Come si svolge la vita da rappresentante degli studenti? Cosa spinge alcuni studenti a candidarsi? Quali sono le istanze che portano avanti e come conciliano la vita da studente e quella da rappresentante? Abbiamo selezionate le risposte di alcuni di loro, per un piccolo racconto corale.
Ho scelto di candidarmi come rappresentante degli studenti a febbraio 2021. Dopo un anno di pandemia, un anno intero chiuso in casa, ho deciso che non appena ritornato al Politecnico avrei assolutamente dedicato la maggior parte del tempo possibile a dare a tutti ciò che io non ero riuscito ad avere per un anno e mezzo: una vita universitaria in presenza. Come rappresentante impari a lavorare in gruppo, a gestire situazioni di crisi, a discutere con i compagni in continuazione per trovare la strada vincente. La vita extra-studio è quel pezzo in più che rende completo il puzzle esperienziale dello studente, e lo rende sveglio.
Sveglia presto al mattino e si va a lezione, qualche veloce occhiata al telefono per rispondere a mail da parte di qualche docente o membro del personale o messaggi su Instagram, Telegram o Whatsapp da parte degli studenti. Poi una pausa tra una lezione e un’altra e si chiacchiera coi propri compagni di corso, a volte anche di argomenti vissuti in prima persona come rappresentante (notizie, incontri, opinioni), si riprende la lezione e quando questa finisce si tira fuori la schiscetta e si mangia in compagnia (in caso di schiscetta dimenticata o non preparata: pranzo in qualche baracchino o bottega di street food). Poi caffè, partita a scopone scientifico o briscola a chiamata e si riprendono le lezioni. Altre pause, altri scambi di mail e messaggi. A fine lezioni c’è sempre una qualche attività da rappresentante: un incontro istituzionale, un’assemblea studentesca o un confronto – seguito o intermezzato da un aperitivo – con i compagni di lista, infine si torna a casa a cenare e forse ci si trova poi con gli amici. A fine giornata una stanchezza immensa, ma anche una gran bella soddisfazione! Ci sono poi occasioni che ci portano lontano dall’università, per parlare dell’università! Ultimamente siamo stati a Berlino per partecipa re allo Student Forum, l’organo di rappresentanza degli studenti di ENHANCE, un’alleanza di sette importanti università di tecnologia a livello europeo, e che comprende due studenti da ciascuna delle università aderenti. Ci riuniamo una volta al mese, solitamente online, eccetto due volte l’anno in cui ci troviamo in presenza per affrontare riunioni e workshop lungo uno o due giorni in una delle sedi. A Berlino abbiamo discusso della nostra struttura in vista dell’ingresso di tre nuove università nell’alleanza (Politecnico di Gdansk, ETH di Zurigo e TU Delft) e dell’avanzamento del progetto in generale.
Nel mio caso gli incontri sono molti: ricopro contemporaneamente il ruolo da Consigliera di Amministrazione e quello da vicepresidente del Consiglio degli Studenti. Fra i vari incontri, circa due volte all’anno presenzio alla Commissione Permanente Studenti, un organo che coinvolge principalmente i sei rappresentanti degli organi centrali, il Rettore e il Direttore Generale. In questa sede valutiamo e approviamo ad esempio le attività culturali proposte dalle associazioni studentesche del Politecnico, decidendo dove e come investire i 500.000€ annuali che il Politecnico offre agli studenti attraverso il bando attività culturali. Ma c’è di più: il Consiglio degli Studenti, composto da ventisei membri, è l’organo dove si riuniscono i rappresentanti centrali insieme a tutti i rappresentanti delle facoltà. Tutto questo si aggiunge alla possibilità di partecipare a innumerevoli commissioni specifiche, come quella regolamenti o quella edilizia. C’è inoltre l’onorevole possibilità da parte mia di richiedere incontri specifici con Rettore, ProRettrice e con tutti i delegati e dirigenti di area che compongono la Governance di Ateneo. Spesso vengono creati tavoli di lavoro ad hoc per parlare di focus quali la sicurezza in Ateneo o il problema degli spazi.