Il Politecnico di Milano continua a distinguersi come vivaio di leader capaci di guidare organizzazioni complesse in fasi di profonda trasformazione. Le recenti nomine di Alumni e Alumnae ai vertici di grandi gruppi industriali e istituzionali ne sono una conferma concreta.
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Congratulazioni ad Antonio Filosa, da quest’anno CEO di Stellantis. Laureato in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, Filosa è entrato nel Gruppo Fiat nel 1999, costruendo una carriera internazionale di primo piano. Dopo aver guidato le attività in America Latina, è stato CEO del brand Jeep® e Chief Operating Officer per il Nord e Sud America, fino alla nomina a Chief Quality Officer.
Nuova leadership anche per Artsana Group, che ha nominato Alberto Rivolta, laureato in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, come CEO. Entrato nel gruppo nel 2022, Rivolta porta una solida esperienza in trasformazione digitale e gestione dei mercati internazionali.
Nel mondo assicurativo, l’ANIA ha eletto Presidente Giovanni Liverani . Alumnus in Ingegneria Gestionale, Liverani è stato cofondatore di Genertel e ha ricoperto ruoli apicali nel gruppo Generali, in Italia e all’estero.
Infine, nel settore sanitario, Marco Centenari, Alumnus in Ingegneria Chimica, è stato nominato Amministratore Unico dell’Ospedale San Raffaele, affiancando il ruolo di CEO del Gruppo San Donato. Una carriera che unisce competenze industriali, finanziarie e sanitarie, al servizio di uno dei principali poli ospedalieri del Paese.
Percorsi diversi, un comune denominatore: la formazione al Politecnico di Milano come base solida per guidare il cambiamento ai massimi livelli.
Il 2025 è stato un anno “simbolo” per l’ecosistema dell’innovazione nato attorno al Politecnico di Milano. Dallo spazio alla sanità, dall’industria manifatturiera alla sostenibilità, passando per il lavoro e la digitalizzazione dei processi, le startup fondate da Alumni e Alumnae del Politecnico stanno dimostrando come le competenze sviluppate tra aule, laboratori e programmi di incubazione possano trasformarsi in impatto concreto, industriale e sociale. Quelle che vi raccontiamo sono solo alcune delle tantissime belle storie di innovazione che ci sono arrivate!
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Un esempio emblematico arriva dal mondo della logistica: Poste Italiane sta testando il packaging sostenibile sviluppato da Voidless, startup fondata dagli Politecnico di MilanoCarlo Villani, Daniel Kaidanovic, Guglielmo Riva and Mattia Bertolani. In un contesto di crescita costante dell’e-commerce, la razionalizzazione degli imballaggi diventa cruciale per ridurre l’impatto ambientale delle spedizioni. Voidless risponde a questa sfida progettando macchinari che producono scatole su misura direttamente nei magazzini, riducendo sprechi ed emissioni. Un’idea nata come progetto universitario e cresciuta fino all’attenzione di grandi operatori e di Forbes Italia.
Lo sguardo politecnico si estende poi oltre l’atmosfera. Ecosmic, fondata dalle Alumnae Imane Marouf and Benedetta Margrethe Cattani, e Revolv Space, creata da di Marco Sala and Filippo Oggionni: due startup dal respitro internazionale che raccontano un nuovo capitolo della space economy italiana. Tra heritage nazionale e ambizioni globali, il 2025 segna per entrambe l’ingresso in orbita, letteralmente, con hardware e satelliti pronti al lancio.
Anche sulla Terra l’innovazione corre veloce. Jet HR, fondata da Marco Ogliengo and Francesco Scalambrino, ha raccolto in un solo anno oltre 16 milioni di euro per semplificare e automatizzare la gestione del lavoro e del payroll, affrontando uno dei nodi strutturali del sistema produttivo italiano. Caracol AM, degli Alumni Giovanni Avallone and Paolo Cassis e attiva nella stampa 3D di grande formato, continua invece a ridefinire il modo di fare industria nei settori ad alte prestazioni, con una visione che unisce design, ingegneria e manifattura avanzata.
La tecnologia incontra la salute. Dall’intelligenza artificiale applicata all’oncologia di Nucleo (YC F25), startup fondata negli Stati Uniti dall’Alumna Angelica Iacovelli, alla robotica medicale non invasiva di Soundsafe Care, guidata dall’Alumnus Andrea Mariani, emerge un filo comune: la volontà di trasformare la ricerca in strumenti reali per migliorare la vita delle persone.
