È stato inaugurato a Milano l’ADI Design Museum, nuovo riferimento internazionale del design, allestito dagli architetti e designer Ico Migliore e Mara Servetto, docenti del Politecnico, insieme all’Alumnus Italo Lupi, icona del design Made in Italy.
Con più di 5000 metri quadri e circa 2000 oggetti in mostra (gli oggetti vincitori del prestigioso Compasso d’Oro dal 1954 a oggi), è il più grande museo in Europa dedicato a questo tema e conferma il ruolo della città di Milano come capitale internazionale del Design.
L’esposizione racconta oltre 60 anni di storia della società e dei costumi in una selezione di oggetti, mobili, accessori, mezzi di trasporto, manifesti, concept pubblicitari o di comunicazione. Un “dietro le quinte” di oggetti come macchine da cucire, auto, lampade, sedie, caffettiere che ormai sono entrati nell’uso comune o lo faranno nel futuro (tra cui anche la Panchina smart firmata dall’Alumnus Antonio Lanzillo e “Hannes”, la mano protesica che restituisce oltre il 90% delle funzionalità perdute, disegnata da Lorenzo De Bartolomeis, Gabriele Diamanti e Filippo Poli, tre Alumni Designer).
«Abbiamo definito – spiegano Migliore, Servetto e Lupi, a loro volta vincitori di compassi d’oro – una sequenza ritmata e articolata di scenari di racconto piuttosto che mere strutture espositive, per rendere il museo un “museo narrante”, capace di essere luogo inclusivo di approvvigionamento e arricchimento personale e sociale». L’obiettivo è quello di valorizzare il Made in Italy e il ruolo del premio Compasso d’Oro, nato dall’idea del grande politecnico Gio Ponti, con un’esposizione che ci parla del passato e del presente e che continuerà a evolvere accogliendo i nuovi oggetti premiati, in una sorta di racconto del mondo e della società attraverso il design.
Per gli spazi del Museo è stato recuperato un luogo storico degli anni ’30, ex area industriale tra via Ceresio e via Bramante, nel quartiere di Porta Volta, secondo il progetto curato dagli architetti Giancarlo Perotta (anche lui Alumnus del Politecnico) e Massimo C. Bodini.
Accanto alla mostra permanente, il museo ospita temporanee di approfondimento e iniziative trasversali destinate al grande pubblico, per contribuire alla diffusione e valorizzazione della cultura del design a livello nazionale e internazionale.
Ma, tra i suoi vari primati, c’è anche quello di essere il primo museo italiano a collegarsi all’idea di “città dei 15 minuti”, un’idea di città più sostenibile nei ritmi e nel rapporto con l’ambiente.
Non solo un museo internazionale ma anche, quindi, un museo di quartiere, facilmente raggiungibile, con un ruolo di aggregazione sul territorio: un luogo dove incontrarsi, condividere esperienze, costruendo una comunità di interesse radicata intorno alla cultura e alla sostenibilità come motore per la riqualificazione dei quartieri, la riduzione dell’inquinamento e la creazione di aree socialmente ed economicamente inclusive.
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