionali Giovani Ricercatori e i proff. Alessandra Oppio (Alta Scuola Politecnica) e Daniele Rocchi (Scuola di Dottorato di Ricerca). Obiettivo del gruppo è il monitoraggio e coordinamento delle azioni attivate a supporto dei giovani ricercatori, intesi come i ricercatori presenti in ateneo con al più sette anni di esperienza dopo il conseguimento del titolo di dottorato (vincolo per partecipazione a ERC Starting Grant). 

Prof. Alessandro Perego – delega allo Sviluppo sostenibile e impatto 

Scopo dell’attività è lo sviluppo sostenibile (sociale e ambientale) come prospettiva unificante che deve permeare tutte e tre le missioni dell’Ateneo – Ricerca, Didattica e Responsabilità sociale – e dare forma al modo di relazionarsi con le Persone generando un impatto positivo su tutti gli stakeholder dell’Ateneo, generazioni future comprese. Il nutrito gruppo di lavoro comprenderà la prof.ssa Anna Paganoni – delega Data Analytics, il prof. Pierangelo Metrangolo – delega Attività sportive, la prof.ssa Mara Tanelli – delega Diversità e Inclusione, la prof.ssa Francesca Cognetti De Martiis – delega Iniziative off Campus, il prof. Stefano Maffei – delega Innovazione sociale, il prof. Alessandro Campi – delega Multichance, il prof. Mario Grosso – Rapporti con le reti accademiche per la sostenibilità, la prof.ssa Emanuela Colombo – delega Science Diplomacy, la prof.ssa Licia Sbattella – delega Supporto psicologico, il prof. Mario Motta – delega Transizione energetica. 

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Proteggere i dati biometrici: dovremmo stare più attenti quando mostriamo la faccia

Ci preoccupiamo di rifiutare l’uso dei cookie, ci arrabbiamo se una compagnia di telemarketing ottiene il nostro numero di telefono a nostra insaputa. Consideriamo importante la nostra privacy, eppure non sempre siamo consapevoli di metterla a repentaglio.

Quante volte al giorno entriamo nel campo visivo di una videocamera di sorveglianza, senza nemmeno accorgercene? Sappiamo dove verranno raccolte e custodite le nostre immagini? Sappiamo chi le userà, e a che scopo? Generalmente, la risposta è no. È la premessa da cui parte Rachele Didero, Alumna designer del Politecnico di Milano, che ha brevettato Adversarial Knitted Textile, un metodo per tessere abiti in grado di proteggere chi li indossa contro il riconoscimento facciale automatico.

rachele didero
Credits: Fondazione CRT

Funziona grazie a adversarial pattern (“immagini avversarie”): immagini apparentemente astratte in grado di confondere gli algoritmi delle telecamere di sorveglianza. In sostanza, se indosso un capo che riproduce un’immagine avversaria, i miei dati biometrici del volto non possono essere rilevati, oppure vengono associati a una categoria errata: per esempio, “animale” invece di “persona”, e quindi non conservati.

Il metodo Adversarial Knitted Textile, brevettato insieme al Politecnico di Milano con il supporto del prof. Giovanni Maria Conti, consente di trasferire l’algoritmo avversario in un tessuto in maglia senza che se ne perda l’efficacia. I motivi della maglia confondono le telecamere del riconoscimento facciale e proteggono l’identità della persona. 

RACHELE DIDERO: DESIGNER, RICERCATRICE E IMPRENDITRICE TRA MODA E HIGH-TECH 

Rachele Didero, 27 anni, dopo il diploma si iscrive a Design della Moda al Politecnico di Milano. Durante gli studi viaggia molto e fa esperienze di scambi internazionali: frequenta la scuola di design ESDI di Barcellona, il Shenkar College di Tel Aviv e il Fashion Institute of Technology di New York. È lì che, nel 2019 scopre il potenziale della combinazione tra computer science e tessile, racconta.

“Ho deciso di approfondire la ricerca una volta tornata a Milano e portarla come argomento di tesi magistrale. I primi esperimenti, nel gennaio 2020, sono avvenuti al Politecnico di Milano”.