Queste storie diverse per ambito e maturità raccontano un unico messaggio: il Politecnico di Milano non è solo un luogo di formazione, ma un vero motore di imprenditorialità. Il 2025 lo conferma come un anno d’oro, in cui il talento politecnico continua a generare innovazione, visione e futuro. Ci aspettiamo grandi cose anche nel 2026!
Il Politecnico di Milano continua a distinguersi attraverso le storie dei suoi Alumni e delle sue Alumnae, protagonisti nei campi dell’innovazione, della ricerca, dell’impresa e delle istituzioni.
Tra loro ne ricordiamo 4 che hanno popolato le pagine dei giornali nel 2025:
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Benedetta Zuccarelli, 27 anni, genovese, laureata in Building Architecture al Politecnico di Milano, è stata selezionata tra i Forbes Under 30 del 2025 insieme ad altri 20 Alumni e Alumnae del nostro Ateneo. Dopo il Poli ha maturato esperienze in contesti internazionali come Chapman Taylor and Bjarke Ingels Group (BIG), per poi completare un Master in Design Studies (Ecologies) alla Harvard Graduate School of Design. Il suo lavoro, esposto anche al MIT Media Lab e alla Harvard GSD, integra microalghe, sensori e algoritmi per monitorare l’ambiente interno e supportare strategie di ventilazione naturale. «Il riconoscimento di Forbes – racconta – è un incoraggiamento a proseguire con ancora maggiore consapevolezza il lavoro intrapreso». Leggi di più Su Benedetta Zuccarelli
Il talento Made in Polimi è celebrato anche dall’osservatorio Unstoppable Women di StartupItalia, che ha selezionato 60 Alumnae del nostro Ateneo capaci di ridefinire i confini del lavoro e dell’innovazione. Tra loro Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano, accanto a scienziate, imprenditrici, manager, creative e innovatrici: esempi di come una solida formazione tecnico-scientifica possa guidare la trasformazione dell’economia e della società. Scopri tutte le 60 Alumnae a questo link
Dallo spazio arriva invece la storia di Anthea Evelina Comellini, Alumna space engineer del Politecnico di Milano. In un’intervista a VOLARE.space racconta come si diventa astronauti: oggi lavora come GNC/AOCS engineer in Thales Alenia Space e, allo stesso tempo, si addestra come astronauta di riserva per l’European Space Agency (ESA), dopo aver superato uno dei processi di selezione più competitivi al mondo. Guarda l’intervista ad Anthea Comellini
Infine, un riconoscimento all’imprenditoria: Luca Rossettini, ingegnere aerospaziale del Politecnico di Milano e fondatore e CEO di D-Orbit, è stato inserito da La Repubblica tra i 10 volti dell’economia italiana. Lo conoscevi?
Il Politecnico di Milano si conferma una fucina di leadership capace di incidere profondamente sull’economia italiana e internazionale. Alumni e Alumnae dell’Ateneo occupano oggi posizioni di vertice in settori strategici, distinguendosi per reputazione, visione e capacità di guidare il cambiamento.
Ecco quelli di cui si è parlato di più nel 2025:
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Il manager con la più alta reputazione in Italia è Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A e Alumnus in Ingegneria Elettrotecnica. In cima alla classifica Top Manager Reputation, Mazzoncini è riconosciuto per la credibilità e la coerenza con cui guida la transizione energetica, mettendo competenze tecniche e responsabilità pubblica al servizio del Paese.
Tra le protagoniste di primo piano spicca Laura Galli, laureata in Ingegneria Chimica e Presidente e AD di 3M Italia, recentemente in copertina su Forbes. Il suo percorso rappresenta un esempio emblematico di leadership inclusiva e orientata all’innovazione. A lei si affianca Emanuela Trentin, CEO di Siram Veolia e laureata in Ingegneria Gestionale, premiata con il The Executive Award – Honoring Sustainable Leaders per l’impatto positivo generato nel campo della sostenibilità.
Completano il quadro altri profili di rilievo: tra i migliori manager in Italia anche Antonio Filosa, Alumnus in Ingegneria Industriale e AD di Stellantis, e Paolo Arrigoni, laureato in Ingegneria Elettronica e Presidente del GSE. Storie diverse, accomunate da una solida formazione e da una capacità concreta di incidere sulla realtà.
