Telecomunicazioni: una spin off del Politecnico rivoluziona la fibra ottica

PhotonPath, spin off del Politecnico, è pronta ad entrare nel mercato della fibra ottica con circuiti fotonici che riducono dimensioni e costi delle reti

PhotonPath, spin off del Politecnico di Milano incubata da Polihub, è pronta a sbarcare nel 2021 sul mercato con una tecnologia innovativa che promette di rivoluzionare le telecomunicazioni: l’introduzione di chip dotati di circuiti fotonici al posto di quelli elettrici, in grado di ridurre dimensioni e costi delle reti della fibra ottica.

“Un paio di clienti stanno già testando le nostre applicazionispiega al Sole24ore il co-fondatore Douglas Aguiar – e puntiamo a finalizzare queste prime demo già nei prossimi mesi. Il target, in tre anni, è quello di arrivare a costruire 3mila amplificatori l’anno per arrivare a cinque milioni di ricavi”.

PhotonPath nasce dal lavoro congiunto durante il dottorato di Douglas Aguiar, CEO e Alumnus in Ingegneria delle telecomunicazioni e Emanuele Guglielmi, CTO e Alumnus in Ingegneria elettronica, che hanno lavorato nel campo della fotonica integrata.

Grazie alla collaborazione tra due gruppi di ricerca del Politecnico (il Photonic Devices Group e l’I3N Lab) del dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB), nel 2019 hanno creato questa start-up deep tech – spin off del Politecnico – con l’obiettivo di migliorare la qualità e la programmabilità delle reti di telecomunicazioni a fibre ottiche.

Photonpath fibra ottica
Credits: Business Insider

Questo avviene attraverso la commercializzazione di chip miniaturizzati in cui, oltre ai segnali elettrici, si propagano anche segnali di luce. Il vantaggio della tecnologia è che offre la possibilità di riprogrammare il chip a seconda delle esigenze specifiche del singolo cliente.

“Questa è una funzionalità di grande valore per gli operatori di reti, che vedono le necessità di traffico dati cambiare continuamente all’interno delle loro reti. Grazie alla fotonica integrata, ai nostri algoritmi di controllo e calibrazione, le apparecchiature di rete diventano più piccole, consumano meno energia, offrono maggiori prestazioni, e costano pure meno dichiara Aguiar a Business Insider.

E continua:

“Il problema è che la crescita costante di capacità e prestazioni avvenuta negli ultimi 30 anni sta arrivando a un limite e sono necessarie nuove tecnologie per supportarla: qui entrano in gioco la fotonica integrata ed i nostri chip”.

L’obiettivo a partire dal 2021 è quello di inserirsi nel mercato globale delle telecomunicazioni e di produrre entro cinque anni 3000 unità del prodotto, arrivando poi, nel lungo termine, a portare la fotonica integrata in altri segmenti di mercato.

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Credits header: Polihub

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