Il pannello-labirinto che imprigiona il rumore è un’invenzione politecnica

Una start-up fondata da 3 ingegneri del Poli produrrà un dispositivo fonoassorbente molto più potente dei prodotti a oggi in commercio. Prime applicazioni già work in progress

Forbes li definisce “gli Ingegneri del silenzio”: sono Luca D’Alessandro, Giovanni Capellari e Stefano Caverni, tre Alumni e ricercatori politecnici e fondatori della startup Phononic Vibes, nata nel 2018 come spin off del Politecnico di Milano e recentemente vincitrice di un round di investimento da 6 milioni. 

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Credits: Forbes

Alla base di questa rapida ascesa c’è un’invenzione (e 12 brevetti): un dispositivo modulare per l’isolamento di vibrazioni a bassa frequenza ed ampio spettro, in sostanza pannelli antirumore e antivibrazioni fatti di “metamateriali labirintici” in grado di assorbire le onde sonore e meccaniche. Questi metamateriali sono creati artificialmente con proprietà elettromagnetiche peculiari che li differenziano dagli altri materiali, le cui caratteristiche macroscopiche non dipendono solo dalla loro struttura molecolare, ma anche dalla loro geometria realizzativa.

Hanno una particolare struttura “a labirinto” che permette all’onda di riflettersi più volte al loro interno, riducendosi progressivamente fino a cancellarsi. Le sue strutture periodiche sono realizzate con materiali di comune utilizzo nei campi di ingegneria civile e meccanica, quali acciaio e calcestruzzo, o anche plastiche di recupero stampate in 3D. Possono essere organizzate in moduli affiancati gli uni agli altri per la creazione di vere e proprie barriere isolanti. Il dispositivo è quindi in grado di limitare la propagazione di vibrazioni, sia elastiche che acustiche, generate da traffico, macchinari ed impianti, con l’obiettivo di contenere sia danni strutturali agli edifici sia i rumori tipici dell’ambiente urbano. Fonte: Polilink  

EFFICACI, BELLI ED ECONOMICI 

La particolare struttura dei pannelli Phononic Vibes viene stampata 3D con plastiche di scarto e permette un abbattimento delle vibrazioni superiore di diversi ordini di grandezza rispetto a quello ottenuto con le tecnologie attualmente disponibili sul mercato a con costi nettamente inferiori. È in grado di cancellare molti tipi di rumori: dai suoni a media frequenza, tipici del parlato e di alcuni strumenti musicali, fino a quelli a bassa frequenza, causati dai motori. Anche i settori di applicazione sono diversi, dall’edilizia all’automotive, fino agli impieghi domestici.  

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Credits: Sole24ore

Scrive Forbes che la tecnologia ha superato l’esame di quella che viene definita “l’Harvard dei trasporti”, cioè la Deutsche Bahn, la compagnia ferroviaria tedesca. “Abbiamo sviluppato per loro un pannello trasparente e altamente assorbente da usare nei luoghi attorno a stazioni o binari, in alternativa alle pareti di acciaio attualmente utilizzate per ridurre l’impatto acustico”, racconta D’Alessandro. “Una vetrata fa tutt’altro effetto nello spazio urbano, ma di solito il vetro riflette il suono, non lo assorbe”. A differenza di quello prodotto da Phononic Vibes. 

GLI ALUMNI FONDATORI 

L’esperienza di Phononic Vibes è uno dei tanti esempi di come il trasferimento tecnologico del Politecnico di Milano ha un impatto concreto sul tessuto produttivo ad alta tecnologia, portando fuori dai laboratori e dentro al mondo industriale i risultati di attività di ricerca.

Giovanni Capellari ha ottenuto il titolo di dottore di ricerca presso il Politecnico di Milano nel 2018 con una tesi in Machine Learning, lavorando e trascorrendo alcuni mesi presso l’università ETH di Zurigo. Stefano Caverni ha conseguito la laurea specialistica in Ingegneria Civile, ad indirizzo Strutture, nel 2017 con tesi di laurea nel campo dei metamateriali. 

Luca D’Alessandro ha conseguito il PhD al Politecnico di Milano con un periodo all’estero all’MIT di Boston, specializzandosi nel campo dei metamateriali e dell’ottimizzazione di strutture periodiche per l’isolamento acustico e vibrazionale. Proprio la tesi di dottorato di Luca è stata il punto di partenza della startup. Dopo aver partecipato a Switch2Product, l’Innovation Challenge del Politecnico di Milano, Luca decide di intraprendere questo percorso imprenditoriale coinvolgendo i due founder Giovanni, collega di dottorato e Stefano, collaboratore e tesista al Politecnico di Milano. Una crescita rapida che vede oggi il team operativo composto da 10 persone. Fonte: Fondazione Politecnico di Milano, “Il coraggio di innovare”  

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