Un patrimonio di competenze e valori che conferma il Politecnico di Milano come punto di riferimento nella formazione della classe dirigente di oggi e di domani.
L’Italia è stato il terzo paese dopo l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti a mandare in orbita un proprio satellite artificiale. Era il 16 dicembre del 1964 e il San Marco 1 varcò i confini terrestri.
Da allora viaggiare nello spazio è diventato sempre più strategico e la tecnologia spaziale promette progressi in tutti i settori, dal monitoraggio climatico, alle comunicazioni satellitari sino ad arrivare alla ricerca. Negli ultimi dieci anni, infatti, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) si è trasformata in un laboratorio unico a gravità zero. E insieme a lei astronauti e persone impegnate a lavorare in uno degli ambiti più affascianti esistenti. Tra di loro Alumni e Alumnae del Politecnico di Milano che hanno deciso di dedicare la loro vita professionale alla space economy che caratterizza il nuovo millennio. Un filo che passa per la nostra “stella” prof.ssa Amalia Ercoli Finzi…
UNA STAFFETTA NELLO SPAZIO
Anthea Comellini
Anthea Comellini, Alumna Polimi in Ingegneria Aerospaziale: il suo sogno lo ha raggiunto quando è stata scelta per far parte del corpo di Riserva degli Astronauti e delle Astronaute dell’ESA (European Space Agency), dopo aver superato una rigida selezione fra oltre 22.000 candidati. Sul suo profilo linkedin parla del suo intenso addestramento al centro astronauti di Colonia, cuore della formazione degli astronauti europei, dove si svolgono training fisici (come immersioni nella Neutral Buoyancy Facility) e tecnici (simulazioni della Stazione Spaziale Internazionale, ISS) per missioni spaziali (we also talked about her here).
“Una delle parti che ho preferito – racconta – sono state le sessioni in Realtà Virtuale, durante le quali abbiamo esplorato l’esterno della ISS in una simulazione 3D realistica. Queste sessioni aiutano gli astronauti a familiarizzare con la struttura e l’ambiente della ISS, in particolare in preparazione alle Attività Extraveicolari. Quest’esperienza è stata particolarmente emozionante non solo dal punto di vista di un aspirante astronauta, ma anche da quello di un ingegnere GNC specializzato in operazioni di prossimità: mi sono sentita come un veicolo di visita nella fase finale del suo avvicinamento, ed è stato incredibile!”.
Un giorno Anthea partirà davvero per la sua missione e forse sarà Manuela Aguzzi ad addestrarla: una staffetta ideale tra Alumnae che hanno trovato nello spazio la loro dimensione professionale.
Manuela Aguzzi
Alumna Polimi in Design industriale, Manuela Aguzzi ha seguito in Ateneo corsi di design per la microgravità e oggi è Training Coordinator in Space Applications Services, un’azienda che supporta da più di 20 anni le missioni umane in orbita bassa. “Nel settore spaziale è in atto una transizione verso una nuova era commerciale – ci spiega – Il numero degli astronauti aumenta e le categorie si differenziano. Per alcuni essere astronauta è una carriera, altri potrebbero volare meno frequentemente per eseguire il progetto di un committente, altri una sola volta per scopi non scientifici. Questo innesca un cambiamento strutturale dell’offerta di training, più modulare, più personalizzata che comporta una attenta revisione delle metodologie e tecnologie. Da anni ci stiamo preparando, sperimentando nuove tecnologie, ripensando i workflow, e le competenze per il design e implementazione del training”.
Manuela ha lavorato a stretto contatto con astronauti come Paolo Nespoli e Samantha Cristoforetti, addestrandoli a usare strumenti scientifici eseguire esperimenti scientifici in orbita. Lo scorso anno ha preparato il primo astronauta turco (che volava con Axiom Space) nell’esecuzione di un esperimento sull’utilizzo delle alghe in microgravità: “L’esperimento prevedeva che l’astronauta, una volta in orbita, inserisse un elevato numero campioni di alghe degli incubatori e che ne prelevasse dei campioni per il ritorno a terra alla fine della missione – precisa. Fatto in laboratorio attrezzato, potrebbe sembrare un compito di routine, ma in microgravità i campioni batteriologici richiedono più livelli di contenimento e la microgravità non permette di usare superfici come basi di appoggio. Il problema di usabilità e il rischio di errore umano era evidente. Il training è stato preparato a stretto contatto con l’equipe che sviluppava l’hardware e le operazioni di volo. Questa prossimità e parallelizzazione, ha permesso di sviluppare un sistema in tessuto che ricreasse una superficie di appoggio con sistemi di ancoraggio per tutti i piccoli componenti dell’esperimento, per eseguirlo in tempo, riducendo il rischio di errore”.