Dopo mesi di ricerca, in collaborazione con il Shenkar College, tra tessile, machine learning e studio dei volumi del corpo, prende forma il tessuto adversarial. Didero lo mette alla prova contro YOLO, il più avanzato sistema di riconoscimento di oggetti in tempo reale, e lo brevetta, in co-proprietà con il Politecnico, nel febbraio 2021. La struttura tridimensionale e i motivi della maglia riproducono le immagini avversarie in modo da contrastare efficacemente gli algoritmi di riconoscimento facciale, proteggendo di fatto l’identità di chi la indossa. 

rachele didero cap_able
Credits: Wired

UN MANIFESTO PER I DIRITTI UMANI 

Nel 2021, Didero fonda la start-up Cap_able, con la quale prototipa la prima collezione di abbigliamento Adversarial Knitted Textile, la Collezione Manifesto. Un nome scelto non a caso, racconta.

Ogni mattina, appena ci svegliamo scegliamo gli abiti da indossare, che ci accompagneranno per tutta la giornata e che rappresentano la nostra immagine nel mondo, nelle interazioni con gli altri. Per Didero, si tratta della prima azione consapevole di comunicazione che compiamo, una scelta che può farsi veicolo dei nostri valori, diritti umani inclusi.

“In un mondo in cui i dati sono la più grande risorsa economica, Cap_able affronta la questione della privacy, aprendo la discussione sull’importanza della protezione dall’uso improprio delle telecamere di riconoscimento biometrico”.

La nostra immagine facciale appartiene alla categoria dei dati biometrici allo stesso modo delle nostre impronte digitali o del nostro DNA. Le persone dovrebbero essere in grado di dare il loro esplicito consenso al trattamento dei loro dati, ma questo è impossibile nel caso del riconoscimento facciale, considerando che dovrebbe avvenire ogni volta che si accede a spazi pubblici in vengono utilizzate videocamere di sorveglianza.

“L’obiettivo di Manifesto è quello di sensibilizzare le persone sul diritto alla privacy e sulla tutela dei dati biometrici, una questione spesso sottovalutata nonostante riguardi la maggior parte dei cittadini di tutto il mondo. Il valore di questo progetto è duplice: il capo non è solo uno scudo contro il riconoscimento biometrico, ma è anche e soprattutto un manifesto che intende stimolare il dibattito sull’importanza della protezione dall’uso improprio delle telecamere del riconoscimento facciale”. 

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GIRLS@POLIMI: nuove borse di studio per future ingegnere 

Una fondazione e 12 aziende, gli Alumni del Politecnico di Milano e lo stesso Ateneo hanno donato per promuovere 25 borse di studio per un valore di 24.000€ l’una (8.000€ all’anno), destinate alle ragazze che vorranno scegliere di studiare Ingegneria al Politecnico di Milano, frequentando i corsi di laurea di primo livello di ingegneria con una bassa presenza femminile: Ingegneria Aerospaziale, Ingegneria dell’Automazione, Ingegneria Elettrica, Ingegneria Elettronica, Ingegneria Informatica, Ingegneria Meccanica e Ingegneria della Produzione Industriale. 

Girls@Polimi è un’opportunità per incentivare le aspiranti ingegnere a iscriversi al Politecnico: il progetto infatti si rivolge alle studentesse che stanno ancora frequentando il quarto e quinto anno delle scuole superiori e stanno pensando al loro futuro universitario. Il progetto fa parte del programma POP-Pari Opportunità Politecniche attraverso il quale l’Ateneo si impegna a creare un ambiente di studio e di lavoro inclusivo e rispettoso dell’unicità di tutte e tutti. 

Girls

Dopo il successo delle edizioni passate, oltre al costante supporto degli Alumni, quest’anno una fondazione, Fondazione r.e.ACT ETS, e 12 aziende hanno deciso di donare le borse di studio: Gruppo Autostrade per l’Italia, Energy Dome, Esselunga, Fastweb, Hitachi Energy, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Gruppo Lutech, MEDIOBANCA, Gruppo Nestlé in Italia, Reply e SIAE MICROELETTRONICA. La partecipazione delle aziende ha per il Politecnico l’obiettivo di coinvolgere la società e il territorio, in un’ottica di responsabilità sociale verso le tematiche di diversità, inclusione e pari opportunità. 

