Addio a Ernesto Gismondi, imprenditore e designer Politecnico icona del Made in Italy

“Un ingegnere umanista, un imprenditore civico e un creativo pragmatico” nelle parole di Stefano Boeri

È venuto a mancare il 31 dicembre 2020 Ernesto Gismondi, uno dei protagonisti del Made in Italy nel mondo per il design d’avanguardia, fondatore e presidente di Artemide, tra le più note aziende produttrici di lampade al mondo.

Nato il 25 dicembre del 1931, Gismondi era Alumnus in ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano e laureato anche in ingegneria missilistica alla Scuola Superiore di Ingegneria di Roma. Fondò Artemide nel Milanese nel 1960; oggi, il Gruppo Artemide è uno dei brand di illuminazione tra i più conosciuti al mondo. Sotto la guida di Gismondi ha collaborato con architetti e designer di fama mondiale come Vico Magistretti, Gio Ponti, Gae Aulenti, Santiago Calatrava, Richard Sapper, Michele De Lucchi e molti altri. Lo stesso Gismondi si affermò come designer internazionale e fu tra gli ideatori di “Memphis”, movimento di avanguardia che determinò una profonda evoluzione del settore del design in Italia e nel mondo.

Il suo visionario lavoro di imprenditore in Artemide valse numerosi e importanti riconoscimenti, tra i quali citiamo il Premio Ernst & Young “Imprenditore dell’Anno 2008” per la categoria Innovation, l’European Design Prize 1997, e diversi Premi Compasso d’oro: nel 1967 per la celeberrima Eclisse firmata Vico Magistretti, anche lui illustre Alumnus del Politecnico di Milano; nel 1989 per la Tolomeo di Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina; nel 2004 per l’applique Pipe di Herzog & De Meuron, nel 2014 per la In-Ei Collection di Issey Miyake.

Nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2008, nel 2018 Gismondi ricevette il Compasso d’Oro alla Carriera con la seguente motivazione della giuria: «Ingegnere aerospaziale, docente universitario e imprenditore, in sintesi: uomo di ingegno poliedrico. Fondatore di Artemide, da subito utilizza i processi di design come fattore distintivo e in questo lungo percorso incentiva e valorizza collaborazioni con il mondo del progetto nazionale e internazionale. Esempio coerente di come il progetto di design possa essere concreta leva strategica di crescita culturale ed economica, ha sempre operato affinché il design italiano potesse essere esempio virtuoso a livello internazionale».

Dal 1964 al 1984 Gismondi fu professore associato al Politecnico di Milano. Fu inoltre vicepresidente di ADI – Associazione Design Industriale e, nel corso della sua lunga carriera, ricoprì numerose cariche istituzionali.

“Un ingegnere umanista, un imprenditore civico e un creativo pragmatico”, così lo ricorda Stefano Boeri, celebrandone in particolare “tre competenze: la ricerca tecnologica e sui materiali, il gusto per il rischio imprenditoriale e la bellezza come confine della creatività – che, lo ricordo, stanno nel DNA del design italiano”. 

Tutte le immagini sono di proprietà di Artemide

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