Un altro esempio di training che Manuela conduce insieme ai suoi colleghi è il corso di Maintenance e repair skills for Astronauts: se sulla ISS si rompe qualcosa, gli astronauti devono essere in grado di ripararla perché nessuno può farlo per loro: “In questo corso prepariamo gli astronauti a risolvere imprevisti tecnici sulla ISS da un punto di vista elettrico, elettronico, pneumatico. Quest’anno abbiamo complimentato l’offerta con un modulo dedicato alla riparazione dei computers”.
Che volto avrà il futuro nello spazio?, le chiediamo. “Ci troviamo coinvolti nella definizione del training per la futura generazione di astronauti, che volerà su una nuova stazione. Gli astronauti sono la punta di diamante, ma vista l’espansione del mercato, il training si potrebbe estendere per esempio, al cliente che vuole far volare un esperimento. È un momento particolarmente stimolante di ideazione e considero un privilegio dare il mio contributo, basato sull’esperienza della ISS”.
Ma quanti sono gli Alumni e le Alumne che lavorano nello spazio? Tanti. L’elenco che facciamo non è esaustivo, ma rende l’idea rispetto a come questo settore sia in espansione tra gli Alumni del Politecnico: ne conoscete altri? Fatecelo sapere!
Andrea AccomazzoLaura ZanardiniManuela AguzziImane Marouf e Benedetta CattaniLuca RossettiniValentina Sumini
Luca Rossettini, Fondatore e CEO di D-Orbit, azienda attiva nella logistica spaziale.
È sotto ai nostri riflettori da un po’: qualche link per approfondire…
Manager, ricercatrici, imprenditrici, innovatrici digitali, designer e ingegnere stanno ridefinendo i confini del lavoro. Sono le Unstoppable Women, una comunità di eccellenze che dimostra come la formazione tecnico-scientifica possa diventare un trampolino di lancio per guidare la trasformazione dell’economia e della società.
Unstoppable Women è un osservatorio in costante aggiornamento a cura di StartupItalia. Da otto anni monitora l’impatto del lavoro e delle idee delle protagoniste, con la premessa che secondo il nuovo Global Gender Gap Report del World Economic Forum, 123 anni ci separano dalla parità di genere.
Il Politecnico di Milano fa la sua parte per accorciare questo divario e il risultato si vede, sia nella crescita del numero di ragazze che scelgono di iscriversi a un corso di laurea STEM, sia nella rappresentanza politecnica nel mondo della tecnologia, dell’imprenditorialità e dell’impatto sociale. In questa lista spicca Donatella Sciuto, rettrice del nostro Ateneo, accanto a esperte tecniche e di finanza, imprenditrici, scienziate, manager, creative, innovatrici e attiviste. Quest’anno l’elenco delle protagoniste di Unstoppable Women è particolarmente ricco e trasversale. Dai vertici delle big tech alle startup deep-tech, dalle fondazioni culturali alle multinazionali dell’energia, dalla ricerca d’avanguardia all’innovazione industriale: ecco le sessanta Alumnae del Politecnico di Milano che stanno plasmando il futuro.
Elena Bottinelli Head of Digital Transition and Transformation – Gruppo San Donato; AD Villa Erbosa; AD Villa Chiara Alumna Ingegneria Elettronica https://www.linkedin.com/in/elena-bottinelli
Roberta Russo Alumna Ingegneria Elettronica Head Hybrid Cloud Managed Services EMEA South & LATAM, Hewlett Packard Enterprise; Presidente Donne 4.0 https://www.linkedin.com/in/robertarusso68
Alumni Politecnico di Milano sostiene il futuro dei giovani. Aderisci anche tu alla raccolta fondi Alumni Polimi Community: con una donazione, contribuisci alla creazione di Borse di Studio per gli studenti del Politecnico di Milano https://alumni.polimi.it/dona/
Salvare vite, Potenziare vite e Connettere vite. Sono i tre concetti chiave che hanno portatoADI – Associazione per il Disegno Industriale in collaborazione con il Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka ad assegnare il riconoscimento del Compasso d’Oro, il più antico e prestigioso premio di design italiano.
