Le prime donne ingegnere del Politecnico

Un tuffo nella storia per conoscere le prime donne che, agli albori del Politecnico, hanno seguito la loro vocazione ingegneristica

Il 23 giugno è l’International Women in Engineering Day, una giornata dedicata alle ingegnere di tutto il mondo per celebrare il loro lavoro e traguardi. 

Quando abbiamo scritto ALUMNAE, volevamo raccogliere tanti esempi positivi per le donne STEM del presente e del futuro e per capire anche quanta strada ancora c’è da fare. Con questo libro abbiamo raccontato le storie di 67 donne laureate in ingegneria al Politecnico per dipingere 67 modi diversi di essere ingegnere, tutti accomunati dalla competenza e dalla passione per il proprio lavoro. Leggilo qui

Oggi però ci chiediamo: chi sono state le donne che per prime hanno avuto il desiderio (e, pensando ai tempi, anche il coraggio) di intraprendere il percorso ingegneristico al Politecnico di Milano? Ecco allora che emergono i primi tre nomi: Tatiana Wedenison, Gaetanina Calvi e Maria Artini hanno spianato la strada a tutte le altre donne che sono venute dopo di loro. 

Le prima Alumnae del Politecnico (Ingegneria – Architettura) – Archivio Centrale Politecnico di Milano

TATIANA WEDENISON – STUDENTESSA DI INGEGNERIA 

Era il 1888 e Tatiana Wedenison, nata a Milano nel 1864 e figlia di un negoziante, si iscrisse al Politecnico di Milano. Pur non avendo completato gli studi, fu la prima donna nella storia italiana a provare a intraprendere gli studi ingegneristici. Nel 1894 Wedenison si laureò in scienze naturali. 

GAETANINA CALVI – ALUMNA INGEGNERIA CIVILE 

Dobbiamo aspettare l’anno 1913 per vedere la laurea della prima donna politecnica: Gaetanina Calvi, ingegnere civile, era l’unica donna del suo corso. I laureati di quell’anno erano 156 (di cui 149 ingegneri). Era passato mezzo secolo dalla fondazione del Politecnico di Milano (1863). 

gaetanina calvi
Credits: Archivio storico del Politecnico di Milano

Tra i suoi traguardi professionali, ricordiamo la progettazione della nuova ala dell’Istituto per ciechi di Milano, destinato a casa di riposo nel 1925, che la vide impegnarsi in prima persona, insieme all’architetto Faravelli. Negli anni seguenti insegnò matematica e scienze sempre presso l’Istituto che iniziò a darle un compenso in denaro soltanto nel 1928 (fonte). 

Il nostro Alumnus Ing. Longoni (Ingegneria chimica 1968) la ricorda così: 

“Ho conosciuto l’ing. Gaetanina Calvi (allora era chiamata Contessa Calvi) a Costa Lambro (frazione di Carate Brianza) dove abitava. Mi ero appena iscritto al Ginnasio del Liceo Zucchi di Monza e mio padre mi mandò a lezione di matematica dall’ing. Calvi presso la sua casa di Costa Lambro. Era severa, ma molto attenta ad aiutare i ragazzi che andavano a lezione da Lei. […] L’ing.ssa Calvi dava lezioni sia per matematica ma anche per latino e italiano a molti di noi figli di contadini o operai che lavoravano per lo più nelle filande lungo il fiume Lambro. Chi poteva, pagava un piccolo importo; chi non poteva, riceveva le lezioni dando qualche gallina.” 

Ing. Roberto Longoni
longoni classe
Credits: Ing. Roberto Longoni

MARIA ARTINI – ALUMNA INGEGNERIA ELETTROTECNICA 

“Egregio professore, mi viene richiesto da un collega se è stata pubblicata qualche soluzione grafica dell’equazione cubica x³+px=q. Posso permettermi di girare la domanda a Lei?” 

da una lettera del 19 maggio 1943 scritta da Maria Artini a Ercole Bottani 

Figlia del professore Ettore Artini, docente di Mineralogia al Politecnico, si iscrisse alla facoltà di Ingegneria elettrotecnica del Politecnico nell’anno accademico 1912-1913 e si laureò con la votazione di 90/100, diventando ufficialmente la seconda donna laureata al Politecnico di Milano (1918) e la prima donna laureata in Ingegneria elettrotecnica in Italia.

Credits: Enciclopedia delle donne

Dopo un breve periodo alla Società Officine ing. Giampiero Clerici passa al Gruppo Edison, dove diviene dirigente e collabora alla realizzazione della prima linea elettrica ad altissima tensione, la Brugherio-Parma di 130 kV, e studia la nuova rete a 220 kV. Partecipa all’attività dell’Associazione Elettrotecnica Italiana (Aei) e del Comitato Elettrotecnico italiano (Cei). 

Nel 1948 iniziò a interessarsi per promuovere relazioni personali tra le donne laureate in Ingegneria e in Architettura. Organizzò una serie di riunioni con le colleghe milanesi e torinesi in vista di un vero e proprio sodalizio ma morì prematuramente prima di vedere realizzato il proprio progetto. 

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Fonti:  

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