Floating Wind Energy: l’Italia ha le potenzialità per essere protagonista

Il prof. Marco Belloli, del dipartimento di Meccanica, racconta la tecnologia e le potenzialità delle turbine eoliche offshore in un’intervista su Radio24

Maurizio Melis, giornalista e Alumnus del Politecnico di Milano, conduce Smart City: un ciclo di interviste dedicate alle tecnologie per la sostenibilità in onda su Radio24. Nella puntata del 9 dicembre ha intervistato il prof. Marco Belloli, del dipartimento di Meccanica, direttore scientifico della Politecnico di Milano Wind Tunnel (GVPM) ed esperto di Floating Wind Energy.

Durante l’intervista “2030 sostenibile: l’esplosione dell’eolico galleggiante”, Belloli ha spiegato la tecnologia alla base del funzionamento turbine eoliche galleggianti e le potenzialità che questa tecnologia avrebbe nella produzione di energia rinnovabile. Secondo l’International Energy Agency, infatti, nel 2019 le turbine eoliche hanno fornito appena lo 0,3% della domanda mondiale di energia elettrica, ma si stima che, nei prossimi 10 anni, lo sviluppo di questa tecnologia abbia la capacità di arrivare a produrre fino a 420 mila TWh l’anno, pari a 18 volte l’attuale domanda mondiale di energia elettrica.

Belloli conclude con una panoramica dei paesi più all’avanguardia nell’utilizzo delle turbine, delle zone geografiche più adatte all’installazione e del ruolo dell’Italia. L’Europa, commenta, è il continente che tira lo sviluppo tecnologico mondiale nell’eolico, e “il Mediterraneo si presta molto a questa tecnologia. L’Italia ha una storia di cantieristica navale e offshore che la identifica come un Paese che potrebbe essere protagonista di questo sviluppo”.

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