Al Politecnico di Milano nasce il Centro di Ricerca Gianfranco Ferré

Fondazione Ferré dona l’archivio dell'Alumnus stilista all’Ateneo

Nasce il Centro Ricerche Gianfranco Ferré, che raccoglie l’immenso patrimonio lasciato dallo stilista laureatosi al Politecnico di Milano nel 1969. All’evento di presentazione hanno partecipato il Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, il Presidente della Fondazione Gianfranco Ferré Alberto Ferré e il Direttore Generale della Fondazione Rita Airaghi.

La famiglia Ferré, dopo aver dato vita alla Fondazione nel 2008, ha deciso oggi di donare al Politecnico di Milano l’archivio e la sede di via Tortona, progettata da Franco Raggi.

fondazione Ferré
Credits: polimi.it/Fondazione Ferré

Il Rettore Resta ha commentato:

Il valore del patrimonio è quello di resistere, crescere e guardare al futuro. Conservare significa continuare a fare in modo che pensieri ed oggetti rivivano in forme nuove. Questo l’obiettivo del Centro di Ricerca Gianfranco Ferré, che inauguriamo oggi, con l’intento di promuovere l’innovazione digitale delle industrie creative e culturali.

L’attuale patrimonio della Fondazione, quasi interamente catalogato in una banca dati digitale, è caratterizzato da più di 150.000 documenti e artefatti, tra schizzi, disegni tecnici, foto, abiti e accessori, oggetti, libri, riviste, filmati, rassegne stampa, scritti, lezioni e appunti dello stilista.

L’archivio, riconosciuto patrimonio “di particolare interesse culturale” da parte del Ministero della Cultura – Soprintendenza Archivistica per la Lombardia, oggi entra a far parte del sistema Archivi Storici del Politecnico di Milano.

Coordinato dal Dipartimento di Design, il Centro di Ricerca Gianfranco Ferré intende fondere le abilità, le conoscenze tecnico-scientifiche e la cultura del progetto del Politecnico di Milano con il patrimonio materiale e immateriale relativo alla storia, alla cultura e alle tecniche della moda conservato e valorizzato dalla Fondazione Gianfranco Ferré.

Gianfranco Ferré, grande stilista ed artista, è stato un ambasciatore dell’Italia e del nostro ateneo nel mondo: uno di quei nomi che ci rende fieri. Delle sue opere colpisce il rigore, forse dovuto alla progettualità insita nella sua formazione di architetto, e l’emozione. Un connubio tra tecnica e arte, tra metodo e inventiva, che incentiviamo nelle nostre aule e nei nostri laboratori attraverso la sperimentazione, che oggi passa dall’intersezione sempre più stretta tra tecnologia e creatività.

ha aggiunto Resta.

Il Centro si fonda su una visione interdisciplinare in grado di coniugare tradizione con innovazione e tecnologia, e integra una profonda conoscenza nell’ambito del design e della moda con competenze digitali.

Aspetto distintivo è quindi l’innesto di tecniche e conoscenze tipiche della cultura sartoriale, artigianale e tecnica delle industrie creative con soluzioni tecnologiche avanzate – come realtà aumentata e realtà virtuale; reverse modeling, digital prototyping e stampa 3D; haptic and sonic perception; holographic rendering, grafica animata, e movie production.

Le tecnologie digitali sono già state ampiamente applicate nel settore della moda, ma manca tuttora un approccio integrato che possa esplorare tutto il potenziale dell’ibridazione tra la dimensione fisica e quella virtuale, per ripensare la fruizione degli artefatti di moda anche in un’ottica di valorizzazione culturale e “narrazione aumentata”.

Il Centro di Ricerca si propone di avviare una serie di sperimentazioni interdisciplinari che, sotto il coordinamento del Laboratorio Fashion in Process del Dipartimento di Design, coinvolgeranno numerose componenti disciplinari dell’Ateneo, dall’ingegneria meccanica, all’ingegneria dell’informazione e bioingegneria, all’ingegneria matematica, per esplorare alcune traiettorie di ricerca e innovazione.

Il primo anno di attività si concluderà con un’iniziativa aperta al pubblico che metterà in scena alcuni pezzi unici dell’archivio Ferré nel contesto dei nuovi scenari di trasformazione digitale delle industrie creative e culturali. 

 La costituzione del Centro di ricerca Gianfranco Ferré presso il Politecnico di Milano mi rende particolarmente felice e orgoglioso di aver onorato il mio impegno teso a mantenere vivi nel tempo la memoria e il valore di mio fratello Gianfranco.

commenta Alberto Ferré.

Da ora in poi il testimone passa a chi saprà certamente utilizzare gli strumenti più avanzati per far conoscere e diffondere ulteriormente un patrimonio culturale di immenso valore, grazie a progetti e sperimentazioni diverse, con il supporto di nuovi linguaggi. Un ritorno a casa, nel ‘suo’ Politecnico dove didattica e ricerca sono frutto di continue sperimentazioni, dove le più nuove tecnologie possono far leggere e far vivere in chiave contemporanea il frutto della poesia, della creatività, del sogno che stanno alla base della moda di Gianfranco, che ha sempre coniugato questi valori con il metodo e la progettualità made in Politecnico.

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