Lo European Research Council (ERC), l’organizzazione dell’Unione Europea che premia studiosi di talento impegnati in attività di ricerca di frontiera, ha assegnato un ERC Starting Grant a quattro progetti guidati da ricercatori del Politecnico di Milano, finanziamenti appositamente destinati a ricercatori a inizio carriera, con un curriculum scientifico molto promettente e con un’esperienza compresa tra i 2 e i 7 anni dal conseguimento del dottorato.
I premiati sono Fabio Ferrari con il progetto TRACES, Margherita Maiuri con ULYSSES, Paola Occhetta con EvOoC e Gianvito Vilé con il progetto SAC_2.0. Ogni progetto è finanziato con 1,5 milioni di euro, per una durata di 5 anni.
Con questi 4 nuovi progetti il Politecnico di Milano raggiunge un totale di 56 ERC grant, di cui 8 Starting Grant. In Horizon Europe, il programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione 2021-2027, il Politecnico di Milano ha raggiunto i 115 progetti vinti, di cui 13 ERC, per un valore di oltre 60 milioni di euro, un risultato che lo colloca al settimo posto tra le università europee per numero di progetti vinti.
Fabio Ferrari, ricercatore senior al Politecnico di Milano, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali, con TRACES propone di studiare le proprietà fisiche e dinamiche degli asteroidi, con particolare attenzione verso il comportamento evolutivo di questi corpi, la cui struttura interna e superficiale è assimilabile ad un mezzo granulare poco coeso. Il progetto consiste nello sviluppo di una nuova metodologia per lo studio della meccanica granulare degli asteroidi, in condizioni di microgravità e di vuoto. TRACES fornirà nuovi strumenti teorici e numerici per lo studio degli asteroidi, strumenti che saranno validati per mezzo di esperimenti a terra e in microgravità, mediante l’utilizzo dati scientifici provenienti dalle missioni DART della NASA e Hera dell’Agenzia Spaziale Europea.
Margherita Maiuri, docente e ricercatrice presso il Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano e attualmente Visiting Professor negli Stati Uniti presso la Princeton University, propone con il progetto ULYSSES un nuovo modello di controllo dei processi fisici e chimici attivati dalla luce, per migliorarne l’efficienza. ULYSSES svilupperà una nuova piattaforma che sfrutta nanostrutture ottiche e impulsi di luce laser ultra-brevi, per la manipolazione in tempo reale di reazioni molecolari. Le possibili applicazioni, che spaziano dal fotovoltaico alla fotocatalisi, sono indirizzate dunque verso l’utilizzo di energia sostenibile.
Paola Occhetta, ricercatrice e assistant Professor del Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, con il progetto EvOoC mira a sviluppare “organi-su-chip” intelligenti e meccanicamente attivi. Questi saranno utilizzati come piattaforme per l’identificazione dei meccanismi alla base della rigenerazione e della degenerazione del tessuto cardiaco e muscoloscheletrico. Per raggiungere questo obiettivo, verrà sviluppata la nuova piattaforma tecnologica per colture cellulari miniaturizzate EvOoC. Combinando i principi della micro-fabbricazione, della biologia dello sviluppo, della meccano-biologia e dell’intelligenza artificiale, EvOoC introdurrà un metodo rivoluzionario nell’ingegneria dei tessuti e nella modellazione di patologie, facilitando in futuro lo sviluppo di strategie traslazionali innovative per la riparazione dei tessuti in numerose applicazioni terapeutiche.
Gianvito Vilé, docente e ricercatore presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano, con il progetto SAC_2.0 studierà i catalizzatori “ad atomo singolo”. Questi sono materiali innovativi con un grande potenziale per trasformazioni chimiche sostenibili. Il progetto SAC_2.0 cercherà di colmare importanti lacune scientifiche, comprendendo la struttura e la reattività di questi materiali, e sviluppando metodologie di micro-fabbricazione per la loro sintesi e funzionalizzazione. Tra le possibili applicazioni, l’uso di questi catalizzatori per convertire la CO2 in prodotti a valore aggiunto, e lo sviluppo di metodi “green” per la sintesi di farmaci.