Vittoria di PoliMove alle qualificazioni per l’Indy Autonomonous Challenge

“Abbiamo battuto MIT, TUM e KAIST. Ora è tempo di lavorare sulla macchina vera e propria, in vista della finale”, commenta il prof. Savaresi, alla testa del team

Il 23 ottobre 2021, al Motor Speedway si svolgerà la finale dell’Indy Autonomous Challenge: la prima gara automobilistica di veicoli a guida autonoma. Tra i team in gara c’è il PoliMove Racing Team, guidato da Sergio Savaresi, Docente di Controllo dei Veicoli del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano e Alumnus in Ingegneria Elettronica.

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Credits: Indy Autonomous Challenge
LA VITTORIA ALLE QUALIFICAZIONI

Da mesi, il team composto da laureandi e dottorandi è al lavoro sul software di controllo e sull’algoritmo che servirà a pilotare un’automobile a 300 km all’ora. Lo scorso 30 giugno, la prima decisiva vittoria ha avvicinato il Politecnico al traguardo finale di ottobre e che è fruttato, per il momento, il primo premio di 100 mila dollari (a questo link il video che racconta le qualificazioni).

“La gara di qualificazione si è svolta in ambiente di simulazione, su cui abbiamo avuto modo di fare parecchi test nei mesi scorsi”, commenta Savaresi. “Dal punto di vista della gara automobilistica, non siamo stati particolarmente divertenti: nelle qualifiche abbiamo fatto il tempo migliore in assoluto e siamo partiti per primi, in pole position. Siamo stati primi durante tutta la gara e siamo arrivati primi. Nessuno ci ha mai superato nonostante numerosi tentativi di sorpasso da parte di altre macchine che il nostro “pilota AI” è sempre riuscito a contrastare. Abbiamo stravinto!”.

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Credits: Indy Autonomous Challenge
IL PILOTA VIRTUALE

Durante questa gara in simulazione hanno partecipato 16 team dalle università più prestigiose del mondo, ma, tra macchine uscite fuori pista, collisioni tra contendenti e urti contro le strutture, hanno tagliato il traguardo solo in 4: Politecnico in testa, al secondo e terzo posto Università di Monaco e Università del Texas, al quarto MIT.

La nostra squadra ha consegnato agli organizzatori il pilota virtuale un mese prima della gara. “Si tratta di un vero e proprio sostituto del pilota umano, un software di intelligenza artificiale. Lo abbiamo sviluppato con diversi strati di intelligenza tattica e strategica: durante la gara era pronto a valutare se le cose si mettevano male, cambiare tattica e scegliere di correre qualche rischio in più. Poi, per fortuna, non è servito”, continua Savaresi, che ha spiegato nel dettaglio la natura di questo pilota virtuale nel numero 9 di MAP (da pagina 28).

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Credits: Indy Autonomous Challenge
VERSO LA FINALE

La gara del 23 ottobre vedrà in pista complessivamente 10 team universitari. Il primo premio sarà di 1 milione di dollari. Questa volta i piloti virtuali correranno in pista, a bordo di una macchina vera e propria, lo stesso modello per tutti: una Dallara IL-15 (ribattezzata AV-21) modificata con sensori adatti alla guida autonoma.

“C’è un po’ di tensione. In simulazione si possono verificare un sacco di crash, ma non si fa male nessuno e non si rischia di buttare via quasi mezzo milione di dollari a causa di un errore”. La macchina, infatti, costa circa 300 mila euro, oltre alle spese di viaggio e di ricerca necessarie a portare a termine la gara (scopri qui come sostenere economicamente il PoliMove Racing Team con una donazione).

Proprio in questi giorni i primi membri del team stanno partendo per Indianapolis e gli altri li raggiungeranno a settembre. Pronti per la finale, conclude Savaresi: “Come gruppo di lavoro del Politecnico, lavoriamo in quest’ambito ormai da vent’anni, abbiamo quindi alle spalle tantissimo know-how e siamo sicuramente fra i team che potenzialmente sono un po’ più avanti rispetto agli altri. Dal punto di vista delle competenze siamo fortissimi. Ma ieri, durante la gara in simulazione, eravamo molto in ansia: come in ogni gara singola, l’imprevisto è dietro l’angolo, ti tocchi dentro con qualcuno, c’è un malfunzionamento meccanico, e si perde. Di sicuro siamo tra i top team e speriamo di avere un pizzico di fortuna anche a ottobre”.

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Credits photo: www.indyautonomouschallenge.com