Sviluppo – sostenibile – responsabile: sono i tre concetti chiave che l’ADI Design Index indica come fondamentali per il design contemporaneo e che hanno guidato la selezione dei vincitori della XXVII edizione del Compasso d’Oro, annunciati il 20 giugno 2022.
Tra questi, anche Alumni e Alumnae che si sono distinti per i loro progetti e carriere, e che hanno portato alto il nome del Design made in Italy nel nostro Paese e nel mondo.
“Le profonde trasformazioni che il design è chiamato a interpretare, dalla crisi ambientale alle diseguaglianze economiche e sociali, spingono la cultura del progetto a impegnarsi su una molteplicità di direzioni, dall’uso consapevole delle risorse a disposizione del pianeta alla realizzazione di oggetti capaci di includere e valorizzare le diverse componenti della società civile.”,
commenta la giuria del premio.
Vediamo insieme chi sono i politecnici vincitori di quest’anno.
Citterio, Alumnus Architettura e fondatore dello studio Citterio-Viel, riceve il premio per “Un percorso esemplare per coerenza e qualità, un percorso che ha contribuito ad evolvere l’offerta professionale italiana verso un modello metodologico sempre più evoluto. Antonio Citterio ha materializzato durante la propria carriera vere e proprie icone dello stile di vita italiano nel mondo”.
Secondo le motivazioni della giuria “Il percorso di Giulio Cappellini – Alumnus Architettura – è una continua lettura e rilettura dei fenomeni del design; capace di proiettare le sue azioni nella contemporaneità attraverso la propria personale poetica, quanto attraverso il rapporto con i tanti giovani talenti da lui sostenuti”.
Un premio che vuole omaggiare la profonda curiosità, lungimiranza e audacia dell’Alumnus, noto a livello internazionale come uno dei più grandi trend setter e talent scout del settore.
La poltrona Ghost progettata da Cini Boeri insieme a Tomu Katayanagi, un oggetto di design presente sul mercato con una carriera ultradecennale, riceve il premio Compasso d’Oro alla Carriera del Prodotto.
Ghost è, secondo la giuria, una “perfetta di sperimentazione tecnologica e ricerca formale, che rappresenta il desiderio di dematerializzare la percezione della funzione a favore del fruitore, che diventa così protagonista assoluto dello spazio”.
La nuova bilancia per la donazione del sangue “Milano” è un dispositivo nato dalla collaborazione tra Delcon, azienda italiana specializzata nella progettazione e produzione di dispositivi medicali e software per la filiera del sangue, Cefriel, centro d’eccellenza per l’innovazione digitale nato al Politecnico di Milano, e il New York Blood Center.
“La bilancia premiata con il compasso d’oro è la conferma che fare innovazione di prodotto di valore è oggi possibile affiancando design e tecnologia digitale” – afferma Alfonso Fuggetta, CEO Cefriel, Alumnus e professore del Politecnico di Milano -. Nella progettazione di Milano abbiamo seguito un approccio design thinking e agile, che si è avviato con l’analisi delle esigenze degli utilizzatori per arrivare alla soluzione attuale. Seguendo i principi del design thinking sono state identificate le vere esigenze e bisogni del cliente finale”.
Cefriel è un centro di innovazione digitale che crea prodotti, servizi e processi digitali, partecipa a programmi di ricerca nazionali e internazionali, e sviluppa le competenze e la cultura digitali. È un team multidisciplinare di oltre 130 persone con un mix di competenze tecniche, di business e di design. Fondato nel 1988 dal Politecnico di Milano, oggi include tra i soci anche l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, l’Università degli Studi dell’Insubria, la Regione Lombardia e aziende multinazionali.
Secondo la motivazione della giuria dell’ADI Design Index:
Design e tecnologia ridefiniscono la gestione e il controllo delle donazioni di sangue: un incentivo ad aumentare la platea di chi dona.
Goliath CNC, la macchina utensile a controllo numerico per lavorazioni di taglio e incisione, dovunque e senza limiti, nasce dalla startup italiana e spinoff del Politecnico di Milano Springa, fondata nel 2016 dall’idea dei tre Alumni Davide Cevoli, Lorenzo Frangi e Alessandro Trifoni.
L’innovazione di Goliath consiste nella portabilità, che permette di posizionare la macchina utensile direttamente sul pezzo da lavorare, sul quale questa esegue la lavorazione spostandosi in maniera autonoma.
Ricehouse è una realtà focalizzata nella trasformazione degli scarti della produzione risicola in materiali per l’edilizia e le costruzioni. L’azienda, co-fondata dall’Alumna Tiziana Monterisi, utilizza tutti i materiali naturali che solitamente finiscono negli scarti per la creazione delle infrastrutture edilizie. A vincere il Compasso d’Oro è RH120, una miscela naturale da intonaco in calce e lolla di riso, appositamente studiata per essere levigata e trattata al fine di mettere in risalto l’effetto estetico del prodotto.
“È un materiale, specchio dei nostri tempi, una finitura di pregio che ridà bellezza in perfetto equilibrio tra natura e tecnologia. RH120 è una finitura per interni bella, elegante, tecnologica e sostenibile.” commenta l’Alumna.
Gli Alumni Naomi Hasuike, Luca Catrame e Andrea Sechi fanno parte del team di Makio Hasuike & Co che ha creato LAMBROgio, LAMBROgino, “una brillante ridefinizione dei tradizionali veicoli leggeri per una nuova mobilità elettrica urbana destinata al trasporto di persone e alla consegna delle merci”.
Pensato per accogliere ospiti e spostare merci in modo versatile e sostenibile grazie a un sistema a pedalata assistita e una struttura robusta e funzionale dalle linee inconfondibili, LAMBRO può spostarsi agilmente sia in spazi urbani sia in contesti privati come resort e campeggi di pregio, marine, quartieri fieristici e non solo.
Nel team di lavoro che ha progettato E-Worker c’è l’Alumnus Felice Contessini. E-Worker è la rivisitazione 100% elettrica del classico muletto destinato ad ambienti agricoli e industriali, che consente un’area di lavoro superiore a quella consueta.
Eduardo Staszowski è tra gli editor di Designing in Dark Times, “un libro e una nuova collana per avviare una riflessione sulle ragioni e le responsabilità del design oggi”.