ACCEPT, la parete di arrampicata inclusiva ospite del Fight Camp

Il campo di riabilitazione intensiva per bambini con paralisi cerebrale ospita il progetto made in Politecnico

Non solo paralimpiadi: nella calda estate milanese, anche quest’anno, si è tenuta la quarta edizione del Fight Camp, il camp di riabilitazione intensiva attraverso lo sport organizzato dalla fondazione FightTheStroke e dedicato ai bambini con paralisi cerebrale infantile.

Il Politecnico di Milano ha partecipato al camp con ACCEPT (Adaptive Climbing for CErebral Palsy Training), una parete d’arrampicata adattata e sensorizzata ideata per assistere nella riabilitazione e analizzare i progressi riabilitativi di bambini con Cerebral Palsy (CP) e più in generale di bambini con problemi motori.

Accept
Credits: Cecilia Monoli

Il progetto ha permesso ai bambini del Fight Camp di utilizzare l’arrampicata come strumento di allenamento, inclusione e analisi dei progressi di riabilitazione, unendo allo sport un’attività ricreativa e democratica.

Insieme ad ACCEPT, hanno accompagnato i ragazzi e le ragazze anche il progetto di videogiochi accessibili Giocabile, supportato dalla Fondazione Cariplo e in collaborazione con Policlinico di Milano, La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, Fifth Ingenium, CNR; il programma “Magic club” in collaborazione con Dido Green, UK; l’allenamento alla scherma adattata in carrozzina, in collaborazione con Federscherma.

COS’È IL PROGETTO ACCEPT?

ACCEPT, in versione prototipale, resterà in uso a FightTheStroke, e sarà ospitato negli spazi di PlayMore (centro sportivo a Milano zona Moscova) anche dopo il termine del progetto.

L’arrampicata sportiva è un’attività fisicamente impegnativa che richiede tra le altre abilità concentrazione, pianificazione motoria e pensiero sequenziale. ACCEPT risponde alla necessità di riabilitare ma anche di far praticare sport in maniera inclusiva, in percorsi con difficoltà adattabile ai partecipanti: dai soggetti normodotati fino ad una possibile replicabilità anche nei bambini con autismo, dove l’arrampicata consente movimenti indipendenti e che non implicano quindi il contatto fisico.

In futuro, questo strumento potrà essere realizzato come prodotto scalabile ed essere installato in palestre e scuole di altri quartieri, ospedali e centri di riabilitazione, anche grazie alla struttura modulare e ai contenuti costi di implementazione.

L’obiettivo è quello di incentivare la diffusione di questo sport in modo inclusivo e poter dare vita a luoghi di aggregazione aperti a tutti e a tutte (es. parchi giochi inclusivi).

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