“Questo progetto sostiene e promuove il talento femminile nei contesti STEM e vuole supportare, in particolare, la scelta di mettersi alla prova in settori chiave per uno sviluppo tecnologico di impatto globale in cui la presenza femminile è ancora purtroppo particolarmente bassa. Sostenerlo con tante aziende e una fondazione al nostro fianco conferma un’ampia condivisione di questi valori, e dimostra alle giovani donne e a tutta la società come questa scelta apra la porta a percorsi professionali di rilievo e all’indipendenza economica che ne deriva” 

commenta la Prof.ssa Mara Tanelli, Delegata della Rettrice per la Diversità e l’Inclusione. 

Leggi il bando 

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Il 2023 inizia in grande per la ricerca politecnica in Europa 

Tra i tantissimi nuovi progetti di ricerca che partiranno nel corso del prossimo anno al Politecnico di Milano ce ne sono 8, in particolare, selezionati dalla Commissione europea tra migliaia di proposte per ricevere un finanziamento ERC, che sta per European Research Council: ne abbiamo parlato spesso sui canali Alumni, si tratta di un importante strumento della Commissione europea che sostiene ricerche pionieristiche e di frontiera.  

I grant (cioè i finanziamenti) ERC vengono assegnati ogni anno in base a alcuni criteri espressi dai programmi quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione: come Horizon Europe, il programma quadro ora in vigore, che copre il periodo 2021-2027. Il nostro Ateneo sta performando molto bene in questo contesto: in Horizon Europe, quindi dal 2021 a oggi, ha raggiunto lo straordinario risultato di 126 progetti vinti, di cui 17 ERC, per un valore di oltre 64 milioni di euro.

Attualmente il tasso di successo delle “application” dei gruppi di ricerca politecnici è del 20,45% rispetto a circa il 15% a livello europeo: con questi nuovi finanziamenti, il Politecnico di Milano raggiunge un totale di 60 grant ERC. Nell’unione, il Politecnico è la quinta università per numero di progetti finanziati (dati Cordis al 16/01/2023).  

Questi numeri sono importanti per il riconoscimento e le possibilità scientifiche che offrono, e anche in termini di attrazione dei talenti: il Politecnico è ai vertici delle classifiche mondiali delle università anche grazie alla ricerca scientifica di frontiera che porta avanti nei suoi laboratori. I protagonisti di questo primato italiano sono i tanti scienziati e ricercatori del Politecnico: circa 3500. Alcuni di questi sono “ricercatori ERC”: sono tra “le menti più brillanti d’Europa”, si dice, scienziati che potrebbero essere sulle tracce di scoperte scientifiche e tecnologiche nuove e imprevedibili. 

I “FANTASTICI OTTO”  

Otto nuovi grant di ricerca ERC, quindi. Questi 8 nuovi progetti affronteranno temi legati a spazio, energia, sostenibilità, guida autonoma, tecnologie per la medicina, tecnologie per lo spazio economico e culturale: alcune delle sfide più urgenti della contemporaneità.  

Un Consolidator Grant va al gruppo di ricerca della prof.ssa Camilla Colombo, del DAER, con il progetto GREEN SPECIES (ne abbiamo parlato qui). I Consolidator Grant sono destinati a ricercatori con un curriculum scientifico consolidato, che hanno l’obiettivo di rafforzare il proprio gruppo di ricerca e sviluppare una carriera in Europa.

Quattro Starting Grant vanno a Fabio Ferrari, Margherita Maiuri, Paola Occhetta e Gianvito Vilé (scoprili a questo link). Gli Starting Grant sono assegni per ricercatori emergenti con pochi anni alle spalle. Altri 3 ricercatori hanno ottenuto il finanziamento per un ERC Proof of Concept (PoC). I Proof of Concept sono dedicati a ricercatori che abbiano che abbiano già un progetto ERC in corso o l’abbiano terminato di recente e mirano a trasformare la ricerca di base in ricerca applicata.  

