5 giovani realtà imprenditoriali dal cuore politecnico da tenere d’occhio

Una bella notizia che potreste esservi persi: tra le 10 startup da tenere d’occhio secondo Wired, la metà sono fondate da Alumni e Alumnae Polimi

Ne abbiamo sentito parlare parecchio, nell’ultimo anno: sono start-up giovani e crescono velocemente, hanno un cuore deep-tech, hanno la mission di migliorare qualche aspetto della società in cui viviamo, ne parlano le maggiori testate che si occupano di innovazione. Il loro fattor comune? Hanno founders che si sono formati al Politecnico di Milano.

Ne parla anche Wired, nel suo articolo “10 startup italiane da seguire nel 2024: dall’intelligenza artificiale ai nuovi alimenti, dall’energia alle comunicazioni, ecco 10 aziende innovative da tenere d’occhio”. 5 su 10 sono politecniche: eccole qui.

Cap_able Fondata dall’Alumna designer Rachele Didero, Cap_able ha brevettato una tecnologia per la protezione dei dati biometrici: realizza capi in grado di confondere gli algoritmi di riconoscimento facciale.

SunCubes mira a sviluppare un sistema di ricarica wireless per sensori e – in futuro – per satelliti. I fondatori sono due Alumni politecnici: Alberto Chiozzi e Federico Ognibene. Li abbiamo incontrati lo scorso giugno, scopri la videointervista a questo link

Da sinistra: Alberto Chiozzi e Federico Ognibene

Displaid si occupa di monitoraggio predittivo. È stata candidata al Premio nazionale innovazione tra i rappresentanti della Lombardia e i suoi fondatori sono stati selezionati da Forbes tra i suoi Under 30 nel 2024: sono gli Alumni Lorenzo Benedetti, Giancarlo Donizzelli, Luca Radicioni e Francesco Morgan Bono

Da sinistra: Francesco Morgan Bono, Lorenzo Benedetti, Giancarlo Donizzelli; Luca Radicioni

Soundsafe Care combina robotica e ultrasuoni a scopo terapeutico per eseguire trattamenti chirurgici senza incisioni, in modo totalmente non invasivo: una nuova frontiera nel trattamento dei tumori. Tra i fondatori anche l’Alumnus Andrea Mariani

A sinistra: Andrea Mariani

Il fondatore di Foreverland Food, l’Alumnus Massimo Sabatini, ha inventato Freecao, il cioccolato senza cacao: è prodotto a partire dal carrubo. A chi ci chiede perché mai dovremmo rinunciare al cacao, rispondiamo che il carrubo è un ingrediente molto più sostenibile dal punto di vista del consumo di acqua: e infatti cresce in abbondanza sul territorio italiano, in particolare nelle regioni del sud, esposte a prolungate siccità.

A destra: Massimo Sabatini
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