Tra questi, Alumni e Alumnae che, attraverso le loro carriere e i loro progetti, hanno saputo incarnare e promuovere l’eccellenza del Design made in Italy in tutto il mondo e, quest’anno in particolare, hanno saputo interpretare con serietà e libertà il tema di Expo 2025 Osaka “Progettare la società futura per le nostre vite”.
Nella loro relazione, i giurati hanno evidenziato una “grande ricchezza espressiva, coniugata a senso di responsabilità e impegno”, riconoscendo nel design un vero e proprio linguaggio universale, capace di superare i confini nazionali e di affrontare le sfide globali con innovazione, qualità e attenzione alla sostenibilità”.
Tra i 20 Compassi d’Oro e le 35 Menzioni d’Onore vediamo quali sono quelli targati Politecnico di Milano:
Per il Compasso d’Oro
Giorgia Lupi ‘1,374 Days: My Life With Long Covid’
La pluripremiata information designer ha realizzato un lavoro che secondo la giuria del Compasso d’Oro Internazionale è stato capace di trasmettere sensazioni, emozioni, parametri precisi e lo scorrere del tempo, intrecciando questi elementi nella descrizione dei sintomi e dell’evoluzione di una malattia cronica.
Marco De Santi e Alessandro Paoletti con la lampada Avro.
Progettata da Studio Natural per Martinelli Luce. La lampada conquista la giuria per la sua versatilità e capacità di adattarsi a spazi ibridi, rendendo ogni ambiente funzionale e accogliente.
Silvia Galimberti tra le designer del progetto Generali Act4Green
Un lavoro importante per visione e contenuti, che racconta l’impegno ambientale e parla di sostenibilità, futuro e cambiamento e che mira a piantare 1 milione di alberi in tutta Italia, corrispondente a oltre 100 alberi per ogni dipendente dell’azienda. La forestazione si estenderà su oltre 800 ettari
Filippo Poli Lorenzo De Bartolomeis, Gabriele Diamanti, designer di ddpstudio, Rehab Technologies Lab per Twin
Un esoscheletro modulare capace di adattarsi a diverse configurazioni in base alle necessità dell’utente, permettendo alle persone con lesioni spinali di camminare nuovamente e restituendo loro potenziale fisico ed emotivo”.
Tra le Menzioni:
Fabio Novembre che ha curato il progetto dell’esposizione monografica Riccardo Dalisi.
Radicalmente che espone tutte le fasi creative dell’architetto-designer: tra disegni, schizzi, arredi, ricami, oggetti, libri, sculture, dipintie fotografie in cui l’occhio del visitatore si perde e poi mette a fuoco, scoprendo, passo dopo passo,il carattere radicale e rivoluzionario del “metodo Dalisi”.
Giulio Ceppi e Ilaria Siani I quaderni “Sociocromie” di Pigna – Total Tool.
Il progetto è stato premiato per la sua capacità di rappresentare un’epoca attraverso le sue sfumature di colore.
Michele Tenca, Sarah Richiusotra i designer di Nuance Audio – EssilorLuxottica.
Gli occhiali acustici uniscono correzione visiva e supporto uditivo in un unico accessorio dal design sobrio. Grazie a microfoni direzionali e altoparlanti integrati nelle aste, amplificano i suoni senza coprire l’orecchio, migliorando le conversazioni in ambienti rumorosi e offrendo un’esperienza naturale e discreta.
Piero Lissoni Litokol Microcemento, Litokol Lissoni & Partners. Con la sua estetica pulita, minimalista e moderna, Litokol Microcemento valorizza la percezione dello spazio.
ha assegnato a Litokol Microcemento® la Menzione d’Onore del Compasso d’Oro ADI International Award, riconoscendo l’innovazione, la coerenza con i valori del premio e l’attinenza al tema “Designing Future Society for Our Lives”, al centro di questa terza edizione ispirata a Expo Osaka 2025.
