All’Ospedale San Raffaele è iniziato il trial clinico innovativo per la riparazione della valvola mitrale per via percutanea, che prevede l’utilizzo di un sistema di remote proctoring – supporto da remoto al medico a fini di apprendimento o supporto in sala operatoria – basato sulla rete 5G e software di realtà aumentata.
Il sistema di remote proctoring è stato sviluppato da Artiness, spin off del Politecnico di Milano incubata da Polihub e fondata nel 2018 da ricercatori e professori del Dipartimento di Elettronica, informazione e Bioingegneria del nostro Ateneo.
Grazie alla vittoria del secondo bando Vodafone “Action for 5G” (ne abbiamo parlato anche su MAP 9, a pagina 34), Artiness è riuscita a sviluppare la sua soluzione proprietaria che consente di supportare da remoto il primo operatore durante l’esecuzione di procedure percutanee, integrando immagini mediche paziente-specifiche e dettagliati modelli 3D visualizzabili, attraverso l’uso di visori, dall’equipe medica in forma di ologrammi in Mixed Reality.
Dalla sua nascita ad oggi, Artiness ha intrapreso un percorso di sperimentazione del software sviluppato per l’ambito chirurgico in collaborazione con alcuni istituti ospedalieri, testandone il valore clinico.
“Questa tecnologia che abbiamo sviluppato entrerà in tutte le sale operatorie del mondo – dichiara Filippo Piatti, Ceo e co-fondatore Artiness -. Lo stiamo già vedendo con le nostre collaborazioni e sperimentazioni e con il consenso che ha suscitato anche da parte di grandi aziende come Vodafone e Microsoft che attraverso i loro programmi ci aiuteranno ulteriormente a raggiungere i nostri obiettivi. Tra questi puntiamo a diventare uno dei grandi player a livello internazionale.”
Normalmente, il proctoring avviene in presenza, con il supporto di personale esperto all’interno della sala operatoria. Il sistema di remote proctoring realizzato da Artiness rende questo supporto possibile da remoto grazie a un software installato su due visori di realtà aumentata connessi e gestiti sull’architettura di edge computing (MEC) della rete 5G Vodafone.
Durante l’esecuzione del trial clinico al San Raffaele, il sistema di remote proctoring è a disposizione del primo operatore in sala operatoria e del proctor, lo specialista del dispositivo medicale, da remoto. Nel corso del trial il proctor, grazie al visore, visualizza in realtà aumentata sia i segnali medicali provenienti dalla sala operatoria sia un modello 3D del cuore del paziente, realizzato grazie al software di Artiness.
“Nel trial clinico condotto all’Ospedale San Raffaele la rete 5G Vodafone, l’edge computing e la realtà aumentata stanno consentendo all’equipe medica di condurre veri interventi chirurgici da remoto –commenta Sabrina Baggioni, direttrice programma 5G di Vodafone Italia-. Il 5G e la tecnologia stanno scrivendo una nuova pagina della storia della medicina e della sanità: il futuro è sempre più a portata di mano”.
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