Dal Politecnico per il turismo lento: nasce la prima capanna TWIN

Il progetto è stato sviluppato grazie al Polisocial Award, il programma di responsabilità sociale del Politecnico finanziato dal 5 per mille

Il Passo della Cisa ha una nuova struttura dedicata al turismo lento: si tratta della prima capanna TWIN, una struttura di accoglienza che trova spazio tra due grandi vie di cammino, la Via Francigena e il Sentiero Italia CAI.

Nata sotto il coordinamento del Politecnico di Milano e cofinanziata dal Club Alpino Italiano, lo sviluppo del progetto TWIN è stato possibile grazie all’edizione del 2019 del Polisocial, il programma di responsabilità sociale del Politecnico di Milano finanziato dalle donazioni del 5 per mille (ne abbiamo parlato su MAP #7, pag. 38).

capanna twin esterno
Credits: www.twin.polimi.it/

Il Passo della Cisa è un crocevia importantissimo attraversato ogni anno da pellegrini, camminatori, ciclisti e amanti del trekking, ma che tuttavia registrava una scarsità di strutture di accoglienza rivolte ai turisti: da qui l’idea di scegliere questo luogo per promuovere l’accoglienza dei viaggiatori e creare sviluppo sostenibile, lavoro e inclusione sociale.

“Il progetto è nato dall’osservazione del territorio e dalla carenza di strutture di accoglienza rivolte ai turisti ‘lenti’ (camminanti e pedalanti) che ogni anno calcano la Francigena e il Sentiero Italia, oltre ai molti itinerari che attraversano il nostro Paese sulle orme di santi, abati, lungo antiche strade e alte vie – dichiara a Altreconomia Paolo Pileri, professore di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano – “Ci siamo chiesti, ‘In che modo fare l’accoglienza dei pellegrini?’. Abbiamo deciso che il modo migliore per farlo era quello di calarsi nello spirito del viaggio lento”.

COM’È STRUTTURATA LA PRIMA CAPANNA TWIN?

La prima capanna TWIN è stata realizzata presso la falegnameria della Casa Circondariale di Monza usando legname ricavato dagli alberi abbattuti dalla tempesta di Vaia che, nel 2018, aveva colpito le Dolomiti e le Prealpi venete.

La struttura si presenta come un moderno bivacco di montagna, ed è pensata come un luogo di incontro tra gli escursionisti, il territorio e i suoi abitanti. L’accoglienza è infatti garantita dalla Cooperativa di Berceto Nova che avvierà al lavoro le persone fragili.

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Credits: rivistanatura.com

TURISMO LENTO E ECONOMIA CIRCOLARE

Il turismo lento all’interno del progetto TWIN è intrinsecamente legato all’inclusione sociale, al recupero degli spazi sottoutilizzati, alle infrastrutture e ai servizi.

L’obiettivo è quello di creare delle strutture modulari e collocabili lungo i grandi cammini e le grandi ciclovie del Paese, per promuovere la rigenerazione dei territori marginali e fragili solcati da linee lente. In questo modo si daràslancio alle economie locali, dando lavoro alle categorie socialmente deboli (disabili, donne vittime di abusi, ma anche professionisti dell’accoglienza turistica che si sono trovati senza lavoro a seguito di fenomeni sismici), attraverso un turismo itinerante lungo ciclabili e cammini.

I viaggiatori, fermandosi nei moduli TWIN e pagando la quota del soggiorno, daranno così un contributo vitale a un’economia circolare, che mira a collegare rigenerazione dei territori al rafforzamento del tessuto sociale.

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Credits: rivistanatura.com

Il progetto TWIN è stato ideato da un gruppo di ricerca che unisce ingegneri, architetti e urbanisti del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano. Il team da più di dieci anni si impegna nel progettare una visione turistica lenta per la rigenerazione dei territori fragili e sono all’opera anche con VENTO, la più lunga ciclabile turistica del Nord Italia. TWIN coinvolge, oltre al DAStU, anche il Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria (DEIB) e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA).

Credits header e home: twin.polimi.it