Area Bovisa-Goccia: negli ex-gasometri il futuro dell’innovazione

Accordo da 100 milioni di euro tra Politecnico, Comune di Milano e Regione per la riqualificazione, tra verde e hi-tech

Decine di migliaia di metri quadri sotto-utilizzati diventeranno spazi verdi che circonderanno i due gasometri, simbolo del quartiere. Questi saranno recuperati e destinati a ospitare un polo per l’innovazione, dove troveranno casa laboratori (come le clean rooms di St Microelectronics), start up (non a caso proprio nei gasometri si trasferirà la nuova sede di Polihub, l’acceleratore del Politecnico) e “uno spazio dedicato al benessere e allo sport, aperto anche alla città”, come aveva dichiarato Resta l’anno scorso in un’intervista pubblicata da La Repubblica.

Ora il progetto di riqualificazione urbana per il futuro dell’area Bovisa-Goccia è pronto per partire: prevede, tra i vari interventi, un investimento da 100 milioni di euro, 25 milioni dalla Regione e 75 milioni dall’Ateneo, che amplierà la sua presenza nel quartiere Bovisa dove, come spiega il rettore, già oggi gravitano 20 mila studenti e 5 dei 12 dipartimenti: “Le università hanno capito che oltre a programmi di formazione e di ricerca di elevato livello servono spazi e servizi” ha commentato in conferenza stampa, alla quale ha presenziato il 12 aprile con il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, l’assessore regionale allo Sviluppo della Città metropolitana, Stefano Bolognini, e l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana, Gianfranco Tancredi.

I lavori inizieranno nel 2022 e saranno completati entro il 2025:

“I gasometri della Bovisa devono diventare la fabbrica delle idee, della conoscenza, dell’innovazione per accogliere #startup, imprese e studenti provenienti da tutta Italia e dal mondo. Meno di 12-15 mesi fa si trattava di un sogno, la firma dell’accordo di programma vuol dire che siamo nella parte gestionale ed esecutiva.”

La riqualificazione del quartiere prevede una nuova area universitaria immersa in 215.000 metri quadrati di verde. Il gasometro sud in particolare, uno spazio di 20 mila metri quadrati distribuiti su 7 livelli, è stato pensato per diventare il cuore pulsante di un sistema virtuoso: “nei primi livelli nasceranno laboratori di microelettronica e sensoristica per intelligenza artificiale”, prosegue il rettore. “I successivi tre piani invece saranno dedicati al Polihub, il nostro incubatore di start up: oggi ne abbiamo 120, ma puntiamo a raddoppiarle. Nell’ultimo livello saranno ospitate le imprese per creare un ecosistema dell’innovazione con chi vuole far sviluppo insieme al Politecnico”.

Oggi, tra le imprese già confermate ci sono Stmicroelectronics, A2A, Lendlease, Eni (leggi su Il Corriere).

Due le linee guida: “La tecnologia come strumento e la sostenibilità come obiettivo”, confermando l’impegno dell’Ateneo a partecipare alla trasformazione della città e intercettare le esigenze delle nuove generazioni: “in questo quadro il benessere e la qualità degli spazi è fondamentale”, come anche la prossimità con un importante polo di ricerca e innovazione come il Politecnico di Milano: “I due gasometri saranno degli straordinari contenitori di alcune delle funzioni trainanti per il mondo dell’innovazione, dell’imprenditoria, della formazione, del benessere e della cultura con l’obiettivo di promuovere la crescita di un distretto della conoscenza e dell’innovazione che parte dall’università e che si allarga alla collettività. Una risposta concreta per uno sviluppo sostenibile e inclusivo”, conclude Resta.

Credits home/header: Repubblica.it

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