Il clima pare impazzito. Dal Polimi una proposta per gestire le acque piovane

Dal Polimi, 5 proposte concrete per Milano da realizzare in 18 mesi: il progetto “DROPS” raccoglie la pioggia quando ce n’è troppa per usarla quando manca

Nel 2023, attraverso il contest Polisocial Awards (qui vi raccontiamo che cos’è), sono stati selezionati 5 progetti di ricerca da finanziare con il contributo del 5 per mille Irpef, grazie a tutti gli Alumni che hanno deciso di devolverlo al Politecnico di Milano.

Sperimenteranno servizi di supporto alle comunità che abitano nelle aree più critiche della città di Milano: “Attivare i territori, colmare i divari” è il titolo di questa edizione del concorso Polisocial Award. I gruppi di ricerca selezionati hanno iniziato i lavori a novembre e, per 18 mesi, si impegneranno ad inquadrare situazioni di divario e di bisogno per sviluppare soluzioni realizzabili nel breve termine, che puntano a essere replicabili e avere un effetto nel lungo periodo; case study che mettono a terra tecnologie studiate in progetti più grandi (e l’occasione, per studenti e ricercatori, di mettere in pratica quello che hanno appreso).

DROPS

SMART DRAINAGE SYSTEM FOR THE OPTIMIZATION OF STORMWATER MANAGEMENT

Ogni volta che tiriamo l’acqua del WC, usiamo circa 10 litri di acqua potabile. Invece, potremmo utilizzare l’acqua piovana, che a Milano, però, non viene raccolta e, quando piove “troppo”, va persa e può causare molti danni. In questi mesi non sembra essere troppo un problema, ma ad agosto, quando sentiremo i telegiornali parlare di siccità, ci sembrerà uno spreco. Ed ecco che intervengono i ricercatori e le ricercatrici del Poli.

In sinergia con Bioloop, sempre nel contesto dell’Off-Campus Nosedo, il progetto DROPS si concentra sulla gestione sostenibile delle acque piovane. Attraverso l’installazione di un serbatoio di raccolta e infiltrazione nel suolo, punta a due obiettivi: prevenire il sovraccarico delle reti fognarie e promuovere il riuso sostenibile dell’acqua. Nel concreto: evitare gli allagamenti e avere a disposizione una riserva idrica nei mesi più secchi, da utilizzare per scopi non potabili, come l’irrigazione o appunto gli scarichi dei WC.

Il progetto affronta tre aspetti principali: ricerca scientifica e tecnologica, per l’ottimizzazione della gestione delle acque meteoriche; didattica, con un laboratorio sul campo per misurazioni sulle acque e sul suolo; public engagement, con formazione di enti-partner e sensibilizzazione dei cittadini. I dati raccolti tra novembre e oggi dimostrano che è possibile usare quest’acqua per l’irrigazione delle molte aree agricole circondanti la cascina, andando a diminuire la pressione sull’acquedotto.
L’installazione del serbatoio di raccolta è prevista nel mese di maggio. Una serie di sensori di umidità misureranno i benefici del sistema di infiltrazione sul sottosuolo. Il livello del serbatoio sarà monitorato e i regolatori di portata ne permetteranno un uso modulare. La centralina meteo permetterà di programmare le attività del sistema anche in funzione predittiva.

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