Anche a Milano ci sono persone che soffrono di malnutrizione. Che cosa si può fare?

Dal Polimi, 5 proposte concrete per Milano da realizzare in 18 mesi

Nel 2023, attraverso il contest Polisocial Awards (qui vi raccontiamo che cos’è), sono stati selezionati 5 progetti di ricerca da finanziare con il contributo del 5 per mille Irpef, grazie a tutti gli Alumni che hanno deciso di devolverlo al Politecnico di Milano.

Sperimenteranno servizi di supporto alle comunità che abitano nelle aree più critiche della città di Milano: “Attivare i territori, colmare i divari” è il titolo di questa edizione del concorso Polisocial Award. I gruppi di ricerca selezionati hanno iniziato i lavori a novembre e, per 18 mesi, si impegneranno ad inquadrare situazioni di divario e di bisogno per sviluppare soluzioni realizzabili nel breve termine, che puntano a essere replicabili e avere un effetto nel lungo periodo; case study che mettono a terra tecnologie studiate in progetti più grandi (e l’occasione, per studenti e ricercatori, di mettere in pratica quello che hanno appreso).

Bioloop – laboratorio sperimentale per supportare pratiche di economia locale, circolare e partecipata

All’interno del territorio comunale, l’area sud-est di Milano emerge come una delle più problematiche. Vi coesistono situazioni di fragilità economica, sociale, abitativa ed educativa ed è ancora caratterizzata da una accentuata dicotomia tra tessuto urbano, edificato in modo intensivo, e campagna (governata ancora dalla presenza di ampi campi agricoli a supporto delle cascine locali). Qui c’è la quasi totalità delle superfici agricole afferenti alla città, destinate soprattutto alla produzione di riso, mais e frumento, e la maggiore densità di orti urbani (per esempio, in zona 5 sono presenti 66 orti riconosciuti e censiti per una superficie di circa 2.600 mq).

Il quartiere tra Corvetto, Porto di Mare e Chiaravalle, che circonda la Cascina Nosedo sede di uno degli Off Campus del Politecnico di Milano, è un esempio molto rappresentativo di questa realtà. Attualmente è oggetto di grandi dismissioni e demolizioni e, dal punto di vista dell’economia circolare locale, rappresenta un’opportunità per ricucire queste due anime della città offrendo sostegno a una delle fasce più vulnerabili della popolazione. Con BIOLOOP, i ricercatori si concentrano sullo sviluppo di metodi, materiali e dispositivi per la produzione agricola su superfici integrate nell’edificato; sulla distribuzione sostenibile; sulla mappatura delle relazioni tra gli attori locali e sulla creazione di una ‘materioteca delle risorse’. L’obiettivo diretto è legato all’integrazione del reddito dei residenti e la riduzione della povertà alimentare.

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