Solo due italiane nell’olimpo delle 40 donne dell’intelligenza artificiale (secondo la lista IBM, link qui) e sono due politecniche: Donatella Sciuto, docente di Computer Engineering, prorettrice del Politecnico di Milano e delegata del Rettore alla Ricerca e alla Diversity ed Elisabetta Burei, Alumna in Ingegneria Elettronica e Senior manager demand&project di CheBanca!.
“Le leader di quest’anno – dichiara IBM – dimostrano come i progressi nell’elaborazione del linguaggio naturale, nell’automazione e in un’AI affidabile possano essere utilizzati per aiutare le organizzazioni a prevedere meglio i risultati, automatizzare i processi e guidare nuova efficienza”.
Sciuto ha utilizzato l’AI per aiutare più di 45.000 studenti del Politecnico a navigare attraverso la grande quantità di informazioni disponibili per offrire una migliore esperienza del campus. Il progetto di cui è alla guida, denominato “Concierge”, è riuscito a rispondere a più di 300.000 domande formulate in linguaggio naturale grazie ad un assistente virtuale sempre disponibile.
Burei ha implementato l’intelligenza artificiale per creare “Edo”, un assistente virtuale ideato per automatizzare i servizi al cliente e al contempo ottimizzare l’uso del personale dell’azienda. Grazie a questa tecnologia, CheBanca! è riuscita a risolvere il 60% delle richieste di customer care senza l’intervento umano, riducendo del 30% le interazioni del servizio clienti tramite operatore.
Utilizzando l’intelligenza artificiale, questi progetti hanno contribuito alla trasformazione digitale di aziende nazionali e internazionali, creando ambienti di lavoro più sostenibili e inclusivi, in grado di “mitigare i pregiudizi e fornire risultati spiegabili”, spiega Ritika Gunnar, Vice Presidente, Expert Labs, IBM Cloud and Cognitive Software.
Nel mese dedicato alle STEM, uno dei temi sollevati più spesso è la questione della parità di genere: anche per questo abbiamo voluto raccogliere le storie di 67 ingegnere della nostra community nel libro “ALUMNAE, Ingegnere e tecnologie” . L’obiettivo? Raccontare un insieme di esempi positivi per le ragazze “STEM” di oggi e di domani.
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