Un catamarano ibrido a batteria, pannelli solari, idrogeno… E sogni 

Lo progettano gli studenti Physis PEB, che conquistano il terzo posto all’Energy Boat Challenge di Monaco e il primo all’Eco Conception Prize

“IONE 1.0 si è classificato al 3° posto all’Energy Boat Challenge. Amore, fame e un po’ di follia sono gli ingredienti che hanno reso reale ciò che era solo un sogno, gli stessi ingredienti che non ci fanno smettere di sognare di intraprendere onde sempre più grandi”.

Il 10 luglio 2022 sui social di Physis PEB si leggeva questo post pubblicato all’indomani della Monaco Energy Boat Challenge, dove oltre al terzo posto per la classe energetica, il team egli studenti del Politecnico di Milano ha vinto anche l’Eco Conception Prize per la sostenibilità dell’idea. A rendere ancora più importante questo traguardo è il fatto che la Monaco Energy Boat Challenge è un evento unico al mondo, dedicato proprio all’innovazione e alla sostenibilità per la nautica; giunto alla sua nona edizione, ha coinvolto ventisette università da tutto il mondo, “un ponte tra gli ingegneri di domani e i leader del settore di oggi”, dichiarano gli organizzatori.  

Physis
Credits: Physis PEB

Il punto di partenza di questo traguardo ce lo racconta l’Alumnus e docente Paolo Schito dal Dipartimento di Meccanica: «Inizialmente siamo stati invitati, come Politecnico di Milano, a partecipare a questa competizione proprio dallo Yatch Club di Monaco. Nel luglio 2021 abbiamo pensato di coinvolgere studenti e studentesse selezionandone otto fra sessanta candidati. Abbiamo cercato persone che avessero delle competenze al di fuori dell’ambito puramente accademico, legate anche ad una propria passione. Da fine settembre a metà novembre i primi otto partecipanti hanno sviluppato il concept della barca, quindi hanno reclutato altri studenti. Attualmente il team è composto da un’ottantina di persone».  

Camilla Salvagno, al terzo anno di Ingegneria Meccanica, è fra le prime otto persone reclutate. Oggi è Team Leader del progetto e si addentra nei dettagli:

«Costruiamo un catamarano ibrido con motore elettrico, dotato di tre fonti di energia: batteria, pannelli solari e idrogeno. Lavoriamo sull’abitacolo, sul sistema propulsivo e su quello energetico e progettiamo tutte le strutture e l’elettronica. Il sistema propulsivo si basa su un fuoribordo elettrico dell’azienda sponsor Gardasolar. Partendo dalla caratterizzazione del motore sono state integrate eliche ottimizzate per i punti di lavoro di gara che garantissero la massima spinta e la massima efficienza.
Lo stampo del cockpit in carbonio, cioè l’abitacolo dell’imbarcazione, è riciclato da quella della formula SAE, altro team del Poli. Il cockpit è poi stato laminato in fibra di basalto prototipale, sandwich di PET riciclato e resina BioBased. La particolarità di questa resina è che, tramite un processo innovativo, permette di riestrarre a temperatura ambiente le fibre utilizzate per la laminazione senza intaccarne le prestazioni meccaniche, in modo tale che possano essere riutilizzate nuovamente. La struttura dei pannelli solari è invece in bambù con giunture progettate e stampate da noi in laboratorio in PLA riciclabile e rinforzate con camere d’aria di biciclette bucate».

Physis

Prepararsi a una competizione come questa significa uscire dall’aula e imbarcarsi letteralmente in un progetto da far navigare, approdando a nuove terre come quelle della ricerca degli sponsor, dell’avventurarsi e interfacciarsi con un mondo ancora sconosciuto che è quello del lavoro e quello della teoria applicata alla pratica di una barca che deve stare a galla.

Qual è il valore per l’Ateneo ce lo spiega invece Schito:

«Il Poli ha competenze nei settori della nautica, della propulsione a idrogeno, nei motori elettrici e nell’attenzione alle emissioni di co2. Con Physis PEB tutti i laboratori coinvolti nell’iniziativa hanno l’opportunità di vedere applicata la loro ricerca”. 

Leggi la storia completa sul numero 11 di MAP a partire da dicembre 2022

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