Andrea Carson, Alumnus e direttore tecnico di Luminum, ha ricevuto, durante la prima edizione del Premio AIDI Luce 2021, il premio “Mario Bonomo”, dedicato all’Alumnus scomparso nel 2019, grande progettista di illuminazione che ha contribuito in modo determinante alla crescita del settore dell’illuminotecnica in Italia.
Il riconoscimento gli è stato assegnato per “il lavoro svolto in questi anni nel mondo dell’illuminazione sapendo coniugare creatività e innovazione con un approccio di grande attenzione ai temi della cultura e della valorizzazione dei beni storici tramite le nuove tecnologie”.
Carson già nel 2020 aveva fatto parlare di sé per essere stato inserito tra i 40 migliori lighting designer al mondo del premio “40 under 40”, indetto dalla rivista inglese Lighting Magazine, che seleziona i più promettenti giovani lighting designer al mondo.
Con il team del suo studio – Luminum Lighting Design fondato nel 2015 – ha ridato luce alle creazioni dei giganti dell’architettura della sua città natale, Novara, e della sua regione, dallo Juvarra all’Antonelli prediligendo i luoghi sacri, come il Seminario Arcivescovile di Vercelli, il Duomo di Novara o il Santuario Madonna del Sasso a Boleto, sul lago d’Orta.
Durante la serata di premiazione, organizzata da AIDI, Associazione Italiana di Illuminazione che dal 1959 promuove la cultura della luce in Italia, l’Alumnus ha dichiarato: “Ammetto che è stata un’emozione molto forte ricevere questo riconoscimento, davanti a importanti figure del mondo dell’illuminazione, e non posso che condividere questo premio con i miei soci di Luminum e il nostro team, i colleghi, i clienti e gli amici che hanno creduto in noi in questi anni e che condividono i nostri valori e i nostri obiettivi.”
Parlando di come è nata la sua passione per il lighting design al Salone del Mobile, Carson ha anche ricordato la sua formazione universitaria:
“Ho studiato al Politecnico di Milano, presso la sede di Milano Bovisa, dove era possibile confrontarsi con molteplici aspetti della professione. Iniziai ad approfondire i temi legati alla luce durante i corsi di scenografia e fotografia per l’architettura, scoprendo come la luce fosse una materia al contempo tecnica e artistica, con una pluralità di possibili usi ed emozioni che poteva sviluppare, e mi chiesi quali potessero essere le applicazioni di queste tecnologie in ambito monumentale e su beni artistici che approfondivo nei corsi di restauro.”