Oltre a questi, ci sono anche altri tipi di grant ERC, ancora non assegnati nella tornata 2022-2023: sono gli Advanced Grant, dedicati a scienziati eccezionali ed affermati, in grado di aprire nuove direzioni nei rispettivi campi di ricerca, e i Sinergy Grant (come TOMATTO, di cui abbiamo parlato qui), che promuovono progressi sostanziali nella frontiera della conoscenza e incoraggiano nuove linee di ricerca. 

PROOF OF CONCEPT (POC): LA SCIENZA ALLA PROVA DEI FATTI  

Il team coordinato dal prof. Carlo Spartaco Casari mira a sviluppare un nuovo sistema stampabile anticontraffazione (PYPAINT) basato su nanostrutture a base di carbonio con una specifica risposta optoelettronica, che consente di creare un codice identificativo univoco dell’opera d’arte invisibile all’occhio umano. Il progetto nasce dall’attività di ricerca svolta presso il NanoLab del Dipartimento di Energia nell’ambito del progetto ERC Consolidator grant EspLORE ed è in collaborazione con la startup studio DayOne con sede a Roma.

Applicazioni immediate si rivolgono al mercato dell’arte, da sempre alle prese con il problema della contraffazione. Le opere d’arte generalmente non sono protette con dispositivi di sicurezza dedicati che identificano univocamente l’opera. Il problema nasce storicamente dall’esigenza di non alterare visibilmente l’opera stessa e dalla relativa mancanza di sistemi di sicurezza non invasivi. PYPAINT punta a contribuire a soluzioni per garantire l’estremo valore delle opere d’arte in Europa e nel mondo. 

carlo spartaco casari
Carlo Spartaco Casari

Il progetto CATALYSE del Professor Matteo Maestri propone lo sviluppo di un software per la modellazione multiscala di processi catalitici industriali, combinando un rigoroso approccio ai principi primi con avanzati algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale. Il software fornirà un framework plug-and-play per includere cinetiche dettagliate a livello atomistico in modelli avanzati di reattore chimica, ponendosi come uno strumento fondamentale per supportare lo sviluppo di nuove tecnologie per la transizione energetica e l’uso sostenibile delle risorse.

Matteo Maestri

Il Prof. Francesco Topputo ha ottenuto un finanziamento con il progetto GUIDO, che getterà le basi per la realizzazione di un’unità di guida autonoma per satelliti nello spazio profondo. Guidare un satellite significa pianificare e controllare la sua traiettoria oltre a decidere come orientare i suoi propulsori durante le manovre. Lelemento innovativo di GUIDO è la sua capacità di trovare traiettorie con algoritmi di ottimizzazione affidabili, in grado di girare su una scheda elettronica a basse prestazioni e basso consumo energetico. Lo sviluppo del PoC GUIDO avverrà al DART Lab, il laboratorio gestito da Topputo dove si sperimentano algoritmi di guida e navigazione per sonde spaziali tramite simulazioni con hardware integrato. 

Francesco Topputo
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Detriti spaziali: il Politecnico studia la sostenibilità delle missioni in orbita 

Il Politecnico di Milano sta intraprendendo un importante progetto per studiare la sostenibilità delle missioni spaziali. Con l’aumento delle attività negli ultimi anni, infatti, si è fatto sempre più pressante il problema della presenza di detriti spaziali che orbitano intorno alla Terra. Questi detriti possono rappresentare un pericolo per le missioni spaziali future e per l’ambiente. 
A queste esigenze risponde il progetto GREEN SPECIES della Professoressa del Politecnico di Milano Camilla Colombo, che ha ricevuto per questo progetto un Consolidator Grant dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC)

Green Species

GREEN SPECIES: COME FUNZIONA? 

GREEN SPECIES, “Robust control of the space debris population to define optimal policies and an economic revenue model for sustainable development of space activities”, elaborerà un approccio interdisciplinare per la modellazione dei detriti spaziali e la previsione della sua evoluzione.  

Verrà sviluppato un modello probabilistico dei detriti spaziali, nel quale saranno considerate tutte le variabili di natura fisica, economica e politica. Come elemento di novità, il progetto incorporerà la gestione dell’ambiente dei detriti attraverso un controllore robusto, applicato al modello dei detriti spaziali, descritto come un sistema dinamico complesso.  