Litokol Microcemento è un nuovo materiale composito inventato e sviluppato dai laboratori di ricerca avanzata Litokol Lab per la realizzazione di superfici solide continue ultracompatte dal design unico.
“I found out I had won the scholarship while I was on Erasmus in Edinburgh, and this wonderful news changed my plans. I’m not leaving anymore.”
Giordano Porta is one of the recipients of the “Circle of Donors” scholarships, awarded each year to the top students of the Politecnico di Milano. The €20,000 award supports two years of master’s studies and is made possible thanks to contributions from the University’s Alumni, who are committed to providing financial support to students — and, as in Giordano’s case, helping prevent them from “leaving” for abroad, where the most talented students often find better conditions.
“When I found out I had won the scholarship, I looked back at all the work I had done over the previous months — I had taken so many exams, and being rewarded for that effort made me proud.”
Davide Cutrupi, the other recipient, had no intention of leaving the Politecnico — which he describes as a second home — but thanks to the scholarship, he’s now considering doing his thesis abroad to make it even more prestigious. Davide is pursuing a Master’s degree in High Performance Computing Engineering and dreams of working in the nuclear energy sector, on cutting-edge projects involving supercomputing and quantum computers.
Giordano, on the other hand, is pursuing a Master’s degree in Architecture and Urban Studies. He hopes to open his own practice, focusing on architecture that meets people’s housing needs — including those of less affluent communities — and ideally using materials that do not harm the environment. “What I would also like,” he says, “is for it to be a multidisciplinary studio, involving different professionals. I’d like to create a space — a place — that responds to many of people’s needs.”
How did your families react to the news?
“My parents were very proud of this scholarship. They live in Florence,” Giordano explains, “and in the past I had received the DSU scholarship (Right to University Study), but this one, in terms of pride, has surpassed them all.”
“My parents don’t have a university degree and make many sacrifices every day to allow me to study in Milan,” Davide adds. “I’m from Pescara, and life here in Milan is very expensive. But what I truly appreciate is their moral support, not just the financial one. My passion for computer science, for instance, comes from my father — and if I’m here today, it’s also thanks to them.”
In addition to its financial value, the “Circle of Donors” scholarship offers personal mentoring support to help students achieve specific goals and develop new skills, thanks to the guidance of an experienced professional.
The mentoring opportunity was what motivated Giordano to apply for the program. “I hope there’s an architect I can talk to,” he jokes. “But what I really find important is being able to talk with people who have reached significant positions in their careers and ask them for some concrete advice.”
In this regard, how does it feel to know that Politecnico Alumni are behind this scholarship?
“It strikes me that, just as I decided to stay in Milan thanks to the scholarship, there is someone else who believes in us and in the institution where they studied — and continues to do so over time,” says Giordano.
“The fact that there’s a real name behind it makes a different impression, especially if you can meet these people in person. The scholarship reinforces your awareness and gives feedback on your own work,” adds Davide.
In person, Davide and Giordano will have the opportunity to meet the Politecnico Alumni who are part of the Circle of Donors program on November 10. This year’s meeting has a special significance: it celebrates 10 years of the initiative, which today involves 58 Donors who have contributed a total of €704,250 in scholarships. An invisible thread connects multiple generations, united by the awareness that giving back even a part of what one has received from the university helps foster an endless chain not only of generosity but also of shared responsibility.
What message would you like to convey to the Donors?
Giordano speaks about the need to bring two worlds closer together: “People say this is a country without a future. I believe, however, that it is essential to build a bridge between different generations. These bridges are important because they also make it possible to stay in Italy and foster a dialogue that has been lost.”
“I’d like to tell them that what they do is truly important,” Davide adds. “Believing in the new generations today also means believing in Italy, a country where few still give their trust. It’s a gesture that gives young people confidence and conveys the concrete idea that they can make a difference and change the destiny of this country. My dream for the future is to give back to the university as a Donor myself, and to contribute to this country through my future profession. The new generations should not be left alone.”
Vuoi sapere come far parte del Circle of Donors? Scrivici: alumni@polimi.it.
