Malnutrizione in Congo: cosa è possibile fare?

5 idee per il pianeta da mettere a terra subito: il progetto “I-FERME” del Polimi contrasta la povertà alimentare dove mancano energia e infrastrutture

Ogni anno, il Politecnico di Milano seleziona 5 progetti di ricerca ad alto impatto sociale e, con il contributo economico dei donatori che scelgono di devolvere il loro 5 per mille Irpef all’Ateneo, li supporta in una fase di messa a terra di “esperienze pilota” con un impatto concreto.

Nel 2022, per esempio, il tema del concorso è stato “Sviluppo Locale e Transizione Ecologica”. I 5 gruppi di ricerca selezionati hanno tempo fino a fine 2024 (di solito infatti sono progetti realizzabili nel breve termine, anche se puntano a essere replicabili e avere un effetto nel lungo periodo) per mettere a terra le loro idee.

Cinque gruppi di ricerca che stanno lavorando proprio adesso: uno a Milano, tre in Africa e uno in Brasile. Hanno in comune l’obiettivo di rendere più verde il nostro pianeta, a cominciare da contesti molto specifici: trasformare i rifiuti in carburante senza tagliare gli alberi; fare fronte ai cambiamenti climatici nelle città; un progetto per una fattoria super efficiente che usa al meglio ciò che offre il territorio; tecniche per dare nuova vita a una valle in Algeria unendo antichi saperi e tecnologia all’ultimo grido; e soluzioni ortopediche all’avanguardia per migliorare la salute in Lombardia, risparmiando e rispettando l’ambiente.

Scopriamoli.

I-FERME – INTELLIGENT INFRASTRUCTURE DESIGN FOR A MULTIFUNCTIONAL EFFICIENT FARM

I ricercatori del Poli affrontano, con questo progetto di ricerca, problemi legati alla povertà alimentare. Il caso studio prende in esame Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo: una città di 13 milioni di abitanti dove le fasce di popolazione più povere non possono permettersi di mangiare carne e versano in stato di malnutrizione avanzata. L’Università Cattolica del Congo (UCC), già negli anni Ottanta, fondò una fattoria nel villaggio Mpangala, a circa 40 km da Kinshasa. È una fattoria multifunzionale, utilizzata cioè per la produzione di alimenti ma anche per attività di formazione e ricerca dalla facoltà di Economia e Sviluppo della UCC, con un’estensione di più di 400 ettari. La fattoria non è, ad oggi, collegata alla rete elettrica nazionale, non è dotata di celle frigorifere e l’accesso è difficoltoso a causa del crollo dei alcuni dei ponti che la collegano alla città di Kinshasa. Il progetto I-FERME si pone l’obiettivo di migliorare le infrastrutture stradali di accesso Mpangala (ponti) e potenziare le infrastrutture di supporto alla lavorazione e conservazione dei prodotti alimentari, così da permettere un pieno sfruttamento della fattoria esistente.

Il team politecnico lavora su tre fronti: il primo è stato l’elettrificazione della fattoria attraverso la progettazione di reti elettriche basate su pannelli fotovoltaici e batterie, seguito dalla progettazione di infrastrutture viarie (ponti/viadotti), a basso costo e impatto ambientale, massimizzando l’impiego di risorse locali, e dalla la progettazione e realizzazione di celle frigorifere intelligenti per la conservazione degli alimenti. La realizzazione degli obiettivi permetterà, da un lato, di migliorare la produzione di alimenti, dall’altro, di conservarli correttamente e di trasportarli nelle città limitrofe (prima fra tutte, Kinshasa). Il risultato finale sarà la disponibilità, anche per la popolazione urbana più povera, di prodotti a prezzi accessibili, e ciò contribuirà a fronteggiare il problema della malnutrizione e della fame.

In un’ottica di prototipizzazione e estendibilità a contesti simili, i ricercatori hanno sviluppato strumenti semplificati, come software open access, abachi e tabelle, accessibili e facilmente utilizzabili che consentiranno anche agli studenti dell’università partner, Università Cattolica del Congo, e alla popolazione locale di acquisire conoscenze di base specifiche utilizzabili ed esportabili anche in altri contesti. In particolare, in questa fase il team sta lavorando alla costruzione di un MOOC (Massive Open Online Course) specifico, dedicato agli strumenti semplificati sviluppati durante il progetto.