Le azioni ideali di controllo di feedback saranno trasformate in politiche e linee guida, attraverso indicatori quantitativi, valutando sia l’impatto ambientale che il beneficio sociale ed economico delle missioni spaziali attraverso il raggiungimento dei Sustainable Development Goals. 

UN SOSTEGNO CHIAMATO ERC 

Il progetto è stato selezionato tra oltre 2200 proposte ricevute da ERC. Un grande risultato per l’Ateneo milanese, considerando che quest’anno solo il 14,4% dei progetti presentati hanno ottenuto il finanziamento. Il Politecnico di Milano raggiunge un totale di 60 ERC grant, di cui 14 Consolidator Grant.  

In Horizon Europe, il programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione 2021-2027, il Politecnico ha, a oggi, raggiunto lo straordinario risultato di 126 progetti vinti, di cui 17 ERC, per un valore di oltre 64 milioni di euro. Attualmente il tasso di successo del Politecnico è 20,45% rispetto a circa il 15% a livello europeo. Nell’Unione europea il Politecnico è la quinta università per numero di progetti finanziati (dati Cordis al 16/01/2023).  

Gli ERC Consolidator Grant sono destinati a ricercatori con almeno 7 anni di esperienza maturata dopo il conseguimento del dottorato di ricerca e con un curriculum scientifico molto promettente. Si tratta di studiosi che hanno l’obiettivo di consolidare la propria indipendenza nella ricerca, rafforzando il proprio gruppo di ricerca e continuando a sviluppare una carriera in Europa. Il finanziamento può arrivare a 2 milioni di euro per singolo progetto, per una durata massima di 5 anni.

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Made in Polimi: 40 anni di ingegneria gestionale al Politecnico 

Politecnico di Milano, inizio degli anni ‘80: un gruppo di docenti – tra questi Umberto Bertelè, Francesco Brioschi, Armando Brandolese, Adriano De Maio, Francesco Jovane, Renato Wegner – inaugura il corso di laurea in “Ingegneria delle Tecnologie industriali ad indirizzo economico organizzativo”, che poi avrebbe dato vita al corso di “Ingegneria gestionale”. 

Questo però è solo l’inizio della storia, che oggi potete vedere documentata per intero nella mostra permanente “Made in Polimi – Storie di Ingegneria Gestionale”. Il percorso espositivo – visitabile in Bovisa, all’edificio BL26/b – racconta la nascita e l’evoluzione dell’ingegneria gestionale al Politecnico di Milano, in una prospettiva temporale di oltre 50 anni.   

La mostra ripercorre le fasi più significative in cinque pannelli multimediali: corso di laurea, dipartimento, osservatori, graduate school. Un luogo sia fisico che digitale dove ritrovare quotidianamente la piena consapevolezza delle “radici” del corso, arrivato al suo 40° anniversario. 

Ingegneria gestionale al Politecnico ha sempre avuto un grande successo: l’obiettivo era quello di creare una figura professionale ibrida che unisse “la serietà dell’ingegnere e la competenza economica”. Per anni le matricole dovettero studiare su appunti e dispense, perché la materia di studio era nuova e i libri di testo ufficiali ancora non esistevano. 

“L’idea era quella di creare un ingegnere dell’innovazione, un manager che unisse la comprensione delle tecnologie e la conoscenza di tematiche organizzative e gestionali. Una figura universitaria con conoscenze che, in passato, richiedevano una laurea in ingegneria e un MBA (Master in Business Administration) in una business school”.   

racconta Umberto Bertelè, Professore emerito di Strategia. 

Leggi qui per avere maggiori informazioni 

Credit foto: Matteo Bergamini, Lab Immagine, Dipartimento di Design, Politecnico di Milano 
labimmagine-design@polimi.it  

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RESTART: un’Italia più smart  

È partito ufficialmente al Politecnico di Milano il progetto RESTART, acronimo di “RESearch and innovation on future Telecommunications systems and networks, to make Italy more smart”: partenariato esteso, finanziato dalle risorse PNRR, che coinvolge 12 università, 3 enti nazionale di ricerca e 10 enti privati. Si prefigge l’obiettivo di creare una rete tra atenei, enti di ricerca, privati, industrie e pubbliche amministrazioni per migliorare la capacità del nostro Paese di utilizzare le telecomunicazioni in un’ampia varietà di settori, dall’agricoltura, al commercio, dalla produzione e distribuzione di energia, alla finanza, dall’industria, alla sanità e alla mobilità. 

