“Ho scoperto di avere vinto la borsa di studio mentre ero in Erasmus a Edimburgo e questa bella notizia ha cambiato i miei piani. Non parto più”.
Giordano Porta è uno dei vincitori delle borse di studio “Circle of Donors” erogate ogni anno ai migliori studenti del Politecnico di Milano. Un premio di 20mila euro, per frequentare i due anni di laurea magistrale, reso possibile grazie al contributo degli Alumni dell’Ateneo che si sono impegnati a versare loro un supporto per lo studio e, come nel caso di Giordano, per non farli “fuggire” all’estero dove spesso gli studenti più brillanti trovano condizioni migliori.
“Quando ho saputo di avere vinto la borsa ho rivisto tutto il lavoro che avevo fatto nei mesi scorsi, avevo dato tantissimi esami e essere ripagato di questo impegno mi ha inorgoglito”. Davide Cutrupi, l’altro vincitore, non aveva intenzione di andare via dal Politecnico, che definisce una seconda casa per lui, ma grazie alla borsa di studio pensa magari di poter fare una tesi all’estero per renderla ancora più prestigiosa. Davide studia High Performance Computing Engineering alla magistrale e sogna di lavorare nella filiera dell’energia nucleare, su progetti all’avanguardia tramite i supercalcoli e computer quantistici.
Giordano, invece, fa la magistrale di Architettura e Studi Urbani e vorrebbe aprire uno studio e nello specifico nell’architettura che risponda ai bisogni abitativi delle persone, anche quelle meno abbienti e magari riuscirci con materiali che non ledano l’ambiente. “Ciò che vorrei, inoltre, è che fosse uno studio trasversale con altre figure. Vorrei racchiudere in uno spazio, un luogo che risponda a tante esigenze delle persone”.

Le vostre famiglie come hanno reagito alla notizia?
“I miei genitori sono stati orgogliosi di questa borsa. Loro vivono a Firenze – specifica Giordano – e negli anni scorsi avevo ricevuto la borsa DSU (Diritto allo studio universitario) ma questa, come orgoglio, le ha superate tutte”.
“I miei genitori non sono laureati e fanno ogni giorno tanti sacrifici per farmi studiare a Milano – aggiunge Davide. Io vengo da Pescara e qui a Milano la vita è molto cara. Ma ciò che mi fa piacere è il loro supporto morale oltre che economico. La mia passione per l’informatica, ad esempio, mi è stata trasmessa da mio padre e se sono qui è anche grazie a loro”.
Oltre al valore economico, la borsa di studio “Circle of Donors” offre un supporto personale di mentoring per aiutare lo studente a raggiungere obiettivi specifici, sviluppare nuove capacità, grazie ai consigli di una persona esperta, di un professionista. Il servizio di mentoring è stata la motivazione che ha spinto Giordano a fare l’applicazione al programma. “Spero ci sia qualche architetto con cui posso parlare – scherza. Ma ciò trovo importante è poter dialogare con tutte le persone che hanno raggiunto posizioni importanti nel loro lavoro e chiedere loro qualche consiglio concreto”.
A questo proposito, che effetto vi fa l’idea che ci siano gli Alumni del Politecnico dietro questa borsa?
“Mi colpisce il fatto che, come io, grazie alla borsa, ho deciso di rimanere a Milano, ci sia qualcun altro che crede in noi e che crede nell’istituzione in cui ha studiato e lo fa nel tempo – afferma Giordano.
“Il fatto che ci sia un nome e un cognome, fa un effetto diverso. Soprattutto se poi si possono incontrare queste persone dal vivo. La borsa alimenta la consapevolezza e dà un riscontro del proprio lavoro” aggiunge Davide.
Dal vivo, Davide e Giordano avranno la possibilità di incontrare gli Alumni del Politecnico, che fanno parte del programma Circle of Donors, il 10 novembre. Quest’anno l’incontro ha un significato speciale. Si festeggiano infatti i 10 anni dall’iniziativa che coinvolge ad oggi 58 Donatori che hanno donato un totale di 704.250 euro in borse di studio. Un filo invisibile che unisce più generazioni, accumunate dalla consapevolezza che, restituire anche solo una parte di ciò che si è ricevuto dall’università, permetta di alimentare una catena infinita non solo di generosità, ma anche di responsabilità condivisa.
Quale è il messaggio che volete portare ai Donors?
Giordano parla della necessità di riavvicinare due mondi: “Si dice che questo è un paese senza futuro. Credo invece sia fondamentale creare un ponte tra generazioni diverse. Questi ponti sono importanti anche perché permettono di rimanere in Italia e di alimentare un dialogo che si è perso”.
“Vorrei dire loro che ciò che fanno è davvero importante – aggiunge Davide – Credere nelle nuove generazioni oggi significa credere anche nell’Italia, un paese in cui sono rimasti in pochi a dare credito. È un gesto che dà fiducia ai giovani e trasmette l’idea concreta che possano fare la differenza e cambiare il destino di questo paese. Il mio sogno, per il futuro, è di lasciare a mia volta qualcosa all’’università come Donor, e a questo paese nella mia futura professione. Le nuove generazioni non vanno lasciate sole”.
Vuoi sapere come far parte del Circle of Donors? Scrivici: alumni@polimi.it.