“Sono sempre stata affascinata dall’essenzialità che il settore [dell’energia] riveste nelle nostre vite. E questo concetto credo sia ancora più forte oggi, alla luce della rivoluzione digitale, trovando nell’energia il proprio fattore abilitante”.
Così Francesca Bona, Alumna Ingegneria energetica 2015, già nella lista dei 100 giovani innovatori under 30 (ne abbiamo scritto qui), racconta in un’intervista a Forbes il percorso che l’ha portata a diventare “un’ambasciatrice che accompagna le aziende del settore e il loro management verso le scelte strategiche necessarie per la decarbonizzazione del sistema”.
Dopo aver coltivato il suo interesse per il mondo dell’energia attraverso il percorso di studi al Politecnico, la sua carriera è iniziata con un periodo da ricercatrice nel mondo delle rinnovabili in Danimarca, su un progetto finanziato dall’Unione europea.
“La Danimarca è un paese all’avanguardia nel settore energetico, con una produzione eolica rilevante”, racconta Bona a Forbes . “Questo mi ha spinto a desiderare che anche l’Italia potesse contribuire alla transizione energetica, diventando un vero e proprio ambasciatore della rivoluzione verde”.
Dal 2019, l’Alumna è entrata nel team di Bain dove lavora nella practice Energy & natural resources occupandosi prevalentemente di energie rinnovabili.
Per quanto riguarda le rinnovabili in Italia non partiamo da zero, ma la vera occasione – continua Bona – si arriva con il Pnrr che, grazie al suo 75% delle risorse totali destinate a opere infrastrutturali, rappresenta un’opportunità unica per realizzare una piattaforma abilitante per il più ampio sforzo di transizione ecologica.
“Siamo a un punto di svolta: l’Italia è finalmente pronta per passare dai piani alle azioni ma sarà necessario in primis agire su processi e sovrastrutture, in ottica di estrema semplificazione e de-burocratizzazione. E, poi, sulla stabilità del contesto normativo per agevolare gli investimenti. Davanti a noi abbiamo un percorso di progressiva trasformazione che dovrà portare il nostro sistema energetico a una maggiore sostenibilità”.
E, infine, una promessa e una speranza per il futuro delle donne nel settore:
“Intendo continuare a dare il mio contributo tecnico e concreto nell’affrontare queste sfide. Allo stesso tempo, vorrei vedere sempre più donne in questo settore che, come molti altri settori industriali, ha sofferto per anni un gap femminile ma che oggi è finalmente ricco di opportunità”.
Credits header: Appolinary Kalashnikova on Unsplash