UN PO’ DI CONTESTO 

I partenariati estesi nascono nell’alveo della Missione 4 – componente 2 del PNRR, con l’obiettivo di rafforzare le filiere della ricerca fondamentale e applicata, a livello nazionale, e di promuoverne l’impatto sulle catene di valore strategiche, europee e globali. Questa componente si focalizza sul trasferimento tecnologico e sulla creazione di un solido e strutturato ecosistema ricerca-innovazione che è cruciale per la competitività del Paese. Circa 6 miliardi di euro nei prossimi 5 anni saranno dedicati alla ricerca in filiera e al trasferimento tecnologico: la “componente 2” riguarda, appunto, il passaggio dei risultati scientifici e tecnologici dalla ricerca all’impresa. L’impatto di questo processo, a lungo termine, vuole rendere il Paese più competitivo dal punto di vista tecnologico, formativo e produttivo.

SCOPRI DI PIÙ SU MAP 11: Il “bigino” che spiega cosa farà il Poli nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in collaborazione con le imprese 

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Foto di John Adams su Unsplash

116 MILIONI DI EURO PER RILANCIARE IL SETTORE  

Capofila del progetto RESTART è l’Università di Tor Vergata, mentre al Politecnico di Milano sarà la sede della direzione scientifica, con il prof. Antonio Capone, del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, in qualità di referente scientifico.

L’investimento di 116 milioni di euro renderà possibile il finanziamento di dottorati di ricerca e attività di ricerca fondamentale e applicata, progetti per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up e spin-off, e attività di formazione in sinergia tra università e imprese. Sono anche previste specifiche iniziative rivolte ai distretti industriali e al Mezzogiorno, tra cui il supporto alla progettazione e realizzazione di isole tecnologiche ed ecosistemi, quali reti private 5G/6G con relativi servizi e cloud edge; uno dei punti chiave sarà la trasformazione digitale delle industrie/amministrazioni e l’efficienza aziendale; la creazione di nuove imprese con il relativo aumento della dimensione media.

“I cambiamenti tecnologici degli ultimi anni hanno innescato una trasformazione delle infrastrutture di comunicazione che consentono di indirizzare la ricerca verso due direzioni promettenti in termini di impatto economico. Da un lato, la rete di comunicazione diventa programmabile spostando l’innovazione sullo sviluppo software nel quale ci sono meno barriere all’ingresso e le buone idee dalla ricerca possono generare alto impatto anche nel tessuto economico di un paese come l’Italia. Dall’altro, la disaggregazione della rete consente di sfruttare le competenze nelle tecnologie di base, anche di nicchia, per portare innovazione senza per questo dover competere con colossi internazionali del settore.” 

commenta Capone durante l’evento di kick-off al Politecnico di Milano.

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5 politecnici illustri nel mondo dell’architettura e del design

Oggi vogliamo parlare di cinque profili di Alumni e Alumnae che sono diventati celebri architetti e designer, e che hanno dato un contributo fondamentale alle loro “materie”. Lo faremo raccontandoli a partire dalle loro parole, perché “le persone cambiano, ma caratteri e virtù si tramandano”, soprattutto se si tratta di valori politecnici.

Prima di iniziare, una doverosa premessa che facciamo sempre quando stiliamo queste liste: non si tratta di una classifica. Riassumere questi grandi professionisti in poche righe è riduttivo, e sicuramente ci sono tanti altri Alumni che hanno dato un contributo fondamentale che vi vengono in mente. Per questo vi esortiamo a farceli presenti nei commenti: saremo felici di scrivere una seconda “puntata”!

