ERC Proof of concept, ovvero: la scienza alla prova dei fatti

Dalla Commissione europea sono appena arrivati 750 mila euro per sostenere la ricerca di frontiera nella prima fase di applicazione

Intelligenza artificiale, laser, trattamento dei tumori, nanoparticelle e viaggi spaziali: ecco di cosa si occupano i cinque progetti di ricerca politecnica selezionati dalla Commissione europea ricevere un finanziamento di 150 mila euro ciascuno. Sono gli ERC “Proof of Concept”, assegni di ricerca destinati a potenziare progetti europei già consolidati che, dopo aver ottenuto risultati promettenti, sono pronti per la fase due: esplorare le possibilità di applicazione pratica.

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Credits: www.isc.cnr.it/erc/

UNA MEMORIA INFALLIBILE

Secure hardware with advanced nonvolatile memories, altrimenti detto SHANNON, è il titolo del progetto di Daniele Ielmini, del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria. Ha l’obiettivo di sviluppare un nuovo tipo di circuito per la crittografia basato sul concetto di funzione fisica non-clonabile. Le chiavi di crittografia vengono generate mediante stati di memoria casuali che sono completamente invisibili ad una ispezione esterna, grazie ad un nuovo algoritmo ed una nuova struttura di cella, rendendo questa soluzione molto interessante per la sicurezza dei sistemi Internet of Things. Ielmini si occupa di caratterizzazione e modellistica di memorie non-volatili: ne abbiamo parlato su MAP 6 a questo link.

ACCELERATORE TASCABILE

PANTANI è invece l’acronimo, che strizza l’occhio alla velocità, del progetto proton, electron and neutron sources for non-destructive testing and investigations and treatment of materials di Matteo Passoni, del Dipartimento di Energia. Vuole sviluppare una sorgente da laser compatta e multi-radiazione, più flessibile e con costi inferiori rispetto alle soluzioni oggi esistenti, con impiego in numerose applicazioni di rilevanza industriale e sociale, quali l’analisi di materiali d’interesse storico-artistico, il monitoraggio ambientale, la sterilizzazione di strumentazione biomedicale e il rilevamento di sostanze illegali all’interno di container presso aeroporti e dogane. Se volete approfondire un po’ la teoria, ne abbiamo parlato su MAP 5 a pagina 31.

L’INGEGNERIA IN MANO AL CHIRURGO

Paola Saccomandi, del Dipartimento di Meccanica, lavora allo sviluppo, alla validazione tecnologica e all’analisi di mercato di un dispositivo per l’asportazione laser di tumori, molto meno invasivo degli strumenti di cui disponiamo oggi. Sarebbe inoltre in grado di controllare in tempo reale il trattamento e di assistere il medico nella selezione dei parametri terapeutici. Il Progetto si chiama LEILA: closed-loop and multisensing delivery tool for controlled laser ablation of tumors. Saccomandi si occupa di misura della distribuzione di temperatura in tessuti biologici sottoposti a trattamenti ablativi, sviluppo di una piattaforma terapeutica che veda l’utilizzo del laser per trattamenti minimamente invasivi, sensoristica in fibra ottica e tecniche di imaging biomedicale, per il monitoraggio di procedure cliniche e parametri fisiologici. Scoprite le “puntate precedenti” a questo link.

DIMENSIONI NANO, PRESTAZIONI ULTRA

Con il progetto TCOtronics, acronimo di transparent conductive oxide nanocrystalline films for electronics and optoelectronics via low-cost solution processing, Francesco Scotognella vuole fabbricare strati sottili a base di nanoparticelle di ossidi metallici impiegabili come filtri ottici o elettrodi trasparenti per celle solari e diodi emettitori di luce. Un importante obiettivo di TCOtronics è l’impiego di elementi non tossici e abbondanti nel pianeta. Scotognella, del Dipartimento di Fisica, è esperto di fotofisica ultraveloce di composti organici, nanomateriali e fabbricazione e caratterizzazione di cristalli fotonici. Se siete curiosi di saperne di più sui suoi nanocristalli per celle solari più efficienti, leggete qui.

DEEP SPACE POLITECNICO

Francesco Topputo punta a sviluppare un sensore di navigazione autonoma per i satelliti nello spazio profondo. Grazie al progetto SENSE: a sensor for autonomous navigation in deep space, i satelliti stessi saranno in grado di stimare la propria posizione senza la necessità di comunicare con le stazioni di terra; questo permetterà di tagliare i costi di navigazione per l’esplorazione spaziale, rendendo lo spazio accessibile a università, centri di ricerca e piccole imprese. Topputo, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali, si occupa di dinamica di volo, guida autonoma, navigazione e controllo dei veicoli spaziali. Scoprite di più a questo link e a questo.

UN PO’ DI GLOSSARIO

Questi cinque progetti sono stati finanziati da grant (cioè assegni di ricerca) dell’European Research Council (in italiano Consiglio Europeo della Ricerca) o ERC. È un organismo dell’Unione Europea che ha il compito di sostenere il lavoro dei migliori ricercatori in tutti i settori scientifici, tecnici e accademici.

I finanziamenti ERC possono essere di vario tipo e riguardare somme tra i 150 mila e i 12 milioni di euro (qui vediamo tutti quelli ottenuti dal Poli). Sono tra i più prestigiosi grant dedicati alla ricerca di base in Europa. L’ERC promuove in particolare un approccio cosiddetto “investigator driven” o “bottom-up”, cioè la libera iniziativa dei migliori scienziati europei, che seguono progetti di ricerca di eccellenza, innovativi e ad alto rischio, tasselli chiave per raggiungere gli obiettivi di crescita sostenibile che si pone l’Unione.

COSTRUIAMO IL FUTURO DEL MONDO

La ricerca di base è indipendente dalle priorità che di solito guidano, per esempio, la ricerca industriale. È ricerca pionieristica e identifica nuove opportunità e direzioni, aprendo campi di ricerca a volte ancora inesplorati, altre volte attuali e urgenti.

Ad oggi in totale sono 48 i grant ERC ottenuti da ricercatori del Politecnico di Milano. Per un ateneo, accogliere ricercatori ERC significa avere la possibilità di assumere nuovi dottorandi e post doc, creare una base di giovani che lavorino costantemente su ricerche di altissimo livello e avere risorse da investire in infrastrutture e laboratori all’avanguardia, iniettando nuova linfa nel sistema universitario. Questo si riflette sull’intero sistema, con ricadute positive anche sulla didattica.

Per saperne di più: Tomatto, il primo ERC Synergy Grant al Politecnico di Milano