Spazio: l’Europa punta su D-Orbit, fondata dall’Alumnus Luca Rossettini

Nel 2028, la prima missione ESA di manutenzione in orbita. Un altro “primato spaziale” per l’Italia e un contratto da 120 milioni

Siamo “in prima linea nella manutenzione pionieristica in orbita”, spiega Luca Rossettini, CEO e founder di D-Orbit, in una recente intervista a Fortune Italia. Sta parlando dell’azienda che ha fondato, leader in Europa nella pionieristica attività dell’in-orbit servicing, la “logistica dello spazio”. Ma vale anche per l’Italia: un paese che da sempre è all’avanguardia nell’esplorazione spaziale, il cui contributo scientifico e tecnologico ha giocato un ruolo chiave nel delineare l’industria aerospaziale dell’intero continente.

E che continua ad alimentarla: è di qualche giorno fa l’annuncio che l’Agenzia Spaziale Europea ha scelto proprio D-Orbit come partner nella sua prima missione di servizio in orbita, RISE: una missione commerciale che dimostrerà di poter raggiungere e attraccare in sicurezza a un satellite client geostazionario. Una pietra miliare verso la sostenibilità dei servizi e delle tecnologie in orbita, come il rifornimento, la ristrutturazione e l’assemblaggio.

Luca Rossettini è Alumnus politecnico in ingegneria aerospaziale e PhD. È da un bel po’ che lo teniamo d’occhio. In un’intervista che ci ha rilasciato nel 2022, ci ha raccontato la sua visione, ormai a un passo dal diventare realtà: realizzare stazioni di servizio orbitanti per i satelliti che circondano il nostro pianeta. https://alumni.polimi.it/2022/02/21/un-satellite-e-come-il-maiale-non-si-butta-via-niente/

Già da anni, l’azienda va in orbita con i suoi ION carrier, che trasportano i satelliti nelle rispettive posizioni operative. “Nel new space la chiamiamo last mile delivery”, spiega Rossettini. “Un po’ come farebbe il camioncino del corriere, andiamo in giro per lo spazio a consegnare i pacchetti porta a porta, cioè a portare i satelliti dove servono”. È un servizio che ha radicalmente cambiato il modo di mandare i satelliti in orbita: “fa risparmiare fino all’85% del tempo e fino a un 40% di costi”.

Con RISE, D-Orbit lancia il successore di ION: un veicolo nuovo, chiamato Gea, che rappresenta un significativo salto tecnologico. I dettagli della piattaforma non sono stati resi noti, ma sappiamo che sarà equipaggiata con capacità robotiche per missioni di in-orbit servicing e refueling. La missione RISE è un ulteriore passo dell’Europa verso la costruzione di una propria infrastruttura commerciale in orbita geostazionaria. Per D-Orbit, rappresenta un contratto da quasi 120 milioni di euro.

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