Politecnico di Milano: il migliore d’Italia secondo Censis

La classifica mira a indirizzare le aspiranti matricole nella scelta dell’ateneo più adatto

Il Politecnico di Milano si conferma la migliore università italiana per la sua categoria con il punteggio di 93,3 punti. A dirlo è Censis, che ogni anno stila una classifica dei migliori atenei del nostro Paese.

L’analisi delle università, suddivisa tra atenei statali, non statali e politecnici e a seconda delle dimensioni, prende in esame diversi parametri, tra i quali anche le strutture dei campus, i servizi erogati, il numero di borse di studio in favore degli studenti, il livello di internazionalizzazione, la comunicazione, i servizi digitali e l’occupabilità a un anno dal titolo.

Questa classifica conferma il trend positivo che vede il Politecnico come eccellenza nel panorama universitario italiano: secondo il QS Ranking, il nostro Ateneo è la prima università italiana nella classifica generale e anche in quelle per ambiti disciplinari; nell’ambito dell’Employer Reputation, cioè l’opinione che i datori di lavoro hanno degli Alumni, il Politecnico è al 67° posto nel mondo.

Anche l’indagine occupazionale condotta sui laureati politecnici magistrali italiani ha confermato gli ottimi risultati: il 96% dei laureati ha un lavoro a un anno dalla laurea, il 99% dichiara di averlo cinque anni dopo il conseguimento del titolo.

IMMATRICOLAZIONI IN CRESCITA

Censis nel suo report dichiara che le iscrizioni all’università in Italia sono aumentate del 4,4% nel 2020, smentendo le previsioni che ipotizzavano un calo delle immatricolazioni dovuto alla pandemia.

Anche al Politecnico di Milano si conferma questo andamento positivo: gli immatricolati nell’anno accademico 2021/2022 sono stati 15.413 (5.442 donne; 9.971 uomini), contro i 12.811 dell’anno precedente (4.497 donne; 8.314 uomini). Questo dimostra la tenuta del Politecnico di Milano che, di fronte all’emergenza pandemica, ha consolidato e potenziato prassi già in atto per garantire, nonostante il distanziamento sociale, l’accesso alle attività formative online e offline durante gli ultimi 18 mesi.

Per approfondire: leggi l’intervista al prof. Lamberto Duò, delegato del rettore alla Didattica e all’Orientamento, sull’ultimo numero di MAP (pag. 14)
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