Gli effetti della desertificazione si fanno sentire molto nelle aree urbane. Lo vediamo ogni estate nelle nostre città: cosa possiamo fare, che abbia ricadute positive sia immediate che sul lungo termine? Un approccio possibile è quello di adottare “soluzioni basate sulla natura (nature-based solutions, NBS)”: ovvero, la gestione e l’uso sostenibile di risorse naturali per affrontare sfide socio-ambientali come il cambiamento climatico, il rischio idrico, l’inquinamento dell’acqua, la sicurezza alimentare, la salute umana e la gestione del rischio di calamità ambientali.
Un gruppo di ricercatori del Politecnico di Milano, con il progetto NBSouth, ha esplorato questa direzione prendendo come case study la regione amministrativa di Paranoá vicino a Brasilia, che, per dimensioni, posizione e peculiarità, negli ultimi anni è stata colpite da frequenti siccità; una calamità naturale che assume sfumature drammatiche quando le città si trovano costrette a dichiarare lo stato di emergenza, portando alla chiusura di scuole e parchi, con gravi ricadute sociali.
La ricerca, condotta in collaborazione con l’Università di Brasilia, è stata guidata da un’analisi approfondita delle esigenze locali, che ha gettato le basi per la progettazione complessiva del progetto. A partire dalla messa a punto di un modello diagnostico dell’area urbana, il gruppo di lavoro sul campo ha studiato strategie NBS per la gestione di infrastrutture verdi che stanno contribuendo alla definizione di nuove politiche per lo sviluppo socioeconomico e la resilienza ambientale, coinvolgendo attivamente i residenti per valorizzarne le competenze e promuovere la collaborazione. Un’attenzione particolare è rivolta alla gestione dell’acqua: nel caso di Paranoá, il rapporto profondamente radicato della comunità con l’acqua, un tempo centrale per la loro identità, è stato compromesso dal loro trasferimento in una nuova area. NBSouth ha dimostrato che l’efficace integrazione di questa connessione storica nella pianificazione delle infrastrutture verdi e blu, insieme alle soluzioni basate sulla natura (NBS), potrebbe dare maggiore profondità alle strategie di sviluppo urbano. Questo approccio non solo ha affrontato i bisogni tangibili della comunità, ma ha anche rafforzato le connessioni intangibili, arricchendo il senso di identità della comunità e plasmando prospettive più sostenibili e significative per il loro ambiente futuro.
NBSouth ha inoltre rafforzato la collaborazione tra la società civile, le università, la pubblica amministrazione e i settori privati, creando un modello di trasformazione urbana partecipativa che ha portato, per esempio, alla trasformazione di una piazza trascurata in uno spazio pubblico ecologicamente ricco e accogliente, alla gestione più efficiente dell’acqua e della biodiversità, alla riduzione dei rischi di inondazioni, all’abbassamento delle temperature locali e all’aumento delle specie locali e della diversità vegetale. Dal punto di vista economico, il progetto ha stimolato l’occupazione e le imprese locali, facendo affidamento su materiali di provenienza locale.
YOU TOO CAN SUPPORT RESEARCH: DONATE YOUR 5×1000 TO THE POLITECNICO DI MILANO
Dona il tuo 5 per mille al Politecnico di Milano apponendo la tua firma nel riquadro “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università” che figura sui modelli di dichiarazione dei redditi, specificando il codice fiscale 800 579 301 50 del Politecnico di Milano.
5 settembre 2025 – Due Alumni politecnici premiati a Osaka con il Compasso d’Oro International Award, per il design di TWIN: un esoscheletro robotico pensato per compensare deficit motori e restituire alle persone che ne soffrono la capacità di camminare in autonomia.
L’esoscheletro motorizzato TWIN è un robot indossabile in grado di trasferire a persone con capacità motoria ridotta o assente l’energia che permette loro di alzarsi, mantenere la posizione eretta, camminare e sedersi. È stato sviluppato dal laboratorio congiunto Rehab Technologies IIT – INAIL con il design di ddpstudio – studio fondato dai designer politecnici Lorenzo De Bartolomeis, Gabriele Diamanti and Filippo Poli.Si è aggiudicato il Compasso d’Oro Award con la seguente motivazione: “aver progettato un esoscheletro modulare capace di adattarsi a diverse configurazioni in base alle necessità dell’utente, permettendo alle persone con lesioni spinali di camminare nuovamente e restituendo loro potenziale fisico ed emotivo.