GAE AULENTI

«Mi fa imbestialire la ghettizzazione in genere. A cominciare da chi dice: come architetto ho preso una donna»

Laureata nel 1953, Gae Aulenti comincia la sua carriera da progettista in un momento di profonda evoluzione della cultura architettonica italiana. Dopo la laurea al Politecnico, si avvicina a due dei principali luoghi di elaborazione teorica sull’architettura dell’epoca.

gae aulenti

L’architettura per Aulenti guarda avanti, oltre alle condizioni di genere da cui liberarsi e verso un nuovo destino da progettare e da costruire con il sapere. Rifiuta l’idea della “donna-architetto”, che trova ghettizzante: parlare di architettura e design di genere, per lei, rafforza l’idea che queste due specialità per le donne siano qualcosa che le circoscrive alle superfici e ai decori, mentre il cuore e lo scheletro del progetto sono riservati a progettisti uomini.

Leggi il testo completo: 5 Alumnae politecniche che hanno fatto la storia

LILIANA GRASSI

”L’architettura, per me, è essere, proposta di libertà costantemente controllata, difesa con lo studio della storia, con la prudenza della ricerca, con la solitudine della fantasia, con il raccoglimento disinteressato…”  

Alumna in architettura nel 1947, si laurea con Ambrogio Annoni, di cui sarà assistente per diversi anni sia in cattedra che in cantiere. Anni dopo inizia a insegnare Restauro dei monumenti. Illustre figura della cultura lombarda e italiana, Liliana Grassi ricopre vari e prestigiosi incarichi istituzionali ottenendo rico­noscimenti soprattutto per il grande contributo pratico e teorico da lei portato nel campo del restauro. La sua realizzazione più importante è il restauro dell’antico Ospedale Maggiore di Milano, distrutto dai bombarda­menti del 1943 e poi adattato a sede dell’Università degli Studi, connotato dal rigore filologico, l’amore e il rispetto per l’oggetto artistico.

liliana grassi architettura
Credits: Sara Calabrò (a cura di) “Dal Politecnico di Milano protagonisti e grandi progetti”

Fonte: “Dal Politecnico di Milano protagonisti e grandi progetti”

FRANCA HELG

“Il dettaglio è fondamentale per la definizione dell’insieme, il dettaglio può determinare un progetto e certamente lo caratterizza. Il risultato complessivo dell’opera è connesso ai dettagli, per disegno e qualità. Il dettaglio incide sui valori spaziali e volumetrici del costruito.”

Laureata nel 1945, dopo la laurea si associa con Franco Albini, al quale rimarrà legata fino alla morte di quest’ultimo. Nel suo lavoro progettuale, Franca Helg ha sempre mostrato una cura meticolosa per il dettaglio, fondendo modernità e classicità, razionalità e creatività, dando vita ad opere connotate da eleganza e semplicità, slegati dalle mode culturali del momento. Oltre a questo c’era il design industriale: Helg ha creato vasi, maniglie, sedie, lampade da sospensione, da scrivania, da terra, e la poltrona di giunco e midollino Primavera.

Franca Helg
Credits: Sara Calabrò (a cura di) “Dal Politecnico di Milano protagonisti e grandi progetti”

L’insegnamento di Composizione Architettonica ha rappresentato una parte importante nella sua vita: prima all’istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) poi al Politecnico di Milano, dove divenne ordinaria nel 1984.

Fonti: L’Enciclopedia delle donne; Corriere della Sera

GIO PONTI

“Costruire, non ricostruire”

Con questa frase – sulla rivista stile del 1945 che aveva fondato e di cui era direttore – Gio Ponti sottolineava che solo ricostruendo non si sarebbe potuto dare una casa a tutti nell’immediato dopoguerra: c’era una notevole quantità di lavoro arretrato da fare.

Gio Ponti
Credits: Sara Calabrò (a cura di) “Dal Politecnico di Milano protagonisti e grandi progetti”

Pittore, decoratore e designer, nel 1928 aveva fondato la rivista Domus su cui nel 1952 scriverà: “Torniamo alle sedie-sedie, alle case-case, alle opere senza etichette, senza aggettivi, alle cose giuste, vere, naturali, semplici e spontanee”. Due anni dopo creò il premio Compasso d’oro. Insegnò a lungo alla Facoltà di architettura del Politecnico dove costruì gli edifici Trifoglio e Nave. Suoi anche il Grattacielo Pirelli (1960) e la sedie “Superleggera”.

