Convention Alumni Politecnico di Milano 2022: quale sarà la prossima rivoluzione tecnologica?

Oltre 1000 Alumni del Politecnico di Milano riuniti in Ateneo per porsi le domande giuste sul futuro che ci aspetta

SABATO 12 NOVEMBRE 2022 – Nel cuore di Milano si è riunita la community degli Alumni del Politecnico di Milano per l’11° edizione della Convention, momento annuale di confronto intorno a domande e sfide poste del mondo contemporaneo. Oltre 700 Alumni presenti in sala e 300 che hanno seguito la diretta dell’evento: alla ricerca di una risposta alla domanda che dà vita alle riflessioni di oggi: “what now, cosa ci aspetta adesso?”. GUARDA IL VIDEO

La domanda è legittima anche se ambiziosa, sostiene l’anfitrione della giornata, il prof. Enrico Zio, presidente Alumni Politecnico di Milano e delegato del rettore. “Se voltiamo lo sguardo al passato, agli ultimi 50 anni di scienza, vediamo i primi viaggi spaziali, i passi da gigante della medicina, gli effetti incredibili, seppure talvolta disastrosi, della nostra capacità di imbrigliare materia ed energia; vediamo il mondo in continua trasformazione e i cambiamenti nel nostro modo di vivere, comunicare, viaggiare, lavorare, persino giocare”. Ogni epoca ha le proprie sfide, ogni decennio nuove domande urgenti a cui rispondere. Scienza e tecnologia ci spronano a chiederci: cosa c’è dietro la prossima curva?

Calcano il palco del Trifoglio Gaela Bernini, Segretario Generale Fondazione Bracco, Alberto Mattiello, business futurist, autore e un oratore di spicco, Stefano Rebattoni, CEO IBM Italy, Francesca Reich, Amministratore Delegato e Direttore Generale Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, Antonella Scaglia, AD IMQ Group.  Tutti Alumni del Politecnico di Milano e tutti concentrati sulle sfide urgenti del nostro tempo, sostenibilità, inclusione, impatto sociale.

Bernini rompe il ghiaccio con un invito ad alzare lo sguardo: a

“guardare allo spazio e all’esplorazione spaziale, perché abbiamo bisogno di riconsiderare l’antropocentrismo caratterizzato da un modello occidentale e patriarcale, ricordando quanto le nostre scelte abbiamo impatto sull’oggi e sul domani”.

Lo spazio, come la scienza, ci insegna modelli di relazioni internazionali pacifiche e collaborazioni fruttuose tra pubblico e privato. Le differenze e i localismi impallidiscono di fronte al bene comune più alto da raggiungere.

Gaela Bernini
Gaela Bernini (Credits: Tommaso Chemello)

Un aggancio per Reich, rientrata in Italia dopo lunga esperienza internazionale:

“Sono rientrata in Italia dagli Stati Uniti per lavorare per il mio Paese. Sono orgogliosa di essere Alumna del Politecnico, credo che gli Alumni e in particolare gli ingegneri possano avere sempre più impatto sociale, perché per gestire questa complessità abbiamo bisogno di proposte tecniche. Il mio suggerimento a questa community è quello di non sottovalutare il “qui e ora”: pensiamo anche al metaverso, al quantum, al futuro; ma progettiamo infrastrutture che funzionino bene oggi, che siano un asset per l’Italia nei prossimi 10-15 anni. Proteggiamo le nostre eccellenze ed il nostro territorio. Cerchiamo di avere la sensibilità per non rincorrere l’innovazione a tutti i costi e cogliere il ‘good enough’ per implementare un ragionamento strategico ed inclusivo”.  

francesca reich
Francesca Reich (Credits: Tommaso Chemello)

Di Italia parla anche Rebattoni:

“Abbiamo la tecnologia”, commenta, “Abbiamo i talenti. Stiamo formando le competenze. Quello su cui dobbiamo lavorare oggi, in Italia, è un modello di cooperazione e collaborazione, aperta e inclusiva, tra istituzioni, istruzione, pubblico, privato e mondo dell’innovazione. Fare impresa attraverso un utilizzo del “digitale per il reale”: teso alla realizzazione di valore economico e sociale per la collettività”.

Stefano Rebattoni
Stefano Rebattoni (credits: Tommaso Chemello)

Parole che guardano al futuro, ma radicate nel presente. Come quelle di Mattiello, che apre, parafrasando Gullit, invitandoci a “non guardare la palla, cioè non guardare (solo) l’innovazione: l’innovazione, come la direzione della palla, è un effetto finale di una serie di scelte che vengono da lontano, che prima di arrivare al mercato fanno tanta strada. E che, se ci arrivano, è perché incontrano un bisogno: è questo il passaggio più rilevante”. Senza dimenticare che, intanto, l’innovazione corre: solo nell’ultimo mese, per esempio, Tesla ha presentato il prototipo del “robot in serie”; Meta ha declinato il metaverso per il mondo del lavoro e della formazione; è stata rilasciata la V4 di MidJourney… 

“Text to image. Text to code. Text to text. Text to design. Text to… significa che, a tendere, avremo manager che si occupano non più di gestire business, ma di gestire macchine che gestiscono business”.

Alberto Mattiello
Alberto Mattiello (credits: Tommaso Chemello)

Chiude Scaglia toccando un tema molto concreto: quello di come l’innovazione venga accolta dal pubblico:

“Si incontrano spesso forme di resistenza. Perché quello di innovazione è un concetto esteso, non riguarda solo la tecnologia ma anche i processi, l’organizzazione, in sostanza le persone. Per questo è necessario investire su formazione e comunicazione: far sì che le persone possano prendere decisioni conformi alla strategia, perché decisioni se ne prendono a tutti i livelli, in tutte le mansioni.”

Antonella Scaglia
Antonella Scaglia (credits: Tommaso Chemello)

Un posto speciale in questa Convention è dedicato al Rettore uscente, prof. Ferruccio Resta, che conclude il suo mandato e passa il testimone alla prossima Rettrice, prof.ssa Donatella Sciuto. E ripercorre le tappe salienti di questi 6 anni: un rettorato caratterizzato da momenti particolarmente difficili a livello globale e da imprevisti:

“Mantenere la barra dritta infatti non è stato facile, ma è stato possibile, grazie a una visione chiara e condivisa di dove volessimo arrivare. La missione tracciata nel Piano Strategico ha indicato la rotta, quella di essere una “European Leading University”, con uno sguardo aperto al confronto internazionale, capace di interpretare il cambiamento. Il compito di chi gestisce la cosa pubblica è quello di migliorarla. Questo è stato il mio impegno, portato avanti con l’aiuto di tutti voi. Il vostro sostegno è stato prezioso. I vostri suggerimenti sono stati di grande stimolo. Le vostre critiche hanno fatto crescere il Politecnico. E voi, cari Alumni, per me e per la comunità politecnica, ci siete sempre stati e so che ci sarete sempre”.

La Convention è una delle iniziative dedicate agli Alumni del Politecnico di Milano. Per ricevere una copia cartacea direttamente a casa tua, sostieni la redazione con una donazione annuale.

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