Il Politecnico è ai vertici delle classifiche mondiali delle università anche grazie alla ricerca scientifica di frontiera che porta avanti nei suoi laboratori. I protagonisti di questo primato italiano sono i circa 3500 scienziati e ricercatori del Politecnico. Tra i temi più caldi ci sono ovviamente quelli legati alla trasformazione sistemica verso la neutralità climatica; e poi il mondo del digitale, dell’esplorazione spaziale, delle life sciences, i movimenti abbracciati dal New European Bauhaus, le nuove frontiere nello studio della materia… In particolare i giovani ricercatori immettono nuova linfa nel sistema della ricerca e fanno crescere filoni scientifici innovativi. Il Politecnico investe in attività mirate proprio a incentivare l’arrivo di giovani scienziati di eccellenza. Tra i molti, quest’anno accogliamo dodici nuovi giovani ricercatori e ricercatrici tra i migliori della loro generazione, che arrivano al Politecnico di Milano grazie al programma Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) fellowship. Ve li presentiamo… in rigoroso ordine d’appello.
CARMINE GIORDANO lavora sulla simulazione delle dinamiche del sistema solare. “Migliaia di navicelle permeeranno il sistema solare nel giro di pochi anni. Tuttavia, non esiste un pilota automatico nello spazio e tutto necessita ancora del controllo da terra. Contemporaneamente, c’è un enorme interesse per i corpi minori, come gli asteroidi o le comete, sia per motivi di esplorazione (possono darci informazioni preziose sull’origine del sistema solare e sulla vita sulla Terra) sia per motivi economici (sono fatti di materiali rari utili nelle applicazioni terrestri). Il mio progetto nasce partendo da questi due problemi e mira a sviluppare algoritmi di guida e controllo autonomi per i CubeSat in prossimità di corpi minori, utilizzando schede di calcolo a bassa potenza e ad alte prestazioni.”
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