Tra i tantissimi nuovi progetti di ricerca che partiranno nel corso del prossimo anno al Politecnico di Milano ce ne sono 8, in particolare, selezionati dalla Commissione europea tra migliaia di proposte per ricevere un finanziamento ERC, che sta per European Research Council: ne abbiamo parlato spesso sui canali Alumni, si tratta di un importante strumento della Commissione europea che sostiene ricerche pionieristiche e di frontiera.
I grant (cioè i finanziamenti) ERC vengono assegnati ogni anno in base a alcuni criteri espressi dai programmi quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione: come Horizon Europe, il programma quadro ora in vigore, che copre il periodo 2021-2027. Il nostro Ateneo sta performando molto bene in questo contesto: in Horizon Europe, quindi dal 2021 a oggi, ha raggiunto lo straordinario risultato di 126 progetti vinti, di cui 17 ERC, per un valore di oltre 64 milioni di euro.
Attualmente il tasso di successo delle “application” dei gruppi di ricerca politecnici è del 20,45% rispetto a circa il 15% a livello europeo: con questi nuovi finanziamenti, il Politecnico di Milano raggiunge un totale di 60 grant ERC. Nell’unione, il Politecnico è la quinta università per numero di progetti finanziati (dati Cordis al 16/01/2023).
Questi numeri sono importanti per il riconoscimento e le possibilità scientifiche che offrono, e anche in termini di attrazione dei talenti: il Politecnico è ai vertici delle classifiche mondiali delle università anche grazie alla ricerca scientifica di frontiera che porta avanti nei suoi laboratori. I protagonisti di questo primato italiano sono i tanti scienziati e ricercatori del Politecnico: circa 3500. Alcuni di questi sono “ricercatori ERC”: sono tra “le menti più brillanti d’Europa”, si dice, scienziati che potrebbero essere sulle tracce di scoperte scientifiche e tecnologiche nuove e imprevedibili.
Otto nuovi grant di ricerca ERC, quindi. Questi 8 nuovi progetti affronteranno temi legati a spazio, energia, sostenibilità, guida autonoma, tecnologie per la medicina, tecnologie per lo spazio economico e culturale: alcune delle sfide più urgenti della contemporaneità.
Un Consolidator Grant va al gruppo di ricerca della prof.ssa Camilla Colombo, del DAER, con il progetto GREEN SPECIES (ne abbiamo parlato qui). I Consolidator Grant sono destinati a ricercatori con un curriculum scientifico consolidato, che hanno l’obiettivo di rafforzare il proprio gruppo di ricerca e sviluppare una carriera in Europa.
Quattro Starting Grant vanno a Fabio Ferrari, Margherita Maiuri, Paola Occhetta e Gianvito Vilé (scoprili a questo link). Gli Starting Grant sono assegni per ricercatori emergenti con pochi anni alle spalle. Altri 3 ricercatori hanno ottenuto il finanziamento per un ERC Proof of Concept (PoC). I Proof of Concept sono dedicati a ricercatori che abbiano che abbiano già un progetto ERC in corso o l’abbiano terminato di recente e mirano a trasformare la ricerca di base in ricerca applicata.
Oltre a questi, ci sono anche altri tipi di grant ERC, ancora non assegnati nella tornata 2022-2023: sono gli Advanced Grant, dedicati a scienziati eccezionali ed affermati, in grado di aprire nuove direzioni nei rispettivi campi di ricerca, e i Sinergy Grant (come TOMATTO, di cui abbiamo parlato qui), che promuovono progressi sostanziali nella frontiera della conoscenza e incoraggiano nuove linee di ricerca.
Il team coordinato dal prof. Carlo Spartaco Casari mira a sviluppare un nuovo sistema stampabile anticontraffazione (PYPAINT) basato su nanostrutture a base di carbonio con una specifica risposta optoelettronica, che consente di creare un codice identificativo univoco dell’opera d’arte invisibile all’occhio umano. Il progetto nasce dall’attività di ricerca svolta presso il NanoLab del Dipartimento di Energia nell’ambito del progetto ERC Consolidator grant EspLORE ed è in collaborazione con la startup studio DayOne con sede a Roma.
Applicazioni immediate si rivolgono al mercato dell’arte, da sempre alle prese con il problema della contraffazione. Le opere d’arte generalmente non sono protette con dispositivi di sicurezza dedicati che identificano univocamente l’opera. Il problema nasce storicamente dall’esigenza di non alterare visibilmente l’opera stessa e dalla relativa mancanza di sistemi di sicurezza non invasivi. PYPAINT punta a contribuire a soluzioni per garantire l’estremo valore delle opere d’arte in Europa e nel mondo.
Il progetto CATALYSE del Professor Matteo Maestri propone lo sviluppo di un software per la modellazione multiscala di processi catalitici industriali, combinando un rigoroso approccio ai principi primi con avanzati algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale. Il software fornirà un framework plug-and-play per includere cinetiche dettagliate a livello atomistico in modelli avanzati di reattore chimica, ponendosi come uno strumento fondamentale per supportare lo sviluppo di nuove tecnologie per la transizione energetica e l’uso sostenibile delle risorse.
Il Prof. Francesco Topputo ha ottenuto un finanziamento con il progetto GUIDO, che getterà le basi per la realizzazione di un’unità di guida autonoma per satelliti nello spazio profondo. Guidare un satellite significa pianificare e controllare la sua traiettoria oltre a decidere come orientare i suoi propulsori durante le manovre. Lelemento innovativo di GUIDO è la sua capacità di trovare traiettorie con algoritmi di ottimizzazione affidabili, in grado di girare su una scheda elettronica a basse prestazioni e basso consumo energetico. Lo sviluppo del PoC GUIDO avverrà al DART Lab, il laboratorio gestito da Topputo dove si sperimentano algoritmi di guida e navigazione per sonde spaziali tramite simulazioni con hardware integrato.