Un premio indirizzato a giovani laureate e dottorate che si sono distinte non solo per i risultati accademici, ma anche in campo sociale: è il Nellie Award Italia, che nella sua prima edizione ha designato tre vincitrici, delle ragazze “con doti straordinarie che coltivano il loro sogno da scienziate con forza e determinazione, con una forte vocazione a sviluppare soluzioni innovative a beneficio di altri.
Tracy Bassil, Marine Kerdaffrec ed Elena Redaelli hanno presentato progetti di tesi molto diversi tra loro, ma tutti accomunati dalla volontà di promuovere l’empowerment femminile e una sensibilità sempre maggiore nei confronti dell’ambiente e della società, interpretando perfettamente i valori dell’iniziativa.
Il conferimento dei premi è stato deliberato da una Commissione composta da membri di The Circle Italia Onlus, di Tiffany & Co. Italia e del Politecnico di Milano. La commissione ha individuato, tra le oltre settanta domande ricevute, le tre laureate che hanno ricevuto il premio.
“L’impegno del Politecnico di Milano a favore del merito – commenta Donatella Sciuto, Prorettore del Politecnico di Milano – si arricchisce grazie a questa iniziativa che, non a caso, ha riscosso un ampio successo all’interno del nostro ateneo. Hanno infatti risposto oltre settanta ragazze impegnate in progetti di ricerca e di studio che esprimono non solo il loro talento, ma anche e soprattutto la capacità e la volontà di metterlo a servizio degli altri.
Il successo riscontrato dal bando mostra la voglia di affermazione di una nuova generazione di laureate e dottorande conscia delle proprie ambizioni e pronta a mettersi in gioco. È tempo che le donne diano voce alle donne e questa collaborazione con The Circle Italia e Tiffany & Co. Italia ne è la chiara dimostrazione”.
“Oltre alla tesi di laurea, per partecipare ho dovuto inviare un video e una lettera di motivazione. – ci spiega Tracy Bassil, Alumna Product Service Design e Ingegneria Gestionale originaria del Libano -. I criteri della giuria non erano limitati solo ai successi accademici delle partecipanti ma anche al loro ruolo in campo sociale e di come le loro soluzioni si applicassero nell’aiutare gli altri”.
Nella sua tesi “AFTERMATH”, Bassil si è concentrata su elaborare una soluzione in grado di affrontare la crisi abitativa dopo l’esplosione del porto di Beirut del 2020.
“Ho molti progetti per il futuro, ma una delle cose che vorrei realizzare è sviluppare il mio progetto di tesi in una piattaforma pienamente funzionante. Questo potrebbe essere possibile unendo le forze e trovando la squadra giusta che possa renderlo realtà.”
Elena Redaelli, Alumna ingegneria biomedica, con la sua tesi ha sviluppato un metodo per migliorare la vita delle persone operate con tecnica TEVAR (un’operazione chirurgica che consiste nell’inserire uno stent-graft auto espandibile all’interno dell’aorta), scegliendo il dispositivo adatto alla particolarità della persona. Il metodo è infatti paziente-specifico, cioè applicabile ad ogni paziente basandosi sui propri parametri clinici.
“Io ho deciso di partecipare in quanto dalle esperienze di volontariato in campo educativo-parrocchiale e in Caritas ambrosiana ho compreso come sia fondamentale operare con uno sguardo aperto all’individualità dell’altro – aggiunge Redaelli -. Inoltre, lavorare con gli altri e per gli altri fa emergere la parte migliore di me in ogni campo”.
Attualmente l’Alumna sta proseguendo il suo percorso con un dottorato a Saragozza, con lo scopo di studiare le proprietà biomeccaniche dell’occhio tramite lo stesso metodo computazionale su cui ha iniziato a lavorare durante la tesi.
Marine Kerdaffrec, Alumna Integrated Product Design, ha conquistato il premio grazie alla sua tesi che ha esplorato i legami tra l’ambiente e la salute: progettando un dispositivo che serve a collegare il monitoraggio dell’asma e il rilevamento dell’inquinamento atmosferico, per il controllo congiunto dei livelli di qualità dell’aria e dei sintomi dell’asma.
Le tre Alumnae hanno vinto per essere meritevoli “dal punto di vista professionale e per avere una grande sensibilità”, come afferma Adelaide Corbetta, presidente di The Circle Italia:
“Grazie a loro, a tutte le candidate e al loro impegno, ritroviamo la speranza e l’entusiasmo; sono loro per The Circle, il network di donne che si impegna a favore delle donne, le migliori testimoni del futuro”.
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