Se non riesci a fare lo SPID…

Dal Polimi, 5 proposte concrete per Milano da realizzare in 18 mesi: parte 3, come rendere più accessibili i servizi pubblici

Nel 2023, attraverso il contest Polisocial Awards (qui vi raccontiamo che cos’è), sono stati selezionati 5 progetti di ricerca da finanziare con il contributo del 5 per mille Irpef, grazie a tutti gli Alumni che hanno deciso di devolverlo al Politecnico di Milano.

Sperimenteranno servizi di supporto alle comunità che abitano nelle aree più critiche della città di Milano: “Attivare i territori, colmare i divari” è il titolo di questa edizione del concorso Polisocial Award. I gruppi di ricerca selezionati hanno iniziato i lavori a novembre e, per 18 mesi, si impegneranno ad inquadrare situazioni di divario e di bisogno per sviluppare soluzioni realizzabili nel breve termine, che puntano a essere replicabili e avere un effetto nel lungo periodo; case study che mettono a terra tecnologie studiate in progetti più grandi (e l’occasione, per studenti e ricercatori, di mettere in pratica quello che hanno appreso).

CITTÀ-IN – INCLUSIVE CITIES AND QUALITY OF PUBLIC SERVICES

L’accesso e l’uso di servizi pubblici, lo sappiamo, è una sfida per tutti. Per le famiglie straniere e immigrate, la distanza linguistica e culturale esaspera le difficoltà e, oltre a rappresentare un ostacolo all’inclusione, può portare alla negazione di diritti fondamentali. Per esempio, se una persona non riesce a fare lo SPID, non è digitalmente alfabetizzata o non ha accesso a un computer, diventa complesso anche solo iscrivere i figli a scuola o ottenere un medico di base.

Anche di questo si occupano i gruppi di ricerca del Politecnico di Milano: non solo progressi tecnologici ma soluzioni innovative che affrontino i problemi quotidiani delle persone fragili. Ne abbiamo parlato con Maryam Karimi, ricercatrice che si sta occupando del progetto Città-IN: “Innovazione non significa semplicemente utilizzare la tecnologia o digitalizzare i sistemi. Si tratta di cambiare mentalità, strutture organizzative e politiche per promuovere l’inclusività e la diversità”.

Mettere in condizione le persone emarginate (come i bambini immigrati e le loro famiglie – ma lo stesso discorso potrebbe essere replicato per gli anziani) di comprendere i propri diritti – il diritto all’ispirazione, alla crescita e all’apprendimento – significa reale inclusione; ed è uno dei primi passi per affrontare le sfide della contemporaneità, mettendo le basi per un futuro stabile per tutti e tutte.

Il progetto Città-IN va in questa direzione e rappresenta la messa a terra di un progetto politecnico più generale: l’applicazione sperimentale della “Mediation Grammar”, standard di qualità per i servizi pubblici che facilita l’interazione tra le persone e i loro diritti amministrativi. Questo standard è stato sviluppato, nel contesto di un progetto di ricerca europeo, proprio dal Politecnico di Milano e adottato dalla Commissione.

Scopri di più sulla Mediation Grammar sviluppata dal Politecnico di Milano per la Commissione europea

Karimi e colleghi stanno lavorando nello spazio Off Campus del quartiere San Siro con una quarantina di famiglie straniere, tre istituti comprensivi del quartiere e diversi enti locali che si occupano di fornire servizi di integrazione scolastica. Il primo obiettivo è fornire supporto diretto alla scuola, alle famiglie e agli studenti; ma, a lungo termine, faciliterà lo sviluppo di uno scenario che garantisca la sostenibilità di questa interfaccia e costruirà un modello replicabile per la valutazione e l’applicazione della Mediation Grammar.

Scopri di più sul progetto di ricerca Città-IN e sulle sue applicazioni