Fonte: “The Polimi Guide”

MARCO ZANUSO

“Nessuna forma esiste disgiunta dal colore, come nessun colore è pensabile se non applicato a una forma”

Architetto, urbanista e designer, Marco Zanuso si laurea in architettura nel 1937 al Politecnico di Milano, dove poi tornerà in veste di professore a partire dal 1969.

Nel corso della sua attività professionale, rivolge particolare attenzione al rapporto tra architetto e industria, tra progetto e sperimentazione, tra funzioni del prodotto, forma e materiali. Dà vita a una vastissima produzione di oggetti – dai mobili Arflex e Gavina, agli apparecchi radiotelevisivi Brionvega, alle macchine per cucire Borletti -, per i quali ottiene numerosi riconoscimenti, tra cui sette Compassi d’oro e sei premi internazionali alla Triennale di Milano; diversi suoi pezzi sono presenti anche nella collezione del Museum of Modern Art di New York.

Marco Zanuso
Credits: Sara Calabrò (a cura di) “Dal Politecnico di Milano protagonisti e grandi progetti”

Zanuso era prima di tutto un “architetto di pensiero”, sempre pronto a ridefinire codici, a scardinare convenzioni. Il suo pensiero si proiettava in avanti, ma non tradiva mai l’ambizione di rivoluzionare il quotidiano, con immediatezza e semplicità.

Fonti: “Dal Politecnico di Milano protagonisti e grandi progetti”
Area Arch

ECCSELLENT home

Al via ECCSELLENT, il progetto PNRR per la riduzione di CO2 atmosferica

Hanno preso il via lo scorso dicembre le attività legate al progetto “ECCSELLENT – Development of ECCSEL – R.I. ItaLian facilities: usEr access, services and loNg-Term sustainability”, finalizzato a rafforzare le strutture di ricerca italiane nell’ambito della cattura, utilizzo, trasporto e stoccaggio dell’anidride carbonica.

Si tratta di un tema di particolare importanza nell’ambito degli sforzi per mitigare i cambiamenti climatici: accanto al miglioramento dell’efficienza energetica e allo sfruttamento di fonti di energia rinnovabili, infatti, le tecnologie CCUS (CO2 Capture, Utilisation and Storage – Cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2) sono state identificate come una misura strategica in uno scenario a ridotte emissioni di carbonio.

ECCSELLENT
Credits: https://www.progressinresearch.polimi.it

Per i prossimi 3 anni il progetto ECCSELLENT, nato nel contesto della rete europea ECCSEL, si occuperà quindi di sviluppare nuove tecnologie ed infrastrutture di ricerca in ambito CCUS, al contempo potenziando, favorendo l’accesso, i servizi e la sostenibilità dei laboratori della rete che già operano nella filiera del CCUS, permettendo di rafforzare l’eccellenza scientifica e fornendo al sistema nazionale della ricerca gli strumenti necessari per promuovere la decarbonizzazione dell’industria, una delle grandi sfide della società.

ECCSELLENT sarà finanziato con 16,5 milioni di euro dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e Ricerca” del PNRR – Next Generation EU. I partner, coordinati dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, sono Università di Bologna, Politecnico di Milano (in collaborazione con il LEAP, il centro di ricerca operante nel settore energetico-ambientale fondato dal Politecnico di Milano), l’ENEA e il Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR.

Grazie a questo importante progetto, il Politecnico di Milano si doterà di un impianto pilota mobile per svolgere attività di ricerca applicata relativa a processi di cattura della CO2, fondamentali per la decarbonizzazione dei settori industriali più energivori (hard-to-abate)

hanno dichiarato Manuele Gatti e Matteo Carmelo Romano, docenti del Dipartimento di Energia del Politecnico.

Scopri tutto sulla ricerca politecnica di frontiera e sui temi definiti dalla Commissione Europea nell’ambito del Recovery Plan. Visita il sito Next Generation EU del Politecnico di Milano.

Foto di Marcin Jozwiak su Unsplash