“Siamo orgogliosi di ricevere questo premio internazionale per il design dell’esoscheletro TWIN”, commentano i due designer. “Questo riconoscimento dimostra quanto sia importante e strategico oggi utilizzare gli strumenti del design industriale all’interno di progetti di ricerca e trasferimento tecnologico. Progettare per le persone, a partire dall’ascolto delle loro esigenze specifiche, per arrivare a migliorarne sensibilmente la qualità della vita, è quanto di più gratificante possiamo desiderare come designer“.
Il Compasso d’Oro International Award è la declinazione globale del Premio Compasso d’Oro ADI, il più autorevole riconoscimento del design Made in Italy, istituito nel 1954 da un’idea di Gio Ponti che, in oltre 70 anni di storia, ha dato origine a una collezione di circa 2.500 pezzi, riconosciuta dal Ministero della Cultura come “bene di eccezionale interesse artistico e storico”.
Il Compasso d’Oro International Award 2025 ha il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il supporto del Bureau International des Expositions (BIE), ente che governa le Esposizioni Universali, e si avvale della media partnership di Dezeen, piattaforma di riferimento a livello globale nei settori del design e dell’architettura. La cerimonia di premiazione ha il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
I progetti vincitori saranno esposti a Milano, all’ADI Design Museum, il 9 dicembre 2025, e resteranno visitabili fino al 6 gennaio 2026.
Siamo a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo: una città di 13 milioni di abitanti dove le fasce di popolazione più povere non possono permettersi un’alimentazione completa e versano in stato di malnutrizione avanzata. L’Università Cattolica del Congo (UCC), già negli anni Ottanta, fondò una fattoria nel villaggio Mpangala, a circa 40 km da Kinshasa. È una fattoria multifunzionale, utilizzata cioè per la produzione di alimenti ma anche per attività di formazione e ricerca dalla facoltà di Economia e Sviluppo della UCC, con un’estensione di più di 400 ettari. La fattoria non è, ad oggi, collegata alla rete elettrica nazionale, non è dotata di celle frigorifere e l’accesso è difficoltoso a causa del crollo dei alcuni dei ponti che la collegano alla città di Kinshasa.
È qui che intervengono i ricercatori del Politecnico di Milano con il progetto I-FERME, che tra il 2022 e il 2024 hanno lavorato per potenziare le infrastrutture stradali di accesso Mpangala e di supporto alla lavorazione e conservazione dei prodotti alimentari, così da permettere un pieno sfruttamento della fattoria esistente. Il primo passo è stato l’elettrificazione della fattoria attraverso la progettazione di reti elettriche basate su pannelli fotovoltaici e batterie, seguito dalla progettazione di infrastrutture viarie (ponti/viadotti), a basso costo e impatto ambientale, massimizzando l’impiego di risorse locali, e dalla progettazione e realizzazione di celle frigorifere intelligenti per la conservazione degli alimenti.
Il risultato finale è la disponibilità, anche per la popolazione urbana più povera, di prodotti a prezzi accessibili, grazie alla razionalizzazione della produzione di alimenti, agli strumenti di conservazione e alla migliore capacità di distribuzione nelle città limitrofe (prima fra tutte, Kinshasa).
In un’ottica di prototipizzazione e estendibilità a contesti simili, i ricercatori hanno sviluppato strumenti semplificati, come software open access, abachi e tabelle, accessibili e facilmente utilizzabili che consentiranno anche agli studenti dell’università partner, Università Cattolica del Congo, e alla popolazione locale di acquisire conoscenze di base specifiche utilizzabili ed esportabili anche in altri contesti.
Come gli altri progetti di ricerca politecnici finanziati dalle vostre donazioni del 5 per mille, DROPS mira a sviluppare soluzioni realizzabili nel breve termine, che puntano a essere replicabili e avere un effetto nel lungo periodo; case study che mettono a terra tecnologie studiate in progetti più grandi (e l’occasione, per studenti e ricercatori, di mettere in pratica quello che hanno appreso).
The project of the Politecnico di Milano I-FERME è sviluppato dal Dipartimento di Energia in collaborazione con i dipartimenti DMEC, DICA, DEIB del Politecnico di Milano e l’Università Cattolica del Congo.
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Dona il tuo 5 per mille al Politecnico di Milano apponendo la tua firma nel riquadro “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università” che figura sui modelli di dichiarazione dei redditi, specificando il codice fiscale 800 579 301 50 del Politecnico di Milano.
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